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Il ritorno al vinile. Mini-guida

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Linn Sondek LP12Lo standard "compact disc" è stato messo a punto ad inizio degli anni '80 e quindi ha superato i 30 anni che, nel mondo digitale, sono un'era tecnologica. Basti confrontare le prestazioni dei computer di quel periodo o quelle dei primi telefonini, di 5-10 anni dopo, con quelli attuali.
In particolare lo standard era legato alla potenza dei microprocessori dell'epoca, e da ciò discendono una serie di limiti tecnologici. Le due grandi compagnie che hanno inventato il CD, Sony e Philips, hanno provato in seguito a proporre un nuovo standard che superava questi limiti (il SACD o Super Audio CD) e i loro concorrenti giapponesi, capitanati dalla Matsushita, hanno proposto un altro standard alternativo (il DVD-Audio). Il lancio sul mercato di questi "successori del CD", avviato sin dal 2000, non ha però avuto successo e a questo punto c'è nel settore ormai la certezza che un successore del CD non ci sarà proprio, e che altri sistemi di distribuzione della musica soppianteranno i tradizionali supporti fisici.

Nel frattempo il vecchio LP, il disco in vinile, che doveva andare in pensione con l'affermazione del CD, ha continuato ad essere prodotto in settori di nicchia ed è alla fine riemerso, a partire dal 2005-2006, e in modo più deciso a partire dal 2007, come una alternativa possibile, anche se con un mercato molto più ridotto, proprio al CD.

Non può essere ovviamente una alternativa in termini di comodità, mobilità e interfacciabilità, ma può esserlo in termini di "appeal" e quindi di motivazione all'acquisto e anche, secondo molti, di qualità del suono.

Rimandiamo alla FAQ sulla stereofonia per la eterna diatriba sulla superiorità o meno dell'analogico sul digitale (o viceversa) e alla pagina sui supporti per la distribuzione della musica per approfondimenti sulla tecnica del vinile, e concentriamoci invece sul percorso che si trova ad affrontare chi voglia provare a scoprire o riscoprire il mondo del vinile. Con una premessa. E alcune selezionate suggestioni, per chi voglia approfondire la conoscenza delle macchine da musica.

Indice: La presunta fragilità del vinile / Il lettore / Il giradischi esoterico / La testina / Il pre phono / Il braccio / Il montaggio e la messa a punto

Semplificazioni: La testina integrata, Il pre phono integrato, L'uscita USB / Il giradischi di papà / Altre domande / Passare al vinile in 10 mosse

 

La presunta fragilità del disco in vinile

 

J.A. Michell Gyro SE - L'ultima versione del famoso giradischi futuribile che si poteva vedere nel film Arancia meccanicaPrima di prendere in considerazione l'ipotesi di aggiungere al proprio impianto Hi-Fi un giradischi per dischi in vinile qualsiasi appassionato dell'era CD si pone probabilmente il problema della fragilità dell'LP. Il vinile infatti è considerato universalmente soggetto a rapida usura e delicato, un supporto da trattare con i guanti per evitare che la delicata superficie si graffi o si rovini, con perdita irrimediabile del contenuto musicale.
Il che in parte è vero, ma lo è anche per il CD, che non può essere impunemente maltrattato e usato senza riguardo alcuno, è dotato di un sistema di correzione degli errori, è vero, ma dopo un certo limite (velocemente raggiunto da chi lo considera erroneamente indistruttibile) diventa anche lui illeggibile.
Nel caso dell'LP i due miti da sfatare sono:
4 l'usura: un disco si può sentire anche 60-70 volte senza introdurre una usura avvertibile; ma non penso che sia probabile l'ascolto così reiterato di uno stesso disco;
4 la delicatezza: il disco in vinile deve essere mantenuto lontano dalla polvere, sempre all'interno della sua custodia interna di carta, e maneggiato toccando solo i bordi e l'etichetta, e occorre fare attenzione a non graffiarlo, tenendo conto che lo strumento che più facilmente può danneggiarlo è proprio la puntina di lettura; contro i graffi non si può fare nulla, ma le impronte delle dita non sono irrimediabili, come l'accumulo di sporco e polvere: i dischi si possono lavare.
In  sintesi: usateli con attenzione, ma non è necessaria una cautela ossessiva.

