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Milva e il tango |
Vedi anche: Tutte le cover di Milva / Tutte le covers / La musica leggera e le cover / Le cover da Burt Bacharach / Le cover di Petula Clark / Le auto cover di Charles Aznavour |
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Milva internazionale |
Milva, interprete
internazionale come e più della sua storica rivale Mina,
anche per la sua assenza di remore a viaggiare in ogni angolo del mondo, ha
esplorato sin dai suoi primi anni il mondo della musica fuori dai ristretti
confini della musica leggera. Già negli anni '60 le prime cover di Edith Piaf, poi verso la fine del decennio una sua
prima ricerca sul tango, allora confinato a genere da night e ben poco noto
nella sua natura di musica di una nazione. All'inizio del nuovo decennio seguirà
un ardito esperimento con un intero LP dedicato a cover di Edith Piaf. Interpretazioni non molto innovative, ma solo pochi anni dopo, come sappiamo, Milva arriverà al teatro e a Bertolt
Brecht, ma stavolta anche in lingua originale. E tornerà anche al tango con ben
altri mezzi e capacità interpretative, affrontando la rilettura e il rilancio
del genere ad opera di Astor Piazzola. |
La scaletta dell'LP Tango (Ricordi SMRL 6058 - 1968) |
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A1 - Questo tango (La Cumparsita) -
(Rondinella, Rodriguez) - 3:17 |
Note alle versioni italiane |
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Questo tango (1968) |
La cumparsita (1924) |
Carlos Gardel |
Questo brano apre la tracklist dell’LP “Tango" su testo italiano di Eugenio Rondinella. La brava e già affermata cantante interpreta in maniera efficace un genere molto apprezzato ancora oggi in tutto il mondo. I primi esempi di tango risalgono alla seconda metà del 1800, in forma strumentale, ma già dalla seconda decade del 1900 si hanno registrazioni cantate. La Cumparsita è uno tra i più conosciuti tanghi al mondo, opera del compositore uruguaiano Gerardo Herman Matos Rodriguez, la pubblicazione risale al 19 aprile del 1917. E’ un’opera definita per legge dal parlamento uruguaiano “Inno popolare e culturale della Repubblica Orientale dell’Uruguay” (legge N°16.905 del 18 dicembre 1997). Spesso identificato per errore come tango originario dell’Argentina. L’opera nacque senza un testo e nel tempo cadde in disuso, ma nel 1924 Pedro Enrique Maroni e Pascual Contursi aggiunsero un testo dal titolo “La Cumparsita (Si Supieras), ma all’insaputa del compositore, eseguendola in varie occasioni, e suscitando l’ira di questi. Dopo una infinità di udienze il caso si risolse in tribunale solo nel 1948, dando ragione all’autore della musica. Pare infatti che avesse ceduto per 20 pesos i diritti sul suo spartito alla Editorial Breyer Hermanos, accettando ingenuamente questa somma irrisoria per inesperienza (all’epoca era un ragazzotto di 17 anni). Nel frattempo l’autore stesso, aveva scritto un suo testo, per questa ragione si hanno differenti versioni. La deposizione della canzone risale ad un passato ancor più recente, al 14 dicembre del 1951, ed è verificabile nel sito Autori ed Editori argentino SADAIC . La prima registrazione su disco è ad opera del cantante franco-argentino Carlos Gardel (78 giri Odeon), pubblicato nel 1924. |
Guardando intorno a te (1968) |
A media luz (1926) |
Carlos Gardel |
