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Mini guida alla fotografia digitale- 3.3 L'uso del flash

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Indice

La fotografia in luce artificiale nel mondo digitale / Le modalità standard di uso del flash / Uso avanzato del flash / Come gestire più flash e flash separati

Vedi anche: 

Macchine fotografiche digitali / Macchine fotografiche analogiche / Mini guida fotografica analogica / La bella foto

   

La fotografia in luce artificiale nel mondo digitale

 

Il flash, un lampo di luce sincronizzato con lo scatto, è stato introdotto in fotografia sin dai primi anni del secolo scorso per consentire di scattare foto in situazioni di luce insufficiente, di notte, in ambienti chiusi e bui. Con la fotografia digitale e con il progresso dei processori negli ultimi anni, con macchine come le ultime Nikon D850 in grado di fornire foto visibili quasi al buio con una sensibilità che arriva fino a 102.400 ISO (le pellicole negative più sensibili, le Kodak Recording, arrivavavo a 6400 ISO con uno sviluppo speciale) l'esigenza non è più un obbligo, nel senso che si può ottenere un'immagine utilizzabile in ogni condizione di luce che consente anche al fotografo di vedere qualcosa.

L'esigenza del flash rimane però tuttora se si vuole ottenere la miglior qualità dell'immagine anche in luce scarsa o se si vogliono ottenere specifici effetti di luce, come ad esempio la classica luce laterale intensa spesso usata nei ritratti.

 

Le modalità standard di uso del flash

 

La potenza di illuminazione di un flash è una scelta di progetto, ovviamente più un flash è potente più è costoso e ingombrante. La scala di potenza è indicata con un "numero guida" che serviva nelle macchine analogiche per regolare opportunamente il diaframma, ed eventualmente anche i tempi nelle macchine con otturatore centrale (quelle che potevano usare il flash con tutti i tempi di posa, mentre le macchine con otturatore a tendina avevano un tempo di posa massimo usabile, tipicamente 1/60 o 1/125 di secondo). Bisognava quindi impostare correttamente diversi parametri per un'esposizione corretta con il flash.

Nel mondo digitale è invece tutto più semplice perché tutte le macchine digitali includono la gestione automatica del flash e consentono di scegliere la modalità di utilizzo in base alle esigenze di ripresa:

  • Automatico: l'apertura del diaframma, il tempo di esposizione e la sensibilità del sensore in ISO sono regolate automaticamente al momento dello scatto; garantisce una foto corretta, ma non è detto che il bilanciamento tra le parti illuminate dal flash e quelle più lontane sia ottimale.
  • Fill flash (flash di riempimento): il flash scatta comunque, serve per illuminare il soggetto in controluce; se la fotocomera non include un automatismo specifico occorre regolare con uno o più scatti di prova il bilanciamento dell'esposizione tra il soggetto in controluce (backlit) e lo sfondo, regolando la intensità del flash (nelle Sony Alpha 6000 / Nex  Menu > Bright / Color > Flash Compensation, a flash attivo).
  • Slow Synchronization: il flash scatta comunque e il tempo di posa viene allungato automaticamente per esporre correttamente anche lo sfondo, evitando l'effetto "foto col flash".
  • Rear Synchronization (sincronizzazione sulla seconda tendina): il flash scatta solo sulla seconda tendina, quando l'immagine sta per chiudersi; usando tempi lenti consente di illuminare una scena in poca luce mantenendo però le scie di movimento di auto o persone nella scena.

