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Blog Televisione Digitale Terrestre: aggiornamenti in continua sulla DTT (2006-2008) |
In considerazione delle continue novità tecnologiche, normative e di mercato in questo settore strategico, raccogliamo in una sezione in forma di blog brevi informazioni e commenti su tutto quanto avviene di nuovo nel complesso percorso di migrazione dalla televisione analogica alla televisione digitale. |
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Vedi anche: Dossier sulla DTT / FAQ sulla DTT / La DTT e l'Auditel / Blog tecnologia e mercato |
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Indice |
Prime sorprese
dallo switch off in Sardegna (2 dicembre)
Arrivano
le frequenze per Europa 7 (14 ottobre)
Completamento
switch-off per la regione Sardegna
(25 settembre)
Il mercato
televisivo in Europa nel 2007
L'uso impropio della DTT (28
giugno) (con mini-FAQ)
L'offerta Mediaset
nella pay-TV (23 maggio )
Finanziamenti per la DTT
(26 febbraio)
Parola fine sul DDL Gentiloni
Annunci Mediaset nella pay-per-view
La gara per il Wi-Max |
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Indice |
21 dicembre 2007 (Switch-off anticipato per Trento e Piemonte) / 30 novembre 2007 (penetrazione DTT in Europa) / 14 novembre 2007 (Frequenze all'asta) / 22 ottobre 2007 (Il T-government arranca) / 11 ottobre 2007 (Gara Wi-Max) / 1 ottobre 2007 (Finanziaria 2008) / 7 settembre 2007 (DDL Gentiloni) / 4 settembre 2007 / 4 luglio 2007 / 2 luglio 2007 / 7 giugno 2007 / 1 giugno 2007 / 30 aprile 2007 / 31 marzo 2007 / 7 marzo 2007 / 6 marzo 2007 / 1 marzo 2007 / 6 febbraio 2007 / 30 gennaio 2007 (Il futuro della televisione) / 29 gennaio 2007 (Conseguenze economiche per Mediaset del DDL Gentiloni) |
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Indice |
1 novembre 2006 (Le critiche al DDL Gentiloni) / 13 ottobre 2006 (Il DDL Gentiloni) / 7 settembre 2006 - Verso l'abbonamento nella pay-per-view) / 1 maggio 2006 (Dati mercato televisivo italiano) / 13 febbraio 2006 (Espansione Mediaset nel calcio e nello sport) / 12 febbraio 2006 (Problemi per la DTT in Sardegna) / 30 gennaio 2006 (Calabrò e switch-off) / 24 dicembre 2005 (Diritti TV per il calcio sulla DTT) |
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Prime sorprese dallo switch off in Sardegna (2 dicembre) |
Come sappiamo, dal 1 novembre 2008 in Sardegna non
esiste più la TV analogica, solo quella digitale. Osservare quello che sta
succedendo nell'isola consente di prevedere, pur applicando le necessarie
correzioni derivanti dalle particolarità del territorio, quello che
potrebbe avvenire nello switch off del 2012, tenendo peraltro conto che
già durante il 2009, secondo gli ultimi piani, oltre metà del paese
(inclusa la regione Lazio, da metà anno) sarà in digitale. La sorpresa
Sardegna è stato il calo di Mediaset, che perde circa l'8% di share, e la
accresciuta penetrazione degli abbonamenti di Sky, arrivati al 30% del
bacino potenziale, molto al di sopra, quindi, della media nazionale. Una
possibile spiegazione è che, dovendo passare ad un impianto basato su un
decoder, pur se parzialmente finanziato, molti abitanti dell'isola abbiano
deciso di fare il passo verso la TV a pagamento e la sua offerta più
ricca. E' possibile anche che la copertura non completa del territorio, e
le necessità di intervenire sull'antenna per orientarla diversamente,
abbiano fatto preferire il passaggio diretto al satellite. Tenendo anche
conto che l'abbonamento a Sky comprende l'installazione e quindi toglie
ogni mal di testa ai clienti della televisione in questa delicata fase. |
Arrivano le frequenze per Europa 7 (14 ottobre) |
Il Ministero per lo sviluppo economico (il Ministero
Comunicazioni non esiste più), ha messo a punto un piano, che ha ricevuto
il 13 ottobre parere favorevole dalla Agcom, per individuare le frequenze
necessarie all'avvio delle trasmissioni per
Europa 7. Si tratta della famosa emittente in causa da anni con
il governo italiano per la mancata attribuzione delle frequenze,
nonostante avesse vinto la gara come rete nazionale. Frequenze occupate da
Rete 4 ecc. ecc. (vedi la mini-storia). E' questa la soluzione prima accennata e predisposta dal Ministero dello Sviluppo Economico nella nuova documentazione inviata al Consiglio di Stato, che il 16 dicembre prossimo si pronuncerà in via definitiva sulla vicenda. Un piano predisposto dal sottosegretario Paolo Romani (che in pratica ha le funzioni che erano del ministro delle Comunicazioni nei governi precedenti) e che evita quindi ogni impatto immediato sugli interessi di Mediaset, proprietaria di Rete 4. Fino a qui i fatti, i commenti e le considerazioni legate al ruolo precedente di Romani in Mediaset ed in generale al ruolo del governo guidato da Berlusconi rispetto agli interessi televisivi possono essere sviluppati autonomamente dai lettori.
