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Gli standard per la musica e le immagini nel mondo digitale |
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Il mondo della musica e delle immagini a scopo di intrattenimento ha visto succedersi negli anni diverse tecnologie di distribuzione e diffusione, le cui caratteristiche (e limiti) hanno spesso hanno avuto una diretta influenza sulla creatività e sulle opere. Dopo una fase iniziale di dispersione tra diversi formati, ogni nuova tecnologia cerca di convergere verso uno standard, un tempo sotto la guida di organismi internazionali come la ISO, ormai essenzialmente del mercato. Questa pagina è dedicata alla evoluzione degli standard in questi due comparti così strettamente connessi. |
Tecnologia e standard: successi e flop tra i supporti fisici |
Il settore audio-video, nell'era della riproducibilità tecnica, ha visto un susseguirsi di tecnologie che hanno avuto varia fortuna. Nella pagina dedicata alla distribuzione della musica sono riassunte le principali riguardanti i supporti fisici per l'audio. Ogni tecnologia di successo ha stabilito uno standard e un mercato, e il passaggio ad una fase successiva ha imposto agli utenti un salto tecnologico, a volte accettato, a volte rifiutato. I salti tecnologici sono stati raggiunti sempre attraverso la convergenza di una forte volontà delle case produttrici di hardware e di software, l'accordo, a volte dopo una competizione tra esse, su un unico standard, la chiara percezione da parte dei clienti di un effettivo vantaggio, focalizzato essenzialmente sulla praticità e comodità d"uso. |
1. I salti tecnologici nella storia dell'audio e del video (supporti fisici) | ||||||
Prima | Dopo | Sponsor | Plus percepiti | Qualità | Costo | Note |
78 giri | Microsolco 33 giri (LP) | RIAA (Case discografiche) | Praticità: disco infrangibile, durata | Molto superiore: estensione della risposta in frequenza, minore distorsione, ascolto in stereo | Inferiore a parità di durata | Un salto avvenuto in un mercato non ancora di massa |
Bobine | Musicassette (MC) | Philips | Caricamento, compattezza, uso in auto, uso mobile | Decisamente inferiore all'inizio, si avvicina solo dopo molti anni dal salto | Molto inferiore, la registrazione diventa di massa | Praticamente ha creato un nuovo mercato, la registrazione su bobine era un fenomeno di nicchia, e ancor più i nastri pre-registrati |
LP | CD | Philips/Sony (ottobre 1982) |
Accesso diretto, durata, robustezza, compattezza, uso in auto e mobile, poi, integrazione con il mondo PC | Dichiarata e percepita all'inizio come nettamente superiore, in realtà si rivelerà comparabile, se non inferiore | All'inizio sensibilmente più alto (hw e sw) poi in discesa fino a porsi al di sotto dello standard precedente (in parallelo con la affermazione di massa) | Tuttora aperta la diatriba sulla qualità del CD rispetto all'LP, secondo molti appassionati superiore al nuovo standard |
MC | Masterizzatore PC | Philips (non dichiarato) | Superiore praticità della copia (CD su CD, per definizione più pratico della MC), velocità di copia superiore a 1X. | Come sopra | Costantemente in calo (da livelli superiori, ma non di molto, a livelli molto inferiori) sia per il masterizzatore (naturalmente presupponendo che il PC sia già in casa) sia, soprattutto, per i supporti | Sostituzione quasi totale, inclusa la registrazione, ormai in digitale anche per le riprese occasionali o amatoriali. Persistenza della MC solo in mercati molto marginali dei paesi meno sviluppati. |
VHS | DVD | Cartello (Intel, Matsushita, IBM, Meridian e altri) | Accesso diretto, contenuti multimediali, robustezza e affidabilità, compattezza, effetti speciali | Percepita come maggiore essenzialmente per effetto della affidabilità, in realtà confrontabile a parità di componenti e messa a punto (con il Super-VHS) | In costante e rapida discesa (da superiore, ma non di molto, a equivalente, se non inferiore, sia per apparecchi sia per supporti). | Sostituzione totale. Le funzionalità di registrazione da TV sono state trasferite progressivamente su decoder o lettori. |
