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The House of the Rising Sun |
Versione originale al maschile (Pete Seeger, Animals) / Versione originale al femminile (Joan Baez) / Non dite a mia madre (prima cover in italiano, Armando Savini e Riki Maiocchi) / La casa del sole (cover in italiano più nota > Riki Maiocchi, Los Marcellos Ferial e altri) / La storia della canzone / La fine di Storyville / Elenco delle cover di The House of the Rising Sun |
The House Of The Rising Sun |
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There
is a house in New Orleans |
C’è
una casa a New Orleans |
My
mother was a tailor |
Mia
madre era una sarta |
Now
the only thing a gambler needs |
Ora,
l'unica cosa della quale ha bisogno un giocatore |
Oh
mother, tell your children |
Oh,
madre, dì ai tuoi figli |
Well I got one foot on the platform |
Bene,
ho un piede sulla piattaforma |
Well
there is a house in New Orleans |
Bene,
c’è una casa a New Orleans |
(Versione degli Animals) |
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The House Of The Rising Sun |
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There
is a house in New Orleans |
C’è
una casa a New Orleans |
If
I had listened to what my mother said |
Se
avessi ascoltato quello che mia madre diceva |
Go
and tell my baby sister |
Vai
e dì alla mia sorella bambina |
I'm
going back to New Orleans |
Sto
tornando a New Orleans |
(Versione di Joan Baez) |
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Note |
(1) |
In questa versione, la più nota, quella di Eric Burdon and The Animals (che portarono nel 1964 al successo mondiale questo brano tradizionale, con un nuovo aggiornamento rock) la storia è raccontata al maschile, come nella prima versione conosciuta di Clarence Tom Hashley. Nella prima versione del dopoguerra, quella di Woody Guthrie coi Weavers, il soggetto è genericamente un'anima (soul) mentre in quelle di Pete Seeger, che la riscoprì come altri brani del patrimonio tradizionale americano, e nelle successive di Josh White e di Bob Dylan, la storia raccontata è quelal di una ragazza. Sono versioni filologiche allineate al testo della canzone raccolta da Alan Lomax negli anni '30 (vedi la storia della canzone). Il grande successo internazionale arrivò anche in Italia con la versione degli Animals, e di questo brano vennero fatte cover da vari cantanti, tra cui Riki Maiocchi. |
(2) |
Storia raccontata al femminile, come nella versione del 1960 di Joan Baez. |
(3) |
La “Casa del sole nascente” è una casa di tolleranza di New Orleans, all’epoca di questa canzone (fine ‘800) il quartiere a luci rosse di New Orleans era il più esteso del mondo, una specie di città nella città (veniva chiamata "Storyville", dal nome del consigliere municipale Alderman Story, che ne aveva propugnato la costituzione, e quelle case chiuse in quella particolare città furono anche la culla di un nuovo stile musicale che avrebbe avuto una lunga storia: il jazz), fino a che venne rasa al suolo in occasione di una ondata moralizzatrice (vedere il libro “Memorie di una maitresse americana” di Neil Kimball, Adelphi). |
(4) |
La palla di ferro e la catena con le quali venivano assicurati contro i pericoli di fuga i galeotti negli Stati Uniti fino ai primi decenni del ‘900. |
(5) |
Strada obbligata per la protagonista è ritornare nel "giro". Le donne che entravano nel giro delle case chiuse venivano registrate come prostitute dal sistema giudiziario e non potevano sostanzialmente più uscirne. Probabile una metafora ironica tra il nome della casa e il destino delle sue abitanti. |
Storyville e New Orleans |
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Una immagine di Storyville nel 1910 |
Una prostituta di Storyville.
