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La distribuzione digitale della musica 

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Lo sfruttamento economico di un'opera di ingegno vede il concorso di tre soggetti: il creatore, il mediatore e il distributore. Nel caso della musica il creatore è l'autore e/o l'interprete, il mediatore è il detentore dei diritti, quindi l'editore, la casa discografica o l'associazione (es. SIAE) alla quale il creatore vende o affida i diritti di copia, non potendoli gestire in proprio a causa della complessità e vastità del mercato, il distributore è rappresentato dal canale attraverso il quale il prodotto è venduto sul mercato, il mezzo di distribuzione è il supporto fisico (es. CD) o immateriale (es. file) sul quale il contenuto musicale è replicato.
La differenza tra distribuzione e diffusione quando si utilizza un supporto immateriale non la fa il mezzo stesso ma il tipo di transazione tra il mediatore e l'utente finale. Nel caso della distribuzione l'utente acquisisce il file e lo archivia (download digitale, transazione 1 a 1). Nel caso della diffusione ne usufruisce solo per il tempo di ascolto (streaming o diffusione broadcast).
In questa pagina sono descritte le tecnologie e modalità che sono stati utilizzati da quando lo sviluppo della tecnologia ha consentito la distribuzione di contenuti musicali e audio via rete (digital download). Per le informazioni sulle ultime evoluzioni della distribuzione digitale si rimanda al nostro blog su
Tecnologia & Mercato.

 

La distribuzione su supporto fisico

La distribuzione su supporto immateriale

La duplicazione del supporto

Lo spartito / La registrazione del suono / La stereofonia e l'alta fedeltà / Il disco fonografico, dal 78 al 33 giri /  I supporti alternativi: Stereo8 e cassette / Il supporto digitale: il CD / I nuovi supporti: SACD, DVD-Audio, Dual Disc / I canali di distribuzione 

La compressione MP3 / Lo scambio peer-to-peer di musica (P2P) / Download digitale legale / iTunes + iPod / Gli altri sistemi di digital download / Download digitale compresso, in qualità CD o in alta definizione

La registrazione del suono / Le musicassette / Il masterizzatore e il suo uso non previsto / Piccola storia della duplicazione non autorizzata / La duplicazione per mezzo di Internet: la compressione MP3 e la copia peer-to-peer (P2P)

  

La distribuzione su supporto immateriale (digital download)

   

La situazione attuale

Il download digitale in qualità CD e HD in codifica PCM / Ill download digitale in codifica DSD

La storia

La compressione MP3 / Download digitale legale / iTunes + iPod / Gli altri sistemi di digital download / Download digitale compresso, in qualità CD o in alta definizione

Vedi anche:

Streaming: la musica quando serve / La diffusione della musica / Gli standard audio e video / Le major del disco / Stereofonia e Hi-Fi: FAQ / Il mercato della musica / Le majors e Internet / La radio / Musica e tecnologia / L'alta definizione / Dal musicista all'ascoltatore

 

 

La situazione attuale (2020) 

Dal 2015 è iniziata una progressiva sostituzione del digital download con lo streaming come mezzo di acquisizione e fruizione della musica. Nel 2020 il digital download che era nel 2013 il 75% del totale (tra i due) si è ridotto al 10%. In continua diminuzione il digital download in formato compresso o lossy, resiste come mercato di nicchia il digital download per la musica in alta definizione, che non è più venduta su supporto fisico dal 2010 (tranne poche uscite di piccole etichette di classica). Anche per la musica in alta definizione esiste però dal 2017 l'alternativa in streaming, tranne che per la codifica in DSD.

Il download digitale in qualità CD e HD in codifica PCM

Mentre il download digitale in formato compresso è stato reso accessibile quasi subito a tutti gli utenti del mondo tramite il portale iTunes, quasi monopolista, per la qualità CD (o lossless) e la qualità HD sono state imposte da editori e case discografiche limitazioni per Paese, che hanno sempre riguardato l'Italia.
Solo dal 2019 queste limitazioni sono state superate anche per l'Italia dal portale Qobuz, dal quale qualsiasi cliente italiano può acquistare sostanzialmente tutta la musica lossless o HD disponibile in digital download, a prezzi standard internazionali.

Il downoad digitale in codifica DSD

Per i file audio in codifica DSD, considerata superiore da molti appassionati audiofili, la situazione rimane penalizzante per l'Italia, con solo una parte della produzione disponibile anche nel nostro Paese. I portali che hanno una parte del catalogi non bloccato per l'Italia sono HDtracks, HighresAudio e Native DSD.

