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Radio Montecarlo (RMC) |
Uno dei protagonisti della radiofonia italiana nel periodo d'oro delle radio libere, Pier Maria Bologna, ha gentilmente messo a disposizione di Musica & Memoria e dei suoi visitatori il suo prezioso bagaglio di ricordi. Che inizia dagli anni passati a Radio Montecarlo, ovvero RMC, la prima radio privata per orecchie giovani che, assieme a Radio Capodistria, si affacciava nell'etere italiano all'inizio degli anni '70, rimanendo poi un modello per la maggior parte delle radio libere che sarebbero esplose nel 1975-'76. |
Come sei approdato a Radio Montecarlo? |
«Aveva, da poco, cominciato a correre il
1973. |
Era già una radio nota e ascoltata in Italia quando collaboravi alla emittente? |
«Era di sicuro la radio (non Rai) più
conosciuta dal pubblico giovanile soprattutto nel centro e nel Nord-Ovest
d'Italia. Il suo segnale in onde medie illuminava bene Liguria, Toscana, parte
del Piemonte ... Da Roma, per sentirla facevo acrobazie con l'antenna, ma i
risultati erano mediocri.» |
Chi hai conosciuto delle celebri voci di Radio Montecarlo? Herbert Pagani? L'olandese volante? |
«Li ho conosciuti tutti . In particolare
Pagani era già una star e conduceva un programma sponsorizzato dalla Muratti
Ambassador. Oltre a Barbara Marchand,
Awana Gana era uno degli animatori insieme con
Antonio Devia,
Luisella Berrino (storiella da raccontare, forse),
Robertino Arnaldi,
Liliana Dell'Acqua, Riccardo Heinen.
Un'altra star era Ettore Andenna che veniva
in radio, registrava e spariva... |
Di cosa ti sei occupato a Radio Montecarlo? Per quanto hai lavorato alla radio? |
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«Ho iniziato conducendo un programma
pomeridiano intitolato I dischi per gli amici,
antesignano dei programmi di dediche divenuti, in seguito, un must delle radio
private italiane. Da notare che "i dischi per gli amici" erano incentrati
sulle richieste (per corrispondenza ) inviate dagli ascoltatori. Ancora non
esistevano i contatti telefonici diretti. |
Come avvenivano le scelte musicali? C'era veramente un influsso diretto da parte delle case discografiche? |
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«Se non ricordo male, a parte i dischi che venivano richiesti nelle lettere dagli ascoltatori per le dediche, la scaletta musicale era decisa a monte sulla base di criteri nazional-commerciali: un brano francese, uno in inglese, uno italiano e molti indicati dalla promozione delle case discografiche che, probabilmente, comperavano gli spazi di messa in onda. Mi sembra di ricordare, ma non ne sono certo, che in quel periodo della scaletta si occupavano Riccardo Heinen e Roberto Arnaldi.» |
Hai qualche storia da raccontare, che hai vissuto partecipando allo sviluppo della importante emittente monegasca? |
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«Tante,
a cominciare dal fatto che gli animatori erano, in parte, spersonalizzati. Non
si poteva usare il proprio cognome al punto che Awana Gana [all'anagrafe Antonio
Costantini (?) da Venezia] decise di chiamarsi così perché esisteva già un
Antonio (Devia) nel cast della radio. Awana l'ho reincontrato a Roma a distanza
di molti anni quando, alla ricerca di reingaggi in Rai, collaborava con
Radio Dimensione Suono. Federico, invece l'ho
ritrovato a RTL con cui ho collaborato
alcuni mesi nel 1995. Credo che sia ancora lì. Più mi induci a ricostruire quel periodo e più mi vengono in mente dettagli ... però qui rischio di scrivere un romanzo!Per il momento mi fermo. Il seguito alla prossima puntata, su Radio Elle ... » |
Altre schede: |
Radio Capodistria, Radio Riviera Brenta, Radio Kiss Kiss Napoli, TRS The Radio Station, Radio Dieci, Radio Sapri, Radio Napoli City |
Altre notizie sulle radio libere: |
Radio pirata e radio libere / Radio Caroline / Le radio nel 1976 / Le prime radio libere / La diffusione della musica / Il sito di Radio Montecarlo |
© Musica & Memoria Marzo 2008 (L'adesivo di Radio Montecarlo a Bologna, degli anni '70, è tratto da www.radiomarconi.com) |
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