Da aggiungere che Europa 7 ha accolto con soddisfazione il
piano, secondo le dichiarazioni di Ottavio Grandinetti (uno dei legali
della emittente di De Stefano).
Si tratta ancora di televisione
analogica, ma evidentemente con questa assegnazione Europa 7
potrebbe cominciare a posizionarsi per lo switch-off al digitale terrestre
del 2012. |
Completamento switc-off per la regione Sardegna (25 settembre 2008) |
Alla
fine del mese di ottobre 2008 è previsto il completamento della
transizione alla televisione digitale terrestre in Sardegna, con il
passaggio al digitale di Rai Due, Retequattro e QOOB. |
21 dicembre 2007 - Switch-off anticipato per Trento e Piemonte |
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Il 1° dicembre 2007 è stato siglato un protocollo d'intesa tra il Ministero delle Comunicazioni, le regioni
interessate e l'associazione per il DTT (ADGTVi) per il trasferimento anticipato di alcuni canali televisivi (switch-off): entro il 2009 per la provincia di Trento, entro il 2011 per il Piemonte. La scadenza per tutte le restanti regioni rimane per ora al 2012. |
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30 novembre 2007 - Nuovi dati sulla penetrazione della DTT in Europa |
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L'istituto di ricerca e-Media Institute ha effettuato uno studio sulla penetrazione della tecnologia digitale nel settore televisivo. In base alle anticipazioni di sintesi trasmesse alla stampa (il report completo è acquistabile accedendo al sito dell'istituto), la televisione digitale terrestre a giugno 2007 era presente in 25 milioni di abitazioni, nei paesi dell'Europa occidentale, collocandosi al secondo posto tra i media digitali dopo il satellite (37 milioni). La TV via cavo in tecnica digitale si colloca sui 14 milioni e la IPTV su Internet a 4 milioni. La crescita delle DTT esiste, ma non è molto marcata, erano 14 milioni le abitazioni con DTT nel 2005. Sconta probabilmente un ritardo nel maggior paese europeo, la Germania, dove è diffusa e consolidata, con una clientela evidentemente affezionata, la TV via cavo analogica, che fornisce già in buona parte i plus che potrebbero motivare il passaggio alla DTT. La penetrazione in Italia della DTT sul totale delle abitazioni secondo lo studio è pari al 17% ca., quindi leggermente superiore alla media europea, probabilmente grazie agli incentivi. Nella tabella seguente (elaborazione di Musica & Memoria ©) sono sintetizzati i numeri principali del 2007.