La storia della musica su Internet: 1) la compressione MP3 

 

La rete globale Internet è nata negli anni '70 per condividere e scambiare informazioni testuali o strutturate (dati) secondo i tre classici metodi:

1 a 1

Scambio di informazioni da un utente ad un altro (es. posta elettronica)

1 a N

Diffusione di informazione da un utente "editore" a molti utenti "lettori" (videotex, siti web)

N a M

Scambio di informazioni interattive tra molti utenti (es. forum e social network)

La possibilità di scambiare informazioni costituite da immagini, e poi da musica e da filmati (e infine film interi) è andata di pari passo con la disponibilità di banda trasmissiva (velocità di trasmissione dati) e di tecniche di codifica sempre più efficienti (compressione) delle informazioni.

Nel campo della musica è stata decisiva la invenzione di una tecnica di compressione, definita nell'ambito del comitato MPEG (Motion Pictures Expert Group): in particolare, la tecnica di compressione MP3 per l'audio digitale, elaborata dal ricercatore italiano Leonardo Chiariglione (1994).

Lo standard MP3 è stato il mezzo principale attraverso il quale internet è potuto diventare un canale di diffusione anche per la musica, in parallelo al costante aumento di larghezza di banda (velocità della linea) consentito prima dai modem V90 a 56K e poi dall'ADSL (in Europa) o dal DSL (cable modem) in USA. Internet diventava un canale alternativo per la diffusione, e quindi per la conoscenza della musica, e anche un potenziale canale per la distribuzione su un supporto immateriale (un file).

Un brano in codifica PCM su CD ha una dimensione di  40-45 MByte, richiede quindi una velocità di trasmissione molto elevata (nell'ordine dei Mb) per essere trasmesso su Internet in tempi ragionevoli. Con la tecnica MP3 può essere compresso fino ad 11 volte ed oltre, passando ad una dimensione di 3-4 MByte. Con questa dimensione è possibile la trasmissione anche via modem a 56K, e con ADSL/DSL un file può essere scaricato (download) in pochi minuti. Il fattore di compressione 11:1 (128Kbps), il più popolare, consente un buon compromesso tra perdita di qualità, ancora accettabile, e necessità di banda.

Approfondimenti: La differenza tra musica non compressa e musica compressa in MP3 è effettivamente udibile, per chi, per quale genere di musica e in quali condizioni? Per saperne di più leggi il nostro post sulla differenza in ascolto con test alla cieca e due report dei test effettuati dalla Audio Engineering Society (AES) e dalla Università di Amburgo.

 

La distribuzione digitale legale via Internet

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La distribuzione della musica e delle opere cinematografiche via Internet è iniziata in modo spontaneo, non per scelta delle case discografiche e in generale dei detentori dei diritti, grazie alla disponibilità dell'algoritmo di compressione MP3 e del sistema di distribuzione peer-to-peer Napster (vedi). I detentori dei diritti sono intervenuti solo dopo che questo sistema di distribuzione al di fuori delle regole si era ampiamente diffuso a livello mondiale, partendo dai paesi più sviluppati e quindi con maggiore diffusione di Internet e di connessioni ad alta velocità.

La prima risposta è stata di contrasto legale, quindi con cause intentate ai vari siti che in vari modi distribuivano la musica o i film e agli utenti che li utilizzavano, e questa azione è continuata incessantemente, come è comprensibile.

In parallelo sono nati i tentativi di proporre sistemi di distribuzione legale, o realizzati ex-novo dagli stessi detentori dei diritti, o legalizzando o sponsorizzando in vari modi servizi già esistenti.

I metodi di pagamento per la distribuzione legale che sono stati adottati sono in parte derivati da quelli dell'editoria e sono sintetizzati in tabella.

Sistema

Vantaggi

Svantaggi

Pagamento singolo

Minimo impegno, minimo costo iniziale

Costo elevato se il numero di brani scaricati è consistente.

Abbonamento mensile limitato

Costo concorrenziale con la formula a pagamento singolo oltre un certo numero di brani al mese.

Il vantaggio economico dipende dall'uso effettivo.

Abbonamento mensile illimitato

Costo molto concorrenziale nel caso di uso intenso.

Per evitare l'uso improprio saranno  tipicamente poste limitazioni alla fruizione, in particolare la impossibilità di utilizzo in caso di chiusura dell'abbonamento.