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The House of the Rising Sun |
Secondo alcune fonti una casa di tolleranza con questo nome è esistita veramente tra il 1862 e il 1874, ed era di proprietà di una maitresse che si chiamava Madam Marianne Le Soleil Levant (da cui il nome della casa, una traduzione del cognome o del soprannome francese della conduttrice). Secondo altre fonti il riferimento della canzone originale era in realtà alla prigione femminile del capoluogo della Louisiana, e la canzone era in origine al femminile. In ogni caso "Rising Sun" era una metafora usata in America, e ancor prima in Inghilterra, sin dall'800, per indicare una casa di tolleranza. Ma "Rising Sun" era un nome utilizzato anticamente anche per locande e hotel in Inghilterra con motivazioni più banali (orientamento ad Est, come quella illustrata sotto) e il nome, in definitiva, potrebbe essere del tutto casuale. |
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La
via delle case di tolleranza (mansions of Storyville madames) a Storyville,
nei primi anni del '900 |
L'antica locanda Rising Sun Hotel a
Lynton |
La fine di Storyville, il quartiere del peccato, della schiavitù (per le prostitute) della licenza e della libertà totale è stata magistralmente raccontata con il più franco realismo nel libro autobiografico Memorie di una maitresse americana, scritto, sembra con il supporto di uno scrittore o di un letterato rimasto anonimo, da una non meglio identificata Neil Kimball, probabilmente uno pseudonimo di una persona che realmente ha vissuto quelle esperienze negli Stati Uniti in crescita caotica e inarrestabile dopo la drammatica guerra civile (la "guerra di secessione"). Pubblichiamo un estratto di questo racconto, convinti che sarà sicuramente uno stimolo per cercare questo libro, pubblicato da Adelphi diversi anni fa e probabilmente tuttora in catalogo. |
Il primo segno che la pacchia stava
per finire lo si ebbe nell'agosto 1917, ma noi non pensammo si trattasse di
una cosa seria. Washington cominciò a regolamentare la prostituzione entro
cinque miglia dai campi militari e i centri navali. Alle regolamentazioni
seguirono altre regolamentazioni. Storyville aveva i giorni contati. I
ragazzi, fu deciso, potevano morire per la loro patria ma non andare a letto
per essa. |
La canzone è un traditional, anche se molti hanno tentato di accampare diritti sul testo o sull'arrangiamento. Nel disco di Dylan è accreditata a White (Josh White, un noto bluesman) e Holmes. Effettivamente Josh White ne fece una efficace versione che è stata la base anche per il recupero degli Animals (fonte: Allmusic). Riportiamo nel seguito la cronologia più attendibile. |
1800 anni '20 |
La canzone nasce da notizie e fatti della città di New Orleans, con numerosi contributi e varianti, come tutte le canzoni popolari. Il tema musicale è basato su un tema tradizionale inglese (probabilmente "Matty Groves", una ballata del 1600, secondo Alan Lomax), con successive influenze e influssi blues, assorbiti dalla musica del tempo. Varia anche il titolo della canzone; nelle varie testimonianze sono citati "Rising Sun Blues", "House in New Orleans", "In New Orleans", "Bad Girl Lament" e altri. |
1928 |
Viene citata la prima registrazione su disco 78 giri, risalente al 1928, da parte del bluesman Alger "Texas" Alexander, con titolo Rising Sun Blues, e piuttosto diversa dalla versione oggi conosciuta. Del 1933 è invece la registrazione di un "blues lament" dal titolo "The House of The Rising Sun", probabilmente ascrivibile a Clarence Tom Hashley, un altro bluesman che operava nel periodo. Di questi dischi esiste il riferimento nella Libreria del Congresso USA, ma non erano note copie superstiti. Si può dedurre che ne siano circolate poche copie e solo in un'area limitata. Potenza di YouTube nel tempo poi è riemersa almeno la versione di Texas Alexander, che si può ora ascoltare facilmente. |
1937 |
