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Scegliere un impianto Hi-Fi |
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Per ascoltare bene la musica, oggetto e
obiettivo del nostro sito, occorre un buon impianto alta fedeltà, o hi-fi. Ma
dove cercarlo, sceglierlo e comprarlo? |
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Per saperne di più: |
FAQ Stereofonia / FAQ Musica liquida / La sessione d'ascolto / Musica e tecnologia / La tecnica / Gli standard / Il multicanale / Il vinile / Il Blog |
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I negozi specializzati |
Non_c'è_alternativa, bisogna proprio andare
in
un negozio specializzato. Al tempo dell'esplosione dell'alta fedeltà, quando era
di moda, ce ne era uno ad ogni angolo o quasi in ogni città d'Italia, a partire dai famosi negozi
apripista come il mitico Filc-Radio di Piazza Dante a Roma. |
1. Farsi riconoscere |
Entrando in uno di questi negozi si è subito presi da una insolita
sensazione, quella di essere diventati improvvisamente trasparenti. Come
l'uomo invisibile potrete entrare in ampie o meno ampie sale piene di
costosi componenti alta fedeltà, dove alcune persone parlano tra di
loro, senza dare alcun cenno di essersi accorti di voi.
Indipendentemente dal vostro aspetto fisico o vestiario elegante ed
appropriato, sarete totalmente ignorati. Scoprirete poi che i
negozi di hi-fi, quelli specializzati, sono frequentati soprattutto dai clienti
hi-fi, persone mediamente facoltose che investono il loro tempo e i loro soldi,
invece che in viaggi, vestiti, moto o macchine come tutti gli altri esseri umani
di sesso maschile, in componenti hi-fi. Quindi il loro divertimento consiste
nell'essere insoddisfatti di quello che hanno comprato e di cercare di
permutarlo con qualcos'altro, naturalmente dopo interminabili sedute d'ascolto
organizzate dal negoziante. Scoprirete anche che non bisogna assolutamente
parlare di alta fedeltà o di hi-fi, sono termini ormai abusati e non va bene
neanche il successivo termine hi-end, e meno che mai l'aggettivo "esoterica"
(ah! l'hi-fi esoterica ...). |
2. La strategia |
Per prima cosa occorre definire l'obiettivo e comunicarlo in modo efficace. In modo da apparire ai commessi un cliente con mezzi, e in grado di concludere l'acquisto. Ma senza scoprirsi troppo. Partiamo con l'esempio più semplice: l'impianto completo. Dimenticate e abbandonate i componenti che già avete (tanto difficilmente avranno un valore come permuta) e puntate direttamente ad un rinnovamento completo, magari per gradi.
La_comunicazione deve iniziare dalla musica.
Una volta individuato il commesso e scelta la modalità per attirare la sua
attenzione (aggressiva "a chi posso chiedere?", paziente "presenza muta ma
incombente" o una via di mezzo) l'esordio sarà "sono un grande appassionato di
musica, ho parecchi CD di (dichiarate il vostro genere preferito) ascolto con un
coordinato (o con un impianto obsoleto) sto cambiando casa (anche se non è vero)
e finalmente voglio passare ad un impianto veramente musicale". Alla fine della lezione vi consiglierà di cominciare con un componente hi-fi, probabilmente ancora dal lettore CD, voi direte che invece vorreste iniziare dall'amplificatore (vedi dopo il perché) e lui alla fine si convincerà che è inutile insistere (per via della vostra fermezza nel proposito) e ve ne presenterà qualcuno di quelli che ha in negozio. Questo è un limite dei negozi, le marche di alta fedeltà sono decine o centinaia, ma ben poche di esse, per ragioni di forza maggiore, sono nei negozi. Comprare in un negozio vuol dire limitarsi alle marche scelte dal negoziante con suoi criteri (legati alla qualità o agli sconti praticati dal distributore). Guardatevi in ogni caso dal citare al commesso (o proprietario che sia) qualche altra marca o modello dei quali aveste letto o sentito parlare e che lì non ci sono. Invariabilmente ne parlerà con sufficienza e, se di prezzo economico, dirà che sono fabbricati in Cina. E' il prezzo da pagare per un acquisto in negozio in tempi non biblici. Non è così importante, in prima approssimazione e per il primo impianto, per fortuna, i prodotti che si trovano nei negozi sono ormai a un livello standardizzato di qualità. Esercitando le necessarie cautele, che riprenderemo dopo, è ben difficile, se non impossibile, l'incauto acquisto. |
