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Il mercato della musica nel 2012 |
Il mercato USA |
Anche per il 2012 facciamo una analisi approfondita solo sui dati del mercato USA rilevati dalla RIAA, L'associazione tra le case discografiche USA. Il mercato USA è molto interessante perché ha sempre anticipato le tendenze del resto del mondo occidentale, ed europeo in particolare, e continua a farlo tuttora. |
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Nel 2012 si sono confermati i due punti di svolta registrati nel 2011:
Il dato totale rimane molto inferiore rispetto ai numeri di prima della crisi del CD (7 miliardi di dollari, la metà rispetto al 1999) ma l'industria discografica spera che sia in corso una inversione di tendenza. Da notare anche la costante crescita del vinile che si sta affermando come alternativa al CD e che sembra essere in prospettiva l'alternativa alla musica liquida. |
I trend principali 2005 - 2012 |
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Nel seguito riportiamo i dati rielaborati da M&M per evidenziare i principali trend del mercato, per una visione di sintesi su come viene ascoltata la musica nel principale mercato mondiale. |
Mercato digitale versus mercato fisico |
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Il primo grafico mostra semplicemente gli andamenti dei due canali di distribuzione fisico e e digitale a partire dal 2005, primo anno nel quale il digital download e gli altri servizi digitali sono stati rilevati in modo sistematico. |
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Global Music Market | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
Total digital value (1) | 1.101,80 | 1.636,80 | 2.386,30 | 2.721,70 | 2.972,60 | 2.965,70 | 3.555,60 | 4.052,70 |
Total Physical Value (2) | 10.477,50 | 9.269,70 | 7.495,30 | 5.474,30 | 4.376,10 | 3.518,50 | 3.170,90 | 2.584,30 |
Total Market | 11.579,30 | 10.906,50 | 9.881,60 | 8.196,00 | 7.348,70 | 6.484,20 | 6.726,50 | 6.637,00 |
L'istogramma mostra chiaramente il calo costante del fatturato per la vendita delle musica su supporti fisici (marrone) e la crescita altrettanto costante della distribuzione digitale (blu), ma non in misura sufficiente da compensare il calo del mercato globale, che nei 7 anni del periodo esaminato si è ridotto al 57% di quanto valeva nel 2005. |
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(1) Mercato digitale: |
(2) Mercato supporti fisici: CD album + single Vinyl album + single Cassette Music Video DVD Video |
Download digitale versus CD |
Nel secondo grafico è confrontato l'andamento del segmento di mercato che più ci interessa, la distribuzione dei contenuti musicali in senso stretto, confrontando il classico supporto su CD con il digital download via Internet. Come si vede l'andamento è in linea con il mercato complessivo. |
Digital vs CD | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
CD | 10.520,20 | 9.372,60 | 7.452,30 | 5.471,30 | 4.274,10 | 3.389,40 | 3.100,70 | 2.532,00 |
Digital download | 421,60 | 878,00 | 1.257,20 | 1.711,50 | 2.030,70 | 2.232,10 | 2.593,20 | 2.828,40 |
Totale | 10.941,80 | 10.250,60 | 8.709,50 | 7.182,80 | 6.304,80 | 5.621,50 | 5.693,90 | 5.360,40 |
La decrescita quasi costante delle vendite di CD |
CD | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
Valore mercato CD | 10.520,20 | 9.372,60 | 7.452,30 | 5.471,30 | 4.274,10 | 3.389,40 | 3.100,70 | 2.532,00 |
Riduzione in valore mercato CD | - 1.147,60 | - 1.920,30 | - 1.981,00 | - 1.197,20 | - 884,70 | - 288,70 | - 568,70 | |
Variazione % $ | -10,9% | -20,5% | -26,6% | -21,9% | -20,7% | -8,5% | -18,3% |
La riduzione in numero e valore dei CD venduti sul mercato USA prosegue in modo quasi lineare. Dopo un accenno di interruzione del calo tra il 2011 e il 2010 nel 2012 il decremento è ripreso ad un ritmo dell'ordine del 20% rispetto all'anno precedente. |
L'affermazione progressiva del download digitale legale |
Digital download | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
Unità (singoli+album) | 170,00 | 625,30 | 868,40 | 1.128,60 | 1.236,80 | 1.283,40 | 1.428,60 | 1.508,90 |
Valore $ | 421,60 | 878,00 | 1.257,20 | 1.711,50 | 2.030,70 | 2.232,10 | 2593,2 | 2.828,40 |
Costo unitario $ (album)(1) | 2,48 | 1,40 | 1,45 | 1,52 | 1,64 | 1,74 | 1,82 | 1,87 |
Variazione $ | 456,40 | 379,20 | 454,30 | 319,20 | 201,40 | 361,10 | 235,20 | |