Uso avanzato del flash

 

Le fotocamere digitali a volte hanno un flash integrato di bassa potenza, che può essere comodo in alcune situazioni, ma per un uso semi-professionale è necessario un flash separato (anche più di uno) e ovviamente l'apparecchio deve avere una slitta flash o una connessione per flash esterno. Tutte le funzionalità elencate prima sono possibili anche con il flash separato, che però deve essere riconoscibile dalla fotocamera. Questo è sempre garantito se è della stessa marca, mentre se è un flash universale bisogna verificare la compatibilità con lo specifico modello. Il flash esterno consente ulteriori modalità:

  • Regolazione dell'ampiezza dell'illuminazione: il flash esterno è più potente e può illuminare maggiormente in profondità e in larghezza la scena; può essere tipicamente configurato per un'ampiezza del raggio luminoso a visione grandangolo (con meno potere di illuminazione) oppure più focalizzato, visione normale-tele (con potere di illuminazione massimo);
  • Flash verso l'alto: normalmente i flash esterni conentono di rivolgere la parabola a 90° e quindi verso l'alto illuminando il soffitto di un ambiente chiuso; in questo modo (se il soffitto è bianco) si ottiene una luce diffusa su tutta la scena eliminando in modo molto efficace l'effetto flash. Essendo luce diffusa da una superfice opaca non vengono evidenziate le ombre e l'effetto è simile a lampadari o plafoniere a soffitto (ma con potenza di illuminazioe adeguata);
  • Flash laterale: se il flash consente di essere piegato di lato a 90° il colpo di flash può essere diretto su una parete bianca laterale, ottenendo una luce laterale utile per ritratti e in generale per evitare la luce piatta frontale; come nel caso precedente la fotocamera regola l'esposizione automaticamente. Questa possibilità è molto rara nei modelli attuali di flash e per ottenere questa funzionalità è necessaria una connessione wireless, come per le modalità seguenti;
  • Flash separato: la luce del flash invece di provenire direttamente dalla fotocamera arriva al soggetto da una diversa posizione; questo è utile per evitare l'effetto "occhi rossi" e soprattutto per evitare l'antiestetica illuminazione frontale piatta: è sufficente che il flash sia a un metro sul lato per ottenere un'illuminazione più naturale e gradevole;
  • Secondo flash: si aggiunge al primo flash per schairire altre parti della scena; l'utilizzo principale è l'eliminazione nei ritratti dell'ombra del soggetto creata dalla luce del flash sulla parete posteriore, per ottenere un risultato più professionale; ma serve anche (eventualmente affiancato da un terzo flash) per l'uso creativo e controllato della luce: la classica foto "da studio".

Come gestire più flash e flash separati

 

Nella fotografia analogica si usavano sensori ottici o cavetti, e nelle foto dei matrimoni l'assistente che teneva in mano il flash a torcia. Ora si fa tutto con connessioni wireless, Bluetooth o Wi-Fi. Per il flash separato serve ovviamente un supporto, ovvero un cavalletto con l'apposito accessorio a slitta avvitabile sulla ghiera per la conessione delle macchine fotiografiche. La connessione Wi- Fi dipende dalla fotocamera e dal flash. Tipicamente i flash dello stesso produttore dela fotocamera sono già predisposti, in altri casi è necessario un trasmettitore, che può essere anche un altro flash della stessa casa (come l'economico HVL-F20M della Sony nella immagine sopra).

L'esposizione anche con più flash che agiscono contemporaneamente è sempre regolata automaticamente dalla fotocamera al momento dello scatto, regolando diaframma e/o tempi. Per vedere però se l'effetto è quello voluto, a meno di essere esperti come un fotografo professionale (o aver raggiunto un'esperienza simile) occorre andare per tentativi procedendo con diversi scatti di prova (possibilmente senza i soggetti o con amici/amiche molto pazienti). Era in realtà la stessa cosa che facevano i fotografi professionisti al tempo dell'analogico, solo che dovevano usare un dorso Polaroid sulle loro Hasselblad. Con la fotografia digitale invece la possibilità di vedere la foto è istantanea. Per una visione più efficace di quella consentita dallo schermo da 3" della macchina fotografica è possibile inoltre con tutte le macchine attuali trasmettere le foto appena fatte a un tablet o a un notebook e vederle comodamente in grande formato. Altro grande vantaggio della fotografia digitale.

 

© Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria Agosto 2020

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