 

L'effetto sul mercato dei supporti fisici

 

Nello stesso arco di tempo nel quale si diffondeva in Internet la diffusione non legale della musica l'industria del settore ha sperimentato una forte e continuata flessione delle vendite dei supporti fisici, ed in particolare del principale (e poi quasi unico) tra essi, il CD. Nella sezione dedicata al mercato della musica sono contenuti e dati commenti sull'andamento del settore.

I due fenomeni sono sicuramente correlati ma non è detto che il calo sia dipeso solo dalla distribuzione illegale. In ogni caso, non potendo contrastare in modo totale questo fenomeno, per le case discografiche è diventato essenziale creare un mercato di distribuzione legale della musica via Internet.

Nonostante ciò, i tentativi all'inizio sono stati parziali e incerti, e di esito commerciale minimo, frenati completamente dal timore di mettere in rete loro stesse, le case discografiche, i materiali musicali che poi avrebbero alimentato il P2P.

Fino all'arrivo di un player esterno e inaspettato, che ha trovato la chiave giusta per creare un mercato reale ed effettivo, nonché quasi universale, per la distribuzione della musica via Internet.

 

iTunes + iPod

 

Il nuovo attore e motore del nuovo mercato è ovviamente la Apple, con l'accoppiata tra il lettore portatile iPod e il portale iTunes. Una intuizione geniale del fondatore della Apple Steve Jobs che ha rilanciato la compagnia americana, dando il via ad una rapida affermazione che ne ha fatto la prima società al mondo nel settore della tecnologia informatica.

Un successo che è arrivato nel tempo, ma comunque in tempi rapidi, e che non è dipeso solo dall'azione di contrasto legale portata avanti con qualche efficacia, soprattutto in USA, da parte delle associazioni tra le case discografiche, azione che pure ha avuto una sua importanza.

Per capire i motivi del successo di iTunes occorre anzitutto partire dallo scopo, dove la distribuzione porta la musica.
Se lo scopo è collezionare dischi di alta qualità, da fruire per intero e in modo tradizionale, magari non soltanto per la parte musicale, ma anche per le parole e le immagini associate, e per l'oggetto disco in sé, la distribuzione digitale non serve
In questo caso, infatti, per ricomporre il disco originale occorre seguire diversi passaggi:


Se si parte dalle singoli canzoni: recuperare la scaletta del disco (per esempio su AllMusic o su freedb.org) e poi trovare e scaricare tutti i brani


Se si parte dal disco completo: recuperare la scaletta (da freedb.org) o il file di descrizione (.cue) e utilizzare un software "cutter" per separare i brani


Ricostruire il disco, ovvero, masterizzare il CD


Ricostruire la copertina (recuperandola o creandone una ad hoc), stamparla e applicarla al CD

Una serie di operazioni che richiedono un tempo non indifferente, anche superiore ad 1-2 ore, per ottenere alla fine un CD che può anche essere esteriormente simile all'originale, ma solitamente a qualità ridotta, se derivato da originali compressi.
Uno scopo che quindi può essere giustificato solo nella illusione di ottenere in modo gratuito un bene, il CD. Come è noto infatti i quattro passi sopra riportati sono possibili anche accedendo a risorse gratuite in Internet. Ma il risparmio è illusorio in quanto non monetizza il tempo impiegato.

Ancora più penalizzata la situazione nel caso di scarico a pagamento, ad 1 € circa a brano un CD costerebbe più o meno come al negozio, e in più ci sarebbe la riduzione della qualità ed il tempo di produzione. Anche nel caso in cui siano disponibili gli album completi (venduti solitamente a 10 € circa) occorre considerare il tempo e i costi per la creazione della copertina, e la alternativa rappresentata dalle continue offerte a prezzo scontato e dal mercato dell'usato con distribuzione via Internet.

Dove la distribuzione digitale è vincente è nell'uso in mobilità. Qui lo scopo è creare, in tempi brevi, e senza fatica e competenze particolari, una compilation personalizzata da ascoltare con un lettore portatile o in macchina. 

