Testimonianza di Armando
D'Antonino
- Gli Avvoltoi e Messina Beat |
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Gli
Avvoltoi - Mini scheda
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Gruppo vocale e strumentale. 1967-1971,
Componenti:
Armando D'Antonino: Voce
- Organo
Antonino
Intersimone detto Tano: Voce - Chitarra solista
Letterio
Boncordo detto Leonardo: Voce - Chitarra Basso
Santino Pensavalle detto Chicco: Voce - Chitarra
Franco Miloro: Voce - Batteria
Particolare caratteristica i cori in falsetto che si intercalavano al canto.
«Prima di raccontare
de Gli Avvoltoi, occorre ricordare il periodo nel quale
lo stesso gruppo musicale si collocava, fine anni '60 ed inizio '70, comunemente
identificato
come "Beat".
Ricordo con immenso piacere il proliferare di gruppi musicali, i ragazzi che si
avvicinavano alla musica per il forte impulso generato dai Beatles e Rolling
Stones.
Per dare un'idea, in ogni classe erano presenti da tre a quattro ragazzi che suonavano a
loro volta in altrettanti gruppi musicali diversi.
Pertanto, anche "Gli Avvoltoi" nascevano come gruppo vocale e
strumentale, sulla scia impulsiva di questi due grandi e storici gruppi.
I componenti , tutti amici d'infanzia, residenti a Messina e nella stessa strada, (Via
Guglielmo Pepe), per loro volontà o per esigenza strumentale provano ad
intraprendere un percorso musicale che fino a quel momento non pensavano
minimamente di poter affrontare.»
«RICORDI: il pensiero và al primo microfono, si trattava di un antiquato oggetto
che ostinatamente definivamo "microfono", lo stesso, veniva collegato
ad un mobile radio (uno di quelli che oggi costano un occhio…) e Armando,
provava ad accennare un motivo, subito accompagnato dalle chitarre di Tano,
Santino, Lillo, e ritmato da Franco, con delle pseudo bacchette su di una
poltroncina del salottino di casa .
Si!, Le bacchette, di Franco (il batterista, grande voce), se ricordo bene, le
aveva trovate nella fabbrica di letti di ottone del nonno, assieme ad un tamburo
che noi, per gettarla sullo sfottò, indicavamo come: …"da banda di Camaru".
Poi, l'acquisto dei primi strumenti, ma come? E con quali
soldi?
Occorre dare grande merito alla "Casa Musicale Sanfilippo", che ha
concesso credito e fiducia a tutti quei ragazzi di "Ieri", poi
divenuti musicisti apprezzati in ambito locale, nazionale ed anche
internazionale.
Poi studiare, provare, provare ed ancora provare, ma dove?
Bisognava trovare una cantina, deposito, rimessa ecc.
Anche questo problema viene risolto, con un po' di fortuna e con l'aiuto dei
vicini, trovano un locale nelle immediate vicinanze delle loro abitazioni.
In ogni caso, ben presto si trovarono coinvolti in una sana e costante
competizione con altri complessi della città come: i Gens, i
Punti Cardinali, The Green
Rats, i G-Men , i Francescani , i
Baronetti, the Black
Stones, The Blue Birds, i Consoli, i
Ghepardi, gli H2SO4, i
Martin 38, Les Pivots, the
Royals, i Senatori, i
Solitari, i Supermen, gli
Anfibi, i Ragni
e molti altri.
Probabilmente, quanto fin qui riportato, per la maggior parte dei ragazzi di
oggi , è ben poca cosa, ma era questo raggiungere gli obiettivi che dava
soddisfazione e spingeva il gruppo a fare progetti, a sognare, magari un futuro
di successi,…. comunque insieme.»
Un
nuovo gruppo a Messina
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«Gli Avvoltoi si costituiscono nel
1967 e, dopo giorni e giorni di prove per
l'arrangiamento del pezzo di loro composizione: "Chitarra fedele",
esordiscono e si classificano al secondo posto nella manifestazione musicale
"La Madonnina d'Oro " (30/05/1967), in Messina .
