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DTT e mercato: i dati Auditel e Sky |
Materiali di consultazione per la pagina
DTT - Televisione digitale
terrestre:
I dati Sky (22/4/2007) /
Articolo Panorama 19/4/07
Vedi anche: DTT FAQ (Frequently Asked Questions)
I dati Auditel per Sky
relativi a Domenica 22 aprile sono sintetizzati nel seguito: |
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Calcio: |
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Dati per canali: |
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Informazione: |
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I dati Auditel non
prendono in considerazione: |
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Dal 1 aprile 2007 è
anche iniziato il monitoraggio degli investimenti pubblicitari sulle emittenti
satellitari da parte di Nielsen Media Research. |
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I dati Auditel di Sky secondo Panorama |
Di diverso un articolo pubblicato sul settimanale Panorama del 19/4/2007, che si riferisce ai dati della settimana precedente (che però dovrebbero essere simili). Pubblichiamo per confronto alcuni estratti dell'articolo.
«Neanche 800 mila spettatori per una trasmissione, partite sopravvalutate alla
borsa della pubblicità, blockbuster cinematografici che non sfiorano il milione
di telespettatori. Che succede alla Sky? Da lunedì 2 aprile anche per le tv
satellitari l'indice di ascolto Auditel è diventato un incubo quotidiano come
per Rai e Mediaset. E i dati sono una débàcle.
Delude, a sorpresa, perfino il grande calcio: 1 milione 300 mila spettatori
dichiarati per Milan-Bayern, neanche 980 mila, la sera dopo, per Roma-Manchester.
Ancora meno, sabato 7 aprile, per un appuntamento sportivo molto atteso dai
tifosi come il posticipo di serie A, col Milan contro l'Empoli. E anche se
Ilaria D'Amico resiste eroicamente nell'olimpo delle più amate dai tifosi, c'è
poco da stare allegri quando, dopo lo stadio, arriva il momento degli
opinionisti: lì, con la concorrenza delle grandi reti, l'indice inevitabilmente
si abbassa ulteriormente. «Il velo si è sollevato e il re è nudo» punta il dito,
dal fronte Mediaset, il direttore del TgCom Paolo Liguori. «Alla fine della
fiera Sky è un bluff satellitare».
....
«Per anni» dice Maurizio Costanzo «siamo stati convinti che Sky non fosse solo
una tv con assoluta dignità professionale, ma che bulimicamente conquistasse
share di giorno in giorno. E invece...».
(...i dati) diffusi dalla direzione comunicazione della Sky al termine della
prima settimana con l'indice di ascolto: una settimana che si è conclusa 1'8
aprile con 12 milioni 907 mila 564 spettatori, secondo l'ufficio stampa della
rete. Spettatori o contatti? «Spettatori unici» dice la Sky. Ovvero teste
sintonizzate almeno per un contatto sui suoi programmi, con un 8 per cento di
share che non sale oltre 1'11,1 se si considera anche il target commerciale
15-54 anni. Taglia corto Tullio Camiglieri, diretta re comunicazione del la Sky
Italia: «È il target che conta». Ma il mondo delle tv è in subbuglio e, pur
avendo rispetto per le professionalità che abitano nelle reti Sky, ai suoi
protagonisti è stata già affibbiata, ironicamente, un'etichetta: Quelli che...
il nanoshare.
....
«Chi fa televisione non può prescindere dai numeri. E sui numeri non si può
barare» dice ancora Costanzo. «Per molto tempo non solo i competitor, ma anche
chi investe nelle tv, hanno avuto di Sky l'immagine di un soggetto molto, troppo
forte. Frutto di una comunicazione aggressiva? Può darsi. Ma a fronte di questo
risultato certo la presunzione non aiuta: non si può battere una grancassa
esagerata, come Sky
....
Liguori polemizza proprio sulla base dei numeri della Sky: «L'Auditel ha svelato
un bluff da 600 mila contatti quotidiani, un decimo delle pagine internet.
Quelle del TgCom, per esempio, sono superiori in un giorno perfino al totale
degli ascolti delle reti Fox. Altro che target pregiato» insiste Líguori «quello
che siede davanti alla Sky è pubblico passivo, molto meno interessante di un
campione attivo come quello che sfoglia al computer l'informazione internet».
....
«Sono fra i telespettatori abituali del tg di Carelli» dice il direttore del
Tg5, Carlo Rossella «però ha ragione il presidente della Confindustria Luca di
Montezemolo, quando dà l'allarme affermando che l'avvento della pay-tv in Italia
ha moltiplicato l'offerta delineando una nicchia importante proprio nella
spartizione della torta pubblicitaria. I dati, a questo punto, sono palesemente
sovrastimati».
Il direttore del Tg5 ritiene proprio i giornali responsabili di un'attenzione
nei confronti della Sky «assolutamente esagerata. Una stampa adorante vive oggi
improvvisamente quella che definirei eutanasia di un amore».
A Rossella fa eco Liguori, con meno poesia: «Poche storie, ora sappiamo bene che
il valore reale di Sky altro non è, alla borsa della pubblicità, che il valore
dei dati moltiplicato per un imponderabile coefficiente di attenzione, a volte
perfino sospetta, di molta carta stampata. Fino a quando?»
In
sintesi un buon numero di nomi noti, direttori e dirigenti di Mediaset ha
espresso forti perplessità e ha definito (con una certa soddisfazione) gli
ascolti un bluff e lo share un "nanoshare".
Pare che non venga preso in considerazione il fatto che per vedere Sky occorre
essere abbonati (e avere una parabola) e che gli abbonati Sky sono circa 4
milioni (e le parabole circa 7 milioni), di conseguenza non si potranno mai
raggiungere gli ascolti della TV analogica, che conta su una platea di
telespettatori almeno dieci volte superiore.
E' vero però che i dati confermano quello che peraltro si poteva intuire: Sky
non rappresenta una minaccia per Mediaset nella raccolta pubblicitaria, al
massimo può essere un competitore minore.
I commenti di Sky si sono invece orientati a confermare che l'interesse primario della società rimangono gli abbonamenti, ma che gli ascolti, anche perché concentrati maggiormente su un target commercialmente più "pregiato" sono interessanti e possono consentire di attirare investimenti pubblicitari.
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