Variazione $ % | 108,3% | 43,2% | 36,1% | 18,7% | 9,9% | 16,2% | 9,1% |
(1) Parametro: 12 brani / album |
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Nell'ultimo grafico viene evidenziato il recupero progressivo di una posizione non marginale nel mercato da parte del vinile, abbandonato dall'industria discografica negli anni '80 e sorprendentemente in forte crescita a partire dal 2010. Nel 2012 il peso complessivo delle vendite di LP ed EP su vinile in USA ha superato il 6% del mercato complessivo del CD. Un risultato notevole considerando anche il numero ridotto di impianti che includono un giradischi e l'utilizzo solo casalingo. Nell'istogramma viene mostrato il contributo crescente del vinile al raggiungimento del 100% per CD+Vinile. |
CD versus Vinyl | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
CD Album | 10.520,20 | 9.372,60 | 7.452,30 | 5.471,30 | 4.274,10 | 3.389,40 | 3.100,70 | 2.532,00 |
Vinyl LP/EP | 14,20 | 15,70 | 22,90 | 56,70 | 60,20 | 87,00 | 119,40 | 162,60 |
% Vinyl/CD | 0,13% | 0,17% | 0,31% | 1,04% | 1,41% | 2,57% | 3,85% | 6,42% |
L'associazione
internazionale dell'industria discografica, la IFPI, rende disponibili a
tutti da alcuni
anni solo report sintetici, con analisi ma pochi dati, e solo per il
mercato digitale. I report analitici sono solo a pagamento per uso
professionale e forniscono un dettaglio sui principali paesi del mondo.
Ancor più che le analisi della RIAA quelle della IFPI sono focalizzate
sul problema della pirateria, ed impegnate a sostenere la utilità delle
leggi più restrittive. Come nell'anno precedente è disponibile invece
per tutti un report sul mercato della musica digitale, quello che va
bene in tutto il mondo. |
Il mercato globale nel 2012 |
La novità più
importante è che la crescita dei paesi BRIC e delle economie emergenti
ha compensato nell'anno passato la decrescita di USA ed Europa. Il
mercato globale secondo la somma delle stime elaborate da IFPI valeva
nel 2012 16,48 miliardi di dollari contro i 16,45 dell'anno precedente,
con una leggera crescita, quindi. I mercati in crescita nell'anno erano
India (la crescita più consistente), Cina, Giappone, Brasile, Messico e,
tra le economie da più tempo sviluppate, Canada, Australia, Svezia,
Norvegia. Non sono rilevati i dati del mercato russo (per completare i
paesi BRIC). Da notare che il mercato USA vale da solo più di un terzo
del mercato globale (vedi i dati precedenti). |
Oltre che dalla crescita delle economie emergenti (o in realtà ormai abbondantemente emerse) la stabilizzazione del mercato deriva anche, confermando il dato USA, soprattutto dalla crescita del settore digitale ma anche della raccolta dei diritti di diffusione su vari canali e media (performance rights revenues) e dei diritti pagati a forfait (synchronisation revenues). L'andamento dal 2008 è mostrato nel secondo grafico sempre tratto dalla sintesi del rapporto. |
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Nel report ci sono molte altre cose interessanti ma come negli anni scorsi torniamo alla musica e vediamo cosa è piaciuto di più nel mondo nel 2012. Cominciando dagli album che hanno visto in generale prevalere il pop più commerciale con la boy band One Direction, la banale Taylor Swift, Bieber e compagnia. Fa piacere vedere che il puro talento anche quest'anno ha avuto il suo riscatto con Adele sempre al primo posto e con la inattesa affermazione di Mumford & Sons (altra categoria) al decimo posto davanti agli insulsi Maroon 5. Fa piacere anche notare che qualcosa di nuovo o almeno di non pop, pur se forse discutibile, riesce ad affermarsi (Lana Del Rey, P!nk) e che la classifica mondiale è dominata dal pubblico giovane, con solo un album "for adults only", quello dell'inossidabile Rod Stewart. La classifica completa arriva al 50esimo posto e il trionfatore dell'anno scorso, Bruno Mars, è arrivato al massimo al 17 (ma sempre un paio di milioni di copie le ha vendute). Divisi tra le due major Sony e Universal le prime 10 piazze, la Warner al massimo al 12 con una riedizione. Praticamente inesistenti le indies tra i primi 50. (I dati sono in milioni di album venduti nei vari formati) |
# | Artist | Album | Sold | Label |
Adele | 21 | 8,3 | Sony (XL Rec) | |
2 |
Taylor Swift |
Red |
5,2 | Universal |
3 |
One Direction |
Up All Night |
4,5 | Sony |
4 |
One Direction |
Take Me Home |
4,4 | Sony |
5 |
Lana Del Rey |
