(Testimonianza inviata da
Emanuele Toti Pinto)
Come
nasce l'esperienza TRS?
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«TRS
(all'inizio Tele Radio Sicilia) nasce come radio libera nel febbraio 1976.
Trasmette dagli studi di via Nomentana sull'onda del grande momento di libertà
di quel periodo. Nonostante le difficoltà create dalle autorità dell'epoca,
per problemi legati alla mancanza di una regolamentazione dell'uso delle
frequenze radio, l'etere cominciava ad appartenere un po' a tutti e non solo
alla RAI, che ha mantenuto questa egemonia fino a quando, proprio nel '76, la sentenza
della Suprema Corte ha sancito "il diritto di comunicare in modo
diretto ed economico il proprio pensiero" (art. 21 della Costituzione).
Questo slancio di libertà dava la possibilità al prof. Vincenzo
Pinto (il proprietario) di far nascere questa radio per diffondere la
cultura del Mezzogiorno d'Italia, soprattutto attraverso la musica folkloristica.
Una cultura popolare che era andata dispersa in quanto non considerata tale e
che, essendo basata su una tradizione prevalentemente orale, non era facilmente
reperibile. Difatti spesso ci si doveva recare in Sicilia per registrare dal
vivo i musicisti.»
Come
si connotava stilisticamente la TRS degli inizi?
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«Lo
"stile comunicativo", che per primo Vincenzo Pinto ha utilizzato, non
era solo improntato sulla programmazione folk ma anche su un'attenta denuncia
giornalistica rispetto ai problemi che il Mezzogiorno ha sempre avuto.
Finalmente nell'etere si portava avanti un discorso culturale e si ergeva una
voce a difesa del Sud dimenticato.
La sincerità d'intenti ha favorito la crescita del numero degli ascoltatori,
tenendo in considerazione che all'epoca la radio copriva oltre il Lazio, buona
parte del Sud Italia.»
Come
facevate ad arrivare così lontano, qual era la attrezzatura della radio?
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«Grazie
ai ripetitori a 1300 Mt. di altezza, con 16 antenne, 32 dipoli e trasmettitori
ITELCO allo stato solido di gruppi di 4000 Watt, grazie alla supervisione del
prof. Eugenio Fumi e collaboratori del CNEN (oggi ENEA) e non essendoci
affollamento nell'etere, come invece c'è oggi, era possibile raggiungere le
isole (Sardegna, Sicilia, Favignana, Ustica) ed arrivare persino sulla costa del
Marocco. Questa diffusione era permessa dalle trasmissioni attraverso la
stratosfera e successivamente attraverso il "sistema troposferico"
(chiamato anche il "satellite dei poveri").
Negli studi di trasmissione c'erano apparecchiature ITELCO compreso il
decodificatore stereo, 4 piatti THORENS collegati ad un mixer a 16 canali
stereo, 4 microfoni SHURE, 3 registratori per cassette a nastro e 4 REVOX a
bobina.»
In
quanti eravata e a portare avanti la radio e quali erano i programmi
principali?
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«All'inizio
dell'avventura radiofonica, collaboravano una decina di amici. I programmi con
più alto gradimento erano: "Folklore" di Vincenzo Pinto, "Il
Teatro delle Maschere di Cera" di Emanuele Toti Pinto (programma di Rock,
Progressive, Blues e Jazz) ed il programma di Franco Polìstena
"Ricordi" con musica popolare dagli anni '10 agli anni '40. A
quell'epoca in questi studi si respirava un'aria di creatività e di libertà
che faceva sentire tutti dei pionieri, che dava la voglia di fare e di lavorare
senza percepire la fatica, grazie anche al grande consenso degli ascoltatori.»
Anche
TRS ha avuto problemi dopo la fine della prima fase delle radio
libere?
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«Le
prime difficoltà per TRS sono coincise con le elezioni nazionali del 1979 (Le
elezioni anticipate che misero fine al periodo del cosiddetto "compromesso
storico" tra DC e PCI, ndr).
Attraverso il suo programma, il prof. Vincenzo Pinto (apolitico e apartitico)
riuscì a condizionare le elezioni di quell'anno. Consigliò ai suoi ascoltatori
di non votare per i grandi partiti quali DC e PCI che all'epoca avevano troppo
potere e non garantivano una democrazia piena ma di votare altri partiti, di
qualsiasi tendenza politica, pur criticando l'incoerenza di alcuni, tra i quali
il partito Radicale. Ciò è documentato nel giornale L'Unità del 9 giugno 1979
(vedi "Elezioni e Radiotelevisione" - Pacini, Vergani - ed. Anti p.149).
Il risultato elettorale non fu gradito ai partiti PCI e DC. E' risaputo che in
Italia se un "media" non si fa portavoce di un gruppo politico può
avere varie difficoltà…
Nonostante il suo interesse rivolto al sociale, il prof. Pinto rimane uno
scultore e artista, definito all'epoca dai suoi ascoltatori "il gattopardo
dell'etere" che, grazie anche al suo innato carisma comunicativo e come
proprietario di un'emittente ha voluto denunciare le ingiustizie sociali senza
mai scendere a patti col potere dei partiti, lottando da sempre per il benessere
del Sud.
