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Musica & Memoria / Ernesto Bassignano - Veniamo da lontano (commenti e spiegazione)

Ernesto Bassignano  - Veniamo da lontano (1973)

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Veniamo da lontano e andiam lontano
Compagno Gramsci, non sei morto invano
Sia tu che gli altri, che il fascismo uccise
Vivete accanto a noi
Nei nostri cuori, voi
Vivete in piazza e nelle nostre case

Andrem lontano per la nostra via
Togliatti, avanti con l'antica idea
La via italiana al socialismo è nata
E la percorreremo
Giorno per giorno, uniti
Gramsci e Togliatti, non vi abbiam scordati

Falce e martello, e stella, alla riscossa
Sta sventolando una bandiera rossa
La resistenza non è mai finita
E non sarà inquinata
E non sarà interrotta
La resistenza vive nella nostra lotta

Lotta di fatti e non di parole
Lotta di molti, nata sotto il sole
Restando uniti andremo fino in fondo
Provocatori fuori
Infantilismi al bando
Agli operai le leve di comando

Veniamo da lontano e andiam lontano
Compagno Gramsci, non sei morto invano
Sia tu che gli altri, che il fascismo uccise
Vivete accanto a noi
Nei nostri cuori, voi
Vivete in piazza e nelle nostre case

Note

 

Una canzone dedicata direttamente ed esplicitamente al PCI (Partito Comunista Italiano) da Ernesto Bassignano, un cantautore che era anche un attivista e iscritto al partito. Pubblicata su un 45 giri promozionale direttamente dal partito nel 1971 (sull'altro lato Compagno dove vai) è stata poi inserita come prima traccia nell'album del 1973 di Bassignano dal titolo "Ma.." e poi pubblicata nel 1980 dal gruppo musicale di Bologna Il canzoniere delle Lame.

IL PCI era allora il secondo partito in Italia dopo la DC, aveva abbandonato già nel 1943 il leninismo e quindi qualsiasi prospettiva rivoluzionaria partecipando invece attivamente alla scrittura della Costituzione italiana, esprimendo anche il presidente dell'assemblea costituente. Ne uscì una costituzione che disegnava una Repubblica Italiana come una democrazia con una economia di libero mercato ma con una specifica attenzione alla giustizia sociale. Una impostazione molto simile a quella dei partiti socialdemocratici del Nord Europa ma con la differenza di uno stretto legame con l'URSS.
Quasi un italiano su 3 votava per il PCI e all'inizio degli anni '70 3 Regioni italiane (Emilia, Toscana e Umbria) erano governate da una coalizione guidata dal PCI.

Negli anni '70 raggiunse la massima espansione con un milione e mezzo di iscritti e il 33% dei voti nelle elezioni politiche del 1976, che portarono il PCI in area governative per tre anni con la guida di Enrico Berlinguer, un politico tra i più amati e rispettati in Italia, anche dagli avversari, morto prematuramente per un ictus nel 1984 durante un comizio. Un fatto che creò una grande e trasversale emozione, con un funerale seguito a Roma da oltre un milione di persone e il raggiungimento della maggioranza dei voti alle successive elezioni europee.

Dopo questo apice negli anni '80 il PCI perse gradualmente il ruolo preminente che aveva nella politica italiana arrivando solo nel 1990, l'anno dopo la caduta del muro di Berlino, alla svolta da molto tempo proposta da una parte dei dirigenti, abbandonando su impulso del nuovo segretario Achille Occhetto il richiamo al marxismo e alla "via italiana al socialismo" citata nella canzone, alla presenza del termine "comunista" nel nome e al rapporto con l'URSS, che peraltro avrebbe terminato l sua storia un anno dopo. Il nuovo partito si chiamava PDS (Partito Democratico della Sinistra) e in un contesto totalmente mutato andò al governo del paese nel 1997 per restare in area