(1) I dati per
l'Europa sono stimati. |
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14 novembre 2007: Frequenze all'asta |
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Il Ministero
delle Comunicazioni ha dato il via al piano di riordino delle
frequenze, mettendo all'asta 108 frequenze che si sono rese
disponibili negli ultimi anni. |
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22 ottobre 2007: Il T-government arranca |
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Il Sole 24 Ore
pubblica i risultati di una ricerca commissionata dal CNIPA all'Istituto
Piepoli sull'utilizzo dei servizi interattivi sul digitale terrestre,
con particolare riferimento ai servizi delle pubbliche amministrazioni
(il cosiddetto T-government). |
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11 ottobre 2007: Via alla gara per il Wi-Max |
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Dopo una fase
preparatoria molto lunga è stato annunciato dal Ministero per le
Comunicazioni il
via alla gara
per gli operatori che intendono offrire servizi con la nuova tecnologia
di radiotrasmissione Wi-Fi. La gara prevede la assegnazione di
concessioni separate per regioni e macro-regioni, ma non vieta a un
soggetto di partecipare a più gare. Ci si aspetta in ogni caso che i
concessionari siano più d'uno. |
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1 ottobre 2007: Il digitale terresetre nella Finanziaria 2008 |
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Il disegno di legge (DDL) che presenta la
legge finanziaria per il 2008 fa anche chiarezza sulla migrazione alla
DTT. L'intervento previsto è molto semplice e consiste in: a)
contributi per chi acquista apparecchi TV pronti per il digitale (iDTV);
b) fine della vendita al dettaglio di apparecchi solo analogici a
partire dal 1 gennaio 2009; c) switch-off (fine delle trasmissioni
analogiche) a fine 2012, allineato con gli altri paesi europei. |
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7 settembre 2007 - Si ricomincia a parlare del DDL Gentiloni (2) |
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Che fine ha
fatto il disegno di legge del Ministro per le comunicazioni Paolo
Gentiloni, che dovrebbe superare la legge Gasparri, e che è stato
presentato circa un anno fa? “Sono ottimista sul futuro del provvedimento”, ha dichiarato il Ministro “…é molto avanti in commissione alla Camera e potrebbe essere approvato in aula tra settembre e ottobre”, ha affermato inoltre che sui tempi della ripresa dell'iter " ... (è) una decisione che verrà presa dalla conferenza dei capigruppo della Camera la prossima settimana”. Sulla riforma normativa sulla Tv pubblica, che attualmente si trova in Senato il Ministro ritiene inoltre che ci possa essere un'intesa con forze di opposizione. Nello stesso convegno è arrivata una replica da parte del presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri: "Spero non entri mai in vigore … così come è sarebbe veramente una grossa punizione per un'azienda come la nostra, che dà lavoro a migliaia di persone e che in 27 anni di vita ha legittimato la sua posizione nel Paese, nel panorama dell'informazione e in quello dell'industria ... (il DDL è) un fatto più politico: colpire Berlusconi attraverso un'azienda di cui lui però ha solo un terzo e gli altri due terzi sono in mano a 250 mila investitori, la metà dei quali sono stranieri ... Mi sembra che questa proposta Gentiloni, che spero non diventi legge, sia un'arma impropria nella lotta politica: colpisce Berlusconi attraverso Mediaset".
Indirettamente
lo stesso Confalonieri conferma quindi che la legge Gasparri era (ed è)
invece una soluzione ottimale per gli interessi di Mediaset. |
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4 settembre 2007 - Competizione sugli standard |
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L’Uruguay ha deciso di adottare lo standard DVB (Digital Video Broadcasting) per la TV digitale terrestre e la TV mobile. La decisione conferma l'importanza della decisione UE di aver proposto e attivamente sostenuto il nuovo standard per la DTT, ai fini della competizione per la leadership mondiale in questo settore altamente strategico.