LaserDisc | DVD-Video con audio stereo o multicanale | Consorzio DVD | Minor costo sia dell'hardware sia del software. Maggiore diffusione, catalogo più ampio. Maggiore praticità d'uso. Dimensioni inferiori dei supporti | Invariata. | Molto inferiore | Sostituzione totale e acquisita da diversi anni. Il LaserDisc era peraltro presente quasi solo in USA e pochi altri mercati evoluti. |
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Non sono mancati però i tentativi di imporre nuovi standard che si sono rivelati fallimenti totali o parziali. |
Prima | Dopo | Sponsor | Plus proposti | Qualità | Costo | Accoglienza | Risultato |
MC | Elcaset | Sony | Qualità | Molto superiore: al livello delle bobine con la praticità (ma non la compattezza) delle cassette | Superiore | Non ha interessato né il pubblico di massa né gli appassionati | Flop totale |
MC | DAT | Cartello di produttori hardware (Sony e altri jap) | Qualità. Tecnologia digitale. Copia "perfetta" digitale > digitale. Affidabilità | Molto superiore | Molto superiore (soprattutto i supporti) | Interesse e successo iniziale (soprattutto per la possibilità della copia in digitale) | Affossato dalle case
discografiche che hanno imposto sistemi
anti-copia multipla. Alto il costo del supporto. Si è affermato nel solo settore professionale. |
MC | MiniDISC (MD) | Sony | Praticità: accesso diretto, titoli, anti- shock, facilità di registrazione, compattezza. | Percepita come maggiore essenzialmente per effetto della affidabilità, e del suono digitale, in realtà inferiore a causa della compressione del segnale | Più elevato sia per hw sia per supporti, negli anni si è avvicinato, arrivando a prezzi da mercato di massa | Tiepida, sempre fermata dai costi più elevati, senza un vantaggio percepito importante in termini di praticità e qualità, e dalla diffusione non capillare. | Standard secondario, non si e' mai veramente affermato anche se ha creato un suo mercato, con affermazioni in alcuni paesi (Germania, Giappone). |
MC | DCC (Digital Compact Cassette) | Philips (alleanza con Matsushita) | Le stesse del MiniDisc con cui era in competizione ma con (-) accesso diretto e (+) compatibilità con le MC | Come il MiniDisc | Un poco inferiore al MiniDisc, comunque superiore alla MC. | Interesse minimo da parte di tutti i settori di clientela, non percepito il salto né di praticità né di qualità | Flop totale |
Gli elementi chiave che hanno guidato il successo e l'insuccesso sono stati quindi: 1) la insofferenza degli utenti verso il vecchio standard; 2) la unicità del nuovo standard; 3) il costo comparabile, se non inferiore; 4) il catalogo del software disponibile, e quindi le alleanze tra chi propone lo standard e gli editori. Inoltre: 5) un elemento che non è mai stato decisivo è stato l'incremento di qualità ma di altri fattori (ad esempio la durata). Si spiega in questo modo la longevità della Musicassetta MC, ancora presente in alcuni mercati: gli utenti non ne percepivano i limiti, e i sostituti proposti sono stati sempre standard di parte, e più costosi. Si nota anche che la Philips, sponsor della maggior parte dei nuovi standard, ogni tanto sbaglia, e che la Sony sbaglia più spesso. Il successo immediato di CD e DVD si spiega perché i nuovi formati hanno intercettato una insofferenza degli utenti, il primo verso la difficoltà di messa a punto e la sensibilità a graffi e fruscii dell'LP, il secondo verso la sensibilità al disallineamento delle testine e al fenomeno della illeggibilità delle cassette VHS. La proposta unica e la politica di cartello (fortissima nel caso del CD, ad un certo punto le nuove uscite sono state veicolate solo su CD, abbandonando l'LP a parco installato non ancora del tutto sostituito) hanno completato la operazione. |
Anche per gli standard relativamente
più recenti, il CD e il DVD, è stata tentata, come per il video, una operazione di evoluzione verso
nuovi formati che consentissero la distribuzione di contenuti in
