Cambia le impostazioni sulla Privacy
Lena Horne - Monografia |
Lena Mary Calhoun Horne |
(Brooklyn, 30 giugno 1917 - Manhattan, 9 maggio 2010) |
|||
|
|||
A differenza della grande maggioranza delle sue coetanee e di coloro che – tra le afroamericane - diverranno le più importati personalità della musica pop, ma soprattutto jazz americana, Lena Horne ha un'infanzia e una giovinezza felici, perlomeno sul versante economico; su quello salutare, invece, meno patendo di una forma, che per sua fortuna non degenererà, di sclerosi multipla. |
|||
|
|||
Figlia della sparuta media borghesia Nera, di origini afro-europee e amerinde ("native american"), la Horne ha nel nonno materno una sorta di guida spirituale, per cui la passione per il mondo dello spettacolo (danza, teatro, cinema, canto) si accompagnerà fino alla fine dei suoi giorni con un forte senso di appartenenza e spirito libertario, che la porterà a frequentare il grande cantante e attore, ma soprattutto attivista in prima fila nella lotta contro il razzismo e il fascismo, Paul Robeson e in seguito, Martin Luther King. Ovviamente, questo spirito libertario, questa grintosa volontà di riscatto, per sé e per la propria comunità, deriva dalla frequentazione del nonno materno, che sin da giovane s'era trovato a battagliare contro la schiavitù, sebbene formalmente debellata, a Cuba e a Portorico, ma anche negli States. |
|||
La giovane Lena, non sa bene cosa farà "da grande", tuttavia,
l'avere una nonna che da giovane fu attrice teatrale, la instrada verso il mondo
dello spettacolo, sicché, sedicenne, si fa scritturare come danzatrice ("girl")
al Cotton Club di New York. Forse non sarà una ballerina provetta, ma è bella,
graziosa ed è di carnagione perlata, il che la avvantaggia rispetto alle giovani
colleghe, E' comunque il canto, il primo gradino. E sarà il canto ad avvicinarla all'ambiente cinematografico. Dotata di un fascino magnetico, di doti interpretative non comuni e di una voce calda, flessuosa e un modo di cantare “elettrico”, come lo definisce il critico musicale Luciano Federighi, con passaggi repentini dal grintoso al dolce, viene notata dal sassofonista Charlie Barnet, tra i primi band leader a far posto a musicisti di colore, peraltro non famosi; ed è lui che la lancia. Nei due anni, quanti lavoreranno insieme, Lena affina la propria personalità artistica fino al punto che c'è chi la accosta alla già notissima Ella Fitzgerald, avendo, le due, un repertorio abbastanza simile, con la differenza che il jazzismo horniano viene addolcito ("bianchizzato", se vogliamo) ad uso e consumo di una platea più portata al ballo e allo svago. |
|||
|
|||
I gusti di questa platea sono anche i gusti della Hollywood del
periodo, ed ecco Lena Horne chiamata nientemeno che dalla MGM. |
|||
|
|||
Nonostante il grande successo personale, o forse proprio per questo, l'ascesa di Lena Horne subisce uno "stop". C'è da dire che gli USA sono in guerra, la produzione cinematografica è calata e che quasi tutti gli artisti di Hollywood sono impegnati in spettacoli di intrattenimento, in America e in giro per il mondo, ove le truppe alleate sono di stanza. Pure lei darà il proprio contributo, soprattutto tra i militari di colore. Ma frequentandoli, Lena scopre il diverso trattamento a cui costoro sono sottoposti, come pure diverso è il clima, nonostante la commilitanza – certo, obbligata, ma indispensabile in guerra, avendo un nemico in comune – di perdurante razzismo. Ebbene, Lena si fa portatrice del crescente disappunto tra gli ufficiali e i militari afroamericani verso gli alti comandi. E questo non può che nuocerle. |
|||
|
|||
In compenso, le si aprono le porte della radiofonia e del musical. Nel primo caso, partecipa a una serie di trasmissioni assai seguite, dal titolo "Suspence"; di puntata in puntata vi prendono parte Orson Welles, Joseph Cotten, Henry Fonda, Humphrey Bogart, Judy Garland, Marlene Dietrich, Cary Grant. Nel secondo, tra il 1943 e il 1945, eccola nei cast di "La parata delle stelle", "Ritmi di Broadway", "Due ragazze e un marinaio , "Ziegfeld Follies". Ciò non di meno, a guerra conclusa, si “torna all'antico”, con le barriere razziali all'ordine del giorno. Ma qualcosa è cambiato. L'esperienza europea, il quotidiano contatto con un mondo in cui il razzismo o non c'è o comunque non è “istituzionalizzato”, induce gli ex militari come buona parte della società civile, quanto meno quella scolarizzata, a “osare” di più. Nascono così, o meglio acquisiscono maggiore forza le organizzazioni in difesa dei diritti civili e contro la segregazione razziale, si moltiplicano le manifestazioni di lotta. |
