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Musica & Memoria / Lucio Battisti - La canzone del sole |
Testo / Accordi / Versione inglese (The Sun Song) / Note |
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Di Lucio Battisti su Musica & Memoria trovi anche: Dio mio no, La luce dell'Est, Innocenti evasioni, Comunque bella, 29 settembre, Il vento |
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Vedi anche: Lucio Battisti e le donne, Testi, Traduzioni, Copertine |
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La canzone del sole |
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“La
canzone del sole / Anche per te” è stato il primo singolo, pubblicato nel
novembre del ’71, dalla neonata etichetta indipendente Numero
Uno, fondata dal cantautore assieme all'onnipresente Mogol.
E' diventata quasi subito la canzone italiana più celebre degli anni '70 e
la preferita per i momenti conviviali, per cantare in coro, accompagnati da
una sola chitarra (e tre facili accordi da eseguire) ed evocare il passaggio
dall'infanzia felice alla complessità adulta, e soprattutto il nuovo ruolo
che la donna aveva conquistato nel decennio appena trascorso, con un crescendo irresistibile
ma velato di malinconia e di vano rimpianto (ma, in realtà,
di cosa parla veramente
questa famosa canzone?).
Un m Che
peraltro ha anche provato a proporre questa canzone, tradotta e cantata in
inglese con il titolo The Sun Song, al mercato internazionale, quasi come un lasciapassare, ma gli
anglosassoni, tetragoni e nazionalisti, non hanno capito. |
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Sul sito Musica & Memoria trovi anche: i Complessi beat, le Cover, i Testi delle canzoni anni '60, le Copertine dei 45 giri, le canzoni beat di protesta, traduzioni, discografie e molto altro ancora. (Contatto) |
Spesso i visitatori ci chiedono la notazione musicale di questa canzone. Normalmente su questo sito non le proponiamo. Facciamo una eccezione per questo brano così noto e così adatto per essere suonato e cantato tutti assieme. |
Se quello che si cerca è soltanto l'accompagnamento per
chitarra, le informazioni necessarie per suonare sono effettivamente
molto poche e la fama di canzone particolarmente semplice è confermata.
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Basta quindi scegliere la tablatura che si preferisce per questi 3+1 accordi, operazione che dovrebbe essere alla portata di chiunque conosca appena un po' lo strumento, e suonarli a tempo durante il canto. Usando la notazione corda / tasto i tre accordi base possono essere eseguiti come 0-0-2-2-2-0 (LA > MI-LA-DO#), 0-2-2-1-0-0 (MI > SI-MI-SOL#), 0-0-0-2-3-2 (RE > RE-FA#-LA). Dove il primo numero da sinistra indica la sesta corda (la più grave) e da qui a scendere, e la cifra indica il tasto. Si usano quindi i rivolti per i primi due accordi. Riportiamo allora il testo della canzone con il punto nel quale suonare i 3+1 accordi. [LA][MI][RE][MI][LA][MI][RE][MI] Su YouTube si possono comunque trovare molti tutorial per chitarra nei quali è diffusamente illustrata la tecnica di esecuzione di questa canzone, anche per principianti totali. |
Se si vuole invece suonare la canzone con il pianoforte o con qualsiasi altro strumento a tastiera, con la mano destra si può agevolmente eseguire la linea melodica, accompagnando e sostenendo il canto. Spartiti per questa canzone ce ne sono molti, a volte molto semplificati e a volte con diverse scelte nella trascrizione. Non possiamo inserire sul sito lo spartito completo per pianoforte, diamo però un esempio completo della prime due strofe, con la indicazione di una diteggiatura consigliata per facilitare la esecuzione e un suggerimento per la introduzione strumentale. Si tratta di una nostra trascrizione con MuseScore e non di una copia di qualche spartito trovato in rete, ma la partitura di questa canzone è sotto copyright da Acqua Azzurra Srl e non è comunque possibile pubblicare di più. Il tema è però molto ripetitivo e da questo suggerimento iniziale si può ricavare il resto. Eventualmente scriveteci. |
Per l'accompagnamento, cioè gli accordi con la mano sinistra, suggeriamo di utilizzare i "rivolti" degli accordi fondamentali elencati sopra. In questo modo, spostando solo di una o al massimo due posizioni le dita, e usando sempre e solo le dita 5-3-1, è possibile suonare in sequenza i quattro accordi con un minimo spostamento della mano. Ovviamente se risulta più facile suonare i 4 accordi nella forma fondamentale (vedi elenco sopra) va bene lo stesso. Gli accordi diventano quindi:
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Per una introduzione efficace si possono ripetere 3 volte nelle prime 4 battute introduttive, senza canto, gli accordi che poi accompagneranno tutta la canzone. |
Your long blonde hair and eyes of baby blue Where have you been what have you done till now? -
You're a woman a woman tell me Do you remember tossed in waves of white? Oh sad old ocean sad old ocean jaded sea The bicycles We left abandoned on the top of the
hill - Lying together under the trees Where have you been what have you done till now?