alta definizione
e con audio multicanale,
senza però alcun successo. Una evoluzione che si è intrecciata con la parallela dematerializzazione della
musica e del video e il trasferimento della diffusione e della distribuzione via
web. Nella tabella seguente sono sintetizzati i tentativi in questo senso
dell'industria, e rimandando al
blog di Musica & Memoria per una trattazione puntuale delle ultime novità. |
Transizioni in corso |
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Prima | Dopo? | Sponsor | Plus proposti | Compatibilità | Qualità | Costo | Accoglienza | Risultato |
CD | SACD Stereo | Sony - Philips (2000) | Qualità. Compatibilità con il CD (a livello di lettore e di supporto) | Supporto: Sì (ma solo per SACD
ibridi) Lettore: Sì (Lettore SACD), No (Lettore CD). Non utilizzabile su PC (in qualità SACD). |
Superiore. Percepibile però solo su impianti di buon livello, correttamente a punto e con lettori di classe adeguata. | Superiore | Lanciato nel 2000, mai andato oltre il 2% del mercato USA in tutti gli anni successivi. Poca promozione, pressoché sconosciuto al grande pubblico in Europa, in calo dal 2008 in poi. | Prodotto di nicchia. Catalogo ridotto e dalla fine del decennio nuove uscite limitate alla sola musica classica da parte di etichette indipendenti. |
CD | DVD-Audio Stereo |
Consorzio DVD (Matsushita e altri) (2000) | Qualità. Unificazione con i lettori DVD. | Non compatibile con i lettori
CD. Utilizzabile sulla maggior parte dei lettori DVD. Utilizzabile su PC. |
Valgono le stesse considerazioni fatte per il SACD. In più c'è da considerare che in massima parte sono stati prodotti DVD-A con audio multicanale. | Superiore | Lanciato nel 2000. Spinto quasi solo in USA. Quasi nulla l'accoglienza dai produttori di hardware (pochissimi modelli di lettori specializzati) | Pressoché assente nei punti di vendita in Europa durante tutto il periodo di commercializzazione. Catalogo inferiore al SACD. Sospesa la produzione di nuovi titoli dal 2008-2009. |
CD | DVD-Universale (DAD, HDAD, HDAD+) | Etichette audiophile (2005 ca.) | Qualità. Completa unificazione con lo standard DVD. | Non compatibile con i lettori
CD. Utilizzabile su tutti i lettori DVD. Utilizzabile su PC. |
Come per gli altri formati. In generale sono soltanto stereo e destinati ad appassionati con impianti di alto livello. Quindi la differenza si sente. | Uguale al CD | Prodotto di nicchia, distribuito praticamente solo via rete. | Numeri troppo bassi per qualsiasi sintesi. In ogni caso sono prodotti sconosciuti al grande pubblico e proposti solo da case discografiche indipendenti e super-specializzate. |
Quadrifonia. Laserdisc (anni '70) |
SACD Multicanale
/ DVD-Audio multicanale |
Sony - Philips / Consorzio DVD | Superiore livello di fedeltà di ascolto e coinvolgimento. Praticità e altri plus del CD rispetto all'LP. | Nessuna. | Non confrontabile causa mancanza di software utilizzabile per valutazioni a confronto. | Comparabile per l'impianto (medesima complessità). Inferiore per i supporti. | Scarso interesse da parte degli appassionati di Hi-Fi. Poco hardware specializzato proposto dai produttori specializzati e di alto livello. | Il multicanale solo audio si è sviluppato come mercato di nicchia, con una produzione di titoli soprattutto di musica classica in SACD. Diffusione percentualmente superiore rispetto alla quadrifonia. |
DVD | Blu Ray Disc (BD) (2008) |
Sony e partner | Video in alta definizione, audio multicanale non compresso. | Solo per i lettori (leggono anche i DVD). Nessuna per i supporti. | Superiore. Ben percepibile nel caso dell'alta definizione video. | Superiore per i supporti e (all'inizio) per i lettori. Si allinea velocemente. | Buon interesse da parte degli utenti ma non sufficiente per imporre la sostituzione. Incide essenzialmente sul nuovo. | Transizione pressoché completata per i lettori, che sono però ovviamente compatibili con i precedenti DVD. Soffre la concorrenza della distribuzione via Internet. Perso tempo prezioso nella lunga lotta contro il HD-DVD. |