4. Parla il commesso |
Il commesso comincerà con il proporvi qualche modello mediamente costoso, anche per saggiare nuovamente il vostro budget, ad esempio modelli da 1500 Euro o più. Voi non farete una piega, al massimo direte, "ma si sente la qualità per questo prezzo?" e lui ovviamente dovrà organizzare a questo punto una sessione d'ascolto. Sull'ascolto, che è il secondo obiettivo, esistono due scuole di pensiero, la tradizionale, mediante confronto su più alternative, oppure il più recente ascolto mirato di una sola combinazione. Voi punterete sul primo, che è l'unico adattabile ad un primo impianto. Selezionerete quindi assieme al commesso 3-4
possibili amplificatori per la prova di ascolto e suggerirete anche di
aggiungere alla rosa un "modello di prezzo inferiore" per saggiare le eventuali
differenze. Il commesso dovrà poi decidere il resto dell'impianto, e qui, se è
professionale, dovrà chiedervi che stanza avete, che genere di musica sentite in
prevalenza, e dovrà orientarsi su lettore e casse della stessa fascia. |
5. La sessione ascolto |
Se ci arrivate cominciate a vedere finalmente gli aspetti positivi dei negozi
specializzati, in una saletta troverete i vostri amplificatori candidati con un
buon impianto e potrete ascoltarli con i vostri CD, che avrete portato con voi,
assistiti dal commesso. Alla fine ne avrete selezionato un paio, sui
quali farete ascolti più prolungati, e che confrontare con l'amplificatore
budget. Qualunque sia la effettiva differenza (è probabile che non la noterete
molto) direte che non la sentite. Sarà compito del commesso sforzarsi per
trovarla e convincervi. Un impianto al limite inferiore, ma comunque veramente hi-fi, e in grado di dare buone soddisfazioni, costa come uno schermo al plasma o LCD di alto livello (1500 € ai prezzi della data di questo articolo). Un impianto buono e in grado di dare ottime soddisfazioni per anni costa come uno scooter (3000 - 4000 €). Usiamo come confronto tipici acquisti che una famiglia fa, magari non a cuor leggero, ma comunque senza considerarli una follia, per consentire un confronto equo sui costi dell'alta fedeltà. Se per voi la musica è importante e il vostro apparato uditivo è un bene prezioso da non bombardare con suoni distorti, il sacrificio economico dovrebbe essere senz'altro accettabile, anche considerando che, a differenza dei beni di consumo citati, può essere acquistato per gradi, e che dura per anni. |
La soluzione all-in-1 |
Se arrivate quindi a disporre di queste cifre (magari con qualche finanziamento) l'approccio tutto-in-una-volta è senz'altro il più comodo. La scelta a questo punto sarà pressoché completamente nelle mani del negoziante, e quindi le avvertenze e le cautele dovranno essere maggiori: |
prezzo: |
se assemblato in negozio non sarà facilmente al livello minimo, riservato a offerte dei distributori (vengono ripetute ciclicamente, e possono essere interessanti); |
marche: |
solo marchi noti di produttori esistenti da tempo (controllate su Internet e sulle riviste), no marche sconosciute presenti solo in quel negozio |
confronto: |
valutare se possibile le soluzioni complete preparate da due negozi |
tempo: |
organizzare l'ascolto di almeno due sessioni a distanza di tempo, non avere fretta di concludere |
Seguendo queste avvertenze e le altre che possono venire in mente, dettate solo
dal buon senso, e a patto di avere buone difese rispetto al virus
"incontentabile" e agli amici che pongono dubbi, si avrà il non trascurabile
vantaggio di
avere in poco tempo un impianto funzionante, assemblato in tutte le sue parti