Un altro classico del genere, molto popolare e conosciuto in tutto il mondo. E’ stato composto dall’uruguaiano Edgardo Felipe Valerio Donato con le liriche di Carlos Cesar Lenzi nel 1925 per il musical "Su majestad la revista", per la voce della vedette cilena Lucy Clory che interpretava il brano nella prima rappresentazione a Montevideo in quell'anno. La prima registrazione in esecuzione solo strumentale è dal quartetto argentino guidato dal bandoneista Juan Cambareri. Successivamente venne registrata dal cantante Carlos Gardel (Charles Romuald Gardel), nato francese ma di nazionalità argentina , come singolo su 78 giri su etichetta Odeon, pubblicato a Buenos Aires nel 1926 con numero di catalogo 18179 4338. In Italia oltre alla versione di Milva c’era già stata in precedenza quella del Quartetto Cetra cantata in originale “A media luz” del 1961. |
Il cantastorie col bandoneon (1968) |
Bandoneon Arrabalero (1928) |
Carlos Gardel |
Testo italiano di Umberto Bertini. Altro tango, questa volta tutto argentino, ma che non restò immune da polemiche alimentate in questo caso da una probabile compravendita della partitura originale, si dice che sia stata venduta per mille franchi da Horacio Gemignani Pettorossi, (altro compositore argentino), a Bachicha, pseudonimo del compositore e bandoneista argentino Juan Bautista Deambroggio. La polemica appare inconsistente in quanto un affermato compositore come Horacio Gemignani non avrebbe mai venduto la sua opera a chi che sia, tra l’altro offrendola lui stesso, senza condizionamenti altrui. Lasciate le polemiche ai tanti furbi e invidiosi, resta fermo il fatto, che quest’ultimo è il titolare inconfutabile per cui ad oggi, i suoi eredi ne detengono i diritti. Il testo è stato scritto dall’amico poeta, scrittore liricista, chitarrista e cantante argentino Pascual Contursi durante un soggiorno del compositore a Parigi. La canzone era pronta e lo stesso compositore si esibì a Parigi con la sua “Orquesta Bianco-Bachicha”, cantata da José Cohan, e fu da subito un successo strepitoso. Oltre alla versione dell’orchestra Bianco-Bachicha, la registrò Carlos Gardel che la rese ancora più famosa. |
La mia vita cambierà (1968) |
Inspiracion (1931) |
Agustìn Magaldi |
Testo italiano di Eugenio Rondinella, la musica originale venne composta nel 1918 da Peregrino Paulos (Peregrino Paulos figlio, nato dallo spagnolo Peregrino Paulos e dalla danese Juana Mogensencol) col titolo “6o del R. 2“, dedicandola al fratello Niels Jorge, che prestava il servizio militare appunto nella 6a compagnia del 2° reggimento di fanteria. In seguito assunse il titolo “Inspiracion”. L’autore faceva parte come bandoneonista dell’orchestra guidata da Augusto Berto. Si esibivano come era consuetudine nei bar e nei caffe e registrarono anche in assenza di una associazione di autori ed editori come la argentina SADAIC, nata solamente in anni più recenti. La prima registrazione strumentale è stata ad opera della orchestra di Roberto Firpo, ma questo tango è stato presto dimenticato e solo nel 1929 venne ripreso da Pedro Maffia, poco dopo Luis Rubistein scrisse il testo e venne interpretata e registrata per la prima volta da Agustìn Magaldi nel 1931. |
Stanotte sognerò (1968) |
Blauer Himmel (Blue Sky) (1937) |
Greta Mathilda Wassberg |
Testo e arrangiamento di Iller Pataccini, musica originale composta nel 1936 dal compositore tedesco Josef Rixner che intitolò il suo brano “Blauer Himmel” (cielo blu), Incisa in seguito come “Blue Sky” dal direttore d’orchestra austriaco Barnabas von Geczy che la eseguì alla fine degli anni trenta del 1900, la sua registrazione risulta su 78 giri, etichetta Electrola, pubblicazione nel 1938. La prima registrazione è però di Greta Mathilda Wassberg, cantante solista svedese che si esibiva accompagnata dall’orchestra del secondo marito (Arne Hülphers), su 78 giri su etichetta Grand, numero di catalogo 027, pubblicato il 28 aprile 1937. |
Adios Muchachos (1968) |
Adios muchachos (1928) |
Carlos Gardel |
Anche qui testo italiano e arrangiamento del maestro Iller Pataccini. La musica originale era composta da Julio Sanders e il testo era di Cesar F. Vedani. Un brano cantato per la prima volta da Carlos Gardel che lo registrò per la Odeon, che lo pubblicò su 78 giri il 26 giugno del 1928, con numero di catalogo 18245 2831/1, |
