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Yves Montand - Monografia |
Chi si trovasse a passare per Monsummano Terme, sapendo qualcosa
della cittadina, si aspetterebbe che una delle “case” dell'arte e della cultura,
per esempio il Teatro comunale, portasse il nome del poeta risorgimentale
Giuseppe Giusti o dello scrittore, ex ministro postrisorgimentale e cofondatore
dell'Enciclopedia Italiana, Ferdinando Martini. Macché! Il teatro e' intitolato
a Yves Montand, l'indimenticato chansonnier “francese”. |
Nel 1929, la famiglia ottiene la cittadinanza francese. Da ragazzo, Ivo lavora al porto: scaricatore. Ha un grande amore per la musica e nel '37, sedicenne, prende un po' di lezioni di canto. Due anni dopo, timidamente, si affaccia sui piccoli palcoscenici cittadini. Ha una bella voce, un'altrettanto bella figura, l'espressione da simpatica canaglia. E un nome che “incuriosisce”... Yves Montand. Yves? Montand? Il giovanotto é sveglio, ha fantasia ed é spiritoso: francesizza Ivo e gioca con il verbo “montare”... Quand'era ragazzino e trascorreva le giornate in strada con i coetanei, all'ora di pranzo mamma Giuseppina si affacciava alla finestra e lo chiamava: “Ivo, monta!”. Inizialmente, in repertorio ha le canzoni delle due maggiori star francesi: Charles Trenet e Maurice Chevalier, le imitazioni di Fernandel e tiptappeggia alla Fred Astaire... Piace. E viene ingaggiato da teatri più importanti; non di rado é chiamato pure a Nizza, a Tolone, in provincia. Scoppia la guerra, la Francia viene occupata dai tedeschi e il maresciallo Petain, da novello quisling offre i suoi servigi a Hitler. La Resistence non ha ancora preso piede, dunque per ora non si spara, il clima generale permette un vivere come-se-nulla-fosse. Yves prende la strada di Parigi. Riesce ad evitare la deportazione in Germania e non ha difficoltà a intrufolarsi nel mondo dello spettacolo dei "grandi", dove si innamora follemente di lui Edith Piaf (il sentimento e' corrisposto... ma non follemente). Il “Passerotto”, dunque, lo introduce nella cerchia dei suoi collaboratori: musicisti, impresari, insomma, addetti i lavori, come Loulou Gustè, Jean Guigo, Philippe-Gerard, Marguerite Monnot. Siamo nel 1944, ora si spara pure nella “douce France”, ma questa drammatica situazione gli torna favorevole, nel senso che il campo dello spettacolo a Parigi si restringe, c'é spazio solo per gli "eletti" e lui ci sta insieme... Il debutto vero e proprio tra i “grandi”, non più solo come ospite con una o due apparizioni o in qualche duetto con Piaf, avviene nell'ottobre del 1945: Edith lo impone al Theatre de l'Etoile. E lui vi tiene banco per sei settimane. La Parigi che può permettersi qualche svago non disdegna di dimostrare la propria fascinazione per questo “bellimbusto” di ventiquattro anni, amante della“fidanzata di Francia”, anzi della Stella francese. |
Oltre la musica: il cinema |
L'anno dopo Yves gira il suo primo film: Le port de la nuit (Mentre Parigi dorme) di Marcel Carnè e Jacques Prevert. La pellicola é molto attesa; i protagonisti avrebbero dovuto essere Jean Gabin e Marlene Dietrich, ma l'ex più bella coppia europea di Hollywood aveva smesso di esserlo. Al loro posto ci sono lui e Nathalie Nattier, una giovane debuttante. Il successo é immediato: del film e di Montand, il quale vi canta la poesia di Prevert, musicata da Joseph Kosma, “Les Feuilles mortes”. A detta dei pettegoli più maligni, Edith Piaf tronca a questo punto la loro relazione, perché la fulminea e crescente notorietà di Yves le starebbe cominciando a fare ombra. La verità e' molto più prosaica e triste: temendo di venir tradita e abbandonata decide di farlo lei, questo doloroso passo. La consacrazione definitiva arriva nel 1953, con il film di Henri-Georges Clouzot,Le Salaire de la peur (Vite vendute), Gran Prix a Cannes. |
Nel 1949, Prevert gli presenta la splendida e intelligente Simone Signoret: é un colpo di fulmine. Lei divorzia dal regista Yves Allegret e due anni dopo si sposano, portandogli in dote la figlia Catherine. Dalla loro unione – trentatré anni di matrimonio – non nasceranno figli. (Montand, ne avrà uno, Valentin, dall'ultima compagna della sua vita, Carole Amiel, il 31 dicembre dell'88: padre a sessantasette anni. C'e' stato chi ha tentato di farsi passare per figlia illegittima, talché nel 1997 il corpo di Montand venne riesumato per l'esame del DNA, ma l'esito fu negativo). |
Nel 1954, il neodivo di Parigi si “svela” politicamente: firma l'Appello contro la Bomba atomica e frequenta i “compagni di strada dei comunisti” Jean-Paul Sartre,Simone de Beauvoir, Serge Reggiani,Pierre Brasseur, Luis Buñuel,Jorge Semprún. Si iscrive al PCF, ma quando nel 1956, a invasione dell'Ungheria da parte dei tank sovietici avvenuta, tiene un concerto a Mosca, chiede di parlare con Nikita Chruschov: vuole che gli spieghi le ragioni di questo atto. Il gesto gli fa acquisire nuovi fan,ma ne perde un po' dei vecchi. |
Pur incidendo a getto continuo, intensifica il rapporto col cinema. Nel corso di tutta la carriera girerà ottanta film. Nel 1959,
l'impresario americano Norman Granz gli organizza tre settimane a
Broadwey. Al debutto, in platea ci sono Montgomery Clift, la Bacall, la