 

Il lettore per il vinile

 

Clearaudio Master ReferenceIl "lettore" per il disco in vinile, del quale si deve dotare il neofita, è composto in realtà da quattro parti: il piatto, il braccio, la testina, il preamplificatore phono. Esistono sistemi di lettura raffinati e costosi dove questi componenti sono scelti tra prodotti di quattro diverse case specializzate. Gli appassionati che li scelgono sono anche in grado (o dovrebbero esserlo) di mettere a punto il sistema e tutte le interfacce, e dovrebbero avere anche la pazienza di effettuare una manutenzione periodica ed un periodico controllo delle interfacce e della taratura dei componenti, che sono tutti assimilabili a sistemi meccanici di precisione. Tutto tempo rubato, ammettiamolo, all'ascolto della musica.
Il neofita o il pigro hanno però a disposizione anche sistemi meno complessi ed estremi, sino al limite inferiore di un lettore integrato, diversissimo da un lettore CD, ma collegabile all'amplificatore allo stesso modo. La scelta dipende dal tempo e dai soldi che vogliamo dedicare a questo intervento sul nostro impianto. Vediamo le varie possibilità, partendo dalle più complesse e scendendo progressivamente verso le più semplici.

 

Il giradischi esoterico

 

Un piatto pesantissimo e un perno realizzato con raffinate tecnologie di meccanica di precisione, una cinghia che lo collega ad un motore di bassa potenza, magari separato, l'alimentatore e raddrizzatore anch'esso separato, un braccio montato sul piatto a parte e prodotto da una casa specializzata (che magari fa solo bracci), magari un braccio a movimento tangenziale, come quello della macchina che incide i master, una testina (come sopra) collegata ad un preamplificatore phono, magari anche questo in due telai, con alimentazione separata, ed ecco che abbiamo un bellissimo, affascinante, giradischi esoterico. Oggetto sicuramente di grande impatto estetico e probabilmente anche bensuonante. Come il formidabile, enorme e costosissimo Clearaudio Master Reference mostrato nella figura superiore, rappresentante di una nutrita schiera di giradischi esoterici ed esagerati.

Ma se il piatto, il motore, l'alimentatore e il braccio sono integrati e montati assieme in fabbrica da un unico fornitore, attento alla massima qualità, il risultato sarà comunque abbastanza buono da non consentire di apprezzare una udibile differenza con il succitato giradischi esoterico da alcun comune mortale. Anzi, la difficoltà di messa a punto, se composto da componenti separati, potrebbe penalizzare proprio il giradischi esoterico.
Per fare un esempio concreto di giradischi integrato di alta qualità, prodotto da una delle principali case del settore, la britannica Rega, citiamo il Planar 7, un eccellente giradischi quasi "definitivo" dal prezzo ancora raggiungibile, nell'ordine di uno schermo grande al plasma HD. E, volendo spendere qualcosa di meno, c'è anche il sempre eccellente Planar 5. (Nelle due foto dall'alto il P5 e il P7)

 

La testina

 

Benz Micro GliderLa testina di lettura di solito è da acquistare a parte, non è inclusa nel giradischi. Il motivo è che esistono numerose ditte specializzate solo nella produzione di testine per giradischi, la maggior parte delle quali tuttora attive. La testina ha una influenza percepibile sul suono dell'impianto, allo stesso livello delle casse, e per questi due motivi ogni appassionato tende a riservarsi la scelta della testina ottimale. Esistono sostanzialmente due tecnologie per la realizzazione delle testine, a magnete mobile (MM) o a bobina mobile (MC da "moving coil"). Le prime sono le più diffuse e possono avere anche prezzi piuttosto bassi, le seconde sono di più complessa realizzazione, maggiore complessità di installazione, e maggior costo, e si suppone anche che abbiano maggiore qualità. Ma, come sempre nell'alta fedeltà (regno del soggettivo e dell'opinabile), non tutti sono d'accordo sulla superiorità assoluta delle MC, anche se le testine top sono tutte MC (ma parliamo di modelli che si posizionano ben oltre i 1000 €).

