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Ornella Vanoni - Apro  gli occhi per non vederti (1965)

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Non dormo quasi più
chiudo gli occhi e arrivi sempre tu
Ma poi, poi quando penso a te
a quel che hai fatto a me
io apro gli occhi e tu
tu non ci sei più

Io vivo ancora sai?
Anche se non c'è più il sole ormai
ma poi, poi quando penso a te
a quel che hai fatto a me
io non vivo
non vivo più

Ma perché ritorni in me ancora
ma perché non hai pietà
e mi vuoi far piangere
Io non dormo piu
chiudo gli occhi e arrivi sempre tu

Ma poi, poi quando penso a te
a quel che hai fatto a me
io apro gli occhi e tu
tu non ci sei più

Però se penso a te
mi rendo conto che
non ho amato mai
nessuno come te

 

Lato B di una canzone originale italiana, Tu mi hai baciato l'altra sera, una composizione di Luis Enriquez Bacalov su testo di Lina Wertmuller, Ornella Vanoni con il supporto di Iller Pattacinni propone una interpretazione in stile jazz sofisticato di un instant classic di Burt Bacharach, A House Is Not A Home, già registrato in originale da Dionne Warwick (e anche da un cantante uomo: Brook Benton). Quasi al termine del 1965 (la registrazione del disco, per la Ricordi, è di dicembre) la cantante milanese riprende quindi una canzone del duo artistico e musicale Bacharach - Warwick, dopo Non dirmi niente (Don't Make Me Over), loro grande successo.

In quell'occasione la interpretazione della Vanoni si confrontava ad armi pari con la celeberrima interprete americana, anzi sembra anche superiore nel rendere questo bellissimo pezzo. Una voce più decisa e più scura, una donna decisa e consapevole, contro la voce chiara e la interpretazione più remissiva della Warwick.
Il risultato non si ripete con A House Is Not A Home, a parte le finezze dell'arrangiamento con gli inserti di sax e le frequenti salite in altezza e volume della cantante, la interpretazione rimane slegata e non all'altezza di quella, qui formidabile, della Warwick. Dipende molto anche dal testo di Mogol, qui sinceramente banale e insignificante, la solita donna sfigata e abbandonata ma sempre innamorata, un testo italiano che ignora le metafore semplici ma efficaci del testo di Hal David, sulla necessità dell'amore.

 
 

Dionne Warwick - A House Is Not A Home

 

A chair is still a chair,
even when there's no one sittin' there
But a chair is not a house and a house is not a home
When there's no one there to hold you tight
And no one there you can kiss goodnight

Una sedia è sempre una sedia
Anche se nessuno ci è seduto sopra
Ma una sedia non è un'abitazione e un'abitazione non è una casa
quando non c'è nessuno che ti tiene stretto
e non c'è nessuno lì che ti può dare il bacio della buonanotte

A room is still a room,
even when there's nothin' there but gloom
But a room is not a house and a house is not a home
When the two of us are far apart
And one of us has a broken heart

Una stanza è sempre una stanza
anche quando non c' niente se non la tristezza
Ma una stanza non è un'abitazione e un'abitazione non è una casa
quando noi due siamo lontani e divisi
e uno di noi due ha il cuore spezzato

Now and then I call your name
And suddenly your face appears
But it's just a crazy game
When it ends, it ends in tears

Ora e da sempre io (pronuncio) il tuo nome
e in un attimo appare il tuo viso
Ma è solo un gioco folle
quando finisce, finisce tra le lacrime

Darling, have a heart,
don't let one mistake keep us apart
I'm not meant to live alone,
turn this house into a home
When I climb the stairs and turn the key
Oh, please be there,
sayin' that you're still in love
with me

Caro amore, apri il tuo cuore
non lasciare che un solo errore ci faccia separare
Non ho intenzione di vivere da sola
Fai tornare questa abitazione una casa
quando salgo gli scalini e giro la chiave
Oh, per favore, che tu sia lì
dicendomi che sei ancora innamorato
di me

I'm not meant to live alone,
turn this house into a home
When I climb the stairs and turn the key
Oh, please be there, still in love
with me

Non ho intenzione di vivere da sola
Fai tornare questa abitazione una casa
quando salgo gli scalini e giro la chiave
Oh, per favore, che tu sia lì innamorato
di me

 

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© Note Musica & Memoria 2017 / Testi originali di Mogol e Hal David riprodotti per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita

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