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D'altra parte erano e sono note le difficoltà di ricondurre il digital download in un alveo legale e favorevole per le case discografiche:
Il portale ideale dovrebbe essere in grado di presidiare tutte le dimensioni nelle quali si sviluppa l'interesse verso il mondo della musica da parte dei potenziali clienti:
Un portale di questo tipo al momento non c'é, o meglio ce ne sono molti e parziali. Il visitatore - consumatore (inconsapevole) vorrebbe infatti un unico spazio virtuale per tutti i suoi interessi musicali, e invece viene confinato all'interno degli spazi presidiati da una casa discografica, da una major, o da distributori terzi che però hanno contratti non con tutte le case discografiche, mentre la associazione major - artista è solitamente per lui ignota o secondaria. E invece dovrebbe costituire la chiave d'accesso principale. In sintesi dovrebbe
affermarsi una iniziativa unitaria, che potrebbe nascere da un accordo tra le
major (difficile, in fondo sono in competizione), o essere realizzata da un
terzo (ma le majors perderebbero di nuovo il controllo del canale distributivo). Lo è diventato invece (almeno per ora) un altro soggetto estraneo al mondo della musica, una compagnia storica e importante nel settore dell'informatica, la Apple, con il portale iTunes. Il portale non copre (ancora?) tutte le potenzialità del teorico portale XYZ Music ma la forza rappresentata dal suo successo ha sostanzialmente abbattuto le barriere di catalogo (su iTunes si trovano gli artisti di pressoché tutte le case discografiche) e di area geografica (iTunes è ormai accessibile da tutti i principali paesi europei).
La repressione delle reti peer-to-peer e poi, nel biennio 2003-2005, il rapido successo del portale iTunes hanno creato uno spazio di mercato reale per il digital download legale della musica, che è stato occupato da numerose iniziative. Si trattava in genere di portali dedicati al solo digital download, pochi almeno all'inizio hanno adottato l'approccio del portale XYZ Music, anche se iTunes ha progressivamente integrato altre funzioni oltre a quella di e-commerce (Apple Store). Il proliferare di iniziative è stato possibile sia per il costo di realizzazione relativamente basso (il servizio è gestito di solito totalmente in automatico, con intervento umano ridottissimo) sia per la presenza di fornitori di servizio (come United Music Store e Vitaminic) in grado di fornire portali "pronti all'uso" per terzi (per esempio i portali MTV e MSN Music in versione italiana erano appoggiati sulla piattaforma United Music). Nel sito della organizzazione mondiale che promuove la distribuzione digitale (download) legale della musica, Promusic (finanziata ovviamente dalle case discografiche, attraverso la loro organizzazione mondiale IFPI) a fine 2005 erano elencati centinaia di portali dedicati alla vendita on-line, in modo esclusivo e specializzato, e in alcuni casi anche secondo il modello del portale XYZ Music. I portali in questa fase si stabilizzano come offerta di servizi ed elementi caratterizzanti:
L'alternativa ai portali legali elencati sul sito di Promusic è ancora rappresentata dal peer-to-peer illegale. In una intervista ad inizio 2005 Caterina Caselli parlava di oltre tre milioni di utenti giornalieri, solo in Italia, collegati a questi servizi (non solo per scaricare musica, in gran parte alla ricerca di film) e le principali reti (eMule e derivati) contavano numeri elevatissimi sia di utenti collegati sia di brani disponibili. Per quanto riguarda l'Italia Promusic censiva 11 portali a marzo 2005, una situazione quindi di dominio di iTunes più marcato che negli altri paesi. La disponibilità della
produzione che interessa su un portale musicale è l'elemento principale di valutazione
da parte dell'utente, esattamente come avviene nella scelta di un negozio di
dischi. La differenza la fa il
genere di musica che stiamo cercando. Se l'interesse è verso la musica
commerciale del momento, vale a dire quella che va in heavy rotation sulle radio