In questo caso partire dai dischi completi può essere una limitazione, una perdita di tempo e un aggravio di costo. Anzitutto bisogna avere in casa un ampio catalogo di dischi, selezionare tra essi le canzoni (e quindi potremmo aver comprato più canzoni di quelle che realmente ci servono), creare un disco con il masterizzatore (se si vuole creare un CD fisico) oppure comprimerle e quindi trasferirle dal PC al lettore (se il target è un lettore MP3 portatile). 

iPod Mini 2005

Ben diverso il servizio che si può avere con la distribuzione digitale. Intanto un catalogo enormemente più vasto (al limite, a regime, comprendente tutta la musica) e poi un processo che può essere chiuso in due passi:
- Ricerca e selezione dei brani sul portale
- Scarico della selezione - compilation sul lettore portatile

iPod Mini

Senza contare che, in più, la compilation (o playlist) può essere archiviata sul portale e richiamata in seguito (con una funzione di sincronizzazione), che possono essere scaricati anche libri parlati, lezioni di lingue, repliche di trasmissioni radio, possono essere consultate le compilation fatte da altri, magari da noti musicisti (un buon modo per scoprire musica inconsueta), e che il lettore portatile non è vincolato agli 80 minuti del CD, ma può contenere ore o giorni di musica (in continua crescita con la estensione continua delle capacità di memoria.

Questo è precisamente il servizio che è stato introdotto da iTunes di Apple: in modo perfettamente legale, molto più comodo che con i tipici sistemi P2P (niente code di ore o giorni per il download, niente sorprese sulla qualità o sul contenuto), con un impegno economico limitato, l'utente del servizio può caricare il suo iPod della musica necessaria per la giornata.
Molte altre cose si possono fare (per esempio per l'ascolto in auto o per la integrazione con la telefonia cellulare) ma già con questo solo scopo si comprende il successo di iTunes e del suo mentore Steve Jobs (e del creatore del sistema iTunes / iPod Eddy Cue).

Apple IPod


Il punto di forza del sistema iTunes - iPod è rappresentato dall'insieme di semplicità - qualità - ergonomia e immagine. Ergonomia e immagine sono stati da subito i punti di forza del lettore iPod, un oggetto nato per essere attraente e di immagine, con la idea forte del piccolo schermo e l'accesso ai brani in modalità cover flow, e i comandi intuitivi. La semplicità viene garantita dal software iTunes client e dalla interfaccia altamente ergonomica del lettore (che si usa praticamente con il solo pollice). La qualità del suono è superiore a quella degli altri lettori della stessa epoca grazie alla cura nella realizzazione della parte analogica e all'uso di cuffiette infraurali con magneti miniaturizzati al neodimio, come nei tweeter hi-fi di ultima generazione.

Quali sono i limiti di iTunes - iPod? E' un sistema proprietario. Tutto va bene ed è molto comodo finché si rimane nel circuito del lettore dedicato e dei PC Apple (usualmente dotati di sistema audio di discreta qualità). Se però si vogliono fare altri usi della musica acquistata, come per esempio produrre CD con raccolte di MP3 da usare in auto (la maggior parte dei nuovi sintolettori legge gli MP3) o come sottofondo in casa (anche i lettori CD e DVD leggono il formato MP3 nella quasi totalità dei casi) le cose si complicano. Lo stesso vale ovviamente per l'uso dei file acquistati con altri lettori a standard diverso (tipicamente MP3) o per l'uso su PC sprovvisti del software client iTunes.

Infatti i file acquistati o scaricati dal portale sono in formato AAC protetto, possono essere facilmente passati su CD in formato pieno (il software iTunes client masterizza direttamente il CD, un massimo di tre volte, però), ma non possono essere convertiti direttamente nello standard MP3, se non da "cultori della materia" particolarmente abili e pazienti. 

Questo è ancora più penalizzante per gli utilizzatori di lettori MP3 non Apple (o di telefonini multimediali), che non possono utilizzare le canzoni acquistate dal portale iTunes sui loro lettori, se non dopo la laboriosa opera di conversione sopra accennata. Oppure per chi utilizza su PC il sistema operativo Linux, per il quale iTunes non è disponibile (almeno sino all'ultimo aggiornamento di questa pagina).

Tutte limitazioni superate però nel tempo proprio grazie all'affermazione del portale, perché è stato il resto del mondo che si adeguato allo standard proprietario Apple, con sistemi casalinghi o per auto già predisposti per l'iPod, e in parallelo Apple ha proposto prodotti per la diffusione sonora domestica o per altri usi che hanno completato il sistema. L'affermazione globale degli smartphone a partire dal 2008 ha poi consentito un uso ancora più comodo e libero dei file musicali, in quanto la funzione che richiedeva in precedenza un lettore dedicato come l'iPod era ora integrata nello smartphone, e con livelli di qualità sia del decoder sia dei formati supportati sempre crescenti. Con gli smartphone di ultima generazione (Sonu, 2014) in grado di riprodurre anche audio in alta definizione.