La donna del buono a nulla(1968) |
Duelo criollo (1945) |
Guillermo Rico |
Ancora testo italiano e arrangiamento di Iller Pataccini, per un tango con musica originale composta nel 1928 da Juan Razzano e testo di Lito Bayardo. La prima esecuzione e registrazione era stata ad opera di Guillermo Rico, accompagnato dall’orchestra di Francisco Canaro, 78 giri, Odeon, numero di catalogo: 5269 14623, pubblicato il 16 maggio del 1945. |
Rodriguez Morirai (1968) |
Rodriguez peña (1932) |
Alberto Gòmez |
Prima canzone della seconda facciata, l’incredibile testo italiano era di Eugenio Rondinella. In originale era un tango dedicato ad un personaggio storico importante del periodo della “Revolucion de Mayo” del 1810, molto amato in Argentina, si tratta appunto di Rodriguez Peña, un condottiero che contribuì alla disfatta della reggenza della corona di Spagna, contribuendo a dare all’Argentina un governo autonomo. Musica di Vincente Greco, testo originale di Temes (Juliàn Porteño) Ernesto del 1911, la prima registrazione su disco di Alberto Gòmez (Nico), accompagnato da “Adolfo Carabelli y su Orquesta Tìpica” su 78 giri per la RCA Victor risale al 24 giugno del 1932 (numero di catalogo 37225). A dir poco irrispettosa la versione di Rondinella, che trasforma un eroe del risorgimento argentino in un bandito rapinatore di banche. Pensate se l’avesse fatto un argentino con Garibaldi. |
All’osteria (1968) |
El choclo (1941)(1948) |
Angel Vargas/ Alberto Arenas |
Testo italiano di Iller Pataccini, l’originale è stata composta da Angel Gregorio Villoldo nel 1907, vennero scritti due testi 40 anni più tardi, rispettivamente da Juan Carlos Marambio Catán e Enrique Santos Discepolo, la prima esecuzione cantata, col testo di Catàn, è stata ad opera di Angel Vargas accompagnato dall’Orchestra di Angel D’Agostino nel 1941, mentre la prima esecuzione col testo di Discepolo è stata di Alberto Arenas accompagnato dall’Orchestra di Francisco Canaro nel 1948. |
Il diario sa (1968) |
Blue tango (1963) |
Leroy Anderson ”Pops” Concert Orchestra |
Cover musicale. Testo italiano di Eugenio Rondinella, Milva interpreta il tango con andamento melodico lento, dovuto all’arrangiamento particolare di Iller Pataccini. Musica originale composta nel 1951 dal compositore statunitense Leroy Anderson e testo di Mitchell Parish. La prima registrazione, da parte della Leroy Anderson ”Pops” Concert Orchestra, risulta per la Decca Records, numero di catalogo 27875 nel 1952. Grande successo da alti vertici delle classifiche USA e Europa, con svariate versioni orchestrali ed infine anche la prima versione cantata dalla cantante inglese Alma Cogan sempre nel 1952. |
So che nel cielo(1968) |
Poema (1935) |
Roberto Maida |
Testo italiano ancora di iller Pataccini, musica originale composta e scritta nel 1925 da Antonio Mario Melfi e Eduardo Bianco, prima registrazione di questo brano cantato è di Roberto Maida, accompagnato dall’orchestra di Francisco Canaro, 78 giri, etichetta Odeon, numero di catalogo 4945 8189, pubblicato in data 11 giugno 1935. |
Adiòs, pampa mia (1968) |
Adiòs, pampa mìa (1945) |
Alberto Arenas |
Ultima traccia dell’album, testo italiano di Alberto Larici, musica originale composta e scritta nel 1945 da Francisco Canaro, Mariano (Mores) Martìnez e Ivo Pelay (Guillermo Juan Robustian Pichot), cantata da Alberto Arenas, vocalista ultradecennale dell’orchestra di Francisco Canaro. La traduzione e tutta la storia della canzone e delle prime esecuzioni si possono leggere dal link a lato. |
© Musica & Memoria Ottobre 2014. Note e ricerche musicali a cura di Ignazio Sulis. |
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