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Radio Napoli City (1975-78) |
Una delle prime radio libere italiane |
Grazie a un contatto stabilito con il fondatore della storica radio, Elio Ferrara, iniziamo a pubblicare una ampia storia di Radio Napoli City, prima emittente libera a trasmettere nella città partenopea ed importante motore culturale e musicale per la Campania, e anche per il resto del paese, in quanto primo palcoscenico di molti artisti e musicisti. |
Storia in sintesi |
La vicenda di Radio Napoli City (o RNC) inizia proprio nel 1975, primo anno per le radio libere in Italia, ancora in una situazione non regolamentata e soggetta a possibili interventi da parte della Polizia postale (per saperne di più: La fine del monopolio). Quindi solo pochi mesi dopo l'avvio delle trasmissioni da parte delle storiche radio che hanno deciso di sfidare la legge, Radio Parma, Radio Milano International, Radio Roma. L'inizio delle trasmissioni nel luglio del 1975, quindi poco dopo Radio Roma (giugno 1975) e Radio Milano International (marzo 1975); considerando le città principali del paese dovrebbe trattarsi quindi della quarta in ordine di tempo ad aprire in quel primo anno. La vita culturale e musicale a Napoli era in quell'anno particolarmente ricca e così non sono mancati a RNC spunti, collaboratori fissi e occasionali, stimoli e idee. La radio è diventata quindi un punto di riferimento nella vita della città, non mancando anche di seguire anche i generi più popolari, e tale è rimasta sino alla fine della sua breve ma intensa storia, nel settembre del 1978, per i soliti motivi che hanno segnato la storia delle prime radio libere, ovvero la necessità di conciliare le esigenze produttive ed economiche con gli obiettivi di indipendenza e di autonomia. |
I collaboratori e i programmi |
In un articolo del 1976 su Radio Napoli City (del giornalista Renato Ribaud) sono ricordati i molti collaboratori e i principali programmi dell'emittente. «I collaboratori di Elio Ferrara e Nando Coppeto sono parecchi: ci sono gli psicologi Rodolfo Parlato e altri. La musica come divertimento è affidata a Vicky Cipullo ed a Giulio Nuovo; il servizio novità ad Ettore Dell’Anno; il servizio jazz a Gino Finelli; il "rock on" è competenza di Massimo e Giancarlo Giraud; Aries e Bozz, in pieno pseudonimo, curano rispettivamente "soli e ali della musica" e la "musica folk"; una particolare attenzione viene ancora riservata ai gruppi napoletani d'avanguardia folk. Vito Matassino, va mettendo a punto, in interessante discorso regionalistico, una disincantata storia di Napoli. Poi e'e il sempre indaffaratissimo tecnico Maurizio Rinaldo, che provvede a far giungere la trasmissione a tutti. Un quotidiano appuntamento tipo si svolge fra le tredici e le venti, tra un programma di canzoni napoletane, una chiacchierata de "I nostri amici del pomeriggio", che in onda alle.14.45 viene replicato alle 18, e poi fra un cabaret ed una chiacchierata del cantautore Egisto Sarnelli, c'e sempre musica, tanta musica, d'ogni maniera e per tutti i gusti. Quello della Radio Napoli City per chi l'ascolta la prima volta, e soprattutto per chi è abituato ad altro genere di più usuali trasmissioni, è un programma fresco, pieno di verve e di musicalità.» |
Il complicato rapporto con la legge |
Un
ricordo degli inizi dei primi tempi di Radio Napoli City si può leggere in un
articolo del giornalista Renato Ribaud del 13 febbraio del 1976 sulle prime
radio libere e sui faticosi tentativi per passare dal monopolio alla libertà di
antenna. Un articolo che fa anche capire la spinta forte verso la
liberalizzazione che animava quegli anni. |
V’è da aggiungere che qualcuno dovrà decidere, in base alle molteplici ordinanze, fino a qual punto possano esistere dubbi sulla legittimità della riforma della RAI, che data del 14 aprile 1975. In essa sono contenute le norme che in materia di diffusione radiofonica e televisiva «vietano in base agli artt. 1 e 45 la diffusione circolare di program mi radiofonici via etere o, su scala nazionale, via filo... perché costituisce un servizio pubblico essenziale ed a carattere di preminente, interesse generale e quindi il Servizio e riservato allo Stato, che lo ha dato in concessione alla RAI». Viene, però data deroga al Ministero delle Poste, che ha specifica competenza per l’assegnazione di frequenze radioelettriche per tutte le radiocomunicazioni. Da tutto ciò se ne ricava che, tra cotanti divieti, i titolari delle emittenti private non potrebbero assolutamente chiedere delle autorizzazioni per impianti non previsti dalla legge, né gli stessi potrebbero autonomamente scegliersi una frequenza a proprio comodo e trasmettere. A raffronto di tanta legiferante precisione, si trova però l’inesattezza della legge stessa:non viene cioè in alcun modo, specificato se il divieto riguarda solo le trasmissioni nazionali o anche quelle locali. Alcuni pretori della Puglia, della Toscana, del Piemonte, della Sicilia, della Liguria, del Friuli Venezia Giulia, dell’Emilia e del Veneto hanno detto che sull’argomento davvero vi sono discordanze interpretative. In attesa dell'ultimo responso delle emittenti, tra comprensioni e incomprensioni, fra sequestri e dissequestri, continuano ad andare avanti. C'e anche chi, per sentirsi più tranquillo, chiede la registrazione della propria emittente al tribunale e ne richiede la direzione ad un giornalista come se si trattasse di un quotidiano o di un periodico, diffuso in ciclostile o a stampa. A Firenze, intanto, è stata costituita la Federazione Radio Emittenti democratiche, a tutela di quanti non sanno ancora se si trovano ancora nella legge o, per una falsa interpretazione, al di fuori della legge stessa.» (Renato Ribaud) |
