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La musica su Musica & Memoria |
Un sito che si occupa di musica in tutti i suoi aspetti dove non c'è neanche un brano di musica da ascoltare? Inserire musica da scaricare o anche da ascoltare in streaming non è possibile per i controlli e i vincoli sui diritti di copia. Ma per fortuna ci sono YouTube e Spotify. |
La soluzione ideale per un sito musicale che non fa commercio elettronico sarebbe il preascolto, associare quindi ad ogni brano di cui si parla nel sito un pulsante che consente di sentirne una parte, e avendo così la possibilità di ricordarli. Tecnicamente non semplice ma realizzabile, impossibile però per le implicazioni legali. Agli inizi del sito avevamo aperto una sezione, solo per
utenti registrati, dove era possibile ascoltare
in bassa fedeltà e in modo parziale (49%) i brani di più difficile
reperibilità. Ma, a parte il costo e la complessità di gestione, successivi
approfondimenti legali ci hanno sconsigliato di continuare. |
Per saperne di più: I diritti legali sulla musica |
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Con i primi mesi del 2013 è arrivata finalmente una buona notizia: il problema è risolto e ogni brano di cui si parla nel sito, con pochissime eccezioni, è ascoltabile, anche per intero, grazie al servizio Spotify, disponibile da tempo negli USA e in alcuni paesi europei, e da febbraio 2013 anche in Italia. Per il servizio completo (premium) è necessario abbonarsi con un costo di 9,9 € / mese, con la possibilità di ascolto anche in "alta qualità" (ma sempre con compressione lossy) e precisamente Ogg Vorbis 320Kbps. E' disponibile però anche un servizio base completamente gratuito, che impone solo la visione di spot pubblicitari, in qualità standard e solo su desktop. Annunci pubblicitari soltanto visivi comunque, non coprono la musica. Non resta quindi che iscriversi al servizio visitando il loro sito. Per una prova pratica e un approfondimento si può anche consultare il nostro blog. Importante informazione per i pochi che non conoscessero ancora il servizio: è totalmente legale e approvato dalle case discografiche. Con gli abbonamenti e la pubblicità il servizio (che è di nazionalità svedese) paga i diritti alle case discografiche, che sono molto contente. E' l'unico? Stiamo facendo pubblicità non occulta? Non è l'unico ma è il primo disponibile in Italia e che lascia ascoltare tutto, alla data di questo ultimo aggiornamento della pagina. Alternative ci sono e il secondo arrivato in Italia è stato Google Play Music Unlimited proposto ovviamente da Google, che ha funzionalità analoghe a Spotify. Un altro sito analogo a Spotify è diventato nel frattempo Deezer. Il primo che è stato disponibile, il servizio della Sony chiamato Music Unlimited, all'inizio solo in bassa qualità, poi in parallelo alla disponibilità di Spotify, anche in alta qualità (320Kbps AAC) ha poi chiuso con l'arrivo in tutti i paesi di Spotify. Infine ci sono i servizi lossless, in qualità CD, il primo, ma ancora non del tutto disponibile in Italia, è il servizio francese Qobuz, che mette a disposizione in streaming un ampio catalogo di album in qualità CD, a cui poi si è aggiunto, ma disponibile in Italia, il servizio Tidal (scandinavo di origine anche questo) che dall'inizio del 2017 consente (per una parte del catalogo) anche l'ascolto in alta definizione. Per maggiori informazioni consultare le FAQ sullo streaming. |
Si trova veramente tutto? Su Spotify sì, inclusa musica italiana d'annata, periodo beat. Possono mancare cose veramente rare o più semplicemente, di etichette che non fanno capo alle major o a consorzi di indie. Oltre alla musica classica, solo in parte coperta (lato interpreti). |
Durerà? E' in grande espansione ed è considerato un caso di successo. Ma è un mondo che muta con grande rapidità, l'elemento che potrebbe essere maggiormente a rischio è la opzione totalmente gratuito. Per questo motivo e per i casi di brano introvabili su Spotify passiamo in rassegna le alternative. |
Per saperne di più: le recensioni dei vari servizi streaming in abbonamento sul nostro blog. |
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L'alternativa più efficace per ascoltare una vasta
scelta di musica, senza pagare, senza limiti di tempo, senza lunghe attese per
scaricare i brani e con qualità di solito discreta è
YouTube.
