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La distribuzione digitale della musica |
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Lo
sfruttamento economico di un'opera di ingegno vede il concorso di tre soggetti: il creatore,
il mediatore e il distributore.
Nel caso della musica il creatore è l'autore e/o
l'interprete, il mediatore è il detentore dei diritti, quindi l'editore,
la casa discografica o l'associazione
(es. SIAE) alla quale il creatore vende o affida i diritti di copia,
non potendoli gestire in proprio a causa della complessità e vastità del
mercato, il distributore è rappresentato
dal canale attraverso il quale il prodotto
è venduto sul mercato, il mezzo di distribuzione
è il supporto fisico (es. CD) o immateriale (es. file) sul quale il contenuto
musicale è replicato. |
Lo spartito / La registrazione del suono / La stereofonia e l'alta fedeltà / Il disco fonografico, dal 78 al 33 giri / I supporti alternativi: Stereo8 e cassette / Il supporto digitale: il CD / I nuovi supporti: SACD, DVD-Audio, Dual Disc / I canali di distribuzione |
La compressione MP3 / Lo scambio peer-to-peer di musica (P2P) / Download digitale legale / iTunes + iPod / Gli altri sistemi di digital download / Download digitale compresso, in qualità CD o in alta definizione |
La registrazione del suono / Le musicassette / Il masterizzatore e il suo uso non previsto / Piccola storia della duplicazione non autorizzata / La duplicazione per mezzo di Internet: la compressione MP3 e la copia peer-to-peer (P2P) |
La distribuzione su supporto immateriale (digital download) |
La situazione attuale (2020) |
Dal 2015 è iniziata una progressiva sostituzione del digital download con lo streaming come mezzo di acquisizione e fruizione della musica. Nel 2020 il digital download che era nel 2013 il 75% del totale (tra i due) si è ridotto al 10%. In continua diminuzione il digital download in formato compresso o lossy, resiste come mercato di nicchia il digital download per la musica in alta definizione, che non è più venduta su supporto fisico dal 2010 (tranne poche uscite di piccole etichette di classica). Anche per la musica in alta definizione esiste però dal 2017 l'alternativa in streaming, tranne che per la codifica in DSD. |
Il download digitale in qualità CD e HD in codifica PCM |
Mentre il download digitale in formato compresso è
stato reso accessibile quasi subito a tutti gli utenti del mondo
tramite il portale iTunes, quasi monopolista, per la qualità CD (o
lossless) e la qualità HD sono state imposte da editori e case
discografiche limitazioni per Paese, che hanno sempre riguardato
l'Italia. |
Il downoad digitale in codifica DSD |
Per i file audio in codifica DSD, considerata superiore da molti appassionati audiofili, la situazione rimane penalizzante per l'Italia, con solo una parte della produzione disponibile anche nel nostro Paese. I portali che hanno una parte del catalogi non bloccato per l'Italia sono HDtracks, HighresAudio e Native DSD. |
La rete globale Internet è nata negli anni '70 per condividere e scambiare informazioni testuali o strutturate (dati) secondo i tre classici metodi:
La possibilità di scambiare informazioni costituite da immagini, e poi da musica e da filmati (e infine film interi) è andata di pari passo con la disponibilità di banda trasmissiva (velocità di trasmissione dati) e di tecniche di codifica sempre più efficienti (compressione) delle informazioni. Nel campo della musica è stata decisiva la invenzione di una tecnica di compressione, definita nell'ambito del comitato MPEG (Motion Pictures Expert Group): in particolare, la tecnica di compressione MP3 per l'audio digitale, elaborata dal ricercatore italiano Leonardo Chiariglione (1994). Lo standard MP3 è stato il mezzo principale attraverso il quale internet è potuto diventare un canale di diffusione anche per la musica, in parallelo al costante aumento di larghezza di banda (velocità della linea) consentito prima dai modem V90 a 56K e poi dall'ADSL (in Europa) o dal DSL (cable modem) in USA. Internet diventava un canale alternativo per la diffusione, e quindi per la conoscenza della musica, e anche un potenziale canale per la distribuzione su un supporto immateriale (un file). |
Un brano in codifica PCM su CD ha una dimensione di 40-45 MByte, richiede quindi una velocità di trasmissione molto elevata (nell'ordine dei Mb) per essere trasmesso su Internet in tempi ragionevoli. Con la tecnica MP3 può essere compresso fino ad 11 volte ed oltre, passando ad una dimensione di 3-4 MByte. Con questa dimensione è possibile la trasmissione anche via modem a 56K, e con ADSL/DSL un file può essere scaricato (download) in pochi minuti. Il fattore di compressione 11:1 (128Kbps), il più popolare, consente un buon compromesso tra perdita di qualità, ancora accettabile, e necessità di banda. |
Approfondimenti: La differenza tra musica non compressa e musica compressa in MP3 è effettivamente udibile, per chi, per quale genere di musica e in quali condizioni? Per saperne di più leggi il nostro post sulla differenza in ascolto con test alla cieca e due report dei test effettuati dalla Audio Engineering Society (AES) e dalla Università di Amburgo. |
La distribuzione della musica e delle opere cinematografiche via Internet è iniziata in modo spontaneo, non per scelta delle case discografiche e in generale dei detentori dei diritti, grazie alla disponibilità dell'algoritmo di compressione MP3 e del sistema di distribuzione peer-to-peer Napster (vedi). I detentori dei diritti sono intervenuti solo dopo che questo sistema di distribuzione al di fuori delle regole si era ampiamente diffuso a livello mondiale, partendo dai paesi più sviluppati e quindi con maggiore diffusione di Internet e di connessioni ad alta velocità. La prima risposta è stata di contrasto legale, quindi con cause intentate ai vari siti che in vari modi distribuivano la musica o i film e agli utenti che li utilizzavano, e questa azione è continuata incessantemente, come è comprensibile. In parallelo sono nati i tentativi di proporre sistemi di distribuzione legale, o realizzati ex-novo dagli stessi detentori dei diritti, o legalizzando o sponsorizzando in vari modi servizi già esistenti. I metodi di pagamento per la distribuzione legale che sono stati adottati sono in parte derivati da quelli dell'editoria e sono sintetizzati in tabella.