o su MTV, la ricerca è facile e può fermarsi ai portali principali. Le considerazioni sull'ampiezza del catalogo si incrociano con la teoria della "coda lunga" (The Long Tail, Chris Anderson, www.wired.com), che sottolinea la potenzialità della distribuzione digitale o via Internet per i titoli di minore richiamo. L'approccio tradizionale, seguito tuttora dall'industria editoriale e discografica, è vincolato alla limitazione fisica dei magazzini dei rivenditori, e punta di conseguenza al massimo sfruttamento di un limitato numero di titoli per un ristretto lasso di tempo (top-10, classifiche di libri). Avendo a disposizione un magazzino enormemente più vasto, un volume di business dello stesso ordine di grandezza può essere generato dalla vendita di poche unità di moltissimi titoli. E questo effettivamente già avviene per Amazon nel settore libri. Da notare che lo stesso fenomeno si nota nel download via P2P: una gran parte delle canzoni scaricate non sono novità, ma rarità, fuori catalogo, o comunque non novità. L'ampiezza del catalogo dipende in definitiva dalle scelte del portale musicale riguardo al target a cui si rivolge e al modello di business al quale tende. In base a queste saranno orientati gli accordi con gli editori che detengono i diritti di distribuzione. Accordi orientati alle majors, o solo ad alcune di esse, costosi perchè è la major a detenere la chiave del valore, per i portali che rimangono legati al modello tradizionale. Accordi orientati anche o solo alle indies, anche alle piccole o piccolissime o addirittura alla auto-produzione, per i portali che puntano al nuovo modello "long tail" e che possono farlo grazie ai costi più bassi, consentiti dal fatto che in questo caso è invece il portale a portare il maggior valore nella partnership. I formati di compressione
lossy (con perdita) utilizzati sono sostanzialmente tre: lo standard di fatto MP3,
lo standard proposto da Microsoft (WMA) e
quello proposto da Apple (AAC). A questi si
sono aggiunti a fine decennio i formati lossless (senza perdita), con in
evidenza il Flac (Free Lossless Audio Codec). Il sistema AAC è proprietario di Apple Computer e, in coerenza con la politica di questa compagnia, non è concesso ad alcun altro; il sistema WMA ha avuto invece sin dall'inizio l'obiettivo di diventare il nuovo standard al posto di MP3 ed ha avuto una forte diffusione, tuttora in crescita, ma senza riuscire a sostituire il popolare MP3. I portali commerciali utilizzano praticamente tutti WMA, quelli alternativi hanno file MP3 e, in molti casi, anche WMA. Il portale iTunes utilizza ovviamente AAC. A fine
decennio a questi formati lossy si sono affiancati nuovi formati di
compressione "lossless", il principale dei quali è il FLAC (free
lossless audio codec). Usati per la distribuzione di musica di pubblico
dominio (o comunque fuori dai canali ufficiali / legali) sono stati
però adottati anche dai portali dedicati al download legale della
musica classica (Deutsche Grammophon) e della musica in alta
definizione o in qualità CD (HDtracks,
MagnaTune). Per un approfondimento sulla compressione FLAC e sui portali HD e a qualità CD: blog di Musica & Memoria. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il sistema di
protezione
(DRM: Digital Rights Management per WMA) consente molte raffinate forme
di sicurezza (e di ostacolo all'utilizzo per il cliente) anche oltre
quanto
sarebbe garantito dalla legge sui diritti
di copia. |
|
PlayLouder Shop |
Illegal P2P |
iTunes |
Napster |
Legal |
X |
|||
Quality |
High |
Low |
Medium |
Medium |
Can burn cds |
X |
|||
Can play on all your computers |
X |
X |
||
Plays on iPod |
X |
|||
Plays on portable devices (such as mobile phones, Zen, Karma, Walkman, and many others) |
X |
X |
||
Keep your music forever |
X |
|||
Plays on Windows, Mac, and Linux |
X |
X |
||
Free of spoofs and viruses |
X |
|||
Recommendations, artist information, and editorial reviews |
X |
X |
X |
|
A parte la valutazione della qualità dei file, che è opinabile (secondo Microsoft e Apple i 128kpbs con il loro sistema di codifica corrispondono al doppio in MP3, quindi dovrebbero essere quasi equivalenti all'MP3 con Variable Bit Rate usato da PlayLouder) leggendo le X si possono cogliere i molti vincoli derivanti dalla protezioni, sconosciuti agli utenti abituati ai popolari MP3: |
Copia su CD |
Quasi sempre è possibile, ma non sempre, e non per sempre e in numero illimitato di volte (tipicamente un massimo di 3 volte) |
Copia su lettore portatile |