Il famoso musicologo Alan Lomax, nel suo noto e meritorio lavoro di ricerca sulla musica popolare americana, raccoglie sul campo con un registratore a filo (Presto) testimonianze e registrazioni. Viene in contatto anche con questa canzone, che gli viene cantata da un musicista di strada del Kentucky, Bert Martin (che si accompagnava alla chitarra) e poi da Daw Henson, che la cantava per sola voce. La versione che lo colpì in modo particolare fu quella cantata dalla giovane figlia di un minatore del Kentucky, Georgia Turner, una ragazza bionda di circa 16 anni, che aveva raccolto e registrata per prima, il 15 settembre di quell'anno. Secondo la ragazza la canzone faceva parte del repertorio che si cantava comunemente nella sua casa. E' possibile che avesse sentito le versioni su disco? Improbabile, proveniva da un ambiente decisamente rurale, la canzone veniva probabilmente da New Orleans, dove qualcuno degli uomini della famiglia o della contea era andato a lavorare. |
1938 |
Il cantante Roy Acuff incide una nuova versione della canzone, basata sul precedente disco di Clarence Ashley. Il disco è relativamente più diffuso rispetto ai precedenti. |
1941 |
Alan Lomax pubblica le sue ricerche nel libro "Our Singing Country". Vi è contenuta anche la trascrizione della canzone cantata dalla giovane Georgia Turner, mentre le registrazioni sono disponibili nel circuito degli appassionati. In base a questa pubblicazione in alcuni riferimenti Georgia Turner e Bert Martin sono indicati come autori del testo, ma la canzone è da considerare a tutti gli effetti un traditional. |
1941 |
Gli Almanac Singers, ovvero Woody Guthrie, Pete Seeger, Hal Hays e Millard Lampell, pubblicano la canzone nel loro album Sod-Buster Ballads (canzoni rurali, ora si trova su iTunes sulla compilation Which Side Are You On?), al canto è Woody Guthrie. E' un disco seminale per la scoperta del genere folk al di fuori dei suoi confini tradizionali. Pete Seeger e Hal Hays saranno poi nel dopoguerra assieme nei Weavers, e daranno il via al primo successo commerciale del genere, cui farà seguito la riscoperta agli inizi degli anni '60, protagonisti Bob Dylan (che proseguiva la tradizione e lo stile di Guthrie), Joan Baez, Peter, Paul & Mary e molti altri. In questa versione e in altre successive di Woody Guthrie la canzone è proposta in puro stile country rurale, con accompagnamento di banjo e altri strumenti acustici, probabilmente molto simile alle versioni raccolte da Lomax o circolate in precedenza. I versi sono sostanzialmente uguali. La melodia è simile, ma non uguale, alla versione conosciuta ora. |
1947 |
Il bluesman nero Josh White (anche lui, come Pete Seeger e Woody Guthrie, nel mirino nel periodo del maccartismo) incide in 78 giri una sua versione di The House Of The Rising Sun con un arrangiamento per sola chitarra acustica, marcate venature blues e un ritmo più scandito. E' una versione che, seppur più lenta, all'ascolto ha una melodia molto più vicina alla canzone conosciuta oggi e presenta già in buona parte le accordature poi riprese dagli Animals. In sintesi è la versione base della canzone ora nota. |
1962 |
Bob Dylan incide The House Of The Rising Sun nel suo disco di esordio omonimo. Una versione folk tradizionale con solo accompagnamento di chitarra acustica, un omaggio al suo maestro Woody Guthrie, ma che riprende però nella melodia la versione in chiave blues di Josh White, e nell'arrangiamento e accordatura per chitarra acustica quella elaborata un paio di anni prima dal cantautore e musicista folk Dave Van Ronk, accreditato anche nelle note di copertina, e che può quindi essere inserito anche lui nella sequenza dei musicisti che hanno collettivamente ricreato e traghettato nella nostra epoca il traditional. Rispetto alle versioni di White e Van Ronk quella di Dylan è leggermente più accelerata, meno drammatica forse, ma più incisiva e "giusta" per proporre il brano agli ascoltatori del suo (e nostro) tempo. |
1964 |