You're a woman a woman tell me Can you recall the waves and summer skies? Oh sad old ocean sad old ocean jaded sea When the bright rays of the morning sun burst into
the night |
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Apparentemente sembrerebbe una delle tante canzoni dedicate al rimpianto di quella stagione irripetibile che è l'infanzia, fino agli albori dell'adolescenza. Ma perché mai il protagonista dovrebbe essere così dispiaciuto nello scoprire che la bambina con cui giocava innocentemente nella cantina buia è diventata una giovane donna attraente e ben disposta? E' forse un bigotto retrogrado che concepisce la donna solo come una vergine angelicata che può eventualmente essere sfiorata solo dopo la santificazione del matrimonio? E Lucio Battisti con Mogol hanno scritto una canzone moralista che rimpiange i bei tempi andati nelle quali le donne arrivavano innocenti e ignare di tutto sino alla notte di nozze (ammesso che sia mai stato così)? Insomma una canzone moralista vecchio stile tipo Chi salta il fosso di Loretta Goggi? Niente di tutto ciò. Non avrebbe avuto il successo intramontabile che ha avuto se non avesse evocato ben altro. La chiave è proprio nelle ultime strofe e nel titolo. Il Sole che sorge in modo prepotente e che nessuno può fermare. Che chiaramente è la metafora della nuova donna che si alza e reclama il suo posto nel mondo. Non una immagine negativa. Anche se fa paura. In realtà il tema di questa canzone, come di molte altre scritte da Battisti con la complicità di Mogol è proprio la rivoluzione del costume che travolge l'uomo italiano (e occidentale) negli anni '60, con una accelerazione inarrestabile dal 1965 in poi. Le donne sino agli inizi del decennio in gran parte non lavoravano, erano casalinghe che dipendevano dal marito e per tutta la vita, e se lavoravano non avevano accesso a tutti i lavori. Rarissime le donne medico, le donne avvocato, inesistenti le donne magistrato o ingegnere, nessuna ai vertici delle società e pochissime in quelli della politica. Al liceo dovevano indossare il grembiule nero fino alla maturità, mentre i maschi andavano tranquillamente in borghese, i pantaloni erano ammessi solo per le attrici del jet set tipo Catherine Spaak o Audrey Hepburn. E il tutto era confermato dal diritto di famiglia rimasto agli anni '30 del codice Rocco, con l'adulterio punito solo per le mogli e il medievale delitto d'onore reso celebre in tutto il mondo dal capolavoro di Pietro Germi "Divorzio all'italiana". All'improvviso, nel giro di soli tre anni cambia tutto, il mondo è dei giovani e nulla sarà più come prima. La gonna sparisce e arriva la minigonna sempre più corta, stivali, abiti eccentrici, pantaloni, il grembiule sparisce nelle prime settimane dell'anno scolastico 1968-69 da tutti i licei d'Italia, ancora pochi mesi e anche le casalinghe gireranno in pantaloni e minigonna. E questi simboli del costume si accompagneranno alla libertà di scelta e alla prepotente richiesta di una diversa legislazione, a cominciare dal divorzio che arriverà anche in Italia nel giro di altri 4 anni. L'uomo italiano è travolto e si divide tra chi tenta una anti-storica resistenza, come hanno fatto e stanno tentando di fare, pensiamo vanamente, a decenni di distanza i maschi dei paesi islamici, e chi è affascinato da questo nuovo mondo libero e pieno di opportunità. Fino a chi arriva ad una resa totale e forse felice, come i protagonisti delle canzoni sul "maschio soccombente" come Il posto mio di Tony Renis e soprattutto la celeberrima Anima mia dei Cugini di campagna. Battisti si pone da grande e sensibile artista a mezza strada, nella zona ambigua tra il rimpianto e la fascinazione, e su questa ambivalenza ha costruito tutta la sua produzione del primo periodo, col protagonista diviso tra i due personaggi femminili, o due lati della stessa donna, uno arrendevole e l'altro vincente e dominante, che possiamo chiamare Linda-Lucia e Anna-Francesca. Vedi: Lucio Battisti e le donne. |
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