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I New Dada |
La scelta del nome / Gli inizi e la formazione definitiva / I primi concerti / Il periodo d'oro / Il complicato epilogo / Intervista a Ferry Sansoni / La discografia |
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Maurizio Arcieri frequentava, agli inizi degli anni ‘60,
un locale sui navigli, a Milano, che si chiamava "Le Scimmie" della vecchia Brera,
allora non ancora sepolta, dove si incontravano
facilmente intellettuali e cultura a buon mercato. Fu il proprietario del locale
a suggerirgli il riferimento al movimento dadaista, che propugnava un’arte
spontanea e mai costruita a tavolino, come analogia al loro modo di suonare
(certo poco “studiato”, erano tutti autodidatti). |
Gli inizi e la formazione definitiva |
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Maurizio, nato nel 1945, aveva iniziato a suonare a Milano come chitarrista in complessi amatoriali nel '59, quindi a 14 anni; nel suo primo gruppo suonava, anche lui giovanissimo, Pietro Montalbetti, che poi sarà il cantante dei Dik Dik. Maurizio nei primi anni '60 aveva soggiornato a Londra, avendo anche l'opportunità di lavorare come cameriere in locali dove si suonava musica, e venendo quindi in contatto con le nuove tendenze di quella che stava diventando la capitale della musica e della cultura giovanile. Il gruppo che poi avrebbe dato origine ai New Dada era nato nel '62, quando Maurizio aveva 17 anni ed era formato, oltre che dallo stesso Maurizio alla voce, da Renè Vignocchi (chitarra) e Giorgio Fazzini (basso), che già suonavano assieme (ed erano intorno ai 15 anni), a cui si aggiunsero Franco Jadanza (chitarra) e Riky Rebaioli alla batteria (che sarebbe stato in seguito il batterista dei Nuovi Angeli). Qualche tempo dopo, durante uno spettacolo studentesco, venne organizzata con grande successo una jam session con il tastierista Ferry Sansoni (che allora suonava in una band di jazz, e che in precedenza aveva militato nei Dandies, un gruppo molto noto nei circuiti studenteschi) e da questo episodio nacque l’ingresso nel gruppo del tastierista e la nuova originale formazione a sei. Sansoni portò anche con sé un nuovo e più stabile batterista, Gianfranco “Pupo” Longo, che già aveva suonato con lui nei Dandies e rispondeva meglio all’immagine del gruppo. |
L'esordio
come New Dada avvenne al Gallery, storico
locale frequentato dalla Milano bene, fu durante quei concerti, nei quali suonavano soprattutto R&B, e in
prevalenza cover, che vennero notati dal vulcanico impresario Leo
Wachter,
importante personaggio della scena musicale milanese ed italiana, che curò il
loro lancio commerciale nel 1965. I New Dada facevano da seconda orchestra alle
attrazioni nel locale, che potevano essere il compianto Bruno Martino oppure il crooner
italiano Fred Buongusto, sempre circondato da fedeli ammiratrici. Suonavano
prima e dopo le attrazioni facendo divertire il pubblico con una musica che era
certamente più allineata con i nuovi tempi che stavano esplodendo. |
Il periodo d'oro dei New Dada |
Tra il 1965 e il 1967 i New Dada diventarono uno dei complessi di maggiore successo, tra i primi cinque di quel periodo poi chiamato convenzionalmente "beat", anche se non tutta la musica che si ascoltava si poteva ricondurre a questo genere. Più che un successo di vendita di dischi ebbero un successo mediatico, in televisione, nei concerti, in manifestazioni come il Cantagiro, soprattutto nella storica edizione del 1966, nella quale l'organizzazione prevedeva addirittura un girone apposito per i complessi, e nel quale i New Dada arrivarono terzi (dopo l'Equipe 84 e i Rokes), con la loro canzone Non dirne più. Sul piano discografico i New Dada pubblicarono
sostanzialmente cinque-sei singoli, tenendo conto delle duplicazioni e dei cambi
di titolo. I dischi sono: 1) Ciò che fai (La mia voce) / Domani sì; 2) L'amore
vero / C'e' qualcosa; 3) Batti i pugni / Sick And Tired; 4) Non dirne più /
Batti i pugni; 5) T. Bird / I Go Crazy; 6) Lady Jane / 15° frustata. Tra questi
i più grandi successi sono stati Batti i pugni (presentata alla popolare
trasmissione televisiva del sabato Studio 1 ad inizio '66 e
Non dirne più (il brano con cui arrivarono terzi al Cantagiro). Il disco d'esordio
era una cover del celebre brano di Jackie DeShannon "When You Walk In The
Room", proposto in italiano anche dai Rokes con il titolo C'è una
strana espressione nei tuoi occhi, e che fu il loro primo successo da
classifica. Il titolo cambiò tra la prima edizione ("Ciò che fai") e
