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Janis Joplin - Me and Bobby McGee (1969) |
Busted flat in Baton Rouge, waiting for a train |
(Ero) distesa, sfinita a Baton Rouge, aspettando un treno (1) |
I pulled my harpoon out of my dirty red bandana |
Ho tirato fuori la mia armonica dalla mia rossa e sporca bandana (3) |
Freedom’s just another word for nothing left to lose |
Libertà è soltanto un’altra parola |
From the coal mines of Kentucky to the California sun |
Dalle miniere di carbone del Kuntucky |
One day a near Salinas Lord, I let him slip away |
Un giorno vicino a Salinas, Signore, ho lasciato che lui
scivolasse via (6) |
Freedom’s just another word for nothing left to lose |
Libertà è soltanto un’altra parola |
Lord, I called him my lover, I called him my man |
Signore, l'ho chiamato il mio amore, l'ho chiamato
il mio uomo |
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Note |
Una delle cover più celebri di sempre, una canzone di genere country scritta da Kris Kristofferson e portata al successo per questo genere di musica (#12 nel 1969) dal cantante Roger Miller, scelta da Janis Joplin per il suo ultimo album Pearl pubblicato due anni dopo. Una interpretazione straordinaria che estrae tutto il senso e la malinconia, di questa canzone, effettivamente di grande potenziale. Nell'ascoltarla non bisogna solo apprezzare la passione e l'espressività della musicista texana, ma anche il ritmo, il groove, che sa donare alla sua interpretazione usando solo la voce. |
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Una interprete e musicista dotata di un talento naturale con pochi confronti, che però, come tutti sanno, ha vissuto solo pochi giorni dopo la registrazione di questa traccia per il suo album. Non era un momento felice per lei, nonostante il ritorno alla sintonia con il suo pubblico dopo un momento di appannamento. Il ragazzo, viaggiatore per il mondo, con cui aveva una breve ma intensa storia d'amore pochi mesi prima, durante un viaggio in Brasile che voleva essere anche un modo per allontanarsi dal suo mondo che sembrava ruotare attorno alla droga, aveva deciso di proseguire il suo viaggio e anche una donna di 27 anni ormai famosa ovunque, punto di riferimento e modello, può sentirsi sola al mondo nella sua stanza d'albergo e cadere ancora negli eccessi di droga e alcool. Ironia della sorte David Niehous, il suo ex ragazzo (che era anche un pacifista e lontano da ogni droga), proprio in quei giorni aveva ripensato al suo errore e le aveva scritto un telegramma chiedendole se voleva raggiungerlo a Katmandu, dove ora era arrivato. Telegramma che come in un film melodrammatico, arriverà solo il giorno dopo la sua morte. La storia d'amore tra due vagabondi senza meta, ma che si conclude con la protagonista che rimane sola, sembra essere proprio in sintonia coi sentimenti di Janis in quei giorni, e forse proprio per questo la sua interpretazione appare così perfetta. |
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Nella immagine in alto Janis Joplin prima di uno dei concerti ad Amsterdam nel 1969, qui sopra in una delle foto del 1970 per la copertina del suo ultimo album Pearl. |
Note alla traduzione |
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Janis Joplin con Rick Danko della Band, John Dawson dei New Riders of The Purple Sage e Jerry Garcia dei Grateful Dead, 1969. Nella foto sono ripresi probabilmente durante un trasferimento per il Festival Express del 1970, un tour di concerti itinerante tra California e Canada, con mezzo di trasporto un treno speciale per i musicisti, noto anche per i molti inconvenienti e cambi di programma. Ma ricordato anche per le jam sessioni tra musicisti al loro apice creativo. La storia si può leggere su Wikipedia.. |
L'intevista a Kris Kristofferson sul significato della canzone |
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Dall'intervista di Kris Kristofferson a Lydia Hutchinson di Performing Songwriting, settembre 2015: “for some reason, I thought of La Strada, this Fellini film, and a scene where Anthony Quinn is going around on this motorcycle and Giulietta Masina is the feeble-minded girl with him, playing the trombone. He got to the point where he couldn’t put up with her anymore and left her by the side of the road while she was sleeping. Later in the film, he sees this woman hanging out the wash and singing the melody that the girl used to play on the trombone. He asks, ‘Where did you hear that song?’ And she tells him it was this little girl who had showed up in town and nobody knew where she was from, and later she died. That night, Quinn goes to a bar and gets in a fight. He’s drunk and ends up howling at the stars on the beach. To me, that was the feeling at the end of ‘Bobby McGee.’ The two-edged sword that freedom is. He was free when he left the girl, but it destroyed him. That’s where the line ‘Freedom’s just another name for nothing left to lose’ came from." |
"Per qualche motivo, mi era venuto in mente La Strada, questo film di Fellini, ed una scena dove Anthony Quinn andava in giro in moto e Giulietta Masina è la ragazza debole di mente che era con lui, e che suonava il trombone (nei suoi spettacoli). Arriva il momento che lui non la sopporta più e la lascia sul bordo di una strada mentre lei stava dormendo. Più avanti nel film, lui vede una donna che fa il bucata e canticchia la melodia che la ragazza suonava col trombone. Lui le chiede: "Dove hai ascoltato quella canzone?". E lei gli dice che era quella piccola ragazza che aveva fatto uno spettacolo in città e che nessuno sapeva da dove venisse, e che più tardi era morta. Quella notte Quinn va in un bar e provoca una rissa. E' ubriaco e finisce a piangere disperato alle stelle sulla spiaggia. Per me, questo era il modo di sentire del protagonista alla fine di "Bobby McGee". Le due facce che ha la libertà, Lui era libero quando aveva lasciato la ragazza, ma questo lo ha distrutto. E' da cui che viene il verso "Freedom’s just another name for nothing left to lose"." |
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Kris Kristofferson in una foto di poco posteriore (del 1974) |
La versione originale di Roger Miller |
Busted flat in Baton Rouge headin' for the trains feelin' nearly
faded as my jeans From the coal mines of Kentucky to the California sun Freedom's just another word for nothin' left to lose |
Le band di Janis Joplin |
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Nel suo breve ma mai dimenticato passaggio nel mondo della musica, durato poco più di 3 anni, dal 1967 al 1970, Janis Joplin ha avuto al fianco tre band, I Big Brother and The Holding Company, un gruppo di musicisti giovani e non particolarmente esperti con i quali però ha condiviso gli inizi della sua carriera con la storica esibizione al Monterey Pop Festival nel giugno del 1967 e il suo miglior album, Cheap Trills, del 1968, poi la Kozmic Blues Band, un gruppo creato per lei dopo la fine del sodalizio con la band precedente, e infine la Full Tilt Boogie Band, un gruppo preesistente di musicisti rock in maggioranza canadesi, alcuni dei quali già suonavano nei Kozmic. Questo fu il gruppo che Janis, dopo alcuni interventi anche personali nella guida, considerava veramente "suo" e coerente con la sua idea di musica e soprattutto di esibizioni dal vivo. Il chitarrista canadese John Till era il fondatore della band. |
Dall'alto, Janis Joplin con i Big Brother, quindi con la Kozmic Blues Band nella trasmissione di Dick Cavett (a cui ha partecipato spesso), e infine con la Full Tilt Boogie Band, in una foto probabilmente del 1970. |
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Riproduzione del testo originale per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita |
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© Traduzione e commenti Alberto Maurizio Truffi Ottobre 2016 / Revisioni: Maggio 2019 (Informazioni sul Festival Express del 1970 fornite dal visitatore Walter) |
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