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L'effetto sul mercato dei supporti fisici |
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Nello stesso arco di tempo nel quale si diffondeva in Internet la diffusione non legale della musica l'industria del settore ha sperimentato una forte e continuata flessione delle vendite dei supporti fisici, ed in particolare del principale (e poi quasi unico) tra essi, il CD. Nella sezione dedicata al mercato della musica sono contenuti e dati commenti sull'andamento del settore. |
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I due fenomeni sono sicuramente correlati ma non è detto che il calo sia dipeso solo dalla distribuzione illegale. In ogni caso, non potendo contrastare in modo totale questo fenomeno, per le case discografiche è diventato essenziale creare un mercato di distribuzione legale della musica via Internet. |
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Nonostante ciò, i tentativi all'inizio sono stati parziali e incerti, e di esito commerciale minimo, frenati completamente dal timore di mettere in rete loro stesse, le case discografiche, i materiali musicali che poi avrebbero alimentato il P2P. |
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Fino all'arrivo di un player esterno e inaspettato, che ha trovato la chiave giusta per creare un mercato reale ed effettivo, nonché quasi universale, per la distribuzione della musica via Internet. |
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Il nuovo attore e motore del nuovo mercato è ovviamente la Apple, con l'accoppiata tra il lettore portatile iPod e il portale iTunes. Una intuizione geniale del fondatore della Apple Steve Jobs che ha rilanciato la compagnia americana, dando il via ad una rapida affermazione che ne ha fatto la prima società al mondo nel settore della tecnologia informatica. |
Un successo che è arrivato nel tempo, ma comunque in tempi rapidi, e che non è dipeso solo dall'azione di contrasto legale portata avanti con qualche efficacia, soprattutto in USA, da parte delle associazioni tra le case discografiche, azione che pure ha avuto una sua importanza. |
Per capire i motivi del
successo di iTunes occorre anzitutto partire dallo scopo, dove
la distribuzione porta la musica. |
Se si parte dalle singoli canzoni: recuperare la scaletta del disco (per esempio su AllMusic o su freedb.org) e poi trovare e scaricare tutti i brani |
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Se si parte dal disco completo: recuperare la scaletta (da freedb.org) o il file di descrizione (.cue) e utilizzare un software "cutter" per separare i brani |
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Ricostruire il disco, ovvero, masterizzare il CD |
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Ricostruire la copertina (recuperandola o creandone una ad hoc), stamparla e applicarla al CD |
Una serie di operazioni
che richiedono un tempo non indifferente, anche superiore ad 1-2 ore, per
ottenere alla fine un CD che può anche essere esteriormente simile
all'originale, ma solitamente a qualità ridotta, se derivato da originali
compressi. Ancora più penalizzata la situazione nel caso di scarico a pagamento, ad 1 € circa a brano un CD costerebbe più o meno come al negozio, e in più ci sarebbe la riduzione della qualità ed il tempo di produzione. Anche nel caso in cui siano disponibili gli album completi (venduti solitamente a 10 € circa) occorre considerare il tempo e i costi per la creazione della copertina, e la alternativa rappresentata dalle continue offerte a prezzo scontato e dal mercato dell'usato con distribuzione via Internet. |
Dove la distribuzione digitale è vincente è nell'uso in mobilità. Qui lo scopo è creare, in tempi brevi, e senza fatica e competenze particolari, una compilation personalizzata da ascoltare con un lettore portatile o in macchina. In questo caso partire dai dischi completi può essere una limitazione, una perdita di tempo e un aggravio di costo. Anzitutto bisogna avere in casa un ampio catalogo di dischi, selezionare tra essi le canzoni (e quindi potremmo aver comprato più canzoni di quelle che realmente ci servono), creare un disco con il masterizzatore (se si vuole creare un CD fisico) oppure comprimerle e quindi trasferirle dal PC al lettore (se il target è un lettore MP3 portatile). |
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Ben diverso il servizio
che si può avere con la distribuzione digitale. Intanto un catalogo enormemente
più vasto (al limite, a regime, comprendente tutta la musica) e poi un processo
che può essere chiuso in due passi: |
iPod Mini |