La scelta dovrebbe essere quindi personale, e nascere quindi da un ascolto comparato. Che però nel caso delle testine è piuttosto complesso. Ai tempi d'oro dell'alta fedeltà, negli anni '70, alcuni negozi attrezzavano dei giradischi con tre bracci e tre testine, collegate ad un impianto con cuffia, e con questo sistema si poteva sentire a confronto il suono dei tre modelli sullo stesso disco.
Non esiste più da anni questa possibilità, e quindi la scelta avviene in base ai consigli di amici, negozianti o riviste e alla esperienza diretta.
Come sempre nell'alta fedeltà, è consigliabile mantenere una corretta proporzione tra il costo e il livello della testina e quello del giradischi. Selezionata così la fascia, ci si può orientare su alcune marche e modelli più apprezzati e consigliati. Per chi comincia a nostro avviso è consigliabile un modello a tecnologia MM, più adatto ai diversi generi di musica e più uniforme nei risultati sonori. Volendo indicare una marca ci sbilanciamo per la statunitense Grado, che ha a catalogo diversi modelli, da molto economici a molto costosi, ma sempre con un ottimo rapporto qualità prezzo, e che ha un tipo di suono che risulta normalmente ben gradito e difficilmente delude.

 

Il preamplificatore phono

 

Il segnale in uscita dalla testina (che è un convertitore meccanico - elettrico, un compito molto complesso e delicato) è a livello molto basso e non lineare. Serve un particolare amplificatore specializzato per presentarlo in ingresso all'amplificatore, e questo componente è appunto il preamplificatore phono. Tutti gli amplificatori avevano già incluso questo componente fino all'affermazione del CD, dopo di che è andato progressivamente a sparire. Non è stato del tutto un male, perché si tratta di un componente delicato, che influenza anch'esso in modo sensibile il risultato sonoro, e quelli inclusi in amplificatori anche di fascia elevata raramente avevano una qualità ottimale.
Nella pratica si tratta di una scatoletta da collegare alla rete elettrica, che contiene però un circuito elettronico di precisione e deve essere alimentata opportunamente, e che può quindi costare anche migliaia di Euro. Modelli buoni si trovano però già nell'intorno dei 500 €, e non mancano modelli economici, a 100-150 € (Pro-Ject e NAD), che forniscono già prestazioni comparabili, spesso migliori, dei pre phono inclusi negli amplificatori tradizionali.
Volendo anche qui citare una marca, si può azzardare la tedesca Lehmann Audio, che ha a catalogo anche un modello entry level, comunque buono (Black Cube Statement) al prezzo di un telefonino.

 

Il braccio

 

Anche il braccio di lettura può essere acquistato a parte, scegliendolo tra i modelli proposti da diverse case specializzate (nel numero di maggio 2008 di Audio Review ne sono elencate ben 37). Ma qui andiamo proprio in un territorio praticato solo da alcuni super appassionati di alta fedeltà, neanche di tutti. La maggior parte si fidano della scelta del produttore di giradischi, ritenendo che, giustamente, ne sappia più di loro.
(Nella foto un braccio Pro-Ject acquistabile a parte, il modello 10cc)

 

Il montaggio e la messa a punto

 

Pro-Ject RPM9Naturalmente dopo aver scelto ed acquistato questi 3 o 4 componenti separati, bisogna metterli assieme e mantenerli efficienti nel tempo con verifiche periodiche. Il primo compito se lo potrà assumere anche il negozio nel quale sono stati acquistati. Ma il secondo è una particolarità del sistema giradischi, che richiede una attenta messa a punto per funzionare a dovere. Per messa a punto si intende l'allineamento della testina, il controllo del peso di lettura, il posizionamento orizzontale del piatto su una base stabile, la pulizia periodica dei componenti. Giustamente il sito specializzato TNT-Audio nota che buona parte della cattiva fama del giradischi negli anni '70 dipendeva dal fatto che i giradischi non erano correttamente installati, e quindi suonavano male. ("a causa del fatto che il 90% dei giradischi analogici fossero mal installati e regolati che la gente comune riteneva (e ritiene tuttora) che gli LP suonino peggio dei CD e che dopo dieci ascolti siano da buttar via.")
Rimandiamo a questo sito completissimo per una guida completa alla messa a punto, ma non vorremmo spaventare i neofiti: il giradischi non è complicato come sembra e si può anche gestire e usare (quasi) come gli altri componenti dell'impianto, con solo un pizzico di attenzione in più.

