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Russ Columbo - Monografia |
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Lo hanno
soprannominato: “The Romeo of Song” e “The Singing Valentino” |
Russ Columbo, nome d'arte di Ruggero Eugenio di Rodolfo Colombo (New Jersey, 14 gennaio, 1908 - Los Angeles, 2 settembre 1934) e' stato una delle più splendide meteore del mainstream americano e di lui, perlomeno negli USA, non si e' mai smesso di parlare e scrivere. E di rendergli omaggio. Non e' stato, né e' così, purtroppo, in questa fetta della periferia dell'Impero, che a suo modo dovrebbe esserne orgogliosa, avendo dato i natali ai suoi genitori, Nicola e Giulia, ed essendo stato, il suddetto Colombo, il capostipite della vastissima ed egemone schiera di cantanti italo-americani che, come sanno anche i muri, annovera Frank Sinatra e Dean Martin, Frankie Laine e Perry Como, Tony Bennett e Connie Francis, Vic Damone e Frankie Avalon, Al Martino e Tony Randazzo; e, a modo suo, forse il più grande tra tutti loro: Herb Jeffreis. Per fortuna c'é YouTube, dove lo si può ascoltare; e rimanere più che gradevolmente sorpresi e talvolta anche affascinati, dalla sua calda voce tra il baritonale e il tenorile. E non solo in canzoni poco note, ma anche in brani immortali come All of me (1931) You're My Everything (1932). |
Colombo nasce
nel New Jersey, tipica destinazione della emigrazione italiana. Col
violino in mano a sette anni e' un bambino prodigio. Da grandicello
guadagna un bel po' di soldi eseguendo talvolta anche al piano le
musiche (spesso di propria composizione) che si accompagnano ai film
prima dell'avvento del sonoro. In qualche caso offre la voce agli attori
che nelle pellicole cantano; pardon, fanno finta di cantare trattandosi
di film muti... Nel 1930/31
entra nella Gus Arnheim Orchestra, come cantante in sostituzione del
numero uno della musica pop americana dell'epoca: Bing Crosby. Ma al
momento, il canto e', per lui, poco piu' che un diversivo. |
Da questo momento, Russ Colombo inanella una serie impressionante di successi, molti dei quali scritti da lui stesso: "You Call It Madness (But I Call It Love)", “I am Yours To Command”, “Until Eternity”, “Guilty” e soprattutto “Prisoners of Love”: gettonatissime nelle radio. Va in tourneé con i giovani, ma affermatissimi Benny Goodman e Gene Krupa; viene conteso dalle emittenti radio più importanti, vende dischi su dischi. Diventa il principale concorrente dell'anzi citato Crosby. Insomma, davanti a lui – cavallo di razza: bravo e bello, ventiseienne appena – c'e' una prateria davanti a lui ...
Nel 1932 si esibisce (per decenni e' stata una prassi consolidata) alla
prima hollywoodiana di un film che ha per protagonista Pola Negri (“A
Woman Commands”, uno dei primi film sonori, ricordato anche per la
canzone Paradise, interpretata dalla stessa Pola Negri): la diva polacca
(foto a lato) se ne innamora e gli regala un anello
avuto anni prima da Rodolfo Valentino. Ovviamente la storia dura poco. Russ e' un rubacuori come pochi, finché non cade nel trappolone dei
sentimenti al cospetto di Carole Lombard. |
Un epilogo mai del tutto chiarito |
Sennonché,
il 2 settembre del 1934 in casa di un amico, Lansing Brown, famoso
fotografo cinematografico, si imbatte in una vecchia pistola da duello,
mezzo arrugginita... La ricostruzione degli ultimi momenti della sua
vita sono... a piacere: scappa un colpo, anzi “il” colpo, o e' Russ che
decide di farla finita? Ma...farla finita, perché, ci si continua a
chiedere a ottant'anni dallo sparo!? Sta di fatto che dopo sei ore, senza riprendere i sensi, il cantante e attore muore a 26 anni all'Ospedale del Buon Samaritano di Los Angeles. Prima dell'esposizione del corpo e del funerale (il volto verrà ricomposto dal più grande truccatore di Hollywood: per la cronaca, quello che inventò la creatura impersonata da Boris Karloff) sono in migliaia a rendergli omaggio. La commozione e' enorme: l'uomo era assai amato e stimato; per i patiti del gossip non c'e' ciccia ... Nella immagine sulla copertina della rivista Life del settembre del 1938, un ritratto di Alfred Eisenstaedt di Carole Lombard che commenta una intervista all'attrice nella quale viene ricordato il rapporto con Columbo, definito da lei, che pure aveva iniziato da poco una importante relazione con uno degli attori più celebri di tutti i tempi, Clark Gable, "il più grande amore della sua vita". |