Nei prossimi
mesi altri paesi dell’area sudamericana dovranno decidere in merito
alla piattaforma di riferimento, ed esiste quindi la concreta
possibilità per lo standard DVB-T di affermarsi come lo standard
prevalente a livello mondiale, come è avvenuto a suo tempo con il GSM. |
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4 luglio 2007: via libera dalla CE agli aiuti di Stato italiani per l’acquisto dei decoder DTT |
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La Commissione europea ha
dichiarato conformi alla normativa sugli aiuti di Stato, previste dal
trattato CE, i contributi concessi dall'Italia nel 2007 per le
apparecchiature per la ricezione della televisione digitale. Il Ministro delle
Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha dichiarato: “E’ una scelta che
accelera la transizione alla Tv digitale, nel rispetto del principio di
neutralità tecnologica. Sulla base del via libera della UE alla norma,
il Ministero varerà il regolamento di attuazione che renderà operativo
il provvedimento.” |
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2 luglio 2007: Previsioni sulla TV commerciale |
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Secondo la società di analisi ITMedia Consulting (Repubblica AF 2/7/2007) nel prossimo futuro si assisterà a un netto riequilibrio del mercato TV tra ricavi provenienti dalla pubblicità (principale fonte di guadagno per le reti in chiaro) e ricavi provenienti da abbonamenti e acquisto di contenuti (principale fonte di guadagno per le pay-TV). In altre parole scenderà il peso economico delle TV generaliste, che trasmettono in chiaro, e salirà quello delle TV a pagamento e in generale tutto il settore dei contenuti “premium”. A leggere bene l’articolo si vede che la previsione riguarda il mercato complessivo europeo, anche se nel sito della società di analisi non viene dichiarata l’ampiezza (quanti e quali paesi europei, ma dovrebbe essere il tradizionale perimetro dell’Europa occidentale) e la metodologia di indagine. Per l’Italia è presumibile che il trend, che pure è in corso, non sia altrettanto rapido, alla luce della resistenza degli italiani verso i contenuti a pagamento e dell’attitudine ad aggirare i pagamenti stessi. In ogni caso i due principali attori privati (Mediaset e, molto a distanza, Telecom Italia con La7) hanno da tempo fatto ingresso nel settore a pagamento, grazie al digitale terrestre. Nel futuro scenario ipotizzato da ITMedia Consulting (diciamo tra 5 anni) Sky dovrebbe avere un peso economico maggiore a discapito di Mediaset e soprattutto della RAI. Mediaset dovrebbe compensare la riduzione degli introiti pubblicitari attraverso una espansione della vendita di contenuti a pagamento. Inoltre, potrà beneficiare della vendita di contenuti ad altri editori, settore nel quale è recentemente entrata con l’acquisizione di Endemol. Ulteriore elemento che
provocherà una riduzione dei ricavi da pubblicità per le reti
generaliste sarà la progressiva espansione degli investimenti
pubblicitari sul canale Internet, una tendenza che già si nota oggi ed è
stata registrata sempre da ITMedia Consulting, che ha valutato in 6T€
gli investimenti in pubblicità sul canale Internet nel 2006 (su 80T€
complessivi). Una espansione (e una riduzione) che sono diretta
conseguenza della riduzione degli ascolti causata dalla competizione di
altri mezzi di entertainment, e della conseguente frammentazione del
pubblico. |
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Stato della migrazione al digitale in Europa |
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Secondo una ricerca di ITMedia Consulting a fine 2006
erano 68 milioni in Europa occidentale le abitazioni dotate di TV
digitale (DTT, satellite e cavo in massima parte, più la nascente IpTV)
con una quota pari quindi al 41% del totale. Lo switch-over è stato
completato in Olanda a dicembre 2006 e procede secondo i piani in
UK e
in Germania. |
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7 giugno 2007: Nuovo canale informativo France 24 |
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Si estende l'offerta di
contenuti sulla DTT. Il canale di informazione continua France 24 ha
deciso di entrare nel digitale terrestre in Italia, mediante un accordo
Telecentro Toscana. Il canale, già disponibile da tempo su Sky, potrà
così raggiungere ulteriori 2,6 milioni di famiglie (saranno coperte il
56% delle abitazioni italiane dotate di decoder DTT, per un totale
stimato 7,6 milioni di telespettatori, oltre ad alberghi e altri luoghi
pubblici). |
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1 giugno 2007: Nuovo canale interattivo per ragazzi RAI Gulp |
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Dal primo giugno sono
iniziate le trasmissioni sperimentali di un nuovo canale RAI interattivo
sul digitale terrestre, chiamato RAI Gulp,
con programmi indirizzati al pubblico giovane, fino a dodici anni
circa, quindi anche con ampio spazio ai cartoni animati. La
interattività prevista dallo standard DTT viene sfruttata per ottenere
un maggior coinvolgimento dei piccoli spettatori, che avranno la
possibilità di influire in parte sulla programmazione. E' previsto anche
un parallelo utilizzo del Web, con un sito internet associato e quindi
un ulteriore canale interattivo (forse più accessibile e immediato del
canale interattivo DTT, non sempre attivato e disponibile) orientato a
introdurre una fruizione di tipo community. |
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30 aprile 2007 - Pareri contrastanti sul debutto di Sky in Auditel |
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Commenti contrastanti sui dati di ascolto
dei canali satellitari Sky, inseriti, dopo una pluriennale polemica, nel
campione Auditel (vedi).
