Cambia le impostazioni sulla Privacy
John Barleycorn - Il significato della canzone |
John Barleycorn è, nel ricordo di tutti, un famoso pezzo dei Traffic, la canzone principale del loro storico album John Barleycorn Must Die, del 1970, un brano ripreso anche dal regista Gabriele Salvatores, che ne ha fatto il tema portante del suo noto film Nirvana.
In origine John
Barleycorn è una canzone tradizionale diffusa in Inghilterra e in Scozia,
incentrata su questo personaggio popolare, che è poi lo spirito e la
personificazione della birra e del whisky, metafora usata anche
nell'omonimo romanzo di Jack London (contro l'alcolismo). Del testo della canzone esistono
diverse versioni, raccolte in varie epoche, a partire dal 1600, tra cui
una versione più ampia curata dal poeta nazionale scozzese Robert
Burns. Nella pagina seguente si può leggere la traduzione
del brano nella versione più comune, quella usata dai Traffic. Molti
altri cantanti e gruppi inglesi hanno comunque interpretato questo pezzo
tradizionale: gli Steeleye Span, Martin Carthy,
John Renbourn e altri.
|
Lo spirito del grano / Uccidere e mangiare il dio / Il ciclo della morte e della resurrezione / Il fuoco come simbolo della rinascita / Le prove iniziatiche per diventare uomo / I tre Re |
|
|
Il significato metaforico del testo è
abbastanza chiaro (leggi
qui la traduzione): una allegoria della produzione del whisky, nettare in
cima ai desideri degli inglesi, dalla semina fino al raccolto; ma perché
il piccolo John Barleycorn deve essere ucciso, e perché in questo modo
brutale? E dopo essere diventato un uomo? |
A questo mito si
intreccia quello altrettanto antico di "mangiare il dio" per acquistarne
e perpetrarne il potere, che di solito nelle civiltà contadine era poi
il potere della fertilità, cioè di concepire e, in via traslata, di
avere buoni raccolti per la propria famiglia e la propria comunità. E
nella versione di Burns
si parla infatti di bere il sangue di John Barleycorn, quindi la sua
forza è in un elemento liquido, come il distillato di grano. |
|
Ma
tornando al mito dello spirito del grano, alla sua uccisione rituale per
rinnovare il suo potere e alla sua resurrezione: il mito si ritrova
indietro nel tempo fino all'antico Egitto, una civiltà, come sappiamo,
totalmente basata sul raccolto del grano e sul ciclo annuale delle
stagioni e delle piene del Nilo, in questo caso il dio padre è
Iside, origine delle acque (in certi
periodi anche dio moglie) e il dio figlio è
Osiride, e cioè il sole, fonte, assieme all'acqua, del
raccolto. E con poche varianti il mito si ritrova nell'Europa centrale e
in Inghilterra e anche qui ci sono assonanze evidenti con la tradizione
cristiana della morte e della resurrezione del figlio di Dio, anch'essa
legata al ciclo annuale (la resurrezione, la Pasqua, è all'inizio della
primavera). E' probabile che sia questo significato simbolico, dello spirito del grano come fonte di trasgressione e di evasione della realtà, ad avere interessato nel 1970 Steve Winwood e gli altri Traffic nel recuperare e riarrangiare splendidamente questa antica canzone. |
In civiltà meno legate al ciclo del grano e delle
stagioni la simbologia del ciclo della vita e della morte era tratta
dalla accensione e dallo spegnimento del fuoco, origine del benessere e
della vita comoda per gli uomini. Nella
cerimonia che, tra gli antichi Aztechi, segnava il passaggio da un ciclo
all'altro (ogni 52 anni), la Cerimonia del fuoco, veniva messa in scena
la morte di tutta la comunità, con lo spegnimento dei focolari e la
distruzione simbolica degli arredi delle case, l'occultamento di ogni
segno di vita, fino alle donne incinte che venivano nascoste nei granai,
e quando finalmente i sacerdoti annunciavano la nuova vita, osservando
il ritorno nel cielo delle Pleiadi o di Aldebaran, i prigionieri
venivano immolati per dare nuova linfa e nutrimento al nuovo ciclo
vitale che iniziava. Era necessario riaccendere il fuoco, simbolo della
vita, e il fuoco veniva acceso dal petto di un prigioniero sacrificato,
probabile simulacro del dio, come se fosse portato per la prima volta
agli uomini nel nuovo ciclo vitale, come nel mito greco di
Prometeo che portava il fuoco agli
uomini, a costo del proprio sacrificio. |
Oltre a questi miti,
nella canzone inglese è evocato anche il mito antichissimo dell'essere
non-umano (John Barleycorn nei disegni popolari è rappresentato come un
pupazzo, con il tronco di botte e gli arti di spighe di grano), che diventa uomo
attraverso una serie di prove; nella canzone una prima prova è la sepoltura
sotto un manto di terra per lungo tempo e la capacità di perforarla, una
seconda prova è la capacità di fornire la forza del liquore che da' ebbrezza
dopo la tortura e la uccisione. E' lo stesso mito che si ritrova nella leggenda del Golem ebraico, rinchiuso in una cantina della vecchia Praga, e più tardi, nelle prove che fanno diventare uomo (bambino) il burattino Pinocchio nell'omonimo libro iniziatico e simbolico di Collodi, ingenuamente creduto ad molti un libro per bambini. |
Infine,
perché gli uomini erano tre, e perché venivano da occidente? Il tre è il
numero cabalistico per eccellenza, ma i tre uomini qui sono i
rappresentanti dell'intera razza umana, perché devono garantire il
perpetuarsi del ciclo della vita, ed infatti erano tre i figli di Noè, Sem,
Cam e Japet, che danno nuovo inizio
alla razza umana dopo la purificazione del diluvio, e ancora prima tre
erano i primi uomini, Adamo, Caino e Abele (anche se poi ne rimane vivo
uno solo). Ma in altre versioni della canzone invece di tre "uomini" a
fare il voto sono tre re, come i Tre
Re Magi, o come i tre capi tribù di
Israele. |
Note |
© Alberto Maurizio Truffi 2001-2003 - Fonti: James G. Frazer - Il ramo d'oro (Ed. Scientifiche Boringhieri), George Vaillant - La civiltà azteca (Einaudi) |
|
IMMAGINI PUBBLICATE-I contenuti di questo sito non a scopo di lucro sono gratuiti, il sito ha lo scopo di diffondere la cultura della musica e le immagini sono complementari ai testi a scopo didattico, di critica e di discussione, come previsto dalla vigente legge italiana 633/41 sulla disciplina del diritto d'autore (art.70 del Capo V - Utilizzazioni libere). Per le immagini inserite non originali non è stata individuata in buona fede una restrizione di copyright. Qualora fossero a nostra insaputa sotto copyright è possibile segnalarlo al webmaster che le rimuoverà prontamente, se richiesto. Per informazioni dettagliate vedi il DISCLAIMER |
PUBLISHED IMAGES - The contents of this non-profit site are free, the site has the aim of spreading the culture of music and the images are complementary to the texts for educational, critical and discussion purposes, as required by current Italian law 633/41 on the regulation of copyright (art.70 of Chapter V - Free uses). For non-original images inserted, a copyright restriction has not been identified in good faith. If they are under copyright without our knowledge, it is possible to report it to the webmaster who will promptly remove them, if requested. For detailed information see the DISCLAIMER |