 

Prima semplificazione: la testina integrata

 

Rega P2Fin qui abbiamo citato il percorso classico per la scelta e l'acquisto di un giradischi da aggiungere al nostro impianto, anche per far capire di cosa stiamo parlando, ma il nostro obiettivo era arrivare ad un approccio semplice e diretto al disco in vinile. Per chi è interessato ad ascoltare la musica da questo supporto, piuttosto che all'oggetto per farlo suonare.
La prima semplificazione possibile è quasi banale: comprare un giradischi con la testina già installata su di esso. Come accennato in precedenza nessun appassionato di Hi-Fi lo farebbe, ma i principali produttori di giradischi, ovviamente nella fascia medio bassa della loro offerta, propongono modelli già dotati di testina, di loro produzione (come Rega) o di fornitori specializzati (Ortofon, per Pro-Ject e Clearaudio). Sono montate in fabbrica, quindi in modo corretto, sono state scelte in coerenza con il modello di giradischi e con le sue prestazioni, sono state scelte con caratteristiche medie, quindi adatte ai gusti musicali della maggior parte dei potenziali utilizzatori, che ben difficilmente troveranno qualche evidente difetto all'ascolto.
Una volta piazzato, per fare un esempio, il Rega P3 con la sua testina Rega Elys, su un supporto stabile e aver controllato con una semplice livella che sia in piano, (e che non sia di fronte e a pochi cm dalle casse), l'unica cosa da fare sarà collegarlo ad un ingresso phono, mettere sul piatto un disco in vinile e ascoltare con piacere (e sorpresa, per chi è abituato a considerare il vinile un reperto del passato) il suono che viene prodotto. Il tutto spendendo più o meno la cifra necessaria per comprare un buon smartphone.
Ci sarà poi tutto il tempo per migliorare: le testine (la puntina, in realtà), se usate con intensità devono essere sostituite ogni 3-4 anni, e in quella occasione potremo scegliere un nuovo modello, avendo preso familiarità con quegli aspetti della riproduzione sonora che più ci interessano.
Ovviamente lo stesso servizio lo può fare anche il negoziante, consigliando una testina e montandola sul giradischi scelto dal cliente.

 

Seconda semplificazione: il pre phono integrato

 

Pro-Ject DebutLa casa che più si è adoperata per abbassare il gradino di ingresso al vinile, la austriaca Pro-Ject, ha pensato di abbattere anche l'ultimo ostacolo, includendo all'interno del giradischi il preamplificatore phono. Il risultato è un giradischi che si può connettere a qualsiasi ingresso dell'amplificatore esattamente come se fosse un lettore CD.
La possibilità è limitata al modello entry level Debut (nella foto), e quindi si tratta di una semplificazione che si porta dietro anche un livello di qualità inferiore, ad esempio, alla ipotesi che facevamo prima. Ma si tratta comunque di un oggetto in grado di suonare in modo corretto e soddisfacente e, soprattutto, al costo di un telefonino.
Riteniamo però che convenga investire la somma necessaria ed acquistare un pre phono dedicato. Eventualmente, per chi ha un amplificatore con l'ingresso phono, si può procedere in due fasi, prima l'insieme giradischi + testina, poi il pre phono.

 

Terza semplificazione: l'uscita USB

 