dal negoziante, e spesso anche installato e posizionato da lui. |
La soluzione "andare per gradi" |
Vediamo ora un diverso e preferibile approccio rispetto a quello tutto-in-uno, ma che garantisce comunque di ascoltare la musica in qualche modo durante il percorso di avvicinamento all'obiettivo finale. L'impianto hi-fi minimo è composto, come si diceva, da lettore CD, amplificatore e casse. L'elemento da cui cominciare è l'amplificatore. Questo è infatti il componente non presente nella totalità o quasi delle abitazioni dei potenziali lettori di queste note. Ci potrà essere un amplificatore residuato da remote "catene hi-fi" degli anni '70 o '80. Oppure il componente centrale di un "coordinato Hi Fi" dei decenni successivi. Nel primo caso è ormai obsoleto, nel secondo non è mai stato hi-fi, quindi: cambiare. Il lettore CD invece normalmente in una casa c'è, infatti qualsiasi lettore DVD è anche lettore CD. Basta collegarlo all'amplificatore appena comprato e collegarlo con un buon cavo (NON quello fornito in dotazione) e si otterrà un discreto risultato. Certo, non ottimale, un lettore CD farà la differenza, ma potrà essere acquistato dopo qualche mese. Naturalmente il lettore DVD dovrà essere abbastanza recente, di 2-3 anni, e non ignoto oggetto da supermercato da 30-40 €. Anzi potrebbe essere questa l'occasione per cambiarlo, magari con la scusa di leggere anche i formati compressi DiVX o il Blu-Ray, e comprare magari un ottimo DVD-BD di qualità, come gli scandinavi Oppo, a prezzi ormai inferiori a quelli di un buon telefonino. Con un componente così, e un buon cavo, si può anche pensare di unificare lettore CD e lettore DVD, avendo di solito anche la possibilità di utilizzare supporti in alta definizione (SACD, DVD-Audio, HDAD) o collegando direttamente sulla porta USB memorie PC con musica scaricata (legalmente) da Internet. |
Le casse di backup |
E le casse? Anche queste di solito ci sono in casa, potrebbero essere quelle
dell'impianto storico, o quelle del coordinato Hi-fi. Le prime potrebbero essere
il componente meno invecchiato dell'impianto. Bisogna controllare se le
sospensioni (l'anello in gomma attorno al woofer) sono integre (se non lo sono,
lasciate perdere, la riconatura costa di più di due casse hi-fi entry level),
potrebbero ancora fare il loro lavoro in modo discreto, sempre per dilazionare
di qualche mese l'acquisto di quelle definitive, se ben posizionate. Le mini casse dei coordinati invece difficilmente potranno garantire
un suono decente. La scelta per gradi consente anche di puntare più in alto e di arrivare, alla fine, ad un impianto di maggiore qualità. |
I criteri per la scelta dell'ampli |
Vi potrete quindi concentrare sulla scelta del solo amplificatore. Un acquisto per il quale, oltre a quelle già fornite, valgono comunque parecchie avvertenze: |
1 |
orientatevi solo su modelli a stato solido, evitate i modelli a valvole, sono sicuramente validi, ma quelli di livello economico costano di più a parità di prestazioni; |
2 |
i modelli prodotti in Italia costano mediamente meno a parità di prestazioni |
3 |
per le funzionalità tenete conto delle vostre esigenze, il numero di ingressi può essere significativo solo se avete altri apparati da collegare |
4 |
sarà invece comodo in seguito avere uscita pre e ingresso finale separati, a parità di prezzo e prestazioni può essere un elemento di preferenza |
5 |
l'uscita per due coppie di casse è invece normalmente inutile per un impianto base |
6 |
il telecomando sarà spesso disponibile, spesso incluso e a volte opzionale, serve solo per il controllo di volume senza spostarsi dalla poltrona; ognuno potrà valutare se ne vale la pena |
7 |
i controlli di tono e loudness, che potrebbero anche essere utili in qualche caso, ma dei quali si può fare tranquillamente a meno, sono presenti solo sui modelli giapponesi o nominalmente occidentali ma prodotti in Oriente (NAD, Marantz, Harman-Kardon); quelli prodotti in Europa (nei negozi troverete quasi solo modelli italiani o inglesi, a volte danesi, ma questi ultimi partono solitamente da un gradino più su come fascia) sono invece quasi sempre privi di controlli di tono; |