||||
|
||||
|
|||
Ovviamente, chi vi è più esposto, “paga” maggiormente lo scotto. Ciò vale in primo luogo per i Neri del mondo dello spettacolo. Lena Horne lo proverà sulla propria pelle in maniera durissima, e non soltanto in ambito professionale (porte sbarrate a Hollywood e a Broadway), ma anche nella sfera privata. Per dire, dato il perdurare di leggi che vietano il matrimonio interrazziale, Lena e il suo compagno Lenny Hayton, musicista bianco di origini israelitiche (due Oscar, per altrettante colonne sonore, uno dei quali ottenuto proprio nel periodo in cui vivevano insieme) costringono i due a sposarsi in segreto a Parigi e per ben tre anni non faranno sapere se non a pochi amici di avere contratto matrimonio. Il bello è che la coppia decide così per non inficiare la carriera di lui, non la sua che è già bell'e interrotta. Forte degli insegnamenti del nonno materno, Lena si getta anima e corpo nella battaglia per i diritti civili e il riscatto pieno degli afroamericani, impegnandosi in prima persona nelle associazioni libertarie, stringendo ulteriormente amicizia con il più esposto esponente di queste lotte, l'attore e cantante Paul Robeson (col quale nel 1941 si era esibita al prestigioso Café Society) e questo la mette in ulteriore cattiva luce, giacché Robeson – al tempo, l'artista afroamericano più famoso fuori dai confini statunitensi – è sospettato di essere comunista – siamo negli anni del Maccartismo imperante, con il Comitato per le Attività Antiamericane presieduto dal senatore McCarthy, che impazza, specie negli ambienti cinematografici, teatrali e culturali. |
|||
|
|||
Questa strettissima amicizia costerà alla Horne ulteriori dispiaceri. Va da sé che, essendo persona di carattere poco malleabile su questo terreno, pure lei ci metterà del suo... Quando, coraggiosamente, una major nel 1953le offrirà il ruolo di protagonista femminile nel film “Carmen Jones” di Otto Preminger, e quello maschile al cantante Billy Eckstine, anch'egli “in disgrazia” - reo, pensa te?!, di essere considerato dal New York Times il più bravo e famoso cantante del secolo, con decine di milioni di dischi venduti – i due rifiutano, perché reputano che la sceneggiatura (il linguaggio, il ritratto dei loro e di altri personaggi di colore) ricalchi in qualche modo la “filosofia dello Zio Tom”. Se, col senno di poi, pensiamo che per i sostituti (Harry Belafonte e Dorothy Dandridge, ma le parti cantate erano doppiate dalla mezzosoprano Marilyn Horne) sarà un favoloso trampolino di lancio, viene da dire che forse Lena e Billy – vecchi amici e colleghi: lei fece parte della sua band a metà dei Quaranta, e in seguito avrebbero fatto coppia in numerosi concerti e tour americani – fecero male i calcoli. La questione è che loro non fecero nessun calcolo, semplicemente “ascoltarono” la propria coscienza. Non intendo con ciò dire che la Dandridge e Belafonte si fossero “venduti”: al pari di tanti colleghi, al tempo, non sentivano così forte e dirompente la necessità di lottare fino a mettere in forse la propria carriera (peraltro, assai faticosamente costruita). Del resto, maturando, Harry Belafonte sarebbe diventerà – e lo è tutt'oggi, a novant'anni – uno dei più convinti esponenti dell'ininterrotta lotta per i diritti degli afroamericani e, più in generale, dei popoli oppressi. |
|||
|
|||
|
La rentrée di Lena Horne avviene in pratica
all'indomani dello sbaraccamento del suddetto Comitato per
le Attività Antiamericane imposto dal governo, una volta
passata l'isteria anticomunista (ma prim'ancora a seguito
della figuraccia che gli Stati Uniti andavano facendo di
fronte al mondo, tanto più che la "montagna" in anni e anni
di indagini negli ambienti artistici e culturali, aveva
partorito men che un topolino: l'allontanamento da Hollywood
e da Broadway di un pugno di cineasti e scrittori). |
|||
|
|||
La grande rivincita morale arriva nel 1981.