Vedi gli estratti dell'
articolo di
Panorama e dei comunicati Sky. |
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31 marzo 2007 - Anche il satellite su Auditel |
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Dopo le
critiche di Sky alla completezza delle rilevazioni di ascolto dell'Auditel,
recepite in varia misura anche dalla Autorità e dal
DDL Gentiloni, le parti hanno raggiunto un
accordo in base al quale, da lunedì 2 aprile, saranno pubblicati anche
gli ascolti dei canali satellitari. Per arrivare a questo accordo la
società Auditel ha recepito le indicazioni del gestore satellitare sulla
rappresentatività del campione. A quanto abbiamo capito ad esempio, la
"famiglia tipo Sky" deve essere più ampia (l'indice di numerosità è di
3,4 persone) di una famiglia tipo davanti a una TV in chiaro, ed
effettivamente è probabile che programmi a pagamento vedano riunite più
persone di una famiglia, mentre un programma in chiaro, gratuito,
potrebbe più facilmente essere visionato in solitudine su uno dei
televisori di casa. |
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7 marzo 2007 - Gara per assegnare banda trasmissiva sulle reti DTT |
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L'autorità per le comunicazioni
www.agcom.it ha deliberato l'avvio di
una procedura di gara per l'assegnazione, a editori indipendenti e altre
emittenti, del 40% della banda trasmissiva disponibile sui multiplex DTT
esistenti di Rai, Mediaset e Telecom Italia Media. I tre gestori
principali diventano per questa quota delle loro reti unicamente
fornitori di banda (vedi)
mentre gli editori che vinceranno le gare saranno unicamente produttori
di contenuti, prefigurando quella separazione tra contenuti e mezzi
trasmissivi che molti sostengono essere la scelta migliore sia nel
broadcast sia nelle TLC. Alla gara potranno partecipare anche le
emittenti locali, che potranno così accedere alla DTT senza fare
investimenti diretti in infrastrutture e in tempi più brevi, ed
emittenti nazionali con copertura non completa (ad esempio Europa 7),
per estendere appunto la copertura. In questo secondo caso i tre gestori
nazionali principali si comportano come Telecom Italia rispetto agli OLO
(Others Local Operators, es. Tele2) nella telefonia. |
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6 marzo 2007 - Italia e UK nella DTT |
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I Ministri delle Comunicazioni italiano
Paolo Gentiloni e del Regno Unito
Tessa Jowell. si sono incontrati a
Londra per confrontare i rispettivi modelli di sviluppo nel settore
televisivo, con particolare riferimento al passaggio al digitale
terrestre, per il quale in UK è già stata da tempo approvata una precisa
e dettagliata road-map (vedi).
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1 marzo 2007 - Sardegna digitale |
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Il primo marzo è finalmente partito lo
switch-off propedeutico di
Cagliari e provincia (122 Comuni). Nel
territorio della provincia Rai2, Rete4 e Qoob (Telecom Italia Media) si
possono ora ricevere solo sulla rete digitale terrestre. Il piano
originario prevedeva lo switch-off per tutta la Sardegna ad inizio 2005,
poi slittato ad inizio 2006. Ora finalmente, dopo un altro anno, l'avvio
operativo. |
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6 febbraio 2007 - Calabrò vs Catricalà |
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A differenza del garante sulla concorrenza Catricalà, il garante per le telecomunicazioni Calabrò ha dichiarato accettabile e coerente con gli obiettivi (sempre il solito: il pluralismo nel settore televisivo) il tetto alla raccolta pubblicitaria per azienda prevista dal DDL Gentiloni. Purché, ovviamente, abbia durata limitata nel tempo e sia finalizzata allo scopo sopra ricordato. La motivazione, piuttosto semplice, è che si tratta dell'unica strada possibile nella situazione reale italiana. Nel corso di un'audizione parlamentare il garante ha chiesto infatti "un nuovo intervento legislativo" poiché in Italia "c'è un problema di tutela del pluralismo". Non è mancato un riferimento alle elezioni politiche, che hanno evidenziato come "la partita decisiva" si giochi in televisione.
