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Antonello Venditti - Sotto il segno dei Pesci (1978) |
Antonello Venditti è
considerato un cantautore lineare e diretto sia nella composizione della musica
sia nei testi, e quindi
sembra inutile per lui un lavoro di lettura attenta dei testi per
approfondire i significati, come abbiamo fatto per
Franco Battiato o
Francesco Guccini.
Eppure i molti riferimenti e la distanza temporale che pian piano si
allarga consentono di scoprire immagini e significati meno immediati.
Ma forse più interessanti perché sempre riferiti alla esperienza di vita
reale della sua generazione. |
Commento |
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(1)
Ti ricordi quella strada, eravamo io e te, |
La prima immagine riporta a uno dei due tempi della canzone, quello della nostalgia, contrapposto al tempo presente, quello della canzone, il 1978. Un tempo non molto lontano, 5-6 anni prima. Una manifestazione, una delle tante per le tante buone cause degli anni '70. L'immagine è quasi fotografica, una strada di Roma tipica dei cortei, probabilmente Via Cavour, e il momento della breve corsa che immancabilmente uno degli "agitatori" con il megafono sollecitava per ricompattare le fila del corteo. E che i manifestanti accoglievano con entusiasmo urlando all'unisono e con crescendo ritmico uno slogan (foto di quegli anni). Una breve corsa che ha ovviamente anche il significato simbolico di affrontare la vita di corsa, del desiderio di arrivare presto, subito. |
(2)
Mi chiedevi che ti manca, una casa tu ce l'hai, |
Qui siamo nel tempo presente, la scuola, l'università è finita, è arrivata la vita reale con i suoi pedaggi da pagare, inclusa la necessità di rivolgersi alla famiglia un tempo orgogliosamente negata. Ma il sogno rimane lo stesso, un'altra vita, nella quale oltre ai valori quasi ovvi (amore, libertà, giustizia) c'è anche qualcosa che probabilmente aggiunge Venditti: unità. Unità della sua generazione verso il comune obiettivo. Unità perduta già alla fine del mitico 1968, iniziata e finita nel giro di poche manifestazioni di un movimento studentesco con la "m" minuscola (a Roma realmente avvenuta il 3 dicembre di quell'anno) e a cui è seguita la frammentazione in gruppi, anticamera della sconfitta che pervade il tempo presente della canzone. |
... nata sotto il segno, nata sotto il segno dei Pesci. |
Il titolo e il verso che fa da perno alla canzone. Un riferimento astrologico che sarebbe stato inusuale e non accettato nel tempo lontano-vicino del rigore marxista e positivista. Il segno dei Pesci è un segno d'acqua che prepara l'avvento del successivo mitico segno dell'Acquario a fine secolo. Un segno che indica propensione all'idealismo e ai sogni utopici ma anche il desiderio costante di raggiungere la stabilità lottando per quegli ideali. Il segno quindi di quegli anni. Ma anche, casualmente o forse no, il segno astrologico dello stesso Antonello. |
(3)
Ed il rock passava lento sulle nostre discussioni, |
Il rock era in sottofondo nelle infinite discussioni, o accompagnava viaggi e momenti personali. Era il rock dei primi anni '70, la West Coast di CSN&Y o dei Jefferson Airplane, gli Stones, i Led Zeppelin, il progressive non cerebrale dei Pink Floyd, soprattutto viene in mente Neil Young con i suoi Crazy Horse, le sue cavalcate elettriche, come sottofondo ideale per un gruppo di ragazzi che in una casa di tutti e di nessuno, o in un circolo non importa di chi, discutono all'infinito di politica o di rapporti tra le persone o ascoltano in silenzio con un vecchio giradischi, passandosi la grande copertina di cartone per leggere i testi, la musica di quegli anni. |
(4) E Marisa se n'è andata, oggi insegna in una scuola, |
Nelle ultime due strofe Venditti, che non
si accontenta di immagini evocative e generiche, passa proprio a due
esempi concreti del rientro dai sogni alla realtà. Esempi presi da suoi
amici, scrive Wikipedia, ma ci interessa poco perché sono esempi reali
applicabili agli amici di chiunque. |
(5) E Giovanni è un ingegnere che lavora in una radio, |
Giovanni invece ha creduto nelle radio libere, ma libere veramente, il nuovo fenomeno che dal 1976 rivoluziona la comunicazione in Italia. Non conduce una trasmissione musicale, o almeno non solo, la radio è la sua tribuna. Ma non serviva la laurea in ingegneria e soprattutto percepisce e vede all'orizzonte la fine di quella breve stagione e l'avvicinarsi inarrestabile delle radio private. Ci sarà posto anche per lui? E soprattutto, accetterà di rimanerci? |
... stretti in una libera sorte |
Una libera sorte, una sorte comune per una generazione idealista, che coniugava la ipersensibilità verso tutto quello che di sbagliato c'è nel mondo con l'ansia e la fretta di risolvere ogni cosa, e quindi la tentazione di una scorciatoia, della violenza. Che purtroppo esploderà inevitabile e non più confinabile da queste premesse proprio pochi giorni dopo la pubblicazione di questo album. Era l'8 di marzo del 1978 e una settimana dopo le Brigate Rosse attuavano il sanguinoso sequestro Moro. |
... figli di una vecchia canzone |
Qual è la vecchia canzone? Questa stessa diventata mitica nel desiderio implicito di Venditti? No, pensiamo piuttosto che sia una canzone mito di quegli anni, magari Contessa di Paolo Pietrangeli, cantata da un manifestante con un megafono. |
Autori: Antonello Venditti / © Intersong Italiana |
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La canzone è stata pubblicata per la prima volta sull'album omonimo Sotto il segno dei Pesci, del 1978. |
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© Commento e Note Alberto Maurizio Truffi Aprile 2013 / Musica & Memoria |
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