Esistono diverse incompatibilità: i lettori solo MP3 ovviamente non possono suonare AAC e WMA, i lettori Apple iPod non possono suonare i WMA. L'unico formato universale continua ad essere l'MP3. Stessa situazione per i telefonini o i palmari con lettore MP3 incorporato. Anche nel caso di download sul lettore il numero di operazioni può essere limitato (tipicamente ad un massimo di tre). |
Copia su disco MP3 |
La copia su disco MP3 per ascolto in auto o come colonna sonora in sistemi multi-room non è possibile nè per WMA nè per AAC (questo uso non è citato nella tabella sopra). I lettori car-audio più recenti stanno però introducendo il supporto di WMA. |
Copia su altri PC |
Anche questo non è possibile, il file rimane solitamente "incatenato" al PC sul quale è stato scaricato dal sistema DRM, una volta copiato su un altro PC la marcatura DRM non viene incrociata e l'ascolto non è possibile, a meno di effettuare complicate operazioni di export-import della licenza. |
Ascolto su PC non Windows o Apple |
L'ascolto su PC con Linux non è sempre possibile, come anche l'ascolto incrociato (p.es. WMA su PC Apple). Nessun problema invece per AAC su Windows. |
Ascolto per sempre |
Esistono anche i diritti a tempo (non contemplati dalla legislazione). Il file scaricato rimane ascoltabile per un lasso di tempo predefinito (tipicamente fino a che è attivo l'abbonamento con il portale). E' il sistema usato soprattutto nel caso di abbonamenti con numero di download illimitato. |
Mentre con i file MP3 la operatività garantita è massima, con gli altri due sistemi è necessario avere una catena di componenti tutti compatibili: |
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Sistema operativo |
Lettore |
Telefonino |
Auto |
Casa |
|
Microsoft Windows |
Compatibile WMA |
Compatibile WMA |
Compatibile WMA |
Lettore DVD compatibile WMA |
|
Apple |
iPod |
Compatibile AAC |
Connettore iPod |
Dockstation iPod |
Naturalmente è possibile ritornare alla operatività completa mediante una conversione a MP3, operazione però non prevista da nessuno dei due sistemi, anche se ovviamente sempre possibile, pur se laboriosa, passando dalla conversione analogica o via CD (masterizzando un CD in formato standard Red-Book, ovvero WAV, e poi passandolo in un ripper per riportarlo a formato MP3 non protetto). |
I sistemi di distribuzione e di pagamento nel nuovo mercato, possono essere differenziati in: diffusione streaming (analoga all'attuale radio) e download (scarico sul PC, tipica del mondo internet): |
Streaming |
Abbonamento
con scadenza periodica (sostanzialmente come il canone RAI, ma
volontario). |
|
Abbonamento
per quantità (come le carte prepagate telefoniche). |
|
Finanziamento indiretto (subsidize), l'ascolto è gratuito, ma il sito-radio è sostenuto da uno sponsor o dalla pubblicità che attira (come la attuale TV o radio commerciale) |
Download |
Pagamento per singolo download (Apple iTunes e altri portali per il digital download) |
|
Pagamento prepagato per un monte di download |
|
Abbonamento per lo scarico di un numero limitato od illimitato di download (tipicamente, al mese) |
Una ulteriore variante del modello è dato dal tempo di validità del download, che può essere indefinito o limitato ad un lasso di tempo predefinito o a un numero prefissato di copie o di trasferimenti su CD |
Le difficoltà di imporre un sistema di pagamento e quindi un modello di profitto a questi nuovi canali di diffusione sono note: |
Streaming |
La presenza di alternative apparentemente gratuite (subsidized) rende improbabile e confinato eventualmente ad un mercato di nicchia, con contenuti esclusivi, il successo delle formule ad abbonamento |
|
Varie tecniche di cattura consentono di registrare i contenuti durante la fruizione in streaming, quindi la differenza tra download e streaming, nel caso della musica via computer, diventa più sfumata che nel caso della musica via etere |
Download |
Anche in questo caso il successo è molto legato alla presenza di alternativa gratuite, in questo caso di legalità dubbia o nulla (Kazaa, Winmx, eMule e simili). Finché esisteranno costituiranno ovviamente una alternativa attraente per gli utenti |
|
Il modello spinge alla vendita del singolo brano, perché su questo è
possibile arrivare ad un prezzo d'attacco attraente. |