 

Gli altri sistemi legali di distribuzione della musica su Internet

 

iTunes non è ovviamente l'unico sistema esistente al mondo per la distribuzione della musica in formato digitale (digital download) utilizzando la rete Internet. Ce ne sono molti altri e il portale dell'associazione mondiale tra i discografici (IFPI) ne elenca un grande numero.
E' però sicuramente il principale come numero di brani venduti e di fatturato e soprattutto è l'unico, almeno sino alla data di aggiornamento di questa pagina, ad essere universale (o quasi) nel senso che:

- contiene la gran parte del catalogo mondiale di musica, sia in senso temporale, sia per etichette;
- è disponibile in quasi tutti i paesi del mondo sviluppato.

I sistemi alternativi, i principali dei quali sono Rhapsody, MusicMatch, Zune e Napster 2.0, in maggioranza basati sul sistema dell'abbonamento, disponibili in genere solo in USA o in pochi paesi europei, non sono disponibili in Italia, per scelte delle case discografiche, legate sempre ai timori di contagio con il mondo della distribuzione illegale.

Ulteriori competitori, il principale dei quali è Spotify, si stanno affermando utilizzando un approccio alternativo al download, la fruizione immediata e limitata nel tempo con tecniche streaming o on-demand, a cui dedichiamo una pagina a parte in considerazione della sempre crescente importanza e probabile vasta affermazione, in un contesto generale sempre più orientato alla dematerializzazione dei contenuti.

 

Download digitale compresso, in qualità CD o in alta definizione

 

Il download digitale è nato compresso, come abbiamo visto, e anche quando è stato ricondotto nell'alveo della legalità compresso è rimasto. Oltre al vantaggio rappresentato dal minor tempo necessario per scaricare i brani o gli album, i formati di compressione consentivano anche di introdurre protezioni (DRM: Digital Rights Management) orientate a prevenire le copie successive o la distribuzione via rete della musica comprata. Così è stato per esempio per iTunes, che ha adottato una variante migliorativa dell'MP3, il MPEG-4, aggiungendo un proprio sistema proprietario DRM e chiamando il nuovo formato AAC (Advanced Audio Coding). Il livello di compressione standard in iTunes è stato fissato in 128 Kbps, con una qualità superiore a quella dell'equivalente livello con MP3, ma in seguito è stato offerta in alternativa  la possibilità di acquistare una consistente parte del catalogo in qualità superiore (iTunes Plus), ovvero a 256 Kbps. Con questo livello di compressione per la musica più semplice la qualità percepita è molto vicina a quella del CD.

Gli altri portali per la distribuzione della musica alternativi ad iTunes utilizzano invece in genere il sistema di codifica proposto da Microsoft, WMA (Windows Media Audio), ovviamente dotato di un proprio DRM, che ha caratteristiche di qualità simili al AAC.

La continua crescita della velocità disponibile per le connessioni ha però reso nel tempo sempre meno importante il problema delle dimensioni dei file da scaricare ed è possibile da tempo senza problemi la distribuzione via Internet anche in formato non compresso, preservando quindi in pieno la qualità dell'originale, eventualmente facilitando le operazioni di download con una compressione lossless, ovvero senza perdita. A questo scopo sono stati messi a punto sistemi di codifica lossless da parte della stessa Apple (ALAC: Apple Lossless Audio Coding) e Microsoft, con una delle opzioni del WMA. Oltre ad un formato indipendente e open source che si è rapidamente affermato a livello mondiale, il FLAC (Free Lossless Audio Coding)

I portali collegati alle case discografiche principali, le majors, alla data dell'ultimo aggiornamento di questa pagina, non propongono ancora materiale audio in qualità CD e meno che mai in alta definizione, né sono stati resi noti programmi di incremento della qualità. Sono però attivi già dalla seconda metà degli anni zero alcuni portali indipendenti o collegati a case discografiche minori che propongono in modo legale musica non compressa, anche in alta definizione e con audio multicanale, in maggioranza adottando il modello della vendita piuttosto che quello dell'abbonamento.
Per una situazione aggiornata dell'offerta in questo campo si può consultare la pagina "risorse" nel blog associato a M&M.

 

Approfondimenti sulla storia della distribuzione digitale

 

Ulteriori informazioni sulla storia del download digitale nella pagina di approfondimenti.

 

© Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria / 2003 - 2020 / Ultimo aggiornamento: Mag 2020

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