"E' indubbio però che il mercato è in
continuo movimento .. e che il digitale terrestre è il ponte levatoio
che consente di uscire dal castello dei due signori della tv analogica".
Calabrò ha anche aggiunto che occorre "uno scatto di reni che spinga il
paese verso la tecnologia digitale". |
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30 gennaio 2007 - Il futuro della televisione |
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La
Repubblica Affari e Finanza ha ospitato un altra lunga intervista al
professor Maurizio Decina sugli scenari futuri nei media. Decina,
professore di Costruzioni elettroniche già a fine anni
'70 a Ingegneria a Roma, e poi protagonista del rinnovamento del sistema
informativo di Telecom Italia (allora SIP) e poi ancora ai vertici di Italtel, sempre in parallelo alla carriera universitaria, sembra aver
instaurato un eccellente rapporto col direttore di AF, Giuseppe Turani,
che lo ha "nominato" principale esperto italiano del settore media e
tecnologie dell'informazione. |
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29 gennaio 2007 - Le conseguenze economiche (per Mediaset) del DDL Gentiloni |
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I primi
commenti al DDL Gentiloni avevano
sminuito l'importanza del tetto alla raccolta pubblicitaria per
Mediaset, evidenziando la scarsa efficacia e l'effetto reale piuttosto
avanti nel tempo. |
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1 novembre 2006 - Le critiche al DDL Gentiloni |
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Un articolo sul
supplemento "Affari e Finanza" di Repubblica del 30 ottobre
anticipa alcuni risultati di uno studio della società specializzata IT
Media Consulting sugli effetti del DDL
Gentiloni sul fatturato derivante dalla raccolta pubblicitaria,
per i principali soggetti. |
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13 ottobre 2006 - Il DDL Gentiloni. La legge sulle TV dell'Unione |
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Dopo alcuni mesi dall'insediamento il governo di centro sinistra ha proposto una revisione della legge Gasparri, sotto forma di disegno di legge (DDL) elaborato dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, approvato dal Consiglio dei ministri il 12 ottobre 2006. Il DDL dovrà poi essere esaminato dai due rami del Parlamento, e quindi nell'iter di approvazione potrà subire modifiche rispetto all'impianto originario. Il
DDL Gentiloni (vedi il testo del comunicato
stampa) enfatizza due elementi già presenti, e predominanti,
nella precedente legge: il riordino delle frequenze e la migrazione da
analogico a digitale (DTT) per la televisione terrestre. Il meccanismo
è molto semplice: per liberare frequenze e consentire un riordino
effettivo due reti (Rai 3 della RAI e Rete 4 di Mediaset) dovranno
liberare le frequenze analogiche utilizzate, e quindi rimanere in chiaro
solo sulla DTT. Naturalmente per questo passaggio viene dato un ampio
lasso di tempo (15 mesi dalla promulgazione della legge) e ci si aspetta
evidentemente che i due maggiori attori del mercato televisivo, per non
perdere ascolti (e quindi pubblicità) su due delle loro tre reti si facciano
parte attiva per la migrazione, sia estendendo in tempi rapidi la
copertura sul territorio, sia fornendo gratuitamente o quasi kit per la
migrazione (decoder semplificati o simili), che peraltro hanno ormai un
costo all'origine di pochi Euro.