La politica di vendita più semplice per il digital download è il pagamento per singolo brano, il cui prezzo è curiosamente indipendente dalla valuta (0,99 €, 0,99 $, 0,99 £ ...). E' un sistema poco impegnativo che consente un "assaggio" della musica digitale senza impegno eccessivo, ma ovviamente è assai oneroso se si vuole caricare un lettore portatile (che ormai può contenere migliaia di canzoni). Esistono quindi altri sistemi basati sull'abbonamento che consentono, a fronte di un contratto periodico (e quindi di un impegno e di un vincolo con un portale) di scaricare un numero elevato di brani in un periodo di tempo (solitamente ricondotto al mese). |
Sistema |
Vantaggi |
Svantaggi |
Esempi |
Pagamento singolo |
Minimo impegno, minimo costo iniziale |
Costo elevato se il numero di brani al mese supera i 10-15 |
iTunes, Rosso Alice, Vitaminic |
Abbonamento mensile |
Costo concorrenziale con la formula a pagamento singolo oltre i 10-15 brani al mese |
Impegno con uno specifico portale. Possibile problema: non reperibilità dei brani cercati. Può essere necessario integrare con acquisti singoli o sottoscrivere più abbonamenti. |
Napster 2.0, Rhapsody, Wippit UK, Playlouder, eMusic |
Abbonamento mensile illimitato |
Costo molto concorrenziale. Possibilità di gestire liberamente il proprio player MP3. |
Offerto solo da Napster 2.0 (Napster-To-Go) e solo in USA, e quindi limitato al catalogo di questo portale. Le canzoni scaricate hanno disponibilità condizionata alla prosecuzione dell'abbonamento e sono fruibili solo sui player certificati da Napster o sul PC. Se viene interrotto l'abbonamento non sono più ascoltabili. |
Napster 2.0 |
Altro elemento di grande importanza è il metodo di pagamento. A parte la carta di credito, che è ovviamente sempre ammessa, per consentire l'uso alla vasta platea dei giovani esistono altri due sistemi, supportati da vari portali: |
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il credito prepagato messo a disposizione da un detentore di carta di credito (formula gift di iTunes); |
l'abbonamento messo a disposizione da un detentore di una carta di credito (formula abbonamento per terzi di iTunes); |
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l'addebito su una carta SIM prepagata per telefonino (ovviamente in base ad accordi specifici con i gestori); un sistema che alcuni portali UK hanno iniziato a proporre da metà decennio e che consente di accorciare la distanza con la vendita di musica direttamente via rete mobile, verso telefonini / lettori MP3. |
Esiste inoltre la possibilità di utilizzare le carte di credito prepagate (tipo Postepay) che hanno avuto una progressiva diffusione come mezzo per fornire moneta elettronica a giovani non ancora economicamente indipendenti. |
Elemento fondamentale per il successo della distribuzione digitale è il lettore portatile (player). La distribuzione digitale via Internet si sposa infatti in modo particolarmente efficace con la musica in mobilità. Naturalmente sono possibili altri utilizzi, come la masterizzazione (burning) dei CD per tutti gli utilizzi consentiti dal supporto, o l'utilizzo del computer fisso o mobile come organizzatore e lettore di musica utilizzando un media player, ma la carica del lettore portatile è stata all'inizio decisamente la leva più potente per l'affermazione del digital download. I player tecnicamente e commercialmente
nascono dall'abbassamento di prezzi continuo
delle memorie per PC (memory
stick). Un player non è altro che una memoria (di capacità sistematicamente
crescente, si è partiti da 64MB e si sono superati dopo pochi anni gli 8GB su
stato solido) con un chip per la decodifica dei file in formato compresso e, in
molti casi, un secondo chip per la sintonizzazione digitale FM, al fine di
utilizzarlo come radio. In base alla dimensione della memoria e al livello di
compressione possono contenere centinaia o migliaia di canzoni, o anche tutta
l'opera di un grande compositore classico. Naturalmente le stesse funzionalità sono integrabili anche in un telefonino, che può quindi funzionare tranquillamente anche come player. I primi player supportavano come formato di compressione soltanto l'MP3, mentre quelli più recenti ormai supportano anche WMA (vedi la tabella sottostante sui principali formati audio alternativi all'MP3). Il player di maggior successo, l'iPod della Apple, supporta ovviamente l'AAC oltre che l'MP3.