Gli uploader sono instancabili e cercando su YouTube la musica proposta dal
nostro sito, si riuscirà a trovare nella gran parte dei casi un video di un
concerto, il videoclip eventualmente girato per promuovere la canzone, o un
video autoprodotto da qualche appassionato, con corredo di immagini fisse in
scorrimento. Se poi qualcosa manca la carichiamo noi sul
Canale YouTube di Musica & Memoria. |
Per saperne di più: Come funziona YouTube, La musica di Musica & Memoria (blog) |
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Il preascolto di una grande quantità di brani, non tutti quelli presenti sul sito ma una quota elevata, è possibile tramite due grandi organizzazioni: Allmusic e iTunes.
Allmusic
viene dal settore editoriale, ha costituito nel corso degli anni un enorme e
completissimo portale che è diventato un punto di riferimento per chiunque si
occupa di musica, probabilmente ha accordi con le maggiori case discografiche e
funziona anche come canale pubblicitario. Esiste poi l'alternativa rappresentata dai siti ufficiali degli artisti che ci interessano. Di frequente (ma non sempre) consentono un preascolto dei brani in promozione. Di solito si tratta di ascolto in bassa fedeltà (vale l'osservazione fatta sopra sul modo totalmente contrario ad ogni legge pubblicitaria nel presentare un prodotto) e soprattutto la opzione è quasi sempre attivata solo per la produzione più recente, per le novità (e non per tutti i brani). Non sembra quindi un sistema adatto a trovare una canzone della quale si sta leggendo una traduzione su Musica & Memoria. Al massimo può essere utile, per persone pazienti e accomodanti, per approfondire le recensioni lette sulle riviste. |
Sui vari ambienti menzionati si trova praticamente tutto. Può essere però complesso è il reperimento della musica beat italiana. I brani più noti (tipo Bang Bang, Un ragazzo di strada, la produzione dela Equipe 84 (esempio a lato), dei Rokes o di Patty Pravo e simili) si possono trovare su iTunes senza grande difficoltà, anche se con qualche buco. Le rarità, le curiosità, i gruppi anche famosi per un periodo o le canzoni di minore successo sono invece di difficile reperibilità. In più c'è da aggiungere l'infame abitudine dei discografici di realizzare dei remix di queste canzoni, con l'obiettivo di attualizzarle, non si capisce a beneficio di chi, con aggiunta di schitarrate e arrangiamenti fuori contesto che riescono soltanto a farle sembrare più vecchie. Purtroppo spesso si trova solo l'orrido remix, peraltro anonimo, e quindi non si sa neanche chi si può insultare per la sconsiderata operazione. Per questo tipo di contenuti musicali la soluzione è YouTube. Grazie all'inesausto lavoro volontario di uploader appassionati del periodo (e talvolta degli stessi ex-componenti dei complessi beat) si trovano praticamente tutti i brani pubblicati negli anni '60 con pochissime eccezioni. Per quelli che mancano si può anche provare a scrivere ai gestori dei vari canali specializzati. Per la musica beat internazionale (quindi al 99% inglese o americana e comunque in lingua inglese) la situazione è invece migliore e la grande maggioranza dei brani è presente sia su Allmusic sia su iTunes, quindi è ascoltabile e scaricabile. Per saperne di più: Dove trovare la musica beat. |
L'acquisto: 1) Il download legale |
Quando tutto il
resto non funziona non rimane che l'acquisto. Il modo più comodo di farlo, dato
che stiamo navigando e visitando un sito, è il download digitale. Che,
soprattutto, in Italia, vuol dire quasi esclusivamente iTunes
(ora Apple Music). |
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Il CD è in via di abbandono a favore della
cosiddetta musica liquida, con un processo più avanzato in alcuni paesi (es. UK)
e di conseguenza sono in molti quelli che mettono in vendita le loro collezioni,
e anche i CD nuovi si trovano, se non sono novità, a prezzi sempre più bassi.