La reazione di Mediaset per bocca dello stesso Berlusconi è stata
fortemente negativa (e coi numeri sopra riportati si comprende bene il
motivo, l'azienda dovrebbe uscire dal comodo mercato "captive"
del duopolio). Si potrebbe dire ironicamente che "chi di DTT
ferisce, di DTT perisce" e che la grande idea di anticipare la DTT
per salvare Il duopolio si è ritorta contro i suoi ideatori. Ma questo
era insito nella tecnologia. |
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8 settembre 2006 - Concorrenti per Sky nello sport |
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La società
Sportitalia del finanziere Tarak Ben Ammar (collegata indirettamente a
Mediaset) entra nel digitale terrestre a pagamento, e in particolare
nelle solite partite di calcio. |
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7 settembre 2006 - Verso l'abbonamento nella pay-per-view |
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Sia Mediaset sia
La7 - Telecom Italia offrono per il nuovo anno i contenuti a pagamento
sulla DTT
(essenzialmente partite di calcio) non più soltanto con la formula a
carte ricaricabili, ma anche con una sorta di abbonamento a forfait per
tutto il campionato a 99 €, introducendo così un primo livello di
fidelizzazione del cliente. |
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22 giugno 2006 - Nuovo piano per la Sardegna |
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Il
ventilato rinvio dello switch over al digitale terrestre nelle due
regioni pilota (Sardegna e Valle d'Aosta) è stato definitivamente
confermato dal ministro Gentiloni
nel corso di un convegno a Cagliari il 21 giugno. |
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21 giugno 2006 - Controffensiva Sky |
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In
occasione del cambio di governo e della diminuzione dell'influenza
politica del competitore Mediaset si è assistito ad una controffensiva
del gruppo Sky
- Murdoch, che in precedenza si era limitato a critiche piuttosto timide
alle iniziative governative sgradite (e in particolare al digitale
terrestre). |
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11 maggio 2006 - Slitta ancora lo switch-off per le regioni pilota |
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Come
gli utenti delle regioni coinvolte hanno potuto verificare, è slittato
il previsto switch-off da analogico a digitale in Valle
d'Aosta e Sardegna. |
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1 maggio 2006 - Dati mercato televisivo italiano |
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Disponibili
i dati a consuntivo del 2005 del mercato televisivo italiano. La novità
è rappresentata dal veloce riequilibrio tra TV a pagamento (in forte
crescita) e TV in chiaro (con pubblicità). Per vedere tutto il rapporto
cliccare qui. |
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29 aprile 2006 - Assegnazione frequenze europee |
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Il
consigliere di amministrazione della RAI Rognoni segnala che in sede ITU
l'assegnazione delle frequenze a livello europeo per il digitale
terrestre, strutturate in modo da evitare la sovrapposizione tra paesi
confinanti, potrebbe vedere una penalizzazione per l'Italia, con sole
739 frequenze, contro le le 1295 della Germania. Un possibile problema
per la diffusione della nuova tecnologia. |
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13 febbraio 2006 - Espansione di Mediaset nel calcio e nello sport |
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Mediaset ha
confermato l'acquisto di due reti nazionali che si erano consolidate
negli ultimi anni: Home Shopping Italia
(o HSI) e Sport Italia (SI).
Quest'ultima era peraltro di proprietà di un imprenditore da sempre
vicino a Mediaset e al movimento politico di Forza Italia, Angelo
Codignoni, e del noto finanziere tunisino Tarak
Ben Ammar, in affari da molti anni con il gruppo milanese.