Born To Die |
3,4 | Universal |
6 |
Justin Bieber |
Believe |
2,6 | Sony |
7 |
P!nk |
The Truth About Love |
2,6 | Sony |
8 |
Rod Stewart |
Merry Christmas, Baby |
2,6 | Universal |
9 |
Rihanna |
Unapologetic |
2,3 | Universal |
10 |
Mumford & Sons |
Babel |
2,3 | Universal / Sony |
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Passando ad esaminare la situazione dei singoli lo scenario è ancora più spostato sul consumo in stile "usa e getta" della musica, e il successo è legato quasi sempre al traino di altri settori, vale a dire all'utilizzo dei brani in serie televisive di successo, film o videogiochi, oppure da videoclip ben riusciti, anche se spesso è qualche ideuzza nella struttura del brano che fa la differenza. La classifica è fortemente determinata dal mercato USA, come si vede anche dalla presenza costante di genere rap e dintorni, anche se si affaccia prepotentemente il mondo globalizzato con Michel Tejo e soprattutto l'improbabile rapper coreano sovrappeso PSY. La popolarità dell'interprete è invece del tutto secondaria, quest'anno solo due dei top-10 erano relativamente noti (Maroon 5 e Flo Rida) gli altri praticamente sono diventati famosi con questi successi internazionali, la prima, la giovanissima Jepsen, addirittura dall'X-Factor canadese. Nessun brano dai primi 10 album. Due mondi separati. |
# | Artist | Title | Total D. | YouTube | % |
1 | Carly Rae Jepsen | Call Me Maybe | 12,5 | 435,5 | 2,9% |
2 | Gotye | Somebody That I Used To Know | 11,8 | 399,1 | 3,0% |
3 | PSY | Gangnam Style | 9,7 | 1.591,0 | 0,6% |
4 | fun. | We Are Young | 9,6 | 184,2 | 5,2% |
5 | Maroon 5 | Payphone | 9,1 | 206,0 | 4,4% |
6 | Michel Teló | Ai Se Eu Te Pego! | 7,2 | 500,1 | 1,4% |
7 | Nicki Minaj | Starships | 7,2 | 125,3 | 5,7% |
8 | Maroon 5 | One More Night | 6,9 | 163,9 | 4,2% |
9 | Flo Rida | Whistle | 6,6 | 220,8 | 3,0% |
10 | Flo Rida | Wild Ones | 6,5 | 159,4 | 4,1% |
Il rapper USA Flo Rida dovrebbe essere considerato secondo ex-aequo visto che piazza due brani che arrivano a 12,3 milioni di download complessivamente. Tra l'altro è anche il più astuto perché i suoi videoclip, sempre gli stessi del genere (rapper nero tatuato e muscoloso che fa la bella vita circondato da belle ragazze prosperose) se li è fatti produrre e pagare (presumibilmente) da note località turistiche (Acapulco e Dubai). Rapper donna che segue lo stesso schema è la Nicki Minaj. I più elaborati e sicuramente costosi sono i videoclip mini film dei Maroon 5, prediletti per ignoti motivi dalla loro major (la Universal). Lo sappiamo che è ripagata da buone vendite, in pratica sono i primi nell'anno considerando i due brani piazzati (16 milioni di download), ma con lo sforzo che hanno messo in campo ci arriverebbe chiunque. Unici intrusi di musica alternativa e di una indie i .fun, grazie ad una serie televisiva USA (come la Carly Rae Jepsen). |
Tutti grandi successi che hanno portato a casa anche oltre 10 milioni di dollari in un anno senza costi (a parte quelli iniziali di produzione della musica e del video), e' interessante però anche fare un raffronto con le visualizzazioni su YouTube. Nelle ultime due colonne proponiamo quindi un confronto con i download gratuiti su YouTube, prendendo peraltro solo i dati del video ufficiale, che per questi brani c'è sempre (ma che è accompagnato da decine di altri upload non ufficiali). Come si vede i download pagati sono una piccola percentuale di quelli gratis (non è strano), al massimo al 5-6%. Per il rapper sud coreano ancor meno considerando l'incredibile numero di visualizzazioni (1 miliardo e mezzo, su 6 miliardi di persone al mondo ...), pare sia il video sinora più visualizzato di tutti i tempi. Il passaggio su YouTube però è solo apparentemente gratuito, chi lo guarda la connessione deve pagarla, e se è un dispositivo mobile, smartphone o tablet, non costa pochissimo, e soprattutto è un veicolo pubblicitario. Non abbiamo i dati, ma è probabile che con questi numeri enormi i ricavi da pubblicità, che poi andranno divisi tra Google/YouTube e la casa discografica, siano anche superiori a quelli del download. Il futuro della musica e (speriamo) la soluzione degli annosi problemi sui diritti di copia. |
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Musica & Memoria /
Aprile 2013 / Elaborazioni e analisi di Musica & Memoria
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