Presi dall'entusiasmo quelli di Pro-Ject (seguiti da altri produttori) hanno pensato di inserire nel giradischi anche un altro componente: un convertitore analogico / digitale. In questo modo il vecchio giradischi, tecnologia nata negli anni '40 del 20° secolo, si può connettere direttamente a un computer come se fosse un lettore MP3 qualsiasi. Affascinante, ma a cosa serve?
Se l'obiettivo è ascoltare un disco in vinile con l'impianto collegato al PC (due mini casse Creative o simili e un mini sub woofer amplificato) la cosa ci pare priva di senso. Perché deprimere così il povero LP? Sicuramente non potremo apprezzare in questo modo la sua presunta superiorità sonora.
Se l'obiettivo è trasferire su computer il contenuto musicale dell'LP la domanda è: a quale scopo?
Se gli LP da convertire contengono materiale sonoro raro, introvabile, la cosa potrebbe avere anche un senso, ma potrebbe essere tranquillamente risolta con un normale convertitore analogico / digitale tipo Terratec o simili o con la scheda audio del PC e opportuno corredo software (tipo Adobe Audition). Alcuni PC come i Mac includono addirittura questa funzionalità.
Se l'operazione nasce dalla credenza (falsa, come si diceva prima) che l'LP è fragile ed è meglio suonarlo il meno possibile, abbiamo già risposto.
Se gli LP contengono musica comune, normalmente recuperabile in giro, pensiamoci bene. La conversione di un LP richiede un mucchio di tempo, non c'è solo la conversione vera e propria (che è comunque 1x) ma anche la post produzione, eliminazione di probabili rumori e disturbi, la separazione delle tracce audio. Almeno un'ora aggiuntiva per disco bisogna metterla in conto. Anche il tempo dello studente meno impegnato ha un costo. Comprare lo stesso contenuto su iTunes costerà tipicamente 7 Euro, e richiederà un paio di minuti. Cercando nei negozi magari si troverà lo stesso album su CD a 5 o 10 €, o si potrà trovarlo usato su Amazon anche a meno.
Addirittura, avendo l'originale su LP, sarà possibile averne legalmente una copia digitale, reperibile da un amico o su Internet non pagando nulla.

 

Il giradischi di papà

 

Idea! E se rimettessimo in funzione il glorioso giradischi di papà (o dello zio)? Dipende dal giradischi, dalla pazienza, dal budget. Parliamo di giradischi rimasti per decenni inutilizzati a prendere polvere, magari su una mensola in bella vista nella sala, comprati negli anni '70 (quasi sempre) oppure a fine dei '60. Di modelli ce n'erano molti ma, semplificando al massimo e ricordando come era strutturato il mercato italiano, le alternative più probabili sono che si tratti: a) di un giradischi giapponese a trazione diretta di fascia economica; b) di un giradischi Thorens.
Nel primo caso si può rispondere subito che non vale la pena, la qualità era già bassa all'origine, il recupero ha comunque un costo, eventuali parti di ricambio sono introvabili, il risultato sarebbe comunque decisamente inferiore a quello ottenibile con i modelli più economici Pro-Ject (il Debut cosa poco più di 200 €), e il costo probabilmente superiore.

Nel caso di Thorens il recupero vale la pena di tentarlo, sono giradischi di qualità (soprattutto i modelli TD-125 e TD-126, ma anche i TD-160, 165, 166), in grado di suonare agli stessi livelli di quelli nuovi, il sistema giradischi non è complesso e la revisione può consentire di ottenere un risultato pressoché perfetto nella maggioranza dei casi.
Bisogna però essere consapevoli che l'operazione richiede tempo e denaro e pazienza. Tempo perché i riparatori sono ben pochi, pazienza perché non sono certo presenti in ogni città o borgo d'Italia, denaro perché ovviamente sono ben coscienti della legge della domanda e dell'offerta. Il costo alla fine non sarà di molto inferiore a quello di un giradischi nuovo di fascia media.
I più esperti potranno anche avventurarsi in una revisione in proprio (spesso però sono necessarie parti di ricambio specifiche) ma queste brevi note non sono certo rivolte a loro. Da escludere però un utilizzo senza revisione, se si punta ad ottenere dal vinile quello che può dare.

 

I giradischi da supermercato

 

Ma qualcuno avrà sicuramente notato che esistono anche altre alternative, ormai. Infatti basta cercare su Google o Kelkoo per vedere la finestra del browser riempirsi di proposte di giradischi, con caratteristiche apparentemente simili a quelli che abbiamo trattato, anzi tipicamente con qualcosa in più, come il funzionamento semi automatico, il pre phono integrato e la uscita USB (sostanzialmente priva di utilità, come si è visto). Sono di marche sconosciute, spesso, ma anche di marche conosciute, Kenwood, Lenco. E soprattutto costano poco, molto poco, anche meno di 100 Euro. Perché abbiamo perso tempo a parlare di tutte queste altre alternative, allora?