Il sistema di "trasmissione troposferica" permetteva di estendere la
capacità del segnale fino a coprire la sponda nordafricana del Mediterraneo;
grazie ad essa 26 paesi arabi hanno potuto iniziare una collaborazione dal 1984
fino al 1988. Questo ha fornito a Tele Radio Sicilia un'impronta
d'internazionalità e ha consentito di ampliare l'ideale che il suo fondatore ha
sempre portato avanti e cioè far riscoprire nella sua complessità ed interezza
l'origine della cultura folkloristica siciliana e le sue
"contaminazioni" con la cultura musicale araba, dimenticate nelle
pieghe della storia. Questo scambio culturale e musicale ha permesso all'epoca
di approfondire le tradizioni dei popoli del bacino del Mediterraneo, così da
rendere unica nel suo genere Tele Radio Sicilia.
L'esperienza di questa collaborazione portò il "professore" a
manifestare nel 1989 la sua preoccupazione agli ascoltatori, dimostrando così
la sua lungimiranza giornalistico - profetica che oggi la storia (ahimè) ci
conferma: il suo messaggio era che al 'crollo' non graduale dell'U.R.S.S e dei
suoi ideali politici, il conseguente vuoto ideologico avrebbe favorito lo
sviluppo dell'estremismo islamico.»
Come
si collocava TRS nel variegato panorama delle radio libere?
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«Tele
Radio Sicilia è stata considerata capo-scuola di successive radio private, le
quali hanno preso spunto ed ispirazione (come ad es. Kiss Kiss, Radio Napoli,
Radio Chat Noir di Roma ed alcune emittenti rock), delle volte copiando
addirittura il palinsesto. Degno di nota è che fin dalla sua nascita questa
radio fu la prima emittente folk italiana che prevedeva nelle sue programmazioni
anche un settore di musica Rock, Progressive, Jazz e Blues ad altissimi livelli
curato, dal figlio di Vincenzo Pinto, Emanuele Toti Pinto (direttore artistico
dell'epoca).
Dalla sua nascita, l'elevata qualità della sua programmazione musicale e il
grande senso sociale-umanitario del prof. Vincenzo Pinto hanno conferito
all'emittente il merito di rappresentare vari fenomeni culturali attraverso il
mezzo radiofonico, facendola diventare un fenomeno di massa.»
Dopo
TRS-Tele Radio Sicilia è arrivata TRS-The Radio Station
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«TRS (The Radio Station)
ha ottenuto la concessione governativa dopo molti anni con problemi di gravi
interferenze a suo danno - a tutt'oggi persistenti - causati da Radio Radicale
(che occupa abusivamente la frequenza FM 102.4 nella zona di Roma), che hanno
determinato una complessa controversia legale che il prof. Pinto definisce
"una forma di mafia politica" (7 cause penali vinte, 4 dissequestri,
sentenze T.A.R. e Consiglio di Stato, nomina giudice ad acta per esecuzione
delle sentenze e cause pendenti di risarcimento danni).
Forte di un'esperienza trentennale in campo radiofonico il
"professore", dopo essersi ritirato, riprende a trasmettere all'età
di 80 anni per continuare a promuovere la cultura del Meridione d'Italia e per
denunciare i soprusi legali a danno della radio (una radio libera!). Nel 2002
ritorna la direzione artistica del figlio, Emanuele Toti Pinto, esperto
musicista e musicologo, con una trentennale esperienza radiofonica, che
conferisce all'emittente una forte impronta culturale, con l'intento di dare
spazio sia ai brani che hanno fatto la storia della musica sia alle più attuali
proposte discografiche una nuova centralità nella programmazione radiofonica.
TRS The Radio Station si propone infatti come un'entusiasmante "Esibizione
Permanente della Musica del '900". Sulla frequenza dei 102.3 viaggiano
insieme: canzoni popolari italiane ed internazionali dagli anni '20 ad oggi,
pezzi di rock che ormai si definisce "classico" (Led Zeppelin, Who,
Jimi Hendrix, Pink Floyd, Cream etc.), la poesia del cinema italiano (Totò,
Troisi, Sordi, Gassman, De Sica..), le colonne sonore dei cartoni animati degli
anni '80, le nuove tendenze musicali, la canzone d'autore italiana (Battiato, De
Gregori, Battisti, Paoli, De Andrè, Gaber, etc.), la musica folk, con
particolare attenzione al folk siciliano, il beat italiano degli anni '60
(Caterina Caselli, Nomadi, Rokes, ecc.), la magia creativa del jazz e del blues
dai primi anni del '900 ai nostri giorni, le sorprendenti sollecitazioni della
musica progressive italiana ed internazionale dal '60 al 2006 (è infatti stata
fra i primi a rilanciare nell'etere questo interessante genere musicale - che
attualmente sta suscitando molto interesse tra i giovani e meno giovani -
mandando in onda dischi rari o introvabili).
La fascia d'ascolto di TRS The Radio Station copre ogni età, dai quindicenni in
cerca di nuove intuizioni e sorprese musicali, agli ultra-sessantenni che
ritrovano nei brani mandati in onda emozioni, ricordi, memoria.
Il motto infatti è "TRS, la radio che unisce le generazioni".
A 4 anni dall'inizio della programmazione, possiamo affermare con orgoglio che
il pubblico gradisce e condivide la scelta di TRS The Radio Station di investire
sulla cultura, come attestano gli innumerevoli SMS ed e-mail ricevute,
testimonianza del dialogo diretto e quotidiano che la redazione ha intrapreso
con i suoi ascoltatori, fonte per noi di grande entusiasmo e stimolo.»
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