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Musica & Memoria / Milva - Vieni con noi (commenti e spiegazione)

 Milva - Vieni con noi (1965)

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(Su vieni con noi
non pensare più a lui
non pensarci più,
su vieni con noi
non pensarci beviamoci su!)
Lasciate, amici,
lasciate che lo veda ancora,
ancora un poco
gli voglio dire solo addio
e poi…
(su vieni con noi)
sì verrò, riderò, canterò con voi
(su vieni con noi)
i suoi baci dimenticherò,
ce ne andremo di notte
per le strade deserte
(la la la la la la la la)
a svegliare cantando
la gente che dorme
(la la la la la la la la)
E alla prima luce del giorno
sarò sola, più sola di prima…
(su vieni con noi)
sì verrò, riderò, canterò con voi
(su vieni con noi)
i suoi baci dimenticherò.
Scusate, amici,
scusate se ne parlo ancora,
ancora di lui, sapete,
mi voleva bene
e poi…
(su vieni con noi)
voi sapete che cosa era lui per me
(su vieni con noi)
ora tutto è finito così…
(su vieni con noi)
sì verrò, riderò, canterò con voi
(su vieni con noi)
e va bene è finita così.

  Autori: Franco Maresca (testo)- Mario Pagano (musica)


Note


Come si gestisce una storia d'amore che che finisce, per una donna? ci sono moltissimi esempi e il tema ha ispirato canzoni che sono veri e propri capolavori della musica pop. Mina in Un anno d'amore nel 1964 ricorda all'amato che ha deciso di chiudere la storia quanto è stato bello e indimenticabile il tempo passato insieme ma, si capisce dalla magistrale interpretazione di Mina (e anche dalle parole dell'originale di Nino Ferrer C'est Irreparable) che sarà tutto inutile.

Ma sempre Mina con Se telefonando (1966) altro capolavoro del genere, racconta invece un amore che finisce per decisione di lei , è una fine difficile da motivare, dopo così poco tempo, che preferirebbe comunicare con meno impatto emotivo, telefonando, ma senza SMS (che ancora non erano stati inventati, Ornella Vanoni invece la decisione l'ha presa quando interpreta Una ragione di piu', il suo capolavoro e "canzone della vita" come era Un anno d'amore per Mina, e qui invece la donna cerca di convincere se stessa che la separazione era inevitabile e che non si pentirà (ma andrà poi veramente così?).

Infine, per completare il gruppo delle regine della musica leggera italiana, Iva Zanicchi racconterà sempre nel 1966, al Festival di Sanremo, un altro modo di chiudere una storia, il più difficile, la disperazione, la tristezza e la difficoltà di superare la definitiva separazione, con un altro capolavoro del genere, La notte dell'addio.

Ma un anno prima Milva aveva presentato con questa canzone, Vieni con noi, anche lei a Sanremo, il modo tutto sommato migliore per una donna di gestire una storia che finisce per scelta di lui, che pure le lascia solitudine e rimpianto. Basta avere degli amici affezionati, un po' caciaroni e non astemi, che la tirano fori di casa a viva forza e la portano con loro a svegliare la gente che dorme, lei cerca di lamentarsi di quello che le è capitato, ma viene sempre zittita e invitata a continuare a fare casino con loro. Ottima idea, l'esatto contrario della Notte dell'addio, dove la povera e disperata Iva Zanicchi doveva affrontare tutto da sola, certo rimane molto più difficile.

Tirando le somme, una canzone piuttosto avanti negli anni per essere nel 1965, un anno però nel quale per la donna incominciava a cambiare qualcosa. Anche se nel settore c'è poca diversità di genere nel tema "fine di un amore", ci sono centinaia di canzoni dedicate al pover'uomo lasciato dal suo amore.


 Musica & Memoria Marzo 2025 / Testo originale di Franco Pagano, riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Commenti di Alberrto M. Truffi / Copia per usi commerciali non consentita

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