Sempre più spesso si usa il termine "musica liquida" per definire la distribuzione della musica su un supporto immateriale, cioè in pratica mediante file di computer. La musica nel suddetto file (o, più spesso, sequenza di file) può essere codificata in formato non compresso da campionamento PCM a 16 o 24 bit, con frequenza da 44,1 a 192KHz, ovvero in formato WAV (o Wave). Oppure, nella stragrande maggioranza dei casi, compressa con formato lossless (senza perdita, per distinguersi dalla compressione "lossy", con perdita di parte del campionamento originale, come il MPEG-2 o MP3 o il MPEG-4 o Apple AAC). Dal 2014 si è aggiunta anche la musica liquida in formato DSD (Direct Stream Digital) ovvero il sistema di codifica del SACD, a 1-bit con frequenza di campionamento incrementata da 64 volte rispetto al CD. Nella sua nuova vita di formato unicamente su file il DSD è utilizzato anche a frequenze di campionamento superiori, a multipli di 2 rispetto alla frequenza 64x44.1KHz ovvero 2,82MHz, equivalente al PC 24/88.2. Quindi sono disponibili formati a risoluzione superiore DSD128 (x2), DSD256 (x4) e DSD512 (x8). Il SACD almeno come formato esce quindi dall'ambito proprietario e inaccessibile. I formati utilizzati per il download (ovvero per la distribuzione) di musica liquida in qualità CD o in alta definizione, compressa lossless per ottimizzare la trasmissione, possono essere diversi. Il più diffuso è sicuramente il formato FLAC (Free Lossless Audio Codec), adottato dai siti più attivi in questo campo (HDTracks, Deutsche Grammophon, Linn Records). Altri formati usati nel vasto mondo della codifica "indipendente", sostanzialmente analoghi come prestazioni, sono l'APE (Monkey Audio Codec, è una specie di gioco di parole) e il WavPack (un altro formato che supporta assieme anche la compressione lossy). In ambito Apple Mac esiste poi il formato ALAC (Apple Lossless Audio Codec), che è il formato standard in iTunes per la media e alta risoluzione e quindi ha anch'esso una significativa diffusione. Per il DSD la compressione invece non è possibile. Per l'audio multicanale sono usate le compressioni lossless DST (Dolby) e MLP (Meridian Loosless Protocol). A questi formati di compressioni si è aggiunta anche, ma solo per lo streaming, la compressione MQA (Master Quality Authenticated) adottata dal servizio streaming Tidal. I lettori / media player più diffusi (Foobar2000, J River, VLC, Media Monkey,) supportano tutti i formati stereo citati, eventualmente con plug-in aggiuntivi, e quindi non esistono problemi di standard incompatibili (file musicali non leggibili). Diverso è il caso del media player iTunes, che per precisa scelta della Apple supporta solo il formato ALAC. La conversione da un formato all'altro è però facilmente realizzabile utilizzando gli stessi media player; in particolare sia Foobar2000 sia Media Monkey includono funzioni molto complete di conversione. Per approfondimenti sulla musica liquida consulta l'indice sul blog di Musica & Memoria o le FAQ sulla musica liquida. Nel seguito una tabella riassuntiva degli standard principali per la realizzazione, distribuzione o diffusione della musica via web |
Standard |
Owner |
Licensing |
Compressione |
Max qualità |
Media player rif. |
Note |
MP3 |
ISO/IEC |
Standard int. |
Lossy |
320Kbps |
Tutti |
(1) |
WMA |
Microsoft |
Proprietario |
Lossy |
768Kbps |
WMP |
|
AAC |
Apple |
Proprietario |
Lossy |
320Kbps |
iTunes |
|
Vorbis |
Xiph.Org |
Open source |
Lossy |
500Kbps |
Spotify |
|
WAV |
ISO/IEC |
Standard int. |
Non compresso |
1411 / 9216Kbps |
Tutti |
(2) |
AIFF |
Apple |
Proprietario |
Non compresso |
1411 / 9216Kbps |
iTunes |
|
FLAC |
Xiph.Org |
Open source |
Lossless |
1411 / 9216Kbps |
Vari |
|
ALAC |
Apple |
Proprietario |
Lossless |
1411 / 9216Kbps |
Vari |
|
WMA-L |
Microsoft |
Proprietario |
Lossless |
1411 / 9216Kbps |
Vari |
|
DSD |
Sony / Philips |
Free |
Non compresso |
11508Kbps |
Vari |
(3) |
Note: |
|
(1) |