Lena ha 65 anni, dopo una preparazione durata mesi, debutta
con lo spettacolo "Lena Horne: The Lady and Her Music", con
l'orchestra diretta da Linda Twine, al Nederlander Theatre
di Broadway. Lo show apre i battenti il 12 maggio e si
conclude dopo 333 repliche consecutive, con pienoni da
stadio. Lo spettacolo – da cui Quincy Jones trarrà un album
- verrà portato in tournée in numerose città statunitensi,
in Canada, a Londra e a Stoccolma. Sono due ore di musica,
monologhi, ricordi. Sera dopo sera i quasi millecinquecento
spettatori a recita vanno in delirio... E lei, tanto per
puntualizzare, ripete: "Ho ben chiare le idee sulla mia
identità, sono una donna nera, non sono sola e sono libera.
(...) Hollywood sperava diventassi un'imitazione di donna
bianca per <vendermi> meglio. Ma io sono io, e sono unica". |
|||
|
La grande rivincita morale arriva nel 1981. Lena ha 65 anni, dopo una preparazione durata mesi, debutta con lo spettacolo "Lena Horne: The Lady and Her Music", con l'orchestra diretta da Linda Twine, al Nederlander Theatre di Broadway. Lo show apre i battenti il 12 maggio e si conclude dopo 333 repliche consecutive, con pienoni da stadio. Lo spettacolo – da cui Quincy Jones trarrà un album - verrà portato in tournée in numerose città statunitensi, in Canada, a Londra e a Stoccolma. Sono due ore di musica, monologhi, ricordi. Sera dopo sera i quasi millecinquecento spettatori a recita vanno in delirio... E lei, tanto per puntualizzare, ripete: "Ho ben chiare le idee sulla mia identità, sono una donna nera, non sono sola e sono libera. (...) Hollywood sperava diventassi un'imitazione di donna bianca per <vendermi> meglio. Ma io sono io, e sono unica". Quando, nel 2002, per la prima volta un'attrice afroamericana - Halle Berry – otterrà l'Oscar, quale migliore attrice protagonista, non potrà, tra i singulti, non ricordare la “battistrada” delle lotte per i diritti del proprio popolo: Lena Horne. |
|||
|
Lena Horne singing "Darn That Dream" |
|
NB: Le immagini di questa pagina sono tratte da Internet e non è indicata per esse protezione di copyright. In caso contrario è sempre possibile contattare il webmaster del sito (The images of this page are taken by Internet and they appear without copyright declared, in case, it is possible to contact the webmaster of this site.) - Seguono alcune informazioni sulle immagini. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||
1-2-3. Tre
immagini della cantante jazz e attrice in tre fasi della sua vita |
|||||||||||||||||||||||||||||||||
© Sandro Damiani per Musica & Memoria - Giugno 2017 / Riproduzione anche parziale della monografia non consentita |
||
|
IMMAGINI PUBBLICATE-I contenuti di questo sito non a scopo di lucro sono gratuiti, il sito ha lo scopo di diffondere la cultura della musica e le immagini sono complementari ai testi a scopo didattico, di critica e di discussione, come previsto dalla vigente legge italiana 633/41 sulla disciplina del diritto d'autore (art.70 del Capo V - Utilizzazioni libere). Per le immagini inserite non originali non è stata individuata in buona fede una restrizione di copyright. Qualora fossero a nostra insaputa sotto copyright è possibile segnalarlo al webmaster che le rimuoverà prontamente, se richiesto. Per informazioni dettagliate vedi il DISCLAIMER |
PUBLISHED IMAGES - The contents of this non-profit site are free, the site has the aim of spreading the culture of music and the images are complementary to the texts for educational, critical and discussion purposes, as required by current Italian law 633/41 on the regulation of copyright (art.70 of Chapter V - Free uses). For non-original images inserted, a copyright restriction has not been identified in good faith. If they are under copyright without our knowledge, it is possible to report it to the webmaster who will promptly remove them, if requested. For detailed information see the DISCLAIMER |