la seconda, diventando La mia voce. La versione dei New Dada era
sicuramente più grintosa di quella dei Rokes, non a caso quest'ultima risultò
più "digeribile" al grande pubblico ed ebbe un successo
maggiore. |
Il complicato epilogo |
Un po' tutti i complessi beat, con pochissime eccezioni, si
sono sciolti a partire dal '67-'68, a causa del mutare delle mode e delle
tendenze giovanili, e delle spinte centrifughe verso una carriera in proprio da
parte dei componenti più popolari dei gruppi. Nel caso dei New Dada l'elemento scatenante fu rappresentato da dissidi con il batterista del gruppo, a causa di un approccio con gli altri, sia all'interno, sia all'esterno, giudicato arrogante. Gli altri componenti decisero all'unanimità di estromettere Pupo e organizzarono un incontro con l'impresario Leo Wachter per comunicargli la decisione. Alla riunione non poterono partecipare Giorgio (partito in quei giorni per il servizio militare, ma che comunque era d'accordo) e Maurizio, per una improvvisa malattia, non si sa se "diplomatica". Wachter però si oppose decisamente all'operazione, a quanto pare non solo per preservare la coesione di un gruppo al quale arrideva un buon successo, ma anche per legami economici con la famiglia di Pupo Longo (che era assai benestante). Ferry, Renè e Franco decisero quindi di procedere da soli con il distacco, non contando più su Maurizio e dando invece per scontato che Giorgio, al suo ritorno e nei periodi di licenza, si sarebbe unito a loro. Wachter però riorganizzò i New Dada attorno a Maurizio (che evidentemente aveva cambiato idea), Pupo Longo e Giorgio, convinto a rimanere nel troncone originario per intercessione del padre (che venne contattato dall'impresario). Suonarono quindi per qualche mese due complessi con lo stesso nome ma ovviamente querele e diffide non mancarono, e gli "scissionisti" decisero di riorganizzarsi radicalmente, firmando con la casa discografica CBS e ingaggiando una nuova sezione ritmica (il batterista Gaby Lizmi proveniente dal Patrick Samson Group e il bassista Danny Besquet, proveniente dai Profeti) e di cambiare nome in Ferry, Franco, Renè, Danny & Gaby. Con questo nome e questa formazione parteciparono al tour dei Rolling Stones nella primavera del 1966 e pubblicarono due singoli con buon successo, affrontando nuovi stili e aggiornando il patrimonio musicale alle nuove tendenze (psichedelia, folk, ampio uso delle tastiere). |
E' in questa fase che i fan del gruppo originario si dividevano tra i fedeli alla linea originaria, che vedevano incarnato in Maurizio e Pupo lo spirito degli autentici New Dada, e altri più propensi a seguire la originalità e le capacità musicali del nuovo gruppo. Non mancarono anche articoli sui giornali specializzati e dedicati al mondo giovanile (come "Big" e "Giovani"), schierati dall'una o dall'altra parte. In parallelo il nucleo originario diventava in pratica il gruppo spalla di Maurizio Arcieri, sul quale evidentemente puntava decisamente il manager, intravedendone il potenziale divistico nel nuovo scenario che seguiva il declino del beat. Vennero pubblicati due singoli ancora come "Maurizio dei New Dada", inclusa anche una nuova edizione di "Lady Jane", dopo di che i successivi singoli ("Cinque minuti e poi...", "24 ore spese bene con amore"), uscirono con il solo nome di Maurizio. Nel suo gruppo e nei concerti rimasero però attivi sino alla fine del decennio Pupo e Giorgio. Ferry, Franco, Renè, Danny & Gaby, nonostante il buon riscontro della loro proposta, si erano sciolti ancora prima che iniziasse il nuovo anno, il 1968, probabilmente era prevalente anche in loro la sensazione che nuovi fenomeni musicali e di costume stavano arrivando e che per i gruppi beat originali l'unica strada aperta era quella apertamente commerciale, come si vedeva da molti esempi attorno a loro. Il solo Franco Jadanza decise però, alla fine di quell'anno, di ripescare ancora il nome New Dada per pubblicare un suo singolo, che uscì nel 1969, un singolo con due cover, un R&B di Tommy James & The Shondelles e un brano melodico di Robin Gibb dei Bee Gees. L'utilizzo disinvolto dello storico nome non fu apprezzato dagli altri ex-componenti del gruppo, ma non risultano strascichi giudiziari, ormai il momento dei forti interessi economici e passionali era passato. In ogni caso, rimase un episodio isolato. Una coda di queste vicende ha avuto luogo negli anni '80, quando il beat ha avuto il suo primo momento di revival, grazie soprattutto ai programmi televisivi di Red Ronnie, Roxy Bar e poi Una rotonda sul mare. In quell'occasione i New Dada si sono riformati attorno a Ferry, Franco e Renè e, ancora una volta, è nato un contrasto con Pupo Longo che, rilevati i diritti sul nome da Maurizio e Giorgio, ha organizzato un nuovo gruppo con alcuni turnisti, ed ha iniziato una nuova attività (serate e apparizioni varie) destinata però ad arenarsi presto, passato il momento di moda e divenuto di nuovo importante associare al nome celebre anche un contenuto musicale di qualità. |