La qualità della codifica si misura in bit /secondo o bit-rate. Più è grande è e migliore è l'approssimazione del segnale analogico, chiamata anche risoluzione, o definizione, ma più complessa la gestione (dimensione del file, tempi e velocità di trasferimento fino al decoder digitale-analogico). Si calcola con la formula n.bit x frequenza x 2 dove n.bit è il numero di bit ovvero il numero di valore che può assumere il singolo campione, la frequenza è il numero di campioni per secondo e 2 è il numero di canali (stereo). Per la qualità standard CD quindi è 16 x 44.100 x 2 = 1411Kbps. Nei formati di compressione lossy con vari algoritmi è appunto diminuito il bit-rate mantenendo il segnale musicale il più possibile simile al formato standard CD non compresso 16bit /44.1KHz. |
(2) |
Aumentando il numero di bit e/o la frequenza si ottiene una risoluzione superiore a quella del formato standard CD, chiamata alta definizione o HD, il massimo commercialmente disponibile prevede 24 bit e 192KHz quindi 9.216Kbps. La tecnica di campionamento adottata per il formato CD, PCM (pulse code modulation) consente anche valori superiori e i decoder più potenti attualmente disponibili (controlla sempre la data dell'ultimo aggiornamento di questa pagina) arrivano a 32bit / 384KHz ovvero 24.576Kbps ed alcune etichette stanno iniziando a produrre materiale con questa risoluzione. Per la efficacia e l'utilità di questi livelli elevati di risoluzione si vedano le FAQ per la musica liquida. |
(3) |
Lo standard DSD (direct stream digital) sviluppato per il SACD utilizza invece un campione a un solo bit con una frequenza di campionamento modulata e molto più elevata, 64 volte quella del CD ovvero 2.822,4KHz. Questo livello di risoluzione è quindi chiamato anche DSD64 e corrisponde a 1 x 2822,4 x 2 = 5.644,8Kbps. Commercialmente sono disponibili anche file audio a risoluzione più elevata DSD128 e DSD256 (molto rari). Il valore indicato per il bit-rate è quello del DSD128. Esistono poi anche decoder DSD512. |
Appendice: Approfondimenti sugli ultimi supporti a disco ottico |
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I supporti digitali su disco ottico e lettura laser hanno fatto la storia della digitalizzazione partendo dalla musica e inglobando poi il cinema e il video in genere. L'avanzamento della tecnologia di rete ha fornito a partire dal 2010 un'alternativa più comoda ed universale ed è iniziata una fase calante anche per le ultime realizzazioni in questa tecnologia, che possono però continuare ad avere un ruolo ed un mercato per varie esigenze e in particolare per "consolidare" contenuti considerati preferenziali. In questa appendice altre informazioni e link per approfondimenti su questi supporti. |
Balza subito all'occhio che nessuno dei cinque elementi che hanno garantito il successo dei precedenti salti tecnologici era presente né per il SACD né per il DVD Audio. Per di più, gli standard erano due e non uno, in competizione tra loro. Il risultato è stato quindi in linea con le previsioni di alcuni osservatori (anche le nostre, la prima versione di questa pagina risale al 2004) ed entrambi i tentativi di superare il CD si sono rivelati un flop quasi totale. La storia In tutti questi anni abbiamo seguito continuamente la sorte di entrambi i tentativi. Chi volesse ripercorrerla, anche per capire le dinamiche di mercato nel settore dell'entertainment, può leggerla qui. Le caratteristiche tecniche e funzionali dei due "nuovi" formati audio si possono leggere e approfondire nella sezione dedicata ai diversi supporti proposti negli anni dalla industria elettronica e dell'intrattenimento per la distribuzione della musica. L'ultimo supporto fisico Ma ci sarà poi veramente un successore del CD o il compact disc lanciato (forse prematuramente) sul mercato negli anni '80 sarà l'ultimo supporto fisico? Abbiamo approfondito qui quest'altra possibile strada che il mercato della musica potrebbe prendere, indipendentemente dalla volontà dei suoi attori principali. Il responso nel frattempo c'è stata (la domanda è del 2006): il successore del CD, nessuno se lo sarebbe mai aspettato nel 1983, è il vinile.
