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Ricky Shayne - Uno dei Mods |
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Dopo diec'anni ho rivisto l'amico Bob (1) |
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Uno dei Mods (coro) |
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Io non potevo capire e domandai |
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Insieme a noi (coro) |
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A Liverpool c'erano mille dei Mods |
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Ye ye yee |
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Pugni e catene eran contro di noi |
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Ye ye yee |
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(rumori di lotta) |
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Era finita la festa e mi rialzai (3) |
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Uno dei Mods (coro) |
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A Liverpool c'erano mille dei Mods |
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Le bande giovanili |
La melodrammatica canzone del 1965, primo grande successo dell'enigmatico Ricky Shayne e icona del periodo beat, è ispirata alle bande giovanili formatesi in Inghilterra nei primi anni '60, e in particolare ad un episodio, molto enfatizzato sulla stampa inglese e anche italiana dell'epoca, una vera e propria battaglia tra Mods e Rockers nei dintorni di Londra (sulla spiaggia di Clacton nell'Essex, il 29 marzo 1964), con numerosi contusi. Per fortuna nessun morto nella realtà, furono più che altro tafferugli. |
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Chi erano i Mods? |
Gli
autori italiani (Migliacci, Mantovani, Meccia) avevano probabilmente
informazioni molto scarse, o deliberatamente hanno falsato la realtà, nel
senso che i Rockers e i Mods nella canzone sono a ruoli invertiti. I
Rockers infatti adottavano un look di ispirazione USA che era una
evoluzione di quello dei "selvaggi" o dei Teddy
Boys degli anni '50, quindi giubbotti di pelle nera (il
"bomber"), blue jeans
stretti e accessori vari da duro (lo stile macho tuttora utilizzato dai bikers
in Harley-Davidson in tutto il mondo, uno stile evidentemente intramontabile). I Mods (da Modernism,
un termine usato inizialmente per definire il jazz più attuale, "modern
jazz" contrapposto al jazz tradizionale d'anteguerra) invece adottavano uno stile dandy e
raffinato, soprabiti eleganti, impermeabili parka, giacca attillata e cravatta, attenzione ad
ogni dettaglio, giravano in scooter Lambretta
o Vespa (vedi la foto, scattata nel
1966 a Brighton) e ascoltavano musica ska e
soul. E' lo stile del protagonista di Quadrophenia,
l'opera rock (di quasi 10 anni dopo, 1973) dei Who,
che erano negli anni '60 i cantori ufficiali del movimento Mod. Lo
stesso stile elegante in modo esasperato che verrà ripreso da Tom
Weller e Mick Talbot con il
progetto Style Council, in
contrapposizione al movimento punk, negli anni '80. |
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La visione italiana |
Il look "fighetto" dei Mods era del tutto incomprensibile nell'Italia degli anni '60, a cominciare dallo sconosciuto Parka, per proseguire con giacca e cravatta che ancora i liceali bene portavano o erano obbligati a portare come una specie di divisa, non parliamo poi della Lambretta che evocava allora soprattutto la visione di operai che vanno in fabbrica la mattina presto, quindi nessuna sorpresa se il cantante Ricky Shayne si vestiva esattamente come un Rocker mentre cantava "Uno dei Mods" e che nella canzone il simbolo dell'abbigliamento Mod diventa una incongrua giacca di cuoio. |
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Il film |
Come
abitudine dell'epoca dalla canzone di successo venne tratto un film (erano
i cosiddetti "musicarelli") protagonista lo stesso Ricky Shayne
con Orchidea De Santis, l'attore tedesco Udo Jurgens (che ha curato anche
la colonna sonora), Enzo Cerusico e Solvi Stubing (La
battaglia dei Mods del 1966, regia Franco Montemurro, prodotto
da Turi Vasile per la Ultra Film in coproduzione con una casa tedesca, uscito anche in Germania con il titolo
"17 Jahr, blondes Haar", ovvero "17 anni, capelli
biondi"). La vicenda veniva espansa e ruotava intorno alla fuga del
protagonista dopo la battaglia descritta nella canzone, con puntate in
Francia tra i beatniks (con l'episodio di un incongruo "matrimonio
beatnik"), a Genova e infine a Roma dove, a parte le divergenze con
il padre (che simboleggiano il contrasto tra generazioni) il protagonista
assiste allo sgombero da parte della polizia dei capelloni dalla scalinata
di Piazza di Spagna
a Roma, altro luogo
mitico del movimento beat (tra l'altro è un episodio realmente avvenuto,
e stigmatizzato in un editoriale, più volte citato, della rivista Giovani). Ovviamente non mancano occasioni a Shayne di
cantare il suo secondo singolo Number 1
e numerose cover in inglese (Take A Heart, Crazy Baby I Got You e altre). |