Seguono serate a ripetizione per tutto l'interland messinese, in particolare,
presso il "Bar Angelina", Bar terrazza e vetrina di gruppi musicali (complessi vocali e strumentali),
dove si esibivano davanti ad un pubblico in
parte amico, sostenitori, fans, e d'altra parte, costituito da frequentatori
ostili per partito preso, perché simpatizzanti di questo o altro gruppo.»
«Gli indimenticabili pomeriggi Beat presso "la Tarantola", (locale
ambito da tutti i complessi) dalle ore 16.30 alle 19.30, appuntamento fisso di
tutta la gioventù compresa tra i 14 e 25 anni; e, poi dalle ore 21.00 per
tutt'altro genere di musica, in particolare diretta ad un pubblico più maturo.
Altri importanti locali: Mirage, Lido Azzurro, Lido di Mortelle, Il Canneto, La
Girandola, La Brace, Metropol, Club Tennis e Vela, Hotel Riviera, Hotel Europa,
Jolly Hotel , La Silvanetta e Cirucco in Milazzo.
I pomeriggi e le serate di Carnevale nei saloni della Fiera Campionaria di
Messina. I veglioni presso i Circoli Ufficiali della Marina e dell'Esecito,
Circolo del Tennis e Vela.
Le serate estive a Taormina, Giardini Naxos, Santa Teresa di Riva (Labarissimo),
Scaletta Zanclea, Graniti, Ganzirri, Barcellona Pozzo di Gotto, ecc.
Gli impegni erano tanti, sia sul versante orientale che su quello occidentale
della Sicilia.
Rispondono alla richiesta di raccolta fondi in occasione del Terremoto del
Belice (gennaio '68) organizzando eventi di beneficenza presso il Cine Teatro
Savio.»
«Tornando ai concorsi, Gli Avvoltoi, vincono nel '67 il Festival
EURO DAVOLI,
precedentemente vinto dal gruppo I Gens, sempre di Messina.
Nel '68, vincono il Concorso Nazionale ENALC, riservato ai complessi dilettanti
italiani (finale di Cefalù / Palermo in giuria M° De Martino e M° Canfora).
In ambedue le manifestazioni partecipano con la canzone "Brucerò "
di James Brown - testo di Salvatore Trimarchi.
Incidono negli studi del M° Canfora "Brucerò (lato A) e nel lato
"B" un altro pezzo di Trimarchi: "Lei Può… dirmi che se ne
va".»
Il
salto verso una dimensione nazionale
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«Si trasferiscono a Milano, nell'ottobre del 1968, e per la giovanissima
età
(non avevamo neanche la patente), vengono affidati a Carmelo, il quale farà
da: autista, manager, factotum, in ogni caso, un caro amico, spentosi qualche
anno fa.
Era il tempo dei "sessantottini", dei cortei giovanili e delle marce dei
metalmeccanici per le vie di Milano, le saracinesche che si abbassavano al loro
passaggio, gli scontri tra manifestanti e la Polizia ( Piazza San Babila ecc. ),
momenti tragici che hanno segnato un'epoca.
A Milano vengono accolti con un certo interesse ma, le origini meridionali non
facilitano il loro immediato inserimento, e, la fortuna non è dalla loro parte,
infatti, mentre si dirigevano verso Como per un Veglione di carnevale (cenone e
ballo), rimangono in panne per la rottura del motore del pulmino carico di
strumenti. Pertanto, non potendo onorare la serata, devono pagare una esosa
penale, più i vari costi di recupero e sistemazione del mezzo.
Grande sventura, si prospettano quelli che poi furono definiti " tempi da
lupi".
