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Gianni Rodari - Il filobus numero 75 |
Una mattina il filobus numero 75, in partenza da Monteverde Vecchio per Piazza Fiume, invece di scendere verso Trastevere, prese per il Gianicolo, svoltò giù per l'Aurelia Antica e dopo pochi minuti correva tra i prati fuori Roma come una lepre in vacanza. I viaggiatori, a quell'ora, erano quasi tutti impiegati, e leggevano il
giornale, anche quelli che non lo avevano comperato, perché lo leggevano sulla
spalla del vicino. Un signore, nel voltar pagina, alzò gli occhi un momento,
guardò fuori e si mise a gridare: Il fattorino e il conducente tentavano di respingere l'assalto, dichiarando che non ne sapevano nulla, che il filobus non ubbidiva più ai comandi e faceva di testa sua. Difatti in quel momento il filobus uscì addirittura di strada e andò a fermarsi sulle soglie di un boschetto fresco e profumato. "Uh, i ciclamini" - esclamò una signora, tutta giuliva. Visto che il filobus non voleva saperne di ripartire, uno dopo l'altro i viaggiatori scesero a sgranchirsi le gambe o a fumare una sigaretta e intanto il loro malumore scompariva come la nebbia al sole. Uno coglieva una margherita e se la infilava all'occhiello, l'altro scopriva una fragola acerba e gridava: "L'ho trovata io. Ora ci metto il mio biglietto, e quando è matura la vengo a cogliere, e guai se non la trovo." Difatti levò dal portafogli un biglietto da visita, lo infilò in uno stecchino e piantò lo stecchino accanto alla fragola. Sul biglietto c'era scritto: - Dottor Giulio Bollati. Due impiegati del ministero dell'Istruzione appallottolarono i loro giornali
e cominciarono una partita di calcio. E ogni volta che davano un calcio alla
palla gridavano: "Al diavolo!" Il filobus, con uno scossone, stava ripartendo tutto solo, al piccolo trotto. Fecero appena in tempo a saltar su, e l'ultima fu la signora dei ciclamini che protestava: - Eh, ma allora non vale. Avevo appena cominciato a divertirmi. "Che ora abbiamo fatto?" - domandò qualcuno. "Ma non può essere!" - si meravigliava la signora dei ciclamini, mentre il filobus rientrava nel suo percorso e si gettava giù per via Dandolo. Si meravigliavano tutti. E sì che avevano il giornale sotto gli occhi, e in cima al giornale la data era scritta ben chiara: 21 marzo. Il primo giorno di primavera tutto è possibile. (Tratto da "Favole al telefono" - Edizioni Einaudi) [© 1960 Giulio Einaudi editore - Pubblicazione parziale per soli scopi di critica letteraria ] |
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