Per un paio di anni l'America continuerà ad ascoltare la bella e “italica” voce di questo figlio di emigranti. Taluni buoni cantanti dell'epoca a loro volta incideranno alcune sue creazioni, ma con scarso successo: l'”originale” e' stato troppo grande, suadente, affascinante da poter lasciare spazio nei cuori di chi l'ha ascoltato. C'e' da dire, tuttavia, a “discolpa” dei cantanti che ne ripropongono i pezzi piu' belli, che sotto il profilo musicale l'interpretazione canora della musica pop e' relativamente piatta, non si può ancora parlare di “stili”, i quali verranno introdotti appena quando il jazz farà la sua piena entree, con arrangiamenti, per l'epoca, audacissimi... |
Infatti, a far tornare a brillare la stella di Russ Colombo sara' il primo jazz & pop singer: Billy Eckstine e, non a caso, con due band che non hanno nulla in comune con il mainstream: dapprima quella di del pianista Earl Hines, quindi con la sua che vede militare il gotha del neonascente be-bop: e' la prima metà dei Quaranta. Apre la suddetta “rentree” “Prisoners of Love” (vedere Youtube), che vende milioni di copie e scala le vette delle vendite americane; conquista l'Esquire come miglior new entry nel pop e nel jazz americani, quindi per cinque anni di fila viene votato come miglior cantante jazz da Down Beat. E quando, tra il 1947 e il 1954 Eckstine incide per la MGM, mette in repertorio altri tre pezzi di Colombo, uno dei quali - “Yours To Command” - diviene il titolo di un album. Mi preme ricordare che la Band di Mr.B, la prima dell'era Be Bop annovera gente come Charlie Parker, Art Blackey, Dizzy Gillespie, Dexter Gordon, Miles Davis e tra gli arrangiatori c'e' addirittura Count Basie “sotto copertura”, cioè firmato da altri componenti della sua orchestra... Dico cio' per far capire che Eckstine, un afroamericano, introduce la sfortunata stella italoamericana nel mondo del jazz con la J maiuscola! Di Russ Colombo si ritorna a parlare, oserei dire subitissimamente, tant'e' che alla cover di Mr. B fa seguito quella di Perry Como, immediatamente in testa nelle classifiche di vendita! Ma siamo appena agli inizi: “Prisoners...” viene incisa – in ordine sparso – da Frank Sinatra, Jo Stafford, Mildred Bailey, Bing Crosby, Lena Horne (accompagnata al piano da Teddy Wilson), il rockenrollaro Bo Diddley, Etta James e, nel 1964, in anteprima televisiva, da James Brown. Non bastasse, pure il geniale Art Tatum offrira' una propria “lettura”, mentre il menzionato Como in seguito fara' una versione in tedesco e una in giapponese. Da ricordare, infine - registrazione avvenuta nel 1995 – l'”omaggio” di Tiny Tin e dei Clang. |
Molto si e'
scritto e si continua a scrivere di Russ Colombo. Ripeto, e' stato una
meteora, ma così grande, da lasciare un'impronta difficilmente
cancellabile. |
Wake up and
Dream Broadway
Through a Keyhole |
Altri film in cui ha avuto ruoli minori: The Texan Dynamite Wolf Song |
Russ Columbo era anche compositore di alcune delle canzoni che lo hanno portato al successo: la più celebre di tutte è stata "Prisoner of Love", divenuta negli anni uno standard, poi "You Call It Madness (But I Call It Love)" composta assieme Con Conrad, Gladys Du Bois, e Paul Gregory, "Too Beautiful For Words", registrata con la Teddy Joyce Orchestra in 1935, "When You're in Love", "My Love", "Let's Pretend There's a Moon", incise anche da Fats Waller e Tab Hunter, e "Hello Sister". |
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© Sandro Damiani per Musica & Memoria - Maggio 2011 / Riproduzione anche parziale della monografia non consentita |
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