Senza contare che, in più, la compilation (o playlist) può essere archiviata sul portale e richiamata in seguito (con una funzione di sincronizzazione), che possono essere scaricati anche libri parlati, lezioni di lingue, repliche di trasmissioni radio, possono essere consultate le compilation fatte da altri, magari da noti musicisti (un buon modo per scoprire musica inconsueta), e che il lettore portatile non è vincolato agli 80 minuti del CD, ma può contenere ore o giorni di musica (in continua crescita con la estensione continua delle capacità di memoria. |
Questo è
precisamente il servizio che è stato introdotto da iTunes
di Apple: in modo perfettamente legale, molto più comodo che con i tipici
sistemi P2P (niente code di ore o giorni per il download, niente sorprese
sulla qualità o sul contenuto), con un impegno economico limitato,
l'utente del servizio può caricare il suo iPod
della musica necessaria per la giornata. |
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Apple IPod |
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Gli altri sistemi legali di distribuzione della musica su Internet |
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iTunes non è ovviamente l'unico sistema
esistente al mondo per la distribuzione della musica in formato digitale
(digital download) utilizzando la rete Internet. Ce ne sono molti altri
e il portale dell'associazione mondiale tra i discografici (IFPI) ne
elenca un grande numero.
- contiene la gran parte del catalogo
mondiale di musica, sia in senso temporale, sia per etichette; |
I sistemi alternativi, i principali dei
quali sono Rhapsody,
MusicMatch, Zune e
Napster 2.0, in maggioranza
basati sul sistema dell'abbonamento, disponibili in genere solo in USA o
in pochi paesi europei, non sono disponibili in
Italia, per scelte delle case discografiche, legate sempre ai timori di
contagio con il mondo della distribuzione illegale. |
Download digitale compresso, in qualità CD o in alta definizione |
Il download digitale è nato compresso, come abbiamo visto, e anche quando è stato ricondotto nell'alveo della legalità compresso è rimasto. Oltre al vantaggio rappresentato dal minor tempo necessario per scaricare i brani o gli album, i formati di compressione consentivano anche di introdurre protezioni (DRM: Digital Rights Management) orientate a prevenire le copie successive o la distribuzione via rete della musica comprata. Così è stato per esempio per iTunes, che ha adottato una variante migliorativa dell'MP3, il MPEG-4, aggiungendo un proprio sistema proprietario DRM e chiamando il nuovo formato AAC (Advanced Audio Coding). Il livello di compressione standard in iTunes è stato fissato in 128 Kbps, con una qualità superiore a quella dell'equivalente livello con MP3, ma in seguito è stato offerta in alternativa la possibilità di acquistare una consistente parte del catalogo in qualità superiore (iTunes Plus), ovvero a 256 Kbps. Con questo livello di compressione per la musica più semplice la qualità percepita è molto vicina a quella del CD. |
Gli altri portali per la distribuzione della musica alternativi ad iTunes utilizzano invece in genere il sistema di codifica proposto da Microsoft, WMA (Windows Media Audio), ovviamente dotato di un proprio DRM, che ha caratteristiche di qualità simili al AAC. |
La continua crescita della velocità disponibile per le connessioni ha però reso nel tempo sempre meno importante il problema delle dimensioni dei file da scaricare ed è possibile da tempo senza problemi la distribuzione via Internet anche in formato non compresso, preservando quindi in pieno la qualità dell'originale, eventualmente facilitando le operazioni di download con una compressione lossless, ovvero senza perdita. A questo scopo sono stati messi a punto sistemi di codifica lossless da parte della stessa Apple (ALAC: Apple Lossless Audio Coding) e Microsoft, con una delle opzioni del WMA. Oltre ad un formato indipendente e open source che si è rapidamente affermato a livello mondiale, il FLAC (Free Lossless Audio Coding) |
I portali collegati alle case
discografiche principali, le majors, alla data dell'ultimo
aggiornamento di questa pagina, non propongono ancora materiale
audio in qualità CD e meno che mai in alta definizione, né sono stati
resi noti programmi di incremento della qualità. Sono però attivi già
dalla seconda metà degli anni zero alcuni portali indipendenti o
collegati a case discografiche minori che propongono in modo legale
musica non compressa, anche in alta definizione e con audio multicanale,
in maggioranza adottando il modello della vendita piuttosto che quello
dell'abbonamento. |
Approfondimenti sulla storia della distribuzione digitale |
Ulteriori informazioni sulla storia del download digitale nella pagina di approfondimenti. |
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© Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria / 2003 - 2020 / Ultimo aggiornamento: Mag 2020 |
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