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Procol Harum - A Wither Shade Of Pale  (1985)

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We skipped the light Fandango
Turned cartwheels 'cross the floor
I was feeling kind of seasick
But the crowd called out for more
The room was humming harder
As the ceiling flew away
When we called out for another drink
The waiter brought a tray

Senza curarci delle luci del Fandango (1)
Facevamo la ruota per tutta la sala (2)
Mi sentivo come se avessi il mal di mare
Ma la gente (nel locale) ci incitava a continuare
Il brusio della sala diventava sempre più forte
Come se il tetto volasse via
Quando chiedemmo un altro drink
Il cameriere portò un vassoio

And so it was that later
As the Miller told his tale
That her face, at first just ghostly
Turned a whiter shade of pale

E fu così che più tardi,
Non appena il mugnaio ebbe raccontato la sua storia, (3)
il suo viso, poco prima già abbastanza pallido
Mutò in una sfumatura più chiara del bianco (4)

She said there is no reason
And the truth is plain to see
But I wandered through my playing cards
And would not let her be
One of sixteen vestal virgins
Who were leaving for the coast
And although my eyes were open
They might just as well've been closed

Lei disse: "Non c'e nessun motivo
E la verità è facile da capire”
Ma io vagavo tra le mie carte da gioco
E non volevo permetterle che fosse
Una delle sedici vergini vestali
In partenza per la costa (5)
E sebbene i miei occhi fossero aperti
Avrebbero potuto benissimo anche essere chiusi

And so it was that later
As the Miller told his tale
That her face, at first just ghostly
Turned a whiter shade of pale

E fu così che più tardi,
Non appena il mugnaio ebbe raccontato la sua storia,
il suo viso, poco prima abbastanza pallido
Mutò in una sfumatura più chiara del bianco

(Autori Keith Reid, Gary Brooker, Matthew Fisher)

 

Note

 

I Procol Harum e Keith Reid, autore del testo della celeberrima A Wither Shade Pale, che ha dato nel 1967 il via alla popolarità mondiale (ed italiana in particolare) dell'amato genere progressive, non hanno mai voluto spiegare esplicitamente il significato e la ispirazione dei versi. Che probabilmente, come si può leggere in una intervista successiva, raccontano una storia comune: un ragazzo e una ragazza che si stanno lasciando, in una serata di locali e di eccessi. Ma il tutto è reso con versi e stili presi da storie di mare e di tempi remoti, del tutto in sintonia con l'atmosfera fuori dal tempo della musica di Booker e Fisher. In particolare il mugnaio (miller) è uno dei protagonisti della raccolta di storie di Chaucer, e probabilmente il riferimento risulta più chiaro, come suggestione, ad un ragazzo inglese (lo studiano tutti a scuola).

(1)

In diverse traduzioni si fa riferimento al ballo popolare spagnolo ma, considerando il contesto, è probabilmente il nome dell'immaginario locale dove inizia la storia. La traduzione di Mogol per la fortunata cover italiana dei Dik Dik, Senza luce, è quindi probabilmente azzeccata su questo punto,

(2)

"Cartwhell" in ginnastica sarebbe la ruota in verticale. A scelta possiamo immaginare i due impegnati in esercizi acrobatici o semplicemente che ballano scatenati.

(3)

Il mugnaio è il protagonista di uno dei racconti più noti di Chaucer e comunque evoca un passato lontano.

(4)

"A wither shade of pale" è anche un'espressione idiomatica a volte usata in Inghilterra (fonte: Genius) che significa qualcosa come "sbiancare all'improvviso" (ad esempio per uno spavento). Dato che nel contesto della canzone non se ne capisce il motivo, preferiamo una traduzione più poetica.

(5)

Altra immagine evocativa di un lontano passato, dove giovani donne restavano vergini per vivere come sacerdotesse della dea Vesta, la dea del focolare domestico, e vengono condotte per motivi misteriosi verso un viaggio in mare. Nessun riferimento a riti riportati dagli storici del tempo né alcun motivo per cui dovessero essere proprio sedici. Keith Reid ha solamente immaginato questa scena di grande effetto, ricordando le lezioni di scuola sull'antica Roma, pensiamo.

 

Nella foto i Procol Harum nel 1967. Da sinistra Matthew Fisher (tastiere), Keith Reid (paroliere), Bobby Harrison (batteria), Dave Kinghts (basso), Gary Brooker (voce, piano)

   

© Traduzione M&M - Settembre 2020 / Riproduzione del testo originale degli autori citati per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita

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