Il DVD in quanto tale (Digital Versatile Disc) progettato per sostituire i VHS e quindi per il video, consente però di creare anche dischi solo di musica, e anche solo di musica stereo, con l'alta qualità dell'alta definizione (anche a 24 bit e 192 KHz) senza particolari problemi da parte di nessuno, leggibili su qualsiasi lettore DVD di ultima generazione dotato di decoder in uscita di risoluzione adeguata, e anche senza monitor TV collegato, e anche da qualsiasi PC. E' talmente semplice che si può fare anche sul PC di casa, con prodotti free o normalmente in commercio (leggi sul nostro blog una rassegna di questi prodotti). Alcune etichette audiophile, come la ben nota Classical Records, hanno quindi pensato di produrre in proprio in questo formato, abbandonando quanto proposto dalle case discografiche e dai produttori di hardware. Li chiamvano DAD (Digital Audio Disc, formato 24/96) o HDAD (High Definition Audio Disc: formato 24/192) ma non sono altro che dei DVD, e sono una buona soluzione, che funzionava bene. Ma che ha avuto storia breve e molto di nicchia. L'industria (parte di essa) ha invece cercato di lanciare un nuovo standard apposito. Il DVD-Audio è uno strano standard. Pensato per la musica, aggiunge alcuni contenuti video, come il menu di selezione o la presenza di alcuni extra video (interviste e simili) che non interessano molto agli appassionati di musica e che però costringono a collegare un televisore al lettore per avere una operatività accettabile. Elementi che potevano essere graditi al pubblico di massa ma non certo agli audiofili a cui si sarebbe dovuto rivolgere il nuovo formato per la prima affermazione. E che inoltre rendevano incompatibile il DVD-Audio con i lettori DVD di qualche anno fa. Non è difficile comprendere perché non abbia suscitato un grande interesse, a parte la battaglia con il SACD. Il DualDisc è un altro formato di provenienza DVD. Era un dischetto a doppia facciata, su un lato DVD e sull'altro CD. Sul lato DVD può contenere audio multicanale, audio in alta definizione o video, come un DVD-Audio. Risolve quindi i problemi di compatibilità all'indietro del formato DVD / DVD-A allineandosi in questo modo al SACD. E' stato commercializzato sostanzialmente solo in USA e in alcuni paesi europei, non in Italia, ma in USA ha avuto un discreto riscontro, con molti titoli pubblicati in modo continuativo (anche nel 2010), soprattutto di genere pop/rock. Nel tempo però la facciata DVD del DualDisc è stata usata soprattutto per contenuti video, più raramente per contenuti audio multicanale (solitamente compressi) e ancor più raramente per contenuti audio in alta definizione. In sostanza ha costituito una alternativa, probabilmente anche più scomoda e costosa, alla soluzione CD + DVD, che occasionalmente le case discografiche e i musicisti hanno proposto. Anche questo formato ibrido è stato progressivamente abbandonato dalle case discografiche a fine "anni zero". |
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Come accennato in precedenza, dopo il 2000 è stata ingaggiata una ulteriore sfida tra due cartelli concorrenti per la sostituzione di uno standard che appariva ancora vivo e vegeto, anzi ancora lontano dal dispiegare tutte le sue potenzialità di mercato: il DVD. Il nuovo standard era ed è basato su una innovativa tecnologia laser a luce blu che consente una densità dei dati molto maggiore, e quindi una capacità di memorizzazione più elevata di quella del DVD (che comunque è già assai elevata e a lungo lontana dall'essere sfruttata per intero, ed è stata estesa a livello di massa nel 2006 con i supporti Double Layer da 8,5 GB). Purtroppo anche qui si sono affrontate due compagini: Toshiba, NEC e altri con lo standard HD-DVD (High Definition DVD) e Sony e altri con lo standard Blu-ray Disc (BD). Il secondo era quello messo meglio per numero di sponsor (Philips, Matsushita, HP. TDK, ecc.) il primo puntava invece ad una compatibilità all'indietro con il parco lettori DVD mediante dischi di tipo ibrido. |