Bergman, la Monroe. E' un trionfo, che si ripete a Hollywood e a San
Francisco. Nei Sessanta, gira con Resnais, Clément, Lelouch, de Broca, Melville, Oury, Godard, Frankenheimer… E con Costa-Gavras, col quale indirizza la propria attenzione verso il cinema politico. Il primo film, del 1965, é però un poliziesco (Vagone letto per assassini - Compartiment tueurs); ma gli altri tre sono “alla Volonté”, di impegno e denuncia: Z- L'orgia del potere (Z), del 1969; La confessione (L'aveu), del 1970 e L'Amerikano (Etat de siège), del 1973. (A proposito di Gian Maria Volontè, il “principe degli attori impegnati”, i due si conoscono sul set di I senza nome - Le cercle rouge - di Melville, nel 1970: paradossalmente, non é un film “politico”,ma una crime-story; e c'é pure Alain Delon) |
Ricordavamo la militanza politica di Montand. Nel corso del Maggio francese e' dalla parte degli studenti, naturalmente. E quando Praga, nell'agosto del '68, subisce lo smacco imperiale di Mosca, Yves prende cappello e sbatte la porta del Partito. Ma la lotta continua: citeremo solo due momenti. Nel 1974, dopo che da sei anni che non si esibiva in pubblico, organizza un memorabile concerto all'Olimpya: il ricavato (da record: il costo del biglietto era altissimo) lo mette a disposizione dei rifugiati politici cileni, accolti in Francia. Nel 1981, invece, sostiene la causa di Solidarnosc, il sindacato dei lavoratori polacchi, contribuendo a mobilitare quella larga parte di opinione pubblica di sinistra, ma scettica rispetto al movimento di Walesa, a causa dell'influenza del filosovietico partito comunista francese. |
Dell'81, é il suo ritorno all'Olympia. Canta trentasei canzoni, il pubblico va in delirio. Ne nasce un doppio album, forse il più bello di tutta la sua carriera. Nel 1985, sessantaquattrenne, muore Simone Signoret. La botta é tremenda. Per un anno, Montand e' in uno stato di prostrazione. Si riprende e con un tour de force, fatto di cinema dischi e concerti. Nel 1987 e' chiamato a presiedere la giuria del Festival di Cannes e l'anno appresso la Film Society of Lincoln Center di New York gli dedica l'annuale “Gala Tribute Honorees”. Nel 1991 incide l'ultimo disco e gira l'ultimo film: muore a causa di un attacco cardiaco, all'indomani dell'ultimo giorno di riprese de “L'ile aux pachydermes” (L'isola degli elefanti”), un film che racconta la vicenda di un vecchio che, abbandonato, muore di cuore... |
Professionalmente parlando, Yves Montand non si é fatto mancare
nulla: dischi, film, concerti, tournees mondiali e, puntuale, il successo; e sul
piano umano e civile ha dato il meglio di sé. Diciamo che, al contrario,
l'establishment musicale e cinematografico e' invece stato avaro con lui.
D'altronde, chi va controcorrente, che altro può aspettarsi? |
1960 |
1962 |
1964 |
1964 |
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Let's Make Love | Le Paris de..Montand | Chante Prevert | En balade |
1968 |
1968 |
1968 |
1974 |
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Je vous etes | La bicyclette | A l'Olympia | Montand de mons temps |
1981 |
1988 |
1994 |
1998 |
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Olympia '81 extracts |
Montand d'hier
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Recital |
One Man Show |
La discografia vera e propria inizia dagli anni '60 con il nuovo formato LP, per il quale vengono pubblicate una serie di raccolte ragionate e a volte a tema delle sue interpretazioni, più alcuni album live tratti da suoi spettacoli. Gli album indicati sopra sono sostanzialmente tutti quelli considerabili come tali, si possono aggiungere alcune altre performance dal vivo. Sono in maggioranza ascoltabili su Spotify o su altri servizi di streaming. Sono state poi pubblicate in gran numero compilation contenenti i maggiori successi della sua lunga carriera come cantante e primo riconosciuto tra i "crooner" europei. |
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(1) Dalle
foto di Jacques Gomot (vedi nota seguente) sulle vacanze a St.Paul De Vence di
Montand e di altri personaggi dello spettacolo e della cultura, una
selezione dedicata all'attore e cantante francese |
NOTA. Immagini © Jacques Gomot riprodotte per soli scopi di informazione e in formato thumbnail. Le immagini in formato pieno sono reperibili presso il detentore dei diritti. E' inoltre disabilitata la possibilità di scaricare ii thumbnail da questo sito. / Images © Jacques Gomot reproduced for information purposes only and in thumbnail format. The full size images are available from the rights holder. It 'also disabled the ability to download these thumbnails from this site. / Images © Jacques Gomot reproduit seulement et en format miniature des fins d'information. Les images en taille sont disponibles auprès du détenteur des droits. C'est également désactivé la possibilité de télécharger les vignettes de ce site. |
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© Sandro Damiani per Musica & Memoria - Marzo 2014 / Riproduzione anche parziale della monografia non consentita / Nota: L'articolo è stato pubblicato da Sandro Damiani in forma simile anche sul quotidiano "La Voce del Popolo" di Fiume |
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