Il gruppo inglese The Animals, un combo R&B di Newcastle, dove militavano alla voce Eric Burdon, alla chitarra solista Hilton Valentine e all'organo Alan Price (leader prima dell'arrivo di Burdon) decidono di fare una cover del brano, che avevano ascoltato nei club folk inglesi (dal cantante folk Johnny Handle e probabilmente anche da Lonnie Donegan, il musicista inglese "re dello skiffle", che ne aveva pubblicato una versione con chitarra elettrica e batteria nel 1958). La loro versione parte da quella di Dylan, la più nota pubblicata all'epoca, dalla quale prendono l'intro di chitarra e l'andamento blues, con una variazione significativa introdotta dal chitarrista da Valentine, che suona gli accordi come arpeggio rendendoli più efficaci e in seguito ripresi nell'assolo all'organo Vox di Alan Price, su tutto la voce intensa e potente di Eric Burdon, e il testo volto al maschile, più realisticamente. Il successo è immediato e la canzone è la prima di un complesso inglese, dopo i Beatles, a raggiungere il numero 1 in USA. Per la cronaca gli altri due "Animals" erano il bassista Chas Chandler e il batterista John Steel. |
1964 oggi |
Il brano non lascerà più le trasmissioni radio o i concerti o le colonne sonore di celebri film come "La meglio gioventù" o qualunque altro mezzo per ascoltare musica, diventando un classico senza tempo, ripreso in tutti gli stili possibili in decine di covers. (Fonti: Washington Post (Online edition) - Ed Anthony - 2000 / American History Site / Sito Eric Burdon / sito Allmusic.Com) |
Non dite a mia madre (Armando Savini / Riki Maiocchi) |
All'alba
no, non ci sarò Non
dite a mia madre Nascerà
il sol per tutti voi Perdono
per me mio Dio |
(autore del testo della versione italiana: Luigi Menegazzi) |
La casa del sole (Riki Maiocchi, Los Marcellos Ferial e altri) |
Lo so perché tu sei qui Ma come faccio a dirti Il sole che tu aspettavi |
(autori della versione italiana: Mogol e Pallavicini) |
Note (cover in italiano) |
Si contano numerose altre versioni italiane (Luigi Chiocca, Guidone, The Cousins, Fausto Billi, più tardi Al Bano in duetto con Joe Cocker) tutte con il secondo testo, con alcune variazioni non di rilievo. Il maggiore successo lo ebbe all'epoca la versione dei Los Marcellos Ferial, presentata al Cantagiro del 1965. La prima versione italiana di Salvini e poi di Maiocchi, all'epoca certamente il più noto dei due (Non dite a mia madre) non venne accettata dalla commissione di ascolto della RAI, probabilmente perché accennava ad una condanna a morte. La seconda versione divenne un successo e fu trasmessa estesamente nelle diverse interpretazioni. Entrambe travisavano completamente il testo originale, del quale nella seconda rimaneva (astutamente) soltanto l'epico e poetico titolo e la parola "sole" (vedi la sezione Cover adulterate). La seconda e più nota versione è state preparata da Vito Pallavicini e Mogol, mentre la prima era di Luigi Menegazzi. Una cantante specializzata nel circuito folk (la giovane musicista americana Janet Smith), ne presento però una versione fedele, nella quale il testo inglese era preceduto da una traduzione fedele ("mio padre era un giocatore d'azzardo") che venne trasmessa verso la fine degli anni '60 alla trasmissione radiofonica Per voi giovani, in un clima, evidentemente, rapidamente mutato. Seguendo il link si possono leggere la traduzione (fedele ma senza l'ultima strofa) e le altre informazioni su questa unica effettiva versione italiana di questo classico assoluto della musica folk e non solo. |
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Revisioni pagina: Prima versione Dicembre 2011 / Revisioni: Settembre 2008 (versioni italiane), Settembre 2011 (precisazioni sulla storia della canzone e sul ruolo della versione di Josh White, grazie a YouTube), Ottobre 2016 (versione di Armando Savini) / Giugno 2017: Versione di Janet Smith / Aprile 2020: nuove informazioni sulla versione fedele di Janet Smith e ulteriori informazioni e precisione sulle varie versioni del testo. |
© Traduzione Alberto Maurizio Truffi 2001 - 2017 - Musica & Memoria / Trascrizione dei testi italiani di Alberto Truffi riprodotta per soli scopi di ricerca e critica musicale / Copia per scopi commerciali non consentita |
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