Con l'acquisto di queste due reti, praticamente le ultime sul mercato
non ancora collegate ai grandi gruppi editoriali, Mediaset ha
incrementato di circa il 20% la sua dotazione di ripetitori, da quando
ha iniziato le operazioni di potenziamento in concomitanza con la Legge
Gasparri e il dispiegamento o della TV digitale terrestre, aggiungendo
924 ripetitori (sono state acquistate anche 200 frequenze locali), dei
quali circa 400 primari per capacita di copertura, ai 4254 che già
possedeva, |
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12 febbraio 2006 - Problemi per la DTT in Sardegna |
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Mentre si
avvicina la data teorica per lo spegnimento della rete digitale in Sardegna
(16 marzo 2006 per il capoluogo e la maggior parte dei comuni
dell'isola) la distanza tra le istituzioni locali e governo centrale si
amplia. In dichiarazioni in giornata, in occasione di un convegno sul
tema, il presidente della regione Soru
rimarca la mancata copertura per ampie zone e il forte ritardo nei
servizi T-Government, che rendono a
suo avviso del tutto improprio il coinvolgimento della regione nel
programma di anticipazione, e preferibile, in alternativa, un forte
impegno per coprire con l'ADSL a banda larga
tutto il territorio della regione. |
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30 gennaio 2006 - Calabrò e switch-off |
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In una
intervista a Raitre il garante per comunicazioni Corrado
Calabrò conferma che lo switch-off per fine 2006 previsto
originariamente dalla legge Gasparri era irrealistico, mentre
l'obiettivo del 2008 è raggiungibile, a patto di investire in modo
convinto sulla nuova tecnologia da parte dei vari soggetti del settore:
“Ora posso dirlo la data del 31 dicembre 2006 fissata per lo
switch-off era velleitaria, utopistica, impossibile. La Gasparri era 'up
to date' per vari aspetti quando è stata approvata, ma l'evoluzione
tecnologica è tale da superare rapidamente ogni norma. Basti pensare
che negli ultimi tre anni il progresso nel settore televisivo equivale a
quello che si è realizzato nei vent'anni precedenti”. “Per questo
credo che la legge debba definire i contorni, ma il 'sarto' che deve
confezionare le regole e adeguarle di continuo, debba essere
l'Autorità, perché per una legge ci vogliono mesi, mentre noi una
nuova regola la possiamo fare in 15 giorni. Quel che è certo è che
negli ultimi tre anni la televisione ha subito un'Innovazione”. |
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13 gennaio 2006 - Diritti TV per il calcio (3) |
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Sky
ha riacquistato i diritti per la piattaforma satellitare degli incontri
casalinghi della Juventus per le due stagioni 2007-2009. Sky quindi
limita i danni derivanti dalla mossa di Mediaset del 24/12/2005 potendo
continuare ad offrire ai suoi abbonati le partite della squadra campione
d'Italia. Rimane la concorrenza con Mediaset sulle stesse partite e
piattaforme diverse (e probabilmente prezzi diversi). |
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11 gennaio 2006 - Diritti TV per il calcio (2) |
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Il
partito politico Forza Italia,
guidato da Silvio Berlusconi, proprietario di Mediaset, si è opposto
per bocca del suo capogruppo alla Camera dei Deputati, alla messa in
calendario della discussione su un disegno di legge proposto dal
deputato Ronchi di AN (quindi della stessa coalizione di Centro Destra)
e orientato a ripristinare per legge la vendita collettiva dei diritti
televisivi delle squadre di calcio. La legge aveva l'evidente scopo di
tutelare gli interessi delle squadre meno forti e di evitare un circolo
vizioso tra forza economica e predominio sportivo che potrebbe rendere
il vertice del campionato italiano limitato a pochissime squadre, con
conseguente calo d'interesse e annessi effetti negativi (sportivi ma
anche economici). |
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24 dicembre 2005 - Diritti TV per il calcio sulla DTT |
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Mediaset ha acquistato i diritti tv per l'Italia e per il resto del mondo delle partite della Juventus per le stagioni 2007-2008 e 2008-2009. Mediaset pagherà 108 milioni di euro per la stagione 2007/08 e 110 milioni per quella 2008/09, più 30 milioni di € per un'opzione per estendere il contratto anche per la stagione 2009-2010. Con questa mossa, possibile grazie allo sblocco dei diritti tra squadre di calcio, a suo tempo deciso dalla Lega calcio, Mediaset conferma forte interesse e aspettativa nelle potenzialità della TV digitale terrestre, unica piattaforma sulla quale può vendere contenuti pay-per-view e quindi rientrare da questo ingente investimento. Per contro sottrae in prospettiva a Sky una forte quota di fatturato. Si
conferma quindi che l'avvio del digitale terrestre fortemente spinto dalla
Legge Gasparri non aveva per Mediaset solo lo scopo di evitare la chiusura
delle trasmissioni analogiche di Rete 4, ma anche l'apertura di una nuova
fonte di fatturato, necessaria per coprire le probabili flessioni
derivanti dall'affermazione di nuovi media (DVB-H, IP-Tv, Internet). |
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