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Già negli anni '60 giravano sospetti sulla vera identità del cantante. Lui diceva che Ricky Shayne era il suo vero nome e che era americano del Massachusetts, ma voci lo davano come italiano, e in particolare come proveniente da Trani, in Puglia. In seguito è prevalsa la versione che lo dava per libanese, come Patrick Samson, da cui il suo aspetto mediterraneo ma "meticcio", con i celebrati occhi chiari, e la familiarità con l'inglese legata all'allora ricca e cosmopolita "Svizzera del Medio Oriente. Il cantante e attore peraltro è ancora in attività e pare anche in ottima forma fisica, si è trasferito in Germania già alla fine del periodo beat, dove ha avuto notevoli successi, e negli ultimi anni si esibisce con un trio punk (con una certa coerenza al suo personaggio, quindi), in un curioso parallelo con la vicenda di Maurizio Arcieri dei New Dada. Anche se da qualche parte si riparla delle origini pugliesi, effettivamente da fonti tedesche si apprende che il suo vero nome è George Albert Tabett, nato nel '44 al Cairo da padre libanese (manager in una società petrolifera) e madre egiziana (pittrice), cresciuto in Libano fino ai 15 anni, poi a Parigi per studiare, in Italia dal '65, come sappiamo, e infine dal '70 - '71 in Germania. Da aggiungere che, a parte la vicenda del nome d'arte, tutte le testimonianze parlano di Ricky Shayne come di una persona estremamente spontanea e diretta. (Nella foto di copertina di un suo singolo, Ricky Shayne nel 1966). |
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L'umorismo involontario |
Numerose perle nel testo simpaticamente ingenuo, dalla espansione temporale dell'inizio (1) in un'epoca, gli anni '60, nella quale le mode duravano al massimo un paio d'anni, al ribellismo che poi si concretizza in una occasione per ballare (2), allo strano concetto di festa (3) ("Era finita la festa...") nella quale erano morti almeno due ragazzi. |
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Il seguito |
Come era costume all'epoca, dopo il grande successo dell'originale Ricky Shayne e i suoi autori misero in cantiere un seguito, Vi saluto amici Mods, che ha per tema l'addio a Liverpool del protagonista (ormai rimasto da solo, la ragazza e l'amico sono morti). Non si sa per quale motivo (forse pensavano ormai di potersi rivolgersi al grande pubblico, e non solo ai "giovani") il brano è quanto di più lontano dal beat si possa immaginare, un lentone micidiale con arrangiamento classico, inserti parlati in stile confidenziale, sezione d'archi, tamburi a marcetta militare per sottolineare i momenti epici e una armonica stile western per accompagnare in tono malinconico l'addio, o forse l'arrivederci, dai superstiti amici Mods. Nulla di strano che non sia piaciuta né ai giovani né al pubblico amante della canzone più tradizionalista, e sia passata senza lasciare traccia. |
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Le altre canzoni sul tema |
La più nota tra
le canzoni ispirate agli stessi scontri (mitici e mitizzati, come si è
visto) è Atto di forza n.10, il celebre (relativamente al piccolo mondo
beat) brano dei torinesi Ragazzi
del sole, uno dei complessi beat italiani più apprezzati, forse
maggiormente negli anni del revival che in quelli del beat vero e proprio.
Un brano comunque molto forte, ottimamente eseguito, sicuramente al passo
con le migliori proposte inglesi del 1966. |
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(Parlato con
sottofondo di coro a bocca chiusa e armonica) |
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Vi saluto amici
Mods (chitarra elettrica stile Shadows) |
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Questa notte a
Liverpool (campanelli e coro) |
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(Parlato con coro
e chitarre) |
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Ma qualunque sia
il domani |
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Questa notte a
Liverpool (tornano i campanelli e il coro) |
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Questa strada è già una tomba |
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Questa strada è già una tomba |
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Atto di forza numero 10 |
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Di
colpo la vista diventa annebbiata |
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Questa strada è già una tomba |
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Atto di forza numero 10 |
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(Vedi la pagina su Atto di forza n.10) |
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Vedi anche: |
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Il beat e le canzoni di protesta / I complessi beat / I testi / Le copertine / Il fenomeno delle cover / Cover “adulterate” / La radio / Dove trovare i dischi beat? |
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© Musica & Memoria Settembre 2005 - Gennaio 2006 / Testo originale di "Uno dei Mods" di Franco Migliacci e Gianni Meccia e altri testi riprodotti per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita / Revisioni: 28/1/2006 (identità R.S.; dati film), 2013 (alcune precisazioni sul termine mods). |
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