Il lancio commerciale era previsto per entrambi i formati nel 2007 (con alcune anticipazioni, prodotti pilota, già dal 2006), e non sono mancati tentativi per arrivare ad uno standard comune. L'argomento principe per il lancio era la possibilità di passare alla alta definizione nella visione dei video (grazie alla maggiore capacità di immagazzinamento dati) e alla qualità del formato non compresso per l'audio multicanale, oltre a maggiore spazio per i contenuti extra. Il Blu-ray Disc può memorizzare da 23,5 a 54GB (in double layer - doppio strato), ed è prevista la estensione in futuro sino a 200 GB (quindi nella prima versione il nuovo supporto aveva circa sei volte la capacità del DVD, a parità di strati). Per l'incremento della capacità sono previsti ulteriori strati sullo stesso dischetto, estendendo il sistema già usato per i DVD double-layer in commercio (da 8,5 GB). Lo standard HD-DVD va da 30 a 45 GB. Al termine di una lunga fase di contrapposizione e di ricerca di partnership da parte dei due consorzi, con Microsoft schierata dalla parte di Toshiba e Apple e le case cinematografiche in maggioranza dalla parte di Sony, la vicenda si è conclusa ad inizio 2008 con la affermazione di Sony e del Blu-Ray Disc e il ritiro di Toshiba con il suo HD-DVD. Il colpo mortale è arrivato dagli studi cinematografici Warner, che avevano affermato di voler commercializzare i propri titoli esclusivamente su supporto Blu-Ray a fine 2007, e dal colosso americano dei centri commerciali Wal-Mart, che ha annunciato a inizio 2008 la commercializzazione esclusiva dello standard di Sony, unendosi così alla Warner e alle altre case cinematografiche 20th Century Fox, Best Buy, Disney, Lionsgate ed MGM. |
La competizione tra due
standard (Blu Ray Disc e HD-DVD) che ha fatto perdere tempo prezioso e la
necessità di cambiare il parco macchine (lettori, registratori e
masterizzatori) ha aperto spazi per altre soluzioni alternative,
rendendo il Blu Ray un supporto nato vecchio e destinato ad un ruolo non
insignificante ma comunque di nicchia. Anche l'altro uso per il quale era stato pensato, l'archiviazione dati in sostituzione del DVD e di altri supporti di memorizzazione, ha sofferto (ancor di più) dell'avanzamento di tecnologie alternative. In particolare per l'archiviazione read-only per la maggior parte delle esigenze è rimasto il DVD, del tutto sufficiente per questo scopo salvo casi particolarissimi. Per il backup la disponibilità di memorie a stato solido (schede SD o pendrive) di capacità superiore anche al Blu Ray (64GB e oltre) fornisce una alternativa molto più comoda e universale (le SD sono utilizzate anche dalle macchine fotografiche digitali). Per esigenze superiori ci sono poi i dischi esterni USB, ancora propriamente a disco o a stato solido, con capacità arrivata ad 1TB ed oltre e costi continuamente in calo. |
La coesistenza del Blu-Ray col DVD |
Nei fatti il Blu-Ray si è affiancato al DVD senza sostituirlo. Nel campo dei lettori la totalità o quasi dei nuovi modelli è di tipo Blu-Ray, ma sempre compatibile all'indietro, potendo leggere anche i DVD, oltre ai CD e, spesso, SACD. Le uscite in home video nuovo sono per ora (vedere sempre la data dell'ultimo aggiornamento) in massima parte in entrambi i formati, per non tagliare fuori il rilevante parco installato di lettori DVD, non solo come lettori casalinghi, ma anche come lettori inclusi nei PC fissi o mobili. Il DVD rimane inoltre prevalente per la funzione di registrazione, sono ancora poco diffusi i masterizzatori BD e soprattutto sono molto più costosi del DVD (il cui prezzo ha raggiunto nel tempo livelli bassissimi) i supporti BD vergini. Per l'utilizzo del supporto DVD come backup per dati o contenuti multimediali il DVD rimane quindi il supporto più utilizzato. Non si vede peraltro una chiara strategia di sostituzione per i supporti vergini. Come al solito il problema è il possibile utilizzo per la duplicazione dei film distribuiti su supporto BD. E' possibile quindi che il prezzo rimanga molto alto per scelta politica (attualmente è circa 30 volte) per scoraggiare e rendere non conveniente questo utilizzo improprio. In pratica il DVD e il Blu-Ray continuano ad essere prodotti per un solo uso, la vendita di film su supporto fisico. In HD per il Blu-Ray e in SD per il DVD. Nel settore del cinema lo streaming legale non è finora arrivato, se non in modo minimale (pochi titoli) sui Netflix e gli altri servizi di streaming in abbonamento (Sky on-Demand il principale il Italia). E' l'unico mezzo a disposizione degli utenti per vedere legalmente un film non più distribuito. Mentre lo streaming illegale prospera (guadagnando soprattutto con malware e spyware). |
Qualcuno pensa di sfruttare la maggiore capacità del
BD per immagazzinare musica in formato multicanale non compresso, o comunque in
alta definizione, o con contenuti aggiuntivi? In altre parole, di proporlo come
alternativa al SACD e, in prospettiva, anche al CD? |
Per approfondimenti si possono visitare le altre pagine dedicate al tentativo di imporre il successore del CD, all'applicazione in tutti i campi dell'informazione della tecnologia digitale, agli effetti sulla sfera privata delle persone, sulla privacy, delle possibilità offerte da tecnologie digitali sempre più potenti, a basso costo e diffuse. Per seguire gli aggiornamenti in un settore in continua evoluzione bisogna poi seguire il nostro blog su Musica & Tecnologia. Per un aggiornamento sul piano nazionale per la banda larga 2012 leggere qui. |