Si tratta dei giradischi Made in China, li potete trovare anche nei supermercati dell'elettronica tipo Media World o Unieuro. La tecnica è più o meno sempre la stessa, anche perché il giradischi è una macchina molto semplice come concezione. La qualità è quella tipica dei prodotti fatti assemblare per pochi centesimi di Euro nell'immenso paese asiatico. Quindi bassa, per carenza di precisione (tempi ristretti a scapito della qualità) e per carenza di uniformità (il controllo qualità e gli scarti alzano i costi).

Il problema è che il giradischi e il braccio sono sì strutturalmente molto semplici, ma sono sistemi di precisione. Senza precisione la sorprendente e quasi insospettabile capacità di questa tecnologia di ricreare il fenomeno musicale si perde, perché si perdono i dettagli. Suonano, certo, ma la differenza si sente col tempo (anche poco tempo) e affinando le capacità di ascolto.

D'altra parte il giradischi è un piacere, il piacere della scoperta di qualcosa di diverso nel mondo della musica. Non è un obbligo, si può usare tranquillamente anche un buon lettore CD, risparmiando questi 100 Euro.

Il consiglio quindi è: lasciate perdere, non ha senso. 

 

Qualche altra domanda

 

Clearaudio AmbientAl neofita del vinile potrebbe sorgere qualche altra domanda, generata anche dall'esperienza di amici o genitori. Proviamo a rispondere preventivamente.

E' possibile collegare il giradischi a un coordinato Hi-Fi?
Se è corredato da pre phono, sì. Basta che il coordinato abbia un ingresso disponibile (normalmente è indicato come AUX). Naturalmente, la qualità sarà quella del coordinato, quindi non sarà Hi-Fi (a dispetto del nome)

Cosa serve per la pulizia?
La puntina e i dischi si impolverano facilmente e la polvere si sente quando il disco suona. Per la pulizia è sufficiente una spazzolina speciale per la puntina e una spazzola di fibre di carbonio per i dischi. Si possono comprare tranquillamente nei negozi di alta fedeltà e non costano (non devono costare) molto. Vedi anche una guida pratica qui, sul nostro blog.

Non mi sembra di sentire una grande differenza con il CD. Come mai?
Non è che l'LP trasforma il suono di un sax in qualcosa di diverso, sempre un sax sarà. Per sentire le differenze in modo evidente bisogna avere un impianto molto selettivo, di alta qualità, e un orecchio allenato, più il tempo di abituarsi e percepire le differenze, o un lettore CD veramente scadente.

Ma non tutti gli album si trovano in formato LP! Cosa l'ho preso a fare?
Le case discografiche hanno ricominciato dal 2006-2007 a proporre alcuni titoli anche su LP. Naturalmente  non sono tutti e sono scelti tenendo conto del target del genere di musica. E' bene esserne coscienti, ed è improbabile che la produzione si estenda di molto.

Sono andato a comprare degli LP e ho scoperto che costano più di un CD! I dischi su vinile speciale a basso rumore da 180 gr in "edizione audiophile" possono costare anche il doppio di un CD. D'altra parte, almeno in questo caso, il costo del materiale si vede e la produzione in serie limitata giustifica in parte il prezzo. Anche di questo occorre essere coscienti. I dischi normali, come il recente Accelerate dei R.E.M. hanno costo allineato al CD e sono comunque realizzati in modo ottimale.

Ho dei vecchi LP che sembrano rovinati. Si possono recuperare?
Se all'ascolto si sente un evidente fruscio, no. Se ci sono dei tagli e si sentono dei toc per pochi secondi, bisogna sopportare. Se hanno vere e proprie rotture non si può fare nulla. Se sono solo sporchi (guardandoli in controluce si vedono ditate o aloni) si possono lavare. Bisogna trovare un negozio specializzato e mettere in conto il costo di mezzo CD (forse meno). Come prima cosa provare comunque a pulire bene dalla polvere con la spazzola in fibra di carbonio e ascoltare il risultato.