8 |
i modelli orientali sono tuttora negletti e considerati di qualità inferiore, sono persino difficili da trovare nei negozi (marche, oltre a quelle citate, Rotel, Onkyo, Denon); non sempre è vero che siano scadenti o inferiori, se vi capitano ascoltateli a mente libera; |
9 |
la potenza non è mai un problema, se avete una stanza normale (20-25 mq) e se raggiunge almeno i 40-50 W (è la norma). |
10 |
anche l'accoppiamento con le casse, di cui potrebbero parlarvi in negozio, non è più un problema con i moderni ampli a stato solido e con le casse dinamiche di classe media che potrete aggiungere in seguito; i componenti di questa classe di prezzo proposti dalle case più note sono ormai a un livello "senza sorprese" e con tecnologia abbastanza standardizzata. |
11 |
a parità di altre caratteristiche considerate anche l'estetica, in fondo è un oggetto che vi dovrà accompagnare a lungo e vi dovrà ben predisporre all'ascolto della musica |
12 |
a parità di prezzo o quasi preferite il modello più potente, considerando sempre di non scendere sotto i 40 W e che salire oltre i 100 W vuol dire uscire dalla fascia "primo impianto di qualità" |
Come fare a trasferire questi vincoli al commesso? Non è facile, è convinto di saperne mille volte più di voi (e di qualsiasi altro cliente), e dovrete andare per gradi per non urtare la sua suscettibilità (non è un commesso normale, come già detto). Una strategia può essere quella di esprimere questi vincoli come dubbi e preferenze, ma rimanendo fermi anche nel caso di sue insistenze. Probabilmente considererà tempo sprecato insistere su modelli che il cliente ha scartato in partenza, per motivi ignoti e che lui comunque non condivide. |
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La scelta dell'amplificatore |
Fatto_questo screening iniziale rimarranno probabilmente non più di due o tre
modelli. Su questi per l'ascolto non fate caso a estensione della risposta
(bassi e acuti) ma alla ricostruzione spaziale, ad esempio all'altezza apparente
del cantante o della cantante (è su questo che più probabilmente si distinguono
i modelli)
Sarete arrivati quindi con 2, forse 3 amplificatori, e forse con il modello
budget come confronto, con numerosi ascolti alle spalle e con sensazioni che si
confondono nella memoria. E' possibile che un modello vi appaia come quello che
suona senz'altro meglio, in questo caso dovrete soltanto confermare
l'impressione con altre sessioni di ascolto, ma solo di quello, senza confronti. In sintesi, con un investimento ridotto e questi semplici accorgimenti, avrete in casa un buon amplificatore, collegato al DVD e a un paio di casse "temporanee" e potrete iniziare ad ascoltare la vostra musica con un percepibile salto di qualità e un investimento accettabile. |
Ma il prezzo sarà equo? Parliamo proprio del prezzo del componente scelto nel negozio. Sarà il più basso o da qualche altra parte si troverà a meno? Come in tutti i settori dell'elettronica ci possono essere variazioni da negozio a negozio o su vari canali di vendita, sconti, ricarichi difformi. Trattandosi di componenti a non grande diffusione qui è meno marcato. L'attenzione comunque è doverosa come sempre, e un prezzo superiore in misura non esagerata è coerente con il servizio che il negozio ci da' (anche se non è detto, magari invece ci propone addirittura sconti). Una usanza particolare di questo settore sono i componenti "demo", cioè già usati in negozio per gli ascolti o in occasione di fiere e mostre. Per i lettori CD è da valutare con attenzione, ma per amplificatori e casse si può approfittare, controllando attentamente lo stato e verificando i tempi di garanzia residua. |
Le casse |
Le "casse", o meglio i
diffusori o "sistemi di altoparlanti" saranno il secondo passo, se il lettore CD di fortuna (DVD) sarà appena adeguato.