Non concordi in tutto o in parte con le opinioni espresse in questa pagina? Hai rilevato imprecisioni? Contatta Musica & Memoria. |
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Luglio 2019 |
Revisione periodica della pagina, inserendo gli aggiornamenti derivanti da quanto di nuovo è accaduto dalla data dell'ultimo aggiornamento relativamente all'avanzamento dei nuovi standard. |
Gennaio 2015 |
Revisione annuale della pagina, inserendo gli aggiornamenti derivanti da quanto di nuovo è accaduto nell'anno relativamente all'avanzamento dei nuovi standard. |
Febbraio 2012 |
Revisione annuale della pagina, inserendo gli aggiornamenti derivanti da quanto di nuovo è accaduto nell'anno relativamente all'avanzamento dei nuovi standard (non molto). |
Febbraio 2011 |
Revisione completa della sezione, con separazione tra le informazioni sulla evoluzione degli standard e quelle sulle caratteristiche dei nuovi formati. In una pagina a parte la trattazione dell'era digitale e sui suoi effetti su tutte le forme di comunicazione, nonché sulla privacy delle persone. |
Ottobre 2009 |
Aggiornamenti dopo i test dei nuovi formati in alta definizione su supporto fisico e download digitale che si possono leggere in dettaglio sul blog di M&M per la musica digitale. In particolare è stato introdotto un paragrafo sul nuovo formato DVD-musicale, il quadro riassuntivo della situazione ed è stata aggiornata la storia dei successori del CD. |
Gennaio 2009 |
Aggiornamento generale dopo la stabilizzazione della situazione successore del CD e del DVD. Create due sezioni separate per la storia di SACD e DVD-A e per gli scenari alternativi sui supporti fisici. |
Febbraio 2008 |
Fine della battaglia commerciale tra Blu-Ray Disc e HD-DVD per lo standard successivo al DVD, con l'affermazione del Blu-Ray, proposto dalla Sony. |
Luglio 2007 |
Approfondimenti su digitalizzazione e tutela della privacy. |
Giugno 2007 |
Aggiornamento completo e storicizzazione dei tentativi di lancio del SACD e del DVD-Audio. Revisione generale e attualizzazione di tutta la sezione. Estensione della digitalizzazione e conseguenze sulla privacy. |
Marzo 2007 |
Riorganizzazione completa della sezione sugli standard, aggiornamento dei capitoli obsoleti, e nuova sistemazione in sequenza, con particolare riferimento ai successori designati del CD. La digitalizzazione del significato: i libri, la biblioteca mondiale e la temeraria iniziativa di Google (Books Search). |
Novembre 2006 |
Considerazioni sul futuro del CD (l'ultimo supporto fisico?) e del DVD |
Settembre 2006 |
Riferimento a Tunatic in Digitalizzazione del significato |
Giugno 2006 |
Aggiornamento e riorganizzazione per lo stato di affermazione dei nuovi standard che dovrebbero sostituire il CD, e che da anni segnano però il passo (SACD e DVD-Audio). |
Gennaio 2006 |
Digitale terrestre: ristrutturato su una pagina a parte, dedicata unicamente a questa tecnologia ed area di mercato in rapida evoluzione. Nella pagina, in forma di blog, sono raccolte progressivamente le novità nel settore. |
Dicembre 2005 |
Digitale terrestre: a) riorganizzazione della sezione b) aggiornamento degli scenari e delle previsioni con le ultime novità (slittamento al 2008 dello switch-off) c) aggiornamento delle informazioni sugli scenari economici d) Lo scenario dal punto di vista della disponibilità delle frequenze e il "piano digitale" del garante per le comunicazioni |
Novembre 2005 |
Nuova sezione sullo standard DVB-H |
Novembre 2005 |
Ampi aggiornamenti sulla DTT (Televisione Digitale Terrestre) |
Novembre 2005 |
Nuovi standard audio. Aggiornata la tabella nella sezione "Il successore del CD" |
Giugno 2005 |
Il mercato dei supporti e il confronto degli standard. Considerazioni sui dati 2004 in USA. |
Maggio 2005 |
Nuova sezione sui successori del DVD. Aggiornamenti sul DualDisc |
Gennaio 2005 |
L'avvio della televisione digitale terrestre (DTT) a pagamento e la ripercussione sugli scenari evolutivi del nuovo standard |
Gennaio 2005 |
Ritorno in lizza del DVD-Audio (DualDisc) |
Giugno 2004 |
Aggiornamento diffusione DTT in Italia |
Ottobre 2004 |
Scenari futuri nel settore broadcast |
Dicembre 2004 |
Aggiornamento diffusione e mercato DTT in Italia |
Dicembre 2004 |
Aggiornamento scenari di migrazione al digitale |
© 2004 - 2019 / Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria / Ultimo aggiornamento: Luglio 2019 |
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