I player più potenti (e pesanti) utilizzano una memoria basata su hard-disk (come il primo iPod) con capienza tra 10 e 40GB e oltre, e la possibilità quindi di memorizzare migliaia di canzoni o altri contenuti multimediali. La differenza di qualità la fa anche l'impianto audio, i migliori, come l'iPod, hanno cuffie infraurali con magneti in neodimio e garantiscono una buona resa sonora. Un miglioramento si può ottenere anche con cuffie a riduzione del rumore ambientale, come le Philips HN50 o HN60. L'iPod utilizza inoltre nella maggior parte delle versioni la connessione Firewire, molto più veloce della USB, ma non presente in tutti i PC (ovviamente però presente in tutti gli Apple). Molti portali sono
specializzati per il download di musica digitale (Vitaminic, Wippit,
Playlouder), la maggior parte però affianca a questa attività altre forme di
commercio elettronico, legate alla musica (in primis la vendita per
corrispondenza di dischi di qualsiasi formato) o ad altre forme di
intrattenimento. Il fiorire delle varie iniziative e la creatività tipica di un mercato nascente provoca però anche qui il tipico fenomeno Internet della eccessiva frammentazione. L'utente tipo può essere disorientato dalle molte proposte in parte sovrapposte, in parte complementari, mentre vorrebbe arrivare subito al risultato, diminuendo al massimo il tempo da dedicare alla ricerca. Rimangono molte differenze e limitazioni rispetto al P2P gratuito dei derivati di Napster, a parte il non trascurabile elemento della copia a pagamento anziché gratuita:
I servizi di musica on-line sono inoltre ancora un fenomeno principalmente confinato ai mercati più ricchi (USA e UK), che si sta espandendo in Europa, in modo difforme tra vari paesi e piuttosto lentamente in Italia. In particolare, alcune iniziative americane di buon successo (Napster 2.0, Rhapsody, MusicMatch) non sono disponibili in Europa perché le major hanno concesso i diritti solo per il mercato USA (probabilmente per ragioni legate alla funzionalità non completa del DRM). Il target è comunque l'utente interessato soprattutto allo scarico senza problemi (e senza necessità di competenze tecniche particolari), direttamente sui player portatili o sul PC utilizzato come juke-box, di musica soprattutto di tipo commerciale. La iniziativa della Apple è quella che ha avuto, come noto, il miglior riscontro di mercato. Ha raggiunto già nel 2002 la soglia del milione di brani venduti e scaricati al prezzo (tipicamente USA) di 99 centesimi di dollaro l'uno ed è arrivata a 17 milioni di brani a dicembre 2003 e a a 50 milioni a marzo 2004. Predominante in tutti i mercati, incluso il più ricco (USA) è quasi in condizioni di monopolio in mercati più refrattari al digital download legale, come l'Italia. Elementi fondamentali per
il successo sono stati il diverso parco di potenziali clienti e le azioni
anti-pirateria in USA. Gli utenti di computer Apple sono infatti
tipicamente più educati alla esigenza di acquistare e a dare valore agli
elementi immateriali (sono utenti che preferiscono la qualità al prezzo)
e in generale l'ambiente operativo Apple è molto più integrato
dell'anarchico e mutevole mondo Microsoft dominante. Inoltre in USA la
associazione dei discografici (RIAA) ha portato avanti, a partire dal 2003, molte
clamorose azioni giudiziarie contro utenti internet che scaricavano la
musica gratis con sistemi peer-to-peer (o P2P) con una conseguente spinta
all'acquisto legale "per evitare grane" (anche alla luce del
prezzo comunque assai basso). Al tutto si aggiunge la perfetta integrazione
con il lettore portatile iPod, che consente di fare una ricarica
di musica con poche semplici operazioni, per utilizzarla poi in mobilità.
