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Il ritorno al vinile. Mini-guida |
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Nel frattempo il vecchio LP, il disco in vinile, che doveva andare in pensione con l'affermazione del CD, ha continuato ad essere prodotto in settori di nicchia ed è alla fine riemerso, a partire dal 2005-2006, e in modo più deciso a partire dal 2007, come una alternativa possibile, anche se con un mercato molto più ridotto, proprio al CD. |
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Non può essere ovviamente una alternativa in termini di comodità, mobilità e interfacciabilità, ma può esserlo in termini di "appeal" e quindi di motivazione all'acquisto e anche, secondo molti, di qualità del suono. |
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Rimandiamo alla FAQ sulla stereofonia per la eterna diatriba sulla superiorità o meno dell'analogico sul digitale (o viceversa) e alla pagina sui supporti per la distribuzione della musica per approfondimenti sulla tecnica del vinile, e concentriamoci invece sul percorso che si trova ad affrontare chi voglia provare a scoprire o riscoprire il mondo del vinile. Con una premessa. E alcune selezionate suggestioni, per chi voglia approfondire la conoscenza delle macchine da musica. |
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Indice: La presunta fragilità del vinile / Il lettore / Il giradischi esoterico / La testina / Il pre phono / Il braccio / Il montaggio e la messa a punto |
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Semplificazioni: La testina integrata, Il pre phono integrato, L'uscita USB / Il giradischi di papà / Altre domande / Passare al vinile in 10 mosse |
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Ma se il
piatto, il motore, l'alimentatore e il braccio sono integrati e montati
assieme in fabbrica da un unico fornitore, attento alla massima qualità, il
risultato sarà comunque abbastanza buono da non consentire di apprezzare una
udibile differenza con il succitato giradischi esoterico da alcun comune
mortale. Anzi, la difficoltà di messa a punto, se composto da componenti
separati, potrebbe penalizzare proprio il giradischi esoterico. |
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Il segnale in uscita dalla
testina (che è un convertitore meccanico - elettrico, un compito molto complesso
e delicato) è a livello molto basso e non lineare. Serve un particolare
amplificatore specializzato per presentarlo in ingresso all'amplificatore, e
questo componente è appunto il preamplificatore phono. Tutti gli amplificatori
avevano già incluso questo componente fino all'affermazione del
CD, dopo di che è andato progressivamente a sparire. Non è stato del tutto un
male, perché si tratta di un componente delicato, che influenza anch'esso in
modo sensibile il risultato sonoro, e quelli inclusi in amplificatori anche di
fascia elevata raramente avevano una qualità ottimale. |
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Prima semplificazione: la testina integrata |
Seconda semplificazione: il pre phono integrato |
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Terza semplificazione: l'uscita USB |
Presi dall'entusiasmo quelli di
Pro-Ject (seguiti da altri produttori) hanno pensato di inserire nel giradischi
anche un altro componente: un convertitore analogico / digitale. In questo modo
il vecchio giradischi, tecnologia nata negli anni '40 del 20° secolo, si può
connettere direttamente a un computer come se fosse un lettore MP3 qualsiasi.
Affascinante, ma a cosa serve? |
Ma qualcuno avrà sicuramente notato che esistono anche altre alternative, ormai. Infatti basta cercare su Google o Kelkoo per vedere la finestra del browser riempirsi di proposte di giradischi, con caratteristiche apparentemente simili a quelli che abbiamo trattato, anzi tipicamente con qualcosa in più, come il funzionamento semi automatico, il pre phono integrato e la uscita USB (sostanzialmente priva di utilità, come si è visto). Sono di marche sconosciute, spesso, ma anche di marche conosciute, Kenwood, Lenco. E soprattutto costano poco, molto poco, anche meno di 100 Euro. Perché abbiamo perso tempo a parlare di tutte queste altre alternative, allora? Si tratta dei giradischi Made in China, li potete trovare anche nei supermercati dell'elettronica tipo Media World o Unieuro. La tecnica è più o meno sempre la stessa, anche perché il giradischi è una macchina molto semplice come concezione. La qualità è quella tipica dei prodotti fatti assemblare per pochi centesimi di Euro nell'immenso paese asiatico. Quindi bassa, per carenza di precisione (tempi ristretti a scapito della qualità) e per carenza di uniformità (il controllo qualità e gli scarti alzano i costi). Il problema è che il giradischi e il braccio sono sì strutturalmente molto semplici, ma sono sistemi di precisione. Senza precisione la sorprendente e quasi insospettabile capacità di questa tecnologia di ricreare il fenomeno musicale si perde, perché si perdono i dettagli. Suonano, certo, ma la differenza si sente col tempo (anche poco tempo) e affinando le capacità di ascolto. D'altra parte il giradischi è un piacere, il piacere della scoperta di qualcosa di diverso nel mondo della musica. Non è un obbligo, si può usare tranquillamente anche un buon lettore CD, risparmiando questi 100 Euro. Il consiglio quindi è: lasciate perdere, non ha senso. |
Sono andato a comprare degli LP e ho scoperto che costano più di un CD! I dischi
su vinile speciale a basso rumore da 180 gr in "edizione audiophile" possono
costare anche il doppio di un CD. D'altra parte, almeno in questo caso, il costo
del materiale si vede e la produzione in serie limitata giustifica in parte il
prezzo. Anche di questo occorre essere coscienti. I dischi normali, come il
recente Accelerate dei R.E.M. hanno costo allineato al CD e sono comunque
realizzati in modo ottimale. |
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Altre domande? |
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© Alberto Truffi - Musica & Memoria / Maggio 2008 |
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