Pino Daniele a RNC |
"L'artista partenopeo ha mosso i primi passi della sua
carriera in un appartamento del Rione Alto dove c'era la emittente
radiofonica nata nel 1975: memorabili le sigle per la radio vomerese e
l'incontro in via Tasso con Nino Taranto" (Giuseppe Farese) |
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Con la prima moglie Dorina Giangrande, corista nel suo primo album Terra mia, e il produttore Claudio Poggi (1976) |
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Ritratti dello stesso periodo di Pino Daniele impegnato a suonare o comporre |
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Pino Daniele ritratto sempre nel 1976
durante i suoi impegni in radio |
Sandro
Ferrara ricorda quel periodo e la collaborazione in radio di Pino Daniele: Nella foto, del 1984, Sandro Ferrara con Pino Daniele. |
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Nel seguito, sempre grazie al contributo di Sandro Ferrara, pubblichiamo altre rare immagini di Pino Daniele nei primi anni di attività, provenienti dall'archivio di Radio Napoli City. |
Pino Daniele (1979) |
Pino Daniele nel parcheggio dell'Hotel Perugia del capoluogo umbro. La ragazza si chiama Paola ed era la fidanzata di Fabrizio Milano, batterista di Pino all'epoca (1979) |
Pino Daniele nel parcheggio dello Sporting Hotel di Ancona con Joe Lodato nel 1979. Giuseppe "Joe" Lodato era il suo personal manager e ha scritto una testimonianza del suo periodo con il cantautore in un libro dal titolo "Pino Daniele e io" |
Pino Daniele in concerto con James Senese |
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James Senese, Dorina Giangrande e Pino |
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James Senese fa da autista a Pino Daniele |
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Ancora un'immagine di Pino Daniele, nel 1986 |
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Due foto, scattate da Sandro Ferrara, di Pino Daniele con la madre Rita, anno 1987. |
Due foto più recenti di Pino Daniele con Sandro Ferrara nel suo studio ... |
... continua con altre foto inedite di Pino Daniele dall'archivio di RNC |
Ricordando l'emittente 30 anni dopo |
In un successivo articolo sul periodo d'oro delle radio libere è infine riepilogata per intero tutta la vicenda e i protagonisti della storica radio partenopea.
«Desideriamo
vivamente ricordare - in mezzo a tante libere emittenti radiofoniche - quella
che fu la “primissima” a Napoli. RADIO NAPOLI CITY voluta dall'artista pittore
napoletano ELIO FERRARA (del quale ci siamo occupati volentieri in virtù della
sua straordinaria produzione artistica). Purtroppo questa radio libera in
modulazione dl frequenza sui 101 MHz ebbe breve durata: dal 1975 al 1978.
Ricostruiamo la sua storia. |
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Ancora sull'emittente napoletana 30 anni dopo |
Comunicazione alternativa. A onde medie |
"Trent'anni
fa chiudeva Radio Napoli City 101 Mhz. A metà 1978 si concluse quella che
da tutti viene definita come la parentesi felice delle radio libere,
quando la voglia di comunicare, di approfondire le tematiche sociali ed
essere presenti prevaleva sulle ragioni del mercato." |
In piena sintonia con la realtà sociale dell'epoca, le radio libere
avevano una netta impostazione politica, anche se difficilmente si poteva
registrare la prevalenza di un determinato partito. |
«Il
panorama radiofonico è cambiato notevolmente dal 1978 a oggi e le sole
radio che fanno approfondimento politico e culturale sono le tre emittenti
pubbliche, Radio Radicale e qualche altra piccola emittente privata. Le
altre, invece, sono diventate contenitori di pubblicità e promozione
discografica. «Oggi sulla frequenza c'è di tutto» spiega Ferrara «I
network radiofonici sono solo dei grandi jukebox. Le emittenti napoletane,
invece, propongono solo canzonacce neomelodiche o programmi di oroscopi e
stregoni. |
(Nella foto: da sinistra, Elio Ferrara, Alberto Lupo, Nando Coppeto e Rodolfo Parlato in un programma condotto da Vito Matassino su Radio Napoli City) |
Altre notizie sulle radio libere: |
Radio pirata e radio libere / Radio Caroline / Le radio nel 1976 / Le prime radio libere / La diffusione della musica |
© Musica & Memoria Marzo 2008 / Il materiale audio e fotografico e' stato fornito dall'archivio di Radio Napoli City di Elio e Alessandro Ferrara e da Teresa Esposito, e non è copiabile né riproducibile senza preventiva autorizzazione / Revisioni: Maggio 2008 (altra documentazione fotografica) / Dicembre 2018 (Pino Daniele a RNC) |
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