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Tony Renis - Il posto mio (1968)

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Vorrei vedere un altro
Al posto mio
Non so se lui farebbe
Quello che faccio io
Sono lo scendiletto
Su cui cammini tu
Cammini a piedi nudi
Fin da quando ti svegli al mattino

Sto qui come uno specchio
A dirti che
Esisti sulla terra
Solo tu
Tu leggi nei miei occhi
Tutta la fedeltà
Di un cane che ubbidisce
Solo a te

Io sono quello che
Ti dà ragione
Anche se hai torto marcio
Solo perché sei tu
Per me che t'amo tanto
Sei giusta come sei
Ti so capire in tutto
Perché vivo soltanto di te

Vorrei vedere un altro
Al posto mio
Ma, no, non ne parliamo
Il posto è mio

Anzi ti chiedo scusa
Mi son sfogato un po'
Ma sai che al posto mio io resterò

Anzi ti chiedo scusa
Mi son sfogato un po'
Ma sai che al posto mio io resterò

Autori: Alberto Testa (testo) e Tony Renis (musica)

 

Note

 

Negli anni 60 i testi delle canzoni in Italia avevano iniziato secondo la tradizione, esaltazione dell'uomo che finalmente aveva scelto lei per le donne E' l'uomo per me, Tu sei quello e centinaia di altre, e richiesta di perdono dopo una "scappatella" per i cantanti uomini (In ginocchio da te, Non son degno di te), nel corso degli anni si è aggiunto il filone degli uomini cornificati, a volte disperati a volte vendicativi (Stai lontana da me, La fine del libro e Quel che ti ho dato della Equipe 84, Sono stufo di te dei Barabba) segnalando che qualcosa stava cambiando nel rapporto tra i sessi. Una evoluzione che trova il primo punto fermo con questa canzone, di non grande successo anche per i suo estremismo, che propone un uomo totalmente sottomesso, aggiungendo il particolare fetish del piede nudo che lo calpesta, che ricorda l'analoga immagine ("questi stivaletti cammineranno su di te" ) nel successo mondiale These Boots Are Made For Walking'  scritto da Lee Hazlewood per Nancy Sinatra, dove però l'interprete era una donna.
Seguiranno altre canzoni sull'uomo sottomesso, la più celebre e ricordata certamente Anima mia dei Cugini di campagna, ma nessuna ha raggiunto a nostro parere questo livello di totale e irreversibile sottomissione.

 

© Musica & Memoria  Novembre 2024 /  Testo originale di Alberto Testa riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita

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