Quelli usati in UK veicolati dal canale Amazon possono avere prezzi addirittura
simbolici, tipo un centesimo (di sterlina). In pratica si paga solo la
spedizione, meno di 3 € in tutto. Per saperne di più: Come acquistare su eBay e su Amazon |
Vecchie abitudini sul viale del tramonto: P2P e Radio on-demand |
Spotify e gli altri sistemi streaming tendono a mettere fuori gioco i canali illegali usati per la musica, coprendo in modo legale sostanzialmente tutte le funzionalità che questi ultimi garantivano. |
I sistemi P2P e i suoi successori |
Il metodo più noto per scaricare musica, chiaramente
illegale e contrastatissimo dai detentori dei diritti, RIAA in testa, è stato
per più di
un decennio, eè in parte è ancora, il
peer-to-peer, o P2P. Ma poi uscivano in edicola riviste con guide per l'utilizzo
ottimale di eMule e BitTorrent. Oltre ai molti siti specializzati, come
P2PItalia. Che salvano la faccia premettendo che lo strumento è neutrale, e che non deve essere
usato per mettere in sharing materiale del quale non si possiedono i diritti. La evoluzione della tecnologia e della banda trasmissiva disponibile a costi sempre più bassi ha reso però possibile sistemi di distribuzione illegale ancora più semplice, lo streaming (per film soprattutto) e il download diretto da siti "mordi e fuggi" posizionati in paesi più o meno remoti. Portando a un progressivo tramonto l'ormai vecchio P2P. Tutte cose su cui ovviamente non ci soffermiamo oltre. Per saperne di più: La distribuzione digitale della musica |
La radio è un media nel quale la musica è tipicamente unidirezionale, dalla stazione emittente all'ascoltatore, e dove la scelta della musica è effettuata dai programmatori o DJ della stessa emittente. Non è possibile quindi cercare una canzone specifica, ma al massimo si può incapparci per caso, o perché sappiamo che quella stazione trasmette quel genere di musica, o perché è una canzone in heavy rotation, che ritorna quindi ciclicamente in trasmissione. Esistevano anni fa i programmi di dediche (forse ci sono ancora) nei quali erano gli ascoltatori, con una interattività tradizionale (lettera) che chiedevano una specifica canzone da dedicare alla ragazza, al ragazzo, ad amici o parenti. Passavano quindi giorni tra la richiesta e la (non certa) programmazione, mentre ora, usando gli SMS, forse servirà meno tempo. Un paio di iniziative ben note sulla grande rete Internet hanno però recentemente esteso il concetto di on-demand anche alla radio. In altre parole, si ricerca sul portale la canzone che si vuole ascoltare, la si prenota e poi la si ascolta in streaming, integralmente. Mettendo in cambio a disposizione la propria musica alla comunità. I due sistemi sono Mercora (la prima P2P radio) e Jango . Entrambe si definiscono come ambienti di socializzazione (Social FM e Social Internet Radio) e affermano di operare in modo legale. Ma le case discografiche e le loro associazioni non ne sono molto convinte, pensano che siano soltanto iniziative che sfruttano buchi nella legislazione che protegge i diritti di copia. E stanno probabilmente osservando il grado di successo e di estensione in termini di utenti che queste radio riescono ad ottenere per iniziare l'opera di lobbying verso vari governi e associazioni per turare questi buchi. Successo che per ora è rimasto piuttosto limitato
(gli utenti interessati al gratuito puntano direttamente al P2P e quasi sempre
ignorano queste iniziative), limitando quindi il catalogo della musica
disponibile, ancor più se italiana e degli anni '60. Da aggiungere che alcuni servizi streaming, e in particolare Spotify, includono anche una modalità di ascolto analoga, e la stessa Apple (per ora solo in USA) ne propone uno simile (a Spotify) chiamato iTunes Radio. Mettendo sostanzialmente fuori gioco queste iniziative. Per saperne di più (anche se ormai serve a poco): Mercora, la P2P Radio, Mercora, Jango |
In sintesi: |
In sintesi: al momento il modo più semplice per
ascoltare in anteprima la musica è YouTube, l'alternativa
è l'iscrizione gratuita a Spotify, e
per un uso a maggiore qualità consigliamo l'abbonamento a Spotify Premium o
ancor meglio a Tidal. Per l'acquisto illimitato la soluzione più comoda rimane
Apple Music per canzoni singole e
Amazon per l'acquisto di CD completi, e
infine eBay per materiale raro, non dimenticando di verificare sempre le
offerte presenti nei negozi, che hanno il vantaggio della immediatezza e dei
costi di spedizione zero. |
© Musica & Memoria 2008 - 2017 / Revisioni: Giugno 2013 (Spotify) / Ottobre 2014 (Evoluzione servizi streaming) / Dicembre 2014 (Aggiornamento periodico) / Febbraio 2017 (Revisione servizi) |
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