Alla fine dell'LP il disco continua a girare!
Ma non si può realizzare un sistema automatico che si accorge che il disco è finito? Certo, ne sono stati messi a punto molti. Ad esempio il giradischi Thorens TD-145 era la versione semiautomatica del TD-165. La puntina bisognava calarla sul primo solco a mano, ma poi alla fine del disco il braccio si sollevava da solo e il motore si spegneva. Gli appassionati hanno sempre pensato però che questi sistemi interferissero in qualche modo con i delicati movimenti meccanici che questi elementi sono chiamati a fare. E il vantaggio non è poi così fondamentale. In fondo l'ascoltatore dell'LP si suppone che sia nella stessa stanza e che si accorga che la musica è finita. Quindi i giradischi automatici (avvio e fine disco) o semi automatici (solo fine disco) sono stati da sempre relegati alla fascia bassa, ai componenti più commerciali (non parliamo di modelli professionali da radio) con poche eccezioni, poco ricercate anche sul mercato dell'usato. I modelli moderni sono pressoché tutti manuali.
 

Ma una volta i giradischi migliori non erano a trazione diretta?
Nei giradischi a trazione diretta il piatto è montato direttamente sul motore, quindi niente cinghia o puleggia per trasmettere il moto. Soluzione elegante e valida, lanciata dai produttori giapponesi negli anni '70 (in evidenza la Denon e la Technics con alcuni ottimi modelli) ma non priva di controindicazioni e necessità di progettazione e costruzione accurata. E' stata invece usata in larga scala per i giradischi di fascia bassa negli anni dell'esplosione dell'Hi-Fi, quando in ogni casa entrava l'impianto. Ed è diventata sinonimo di bassa qualità. Invece esistono giradischi ottimi, sia professionali per radio (ECM) sia per Hi-Fi, che usano questo sistema. Che ha il vantaggio principale della partenza immediata, indispensabile per i DJ. Così un modello specifico, rimasto in produzione prima quasi per caso e poi a furor di popolo, il Technics SL-1200, è diventato negli anni un classico ed uno dei modelli preferiti dagli appassionati, anche se i "puristi" continuano a preferire i modelli con trazione a cinghia.

 

Una strada facile per arrivare al vinile

 

Tirando le somme, dopo aver analizzato i vari aspetti e trabocchetti dell'ascolto del vinile, possiamo tracciare una strada facile e confortevole per arrivare (o tornare) al vinile. Naturalmente la mini-guida è orientata a un budget medio-basso.

  1. Per prima cosa controllare quanti LP abbiamo o possiamo recuperare.

  2. Poi scegliere 2, 3 negozi specializzati in vera alta fedeltà nella nostra zona (1)

  3. Le marche che propongono giradischi a prezzo abbordabile sono attualmente tre (Rega, Pro-Ject e Clearaudio), è consigliabile orientarsi in prima battuta a queste.

  4. In base al budget disponibile fare una lista dei modelli proposti, con testina integrata o montata dal negoziante.

  5. Selezionare in base all'immagine del prodotto, alla estetica o alla facilità di inserimento in ambiente (2)

  6. Se è necessario acquistare subito assieme anche un pre phono, chiedere al negoziante selezionato, in base al budget disponibile; evitare di spendere troppo ma, per quanto possibile, evitare anche i pre super economici da 100 €

  7. Acquistare anche il cavo, che deve essere di buona qualità, almeno come quello del CD. Evitare assolutamente i cavi da negozio di elettricità.

  8. Individuare a casa un posizionamento per il giradischi (leggere le guide segnalate).

  9. Leggere con attenzione, almeno questa volta, il manuale di istruzioni.

  10. Collegare il tutto, regolare il volume dell'amplificatore al minimo, mettere un LP di proprio gradimento, alzare progressivamente il volume e godere dell'ascolto della musica.

  Note 

(1) Il giradischi analogico richiede un minimo di competenza e di assistenza, per i non esperti e/o pigri è sconsigliabile quindi sia l'acquisto via Internet sia il centro commerciale.
(2) Ma come? L'estetica sarebbe un criterio di scelta? Si, perché comunque sono prodotti di struttura, tecnologia, affidabilità, supporto e realizzazione simili, a parità di prezzo; sono da escludere le sorprese negative.

 

Altre domande?

 

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© Alberto Truffi - Musica & Memoria / Maggio 2008

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