New Dada - Singoli / New Dada - LP / Ferry, Franco, Renè, Danny & Gaby / Maurizio dei New Dada / Franco dei New Dada |
Singoli 45 giri |
Anno |
Etichetta |
Codice |
Note |
Ciò che fai / Domani sì |
1965 |
Bluebell |
BB3130 |
Prima edizione in busta senza copertina. Destinata soprattutto ai juke-box. |
La mia voce / Domani sì |
1965 |
Bluebell |
BB3139 |
Seconda edizione con copertina. "Domani sì" era scritta da Califano e Monti-Arduini (il musicista che in seguito, negli anni '70, sarebbe diventato famoso con lo pseudonimo "Il guardiano del faro"). |
L'amore vero / C'e' qualcosa |
1965 |
Bluebell |
BB3144 |
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Batti i pugni / Sick And Tired |
1966 |
Bluebell |
BB3151 |
"Sick and Tired" era un successo R&B del '57, proposto all'epoca da Chris Tenner e Fats Domino, ripescato dai New Dada in chiave beat e diventato poi un loro grande successo nella versione in italiano. |
Non dirne più / Batti i pugni |
1966 |
Bluebell |
BB3151 |
"Non dirne più" era appunto la cover di "Sick and Tired", preparata per partecipare al Cantagiro, dove erano ammesse solo canzoni cantate in italiano. |
T-Bird / I Go Crazy |
1966 |
Bluebell |
BB3154 |
T-Bird era la versione in italiano del potente R&B, sigla della popolare trasmissione radiofonica Bandiera Gialla, in quel caso proposta (in inglese) da Rocky Roberts & The Airedales, primo successo del cantante nero americano in Italia. Il retro era una cover (in inglese) del celebre brano R&B di James Brown I'll Go Crazy. Sulla copertina era indicato proprio come "I Go Crazy". |
Lady Jane / 15° frustata |
1967 |
Bluebell |
BB3163 |
Il lato A era una cover del celebre brano dei Rolling Stones. Il testo italiano di Lady Jane fu scritto da Ferry una notte in albergo a Roma (L'allora Grand Hotel Regina in via Veneto) in occasione di una registrazione televisiva |
I'll Go Crazy - LP (1967) |
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LATO A |
LATO B |
1. I'll Go Crazy |
1. T-Bird |
Singoli 45 giri |
Anno |
Etichetta |
Note |
Elegia per l'amico di Antonio |
1967 |
CBS |
Lato A. Una canzone di protesta in forma di inno, con reminescenze psichedeliche e arrangiamento complesso, ricco di fiati, per un esordio in stile nettamente diverso dal R&B dei New Dada. La voce solista, che sostituiva quella del carismatico Maurizio, era di Franco. |
Un treno che parte |
1967 |
CBS |
Lato B |
Se te lo raccontassi |
1967 |
CBS |
Lato A. Un brano di chiara ispirazione psichedelica, molto avanzato rispetto a quello che normalmente si ascoltava in Italia nel 1967. La canzone era la sigla di una omonima serie di telefilm "gialli" interpretati da Alberto Lionello. |
Quattro stagioni |
1967 |
CBS |
Lato B. Un brano con reminescenze folk, sia nella forma musicale, sia nel testo. Era la sigla della "TV degli agricoltori". |
Maurizio dei New Dada |
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Singolo 45 giri |
Anno |
Etichetta |
Note |
Ballerina / Non c'è bisogno di camminare |
1967 |
Bluebell |
Il lato A era la cover di "Pretty
Ballerina" |
Lady Jane / T'amo da morire |
1967 |
Bluebell |
Dopo questi due singoli sono seguiti altri dischi di Maurizio propriamente da solista, senza più legami con la esperienza New Dada |
Franco dei New Dada |
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Singolo 45 giri |
Anno |
Etichetta |
Originale |
Interprete originale |
Note |
Se io fossi un altro (Lato A) |
1969 |
Joker |
Ball Of Fire |
Tommy James & The Shondelles |
Lato A |
Confesso che (Lato B) |
1969 |
Joker |
Saved By The Bell |
Robin Gibb |
Pur essendo teoricamente il lato B, è il brano che ha avuto il riscontro maggiore |
Fonti |
Testimonianza raccolta da Ferry Sansoni / Sito ufficiale di Maurizio Arcieri e Cristina Moser / Rivista "Anni '60" (Claudio Scarpa) |
Sul sito Musica & Memoria trovi anche: i Complessi beat, le Cover, i Testi delle canzoni anni '60, le Copertine dei 45 giri, le canzoni beat di protesta, traduzioni, discografie e molto altro ancora. |
© Musica & Memoria Novembre 2005 |
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