Inoltre il portale stesso si è arricchito nel tempo di funzionalità ed è
utilizzabile come efficiente media player
per organizzare la musica ed ascoltarla direttamente da PC. Puoi leggere qui una analisi delle caratteristiche di iTunes a confronto con gli altri portali presenti nel 2004. Il file sharing ha generato un enorme interesse negli utenti Internet (per ovvi motivi) e per conseguenza una grande attenzione da parte degli sviluppatori, con la proposta di sistemi di distribuzione altamente efficienti. Già il sistema WinMX consentiva, oltre alla possibilità di riprendere il download dopo una interruzione dal punto in cui si era lasciato, lo scarico in parallelo da più file sorgenti (con abbattimento di costi e tempi), in seguito il sistema BitTorrent ha inserito la possibilità di scarico bidirezionale, per semplificare si può dire che i segmenti di file scaricato sono messi a disposizione di altri utenti nello stesso momento nel quale avviene la copia, con una pluralità di sessioni sia in ingresso sia in uscita. A queste elevate prestazioni nella fase di copia, decisamente superiori e più evolute di quelle di standard professionali per il file transfer come l'FTP del modello OSI, si aggiungono le potenti funzioni di ricerca che, sfruttando la grandissima base di conoscenza rappresentata dagli archivi degli utenti collegati, consente di utilizzare questi sistemi anche come banca dati, per controllare, ad esempio, il titolo di una canzone, o gli esecutori che l'hanno proposta (sempre con l'attendibilità proporzionata alla natura volontaria e non professionali degli archivi). Queste grandi potenzialità sono state sospinte nell'area grigia delle applicazioni semi-legali o sopportate, dalla indefessa opera di repressione (e di tutela dei diritti d'autore) sollecitata dalle case discografiche (in primis) o cinematografiche. In questo modo sono state marginalizzate tecniche molto raffinate come quelle di BitTorrent (comunque utilizzate anche per scopi legali, ad esempio la distribuzione di nuove versioni di software open source come Linux). Da molte parti sono state ipotizzate o tentate iniziative per ricondurre le enormi potenzialità del P2P in un alveo legale (vedi riquadro) ma il muro eretto dai detentori dei diritti di copia è stato sempre insuperabile. Si tratta quindi di un caso evidente di contraddizione tra le opportunità offerte dalla tecnologia e i vincoli derivanti da un contesto produttivo e sociale totalmente differente (il mondo editoriale dell'800, nel quale è maturata la legislazione sui diritti di copia). Si tratta anche di fenomeni ad andamento alterno: negli anni di Internet trionfante e della new economy trainante lo sviluppo mondiale (fine anni '90) la forza della rete era tale da rendere difficili e poco popolari i tentativi di ostacolarne la crescita, anche nei suoi aspetti "anarchici" e ai confini della legalità. Passata questa fase con l'esplosione della bolla speculativa creatasi nei mercati azionari, la "old economy" ha ripreso potere, assieme ai suoi referenti politici nei vari governi, e in questo quadro è stata possibile la stretta legislativa e repressiva, non solo sui diritti di copia ma in generale sul controllo della rete. E' nell'ordine delle cose che a questa fase subentri una nuova fase espansiva delle nuove tecnologie della comunicazione e dell'informazione, e in questo contesto potrebbe essere ripensata globalmente tutta la materia dei diritti d'autore, riprendendo le molte iniziative e idee nate in quest'area (leftcopy, GNU license, licenza collettiva) in un contesto più favorevole e ricettivo.
Qualcosa di analogo è alla base della proposta del portale Mercora, che si proponeva di far diventare una realtà il concetto di P2P Radio, nel quale la condivisione non è orientata al download di file ma all'ascolto in linea (streaming), ed ogni utente del sistema apre in pratica una sua radio su Internet. Un'ampia descrizione sulla P2P Radio e su Mercora si può leggere qui. |
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© Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria / 2003 - 2006 |
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