Un paio di casse ben scelte consentono effettivamente di entrare definitivamente nel
mondo dell'alta fedeltà. Il modello è ormai standardizzato su un parallelepipedo di altezza 100-120 cm, a due vie con tweeter a cupola, e woofer da 16-18cm caricato in bass reflex (come la Mission M66i della immagine a lato o le Totem Arro sotto). In truciolare rifinito come i mobili moderni di serie (quindi con laminato in finto legno) hanno una forma elegante e slanciata e vanno d'accordo con tutti gli arredamenti, essendo le finiture di solito a scelta scure o chiare. |
Differenze tecnologiche possono esserci nel tweeter, a cupola metallica o
morbida, e nel posizionamento del condotto reflex, frontale o posteriore o verso
il basso. In alcuni casi, nei modelli superiori, il basso può essere realizzato
con due woofer accoppiati (di solito in questo caso sono chiamate "a 2 vie e
mezza", è una soluzione che sta prendendo piede). Non sono questi gli elementi che influenzano il
risultato finale, quanto piuttosto la qualità dei componenti e del sistema di
filtraggio interno (crossover) e quindi evitate di farvene influenzare. Al negoziante sarà sufficiente richiedere un diffusore "a torre" in quanto ottimale per la stanza di ascolto, citando come esempio un modello a grande diffusione, come il due vie tower della serie standard del principale costruttore, vale a dire la serie 600 della inglese B&W (Bowers & Wilkins). Alla data di questa pagina il modello è il 684, ma potrebbe variare in futuro. Nel negozio potrebbero avere proprio questo modello ma proporvene altri in quanto, a loro parere, superiori, oppure non averlo affatto, ma in ogni caso avrete individuato il target e si potrà procedere con la sessione di ascolto. I modelli di questo tipo delle case più note sono tutti di buona qualità, anche se certo non tutti uguali e, ancora una volta, la scelta potrebbe essere alla fine non la migliore in assoluto, ma comunque garantirà un ascolto soddisfacente. Per quanto riguarda la scelta tra i modelli proposti facciamo riferimento a quanto già detto nella pagina sulla sessione di ascolto e sopra sulla scelta dell'amplificatore. Nel caso di dubbio scegliere le casse più belle esteticamente e con la immagine più attraente. L'unico problema all'ascolto potrebbero averlo gli appassionati di heavy metal, dance, hip-hop o black recente. |
E il-lettore CD? |
Se_non_vi_siete fatti sedurre dalla scelta semplificata che proponevo prima (e che aumenterà i miei nemici tra i veri appassionati di Hi-Fi, che aborrono questo approccio), vale a dire il lettore multiformato, rimane la scelta del lettore CD specializzato. E' un componente difficile da scegliere in base agli ascolti, le differenze ci sono ma si apprezzano col tempo (ad esempio rimettendo nell'impianto il modello precedente). Più difficili da individuare con ascolti a confronto. Il progresso tecnologico nei convertitori digitale analogico (il componente più critico) proseguono e quindi aspettare può essere un vantaggio. Anche se non si dovrebbe, in questo caso potrebbe essere anche ascoltato il semplice parere del commesso, da confermare con un attento (e ripetuto) ascolto a confronto con il componente che usate in casa. |
Vinile, MP3, iPod, alta definizione, musica liquida? |
Ci siamo scordati qualcosa? Abbiamo pensato solo al formato CD, ma non è ormai
superato? No, abbiamo pensato al patrimonio musicale dell'ascoltatore tipo, e al
formato per il quale sono tuttora disponibili, in formato non compresso anche se
in media definizione, tutti i titoli pubblicati dagli anni '80 ad oggi e la
quasi totalità di quelli pubblicati in precedenza. L'alta definizione in musica
per ora è ancora marginale in quanto non supportata dalle
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E agli appassionati o curiosi del vinile abbiamo già dedicato una sezione tutta per loro. |
E i negozi specializzati esistono ancora? |
Il mercato si riduce per vari fattori, il primo dei quali è la competizione della musica con altri generi di intrattenimento, e quindi fatalmente si riduce il numero di negozi, chi non abita in una grande città (o nelle vicinanze di un centro specializzato) dovrà fare qualche ricerca per trovarli. Ma per ora resistono ancora, spesso in sinergia con gli strumenti musicali, che invece per fortuna non stanno conoscendo crisi. |
Note |
Avete invece trovato negozianti simpatici e disponibili anche verso i neofiti a basso budget? O ancora più "respingenti"? Scriveteci. |
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Contenuti Corrispondenti |
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© Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria Settembre 2009 / Revisione: Ottobre 2011, Gennaio 2014 |
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