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Ivan Della Mea - O cara moglie (1966) |
O cara moglie, stasera ti prego, |
Proprio stamane là sul lavoro, |
E la ragione è perché ho scioperato |
Quando la lotta è di tutti per tutti |
Questo si è visto davanti ai cancelli: |
O cara moglie, dovevi vederli |
Quei poveretti facevano pena |
O cara moglie, io prima ho sbagliato, |
Note |
Una canzone di lotta scritta da Ivan Della Mea nella prima metà degli anni '60. Anni di governi di centro-sinistra e di boom economico (il "miracolo economico") che porta in pochi anni l'Italia tra i primi 6 paesi industrializzati del mondo (e vi resterà) ma uno sviluppo basato (come quelli dei paesi emergenti degli anni 2000) anche sul basso costo del lavoro. Il giusto contrappeso sono le lotte dei lavoratori per conquistare più diritti e più potere d'acquisto, iniziate nel 1962 e proseguite per tutto il decennio fino alla conquista dello Statuto dei diritti dei lavoratori, nel 1970. Prima di questa nuova legislazione il licenziamento era a discrezione del datore di lavoro (1) come nei paesi anglosassoni, non c'erano diritti sindacali di associazione in azienda (3), e la protezione dei diritti dei lavoratori era lasciata soprattutto ai sindacati, garantiti dalla Costituzione italiana. Anzi, come dice il protagonista, "il" sindacato (2), intendendo evidentemente la CGIL, il più grande e non legato ai partiti del governo, ovvero la UIL (PSI e PRI) e la CISL (DC). La CGIL era il sindacato di opposizione, legato al PCI, allora diretto, dopo la Liberazione e la lunga guida dell'amatissimo Giuseppe Di Vittorio, da Agostino Novella. Dopo la statuto arriverà però la seconda conquista per i lavoratori: il sindacato unitario. A
distanza di molti decenni la questione dei diritti del lavoro è
ancora aperta, in parte perché ora nel mercato globale i diritti
(che alzano in parte il costo del lavoro) sono un fattore
competitivo per i paesi emergenti (che si spera abbiano anche loro
prima o poi i loro sindacati combattivi e il loro statuto), ma
soprattutto per la frammentazione dei lavori. In quegli anni
pre-statuto i diritti erano minori ma per tutti uguali, ora sono
differenziati tra le forme del lavoro, e per alcuni di essi
(stagisti, prestatori d'opera) sono persino minori. Il problema non
è il tanto citato articolo 18, ovvero il reintegro, ma il fatto che
possa essere solo per pochi e che la frammentazione impedisca che a
difenderli e a pretenderli ci sia, come negli anni '60 "il"
sindacato. |
© Musica & Memoria Giugno 2018 |
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