Il gruppo era al tappeto. Per risorgere occorreva tirare fuori tutta la forza e
la determinazione degli inizi, e credere ancora nei sogni
La situazione impone sacrifici, altro che suonare! Bisogna cercare altro tipo di
lavoro, magari occasionale, e continuare nello stesso tempo a provare, non è
semplice.
Quando sembra tutto perduto, vengono presi in simpatica custodia e dal Sig.
Locatelli, titolare di un'agenzia di reclutamento di lavoratori a cottimo (meglio definita: Carovana Facchini Milanesi) offrendo loro ospitalità in un
locale che adibirono ad abitazione e posto prove, in Via Azaia Naviglio Grande,
6.»
Un
manager e un nuovo inizio
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«Importante, incontro con CLEMENTE, uomo colto, grande artista che esponeva e
vendeva le sue opere nelle migliori gallerie d'arte di Milano e Parigi.
Clemente, riuscì ad organizzare due splendide serate , coinvolgendo la Milano
Bene, imprenditori, editori e artisti suoi amici, chiaramente, pro-Avvoltoi, e,
con questi aiuti, il gruppo riuscì a risollevarsi .
Fu in quell'occasione che si scoprì con immensa gioia che. Clemente era anche
direttore artistico dell'ORTF (RadioTelevisione Francese), contava amicizie nel
mondo artistico francese.
Si creavano i presupposti affinché Gli Avvoltoi, potessero, nel tempo, poter
dire d'essere stati uno dei primi gruppi italiani in Francia.
Nel periodo in cui facevano la spola tra Milano e Parigi, furono chiamati, in
quanto vincitori del Concorso Nazionale Enalc, a registrare la finale a
Villalago -Terni ( 26 e 27 giugno 1970) " Piccola Ribalta " rassegna
televisiva che per madrine ebbe: Loretta e Daniela Goggi, e come presentatore Warner
Bentivegna.
Il programma fu poi trasmesso da RAI UNO tra il 23 e il 24 dicembre 1970.
Sicuramente, si prospettavano all'orizzonte grandi e importanti esperienze
nazionale ed internazionali.»
«A Parigi, con la collaborazione di Clemente, mettono in musica ed incidono per
la Pathe' Marconì "il monologo di Shakespeare: "To be or not to be",
in versione originale con relativo video (girato in uno dei castelli della
Loira e lungo la Senna), lo stesso video viene messo in onda più volte durante
il 1970/1971, ed il brano rimane in classifica per qualche tempo.
Inoltre, il lato "B" dal titolo: "Così Talmente Noi " (donne e buoi dei paesi tuoi…) diventa sigla di una trasmissione dedicata a
tutti gli emigrati, in particolare Italiani, trasmessa dalla rete EUROPA 1,
andando in onda per diverso tempo (ogni giorno 6 del mese per circa 10
puntate). in diversi paesi europei, più Algerina e Tunisia. Probabilmente, la
RAI non era interessata.
In Italia, invece, il 45 giri fu distribuito dalla Emi - Parlophone con testo in
italiano, e sul lato A un altro brano dal titolo "Cara Ofelia", con
quest'ultimo avrebbero potuto
partecipare al Cantagiro, ma, il veto di un noto gruppo musicale della stessa
etichetta, ne impedì la partecipazione.
Comunque, era il periodo in cui si frequentava con disinvoltura e costanza gli
studi della ORTF, e le sale di registrazione per provare e partecipare a
trasmissioni televisive.
Il gruppo raggiunge il massimo dell'esperienza internazionale con l'importante
partecipazione nel 1970 al Festival Internazionale di Provence assieme ad
artisti del calibro di: Michel Polnareff, Joe Dassin, Sylvie Vartan e i Pink Floyd ecc. Serata memorabile.
Rientrano a Messina per un periodo di studio e preparazione, ma, nei primi
mesi del 1972, in quanto chiamati a "servire La Patria " per gli
obblighi di leva, il gruppo si scioglie.»
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