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 Videoclip anni '60

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Volete ascoltare musica gratis? Magari accompagnata da un videoclip o eseguita dal vivo? Basta con il P2P illegale e i siti spia delle case discografiche, basta coi portali russi di dubbia o nulla legalità, c'è un sistema molto più semplice, garantito dal gigante Google: è YouTube.

YouTube era nato per diffondere video autoprodotti ("broadcast yourself"), ovvero come memoria universale delle immagini in movimento, ma non esistevano all'inizio vincoli al tipo di video da inserire (tranne quelli "unappropriate") e così anche i videoclip hanno invaso questo popolarissimo portale.
Grazie a YouTube è possibile quindi vedere i videoclip del periodo beat che sono scelti da Musica & Memoria per trarne un album fotografico (vedi il menu).

Nella prima versione di questa pagina avevamo inserito una selezione di questi video. Da un certo punto in poi, però, i detentori dei diritti hanno ingaggiato una battaglia contro i mulini a vento (non si sa perché e a chi potrebbero mai venderli) impegnandosi per far togliere una buona parte dei video anni '60, inclusi i nostri preferiti, come quelli di Françoise Hardy o di Nancy Sinatra. Questo non vuol dire che non siano più disponibili sul portale, perché, spariti da una parte, ricompaiono poco dopo da un'altra parte grazie ad altri volonterosi caricatori. Con maggiore spirito pratico invece Google ha inserito la pubblicità sui video, non importa se ufficiali o meno, dandone una parte ai detentori dei diritti. E trasformando YouTube in un potente canale di pubblicità (e fonte di ricavo per la corporation americana). Solo che in questo modo chi li include con il software di "embed" dovrebbe a sua volta partecipare al pagamento dei diritti ai loro detentori, mentre non ne riceve da YouTube perché i suoi contenuti non sono originali. Il risultato è che l'embed è a rischio e pericolo di chi lo pratica, se su siti veri e propri e non blog o pagine Facebook, e abbiamo dovuto eliminarlo.

Anche per i video caricati da noi sul Canale YouTube di Musica & Memoria.

Questa pagina è diventata quindi un elenco di suggerimenti per videoclip da vedere. Bisogna però cercarseli da soli su YouTube.

 

Sugli anni '60 vedi anche: Il menu, I complessi beat, Le covers, Le copertine, Gli spartiti, Le canzoni di protesta, I testi

 

I videoclip di Musica & Memoria

     
Nancy Sinatra - Bang Bang   Nancy Sinatra - These Boots Are Made For Walkin'
     
Sylvie Vartan: Le locomotion   Sylvie Vartan: Si je chante
   
Françoise Hardy: Ce petit coeur   Françoise Hardy: Tous les garçons et le filles (Claude Lelouch)
     
Rokes: Bisogna saper perdere   Rokes: Let's Live For Today (Piangi con me)
(Attenzione: audio distorto nel video originale)    
 

Altri videoclip anni '60 segnalati

 

Françoise Hardy: Voilà (1967)

  Françoise Hardy: Gli altri (1967)
     

Questo è (sarebbe) un video memorabile, tra i migliori. La cantante francese, a ventitre anni, al massimo del suo fascino, leggermente abbronzata; il regista non deve fare altro che inquadrare il suo volto incantevole ed espressivo. Solo come sussurra il primo "voila" vale tutta la visione, anche una seconda volta.
Purtroppo Sony Entertainment, EMI e Wizdeo sono riusciti ad eliminarlo (per ora) da YouTube. E anche ad eliminarlo in assoluto, perché il videoclip non risulta in vendita da nessuna parte.

  Almeno la versione italiana di Voila (che alcuni ricordano come "E già"), si trova ancora, tratta dal programma TV Diamoci del tu, con la Caselli e Gaber. Applausi a comando e coreografia RAI anni '60 (qualcuno rimpiange quei programmi, noi proprio no), ma il magnetismo della Hardy rimane lo stesso. E poi alla fine ringrazia con un sussurro, "merci".
     

Françoise Hardy: Mon amie la rose (1965)

  Françoise Hardy: La bilancia dell'amore (1968)
     

Stesso approccio di Voila per quest'altra bella canzone di un paio di anni prima. Peccato il formato 4:3 non pienamente rispettato, la Hardy per una volta sembra appena appena paffutella.

  Ripresa in un programma della TV italiana, la Hardy più eterea che mai, interpreta la sua mitica e sognante versione di Tiny Goddess.
     

Jaguars - Oggi sì (1967)

uuu Equipe '84 - Wanna Pray (1966)
     

"Oggi sì", una canzone dei Jaguars che era anche la sigla di apertura della trasmissione televisiva "Lei non si preoccupi" con Umberto Simonetti e Isabella Biagini.

  Raro video con l'Equipe 84 impegnata nella versione inglese di "Un giorno tu mi cercherai", la canzone presentata al Festival di Sanremo del 1966.

Vedi anche: Chi erano i Jaguars

   
     

Equipe 84: Bang Bang (1966)

  Caterina Caselli - Sono bugiarda (1967)
     

Video Rai del 1967 con la Equipe 84 impegnata nel loro classico Bang Bang (1966), cover di grande successo dell'omonimo brano di Cher. L'anonimo regista RAI mette in scena una ambientazione parrocchiale, con pistole giocattolo e costumi western da bambini, decisamente poco rispettosa dei quattro validi e malcapitati musicisti.

  Un buon video, quasi sicuramente RAI, una volta tanto girato con il giusto ritmo, con la Caselli al suo massimo di grinta, grazia e immediatezza. Peccato l'audio leggermente fuori sincrono.
     

Marianne Faithfull - As Tears Go By (1966)

  Barry McGuire - Eve Of Destruction
     

Marianne Faithfull interpreta, un po' impacciata, il suo celebre brano di esordio, scritto dal suo compagno dell'epoca Mick Jagger assieme all'amico Keith Richards, in una trasmissione della TV inglese del '66. A presentarla (e intervistarla) è Brian Epstein in persona.

  Un video un po' statico e ingenuo ma una ottima interpretazione del potente cantante americano, presentato da un serio Jerry Lewis.
     

New Dada - Non dirne più (1966)

  Patty Pravo - Se perdo te (1968?)
     

I New Dada in una ripresa RAI dal Cantagiro del 1966, che comprende un assolo di Ferry Sansoni, alcuni passi di "moondance" di Maurizio Arcieri e una breve introduzione nientemeno che di Ugo Gregoretti.

  Da un programma RAI, probabilmente del 1968, Patty Pravo interpreta (in playback) una delle sue più belle canzoni, una cover decisamente superiore all'originale.
L'effetto è un poco falsato dalla bella ragazza del pubblico che osserva perplessa e a lungo, da poco più di mezzo metro, Patty mentre canta (o finge di farlo).
     
 

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