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Franco_Battiato - Il Re del Mondo (1979) |
Nel 1979, al suo undicesimo disco, dopo una lunga elaborazione e molte sperimentazioni in svariate direzioni, Franco Battiato arriva per la prima volta con L'era del cinghiale bianco a quella sintesi tra musica pop, fruibile, e musica colta, temi profondi e ironia, che sono la sua cifra stilistica di artista, almeno nel suo versante volutamente commerciale (perché Battiato è anche contemporaneamente un musicista colto, sperimentatore, autore di opere impegnative per orchestra e teatro). Il Re del mondo è la canzone paradigmatica dell'album, più volte riproposta, assieme ovviamente a quella che gli dà il titolo, ed è una delle prime che tratta il tema delle illusioni nella vita dell'uomo, rifacendosi ad antichi miti esoterici. |
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Commento |
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Strano
come il rombo degli aerei |
Nel
primo verso troviamo immagini di guerra, quindi dell'esempio
più evidente della inutile follia dell'uomo, contrapposte alla serenità
e alla armonia che potrebbero essere al centro dell'ordine del mondo. |
La
Pace ritornò |
Ma il Re del mondo, che veglia su quegli eterni bambini ignari che sono gli uomini, riporterà una temporanea pace, anche se non donerà la libertà agli uomini. |
Nei
vestiti bianchi a ruota... |
Il sufismo è noto soprattutto per le danze ed i danzatori sufi (quelli che girano sulle spine dorsali), più volte citati in molti brani di Battiato. Il sufismo è anche però la parte più esoterica ed incorrotta dell'Islam, il suo centro iniziatico, esempio di pura meditazione, una metodo ed un percorso di meditazione che per sovrappiù, privilegia la musica come mezzo. |
Nelle
metro giapponesi, oggi, |
Contrapposto ad un percorso di meditazione al di fuori dei vincoli terreni, un esempio (preso probabilmente a caso, dalla cronaca) dei paradossi e della follia del nostro tempo: gli uomini stipati a forza su mezzi di trasporto sotterranei nei quali è possibile sopravvivere solo con mezzi artificiali, e questo al solo scopo di spostare nel tempo più breve possibile milioni di persone per lavorare: ma non si potrebbero spostare i luoghi di lavoro vicino alle case o viceversa? |
Più
diventa tutto inutile |
E
prima della conclusione e di una tenue apertura alla speranza, Battiato
non manca di regalare due frasi fulminanti, che saranno più volte citate,
che fanno riflettere a fondo, ma sempre con la dovuta dose di ironia, sui
nostri obiettivi nella vita materiale del nostro mondo che ruota intorno
alla "economia di mercato": |
...E
sulle Biciclette verso casa, |
Agli esempi di follia accennati è contrapposto un brandello di semplice verità, questo brevissimo e luminoso verso "E sulle Biciclette verso casa, la Vita ci sfiorò", che fa pensare alle biciclette dei ragazzi ospiti del Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani, utilizzate per raggiungere il mitico giardino di Micol, fuori dal tempo e dalla guerra, oppure ad uno dei momenti più belli del libro di Luisa Adorno "Le dorate stanze". |
ma il Re del
Mondo |
Per tornare infine alla conclusione, constatazione e insieme sfida alla conoscenza di colui che ci tiene prigioniero il cuore: il Re del Mondo. |
(Testo
di Franco Battiato / © Emi Music Publishing Italia Srl / L'Ottava Srl) |
Il Re del Mondo. Chi è? |
Ma chi
è il Re del mondo e a cosa allude Franco Battiato? E perché agli uomini, secondo
Battiato, è negato il libero arbitrio, hanno cioè il cuore prigioniero? |
Il Paese di Agharti |
Il Re del Mondo vive nel centro spirituale del mondo, Agharti, e i suoi adepti sono le persone più importanti del nostro mondo, le guide invisibili. Il luogo in cui risiede l'Agharti è sia spirituale (in quanto sta al di sopra e al di fuori dell'esistenza) sia fisico, ed ovviamente non mancano quelli che lo situano nella mitica Atlantide; le prove sono ricercate nei simboli presenti in testi sacri delle più antiche e grandi religioni, ove si possono rintracciare echi di questa setta iniziatica potentissima ma anche giusta, che regge le sorti del mondo attraverso i suoi adepti, oppure nella storia delle sette mitiche o reali che hanno percorso il mondo (Templari, Rosacroce, ecc.), ma anche negli Apostoli che hanno il compito di diffondere il Verbo o nei mitici Cavalieri della Tavola Rotonda. Quindi questa setta di migliori regge le sorti del mondo e controlla e previene i danni che fanno gli uomini-bambini, ignari e inconsapevoli, come protettori occulti e invisibili. Ma
questa teoria nega ovviamente uno dei cardini del nostro umanesimo occidentale,
di origine cristiana, cioè il libero arbitrio,
la possibilità di errare ma anche di trovare la via giusta, che è l'unico
regalo dato all'uomo, dopo la cacciata dal Paradiso terrestre. Naturalmente Battiato si limita a citare, ad alludere a queste teorie, al solo scopo probabilmente di farci riflettere sulla necessità della ricerca della propria via alla vera vita, o alla vita consapevole, e la citazione ironica di Renè Guenòn ha l'evidente significato di una presa di distanza dalle sue teorie, mentre invece viene accennato come riferimento positivo una diversa via di ricerca, il sufismo. Quindi esiste una strada per elevarsi sottraendosi sia alla fuga nella ignoranza e nella irresponsabilità, sia al cieco affidarsi ai maestri e ai padroni, e questa strada da seguire imparando il silenzio e la pazienza (come ricordato nell'altro famoso brano di Battiato, La cura) è la meditazione e la riflessione. E se vogliamo è questa anche la strada narrata in un celebre libro iniziatico, ingenuamente considerato un libro per bambini, cioè Pinocchio di Collodi, dove la irresponsabilità è rappresentata dal paese dei balocchi e il Re del mondo è Mangiafuoco, il burattinaio e secondo padre-padrone del burattino di legno che cerca attraverso una serie di difficili prove la via verso la vera vita. Per saperne di più: Dov'è il Paese di Agarthi |
© Commento e Note Alberto Maurizio Truffi - Musica & Memoria Maggio 2002 / Revisione Dicembre 2003 / Varie fonti tra cui M.Macale - "Centro di gravità permanente" |
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