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Rolling Stones - Gimme Shelter (1969) |
Oh, a storm is threat'ning |
Oh, una tempesta sta minacciando |
War, children, it's just a shot away |
La guerra, bambini, |
Ooh, see the fire is sweepin' |
Vedi il fuoco che sta invadendo |
War, children, it's just a shot away |
La guerra, bambini, |
Rape, murder! |
Stupro, omicidio, |
Rape, murder! |
Stupro, omicidio, |
The floods is threat'ning |
L'alluvione sta minacciando |
War, children, it's just a shot away |
La guerra, bambini, |
I tell you love, sister, it's just a kiss away |
Ti dico che l'amore, sorellina, |
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Note |
Il mondo giovanile era in grande subbuglio, impegnato in una "contestazione generale" (era il 1969) ma il mondo musicale che i giovani seguivano in grande maggioranza, quello inglese in particolare, rifletteva solo in minima parte il vento del cambiamento, con brani isolati e spesso allusivi e metaforici. La protesta e l'alternativa erano lasciate alla musica folk, ma neanche più a Bob Dylan che da tempo aveva preso le distanze dalla militanza senza se e senza ma, a partire da My Back Pages. |
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Distanza e indifferenza che apparivano ancora più palesi per il gruppo rock e anti-sistema per eccellenza, i Rolling Stones. L'anno prima, quasi per rimediare, avevano inserito nel loro album Beggar's Banquet un brano quasi didascalico e programmatico, Street Fighting Man, che pareva però più una lamentela sulla poca voglia di scendere in piazza dei giovani inglesi. Ma ben più centrata e ispirata sarebbe stata questa canzone, uno dei migliori brani rock di sempre, per il loro album successivo Let It Bleed, le cui registrazioni erano iniziate a febbraio del 1969. |
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Il ritmo martellante e le voce femminili (in particolare della corista Merry Clayton) danno un tono funky al brano, ma in essenza rimane un rock fortemente ritmato, un riferimento potente e di immediata comprensione alla guerra in corso in Vietnam, principale tema di contrasto al sistema politico dominante per tutti i movimenti di protesta del mondo. Con in testa ovviamente quello USA, dove il carburante della protesta arrivava anche molto concretamente dalla leva militare obbligatoria. In base alla quale ogni ragazzo maschio americano poteva essere inviato nelle paludi dello stato indocinese, che certo non stava cercando di invadere gli USA, a combattere una guerra dall'esito incerto. |
Una guerra che aveva avuto proprio pochi mesi prima, nel 1968, una ulteriore accelerazione, con i bombardamenti a tappeto nel Vietnam del Nord, paese in orbita russa (quindi arrivando ai limiti della guerra termonucleare globale) e come reazione in agosto la tremenda offensiva del Tet da parte dei Viet Cong e dei loro alleati nord vietnamiti, guidata dal celebre comandante Giap, con l'attacco alla base americana di Da Nang e la disperata difesa americana arrivata ad un filo dalla sconfitta. La escalation del conflitto aveva ormai portato in Indocina più di 500.000 soldati americani, un enorme corpo di guerra. E aveva anche portato una industria elettronica a progettare e produrre il primo microprocessore, l'Intel 4040, progenitore di quelli che usiamo noi per scrivere e voi per leggere queste note, ma questa è un'altra storia. |
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Jagger e Richards non si perdono in chiacchiere e metafore, e neanche in versi quasi di cronaca come in Eve of Destruction, vanno al sodo, al concetto base: la guerra è qui tra di noi, non la possiamo ignorare, ne siamo coinvolti in pieno, è solo "a uno sparo di distanza" da noi. Il ritmo martellante del rock fa tutto il resto che serve per far arrivare il messaggio forte e chiaro. |
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Una immagine degli anni '80 tratta di una delle tante trascinanti esecuzioni del brano che vedono come protagonista la formidabile cantante e corista Lisa Fischer, spesso sul palco a fianco di Mick Jagger |
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Chi non ha vissuto una guerra come, pensiamo, la quasi totalità dei visitatori di questo sito e incluso chi lo fa, con molta difficoltà riesce a comprendere cosa vuol dire esserci dentro. Forse, e solo in minima parte, chi ha fatto un addestramento militare. Guerre ce ne sono state molte anche dopo, ma sempre più frammentate e lontane, con la sola eccezione dell'intervento in Iraq dal 2003 al 2011, e quindi solo episodicamente presenti nel nostro sistema dei media, peraltro sempre più invaso di stimoli e notizie. La guerra del Vietnam invece, dalla "escalation" nel 1965 fino alla conclusione con la sconfitta degli USA dieci anni dopo, è stata LA guerra per tutta quella generazione, e soprattutto per i ragazzi americani che vi dovevano partecipare per forza, perché esisteva ancora la leva universale. |
E' stata anche la prima guerra fotografata e filmata da
decine e centinaia di reporter da una parte e dall'altra, e la
documentazione per immagini è immensa. Per provare a entrare nello
spirito del tempo e metterci nei panni di Jagger e Richards mentre
scrivevano, con probabile sincerità di fondo, questa celebre canzone -
inno, ne proponiamo una piccola selezione. |
Una immagine molto nota della offensiva del Tet, agosto 1968, il momento più drammatico per l'esercito USA arrivato ad un passo dalla sconfitta sul campo |
Altre due immagini della offensiva del Tet, quella più sopra ripresa a Khe Sanh e l'altra a Da Nang. |
La maggior parte delel immagini sono in bianco e nero, perché i quotidiani dell'epoca non pubblicavano foto a colori ma spesso neanche le riviste in toto. Questa ritrae soldati in spostamento nei pressi di una chiesa cattolica nei pressi di Da Nang, sempre durante l'offensiva del Tet |
Una immagine ripresa durante la Operation Hump il 5 novembre del 1965. Quella sopra è senza data e luogo. |
Una drammatica immagine scattata durante le operazioni nell'area Leatherneck Square, South Vietnam, il 5 maggio del 1967 |
Un'altra serie di immagini relative con probabilità sempre all'offensiva del Tet. |
Area di atterraggio per gli
elicotteri, 1968. |
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© Traduzione e commenti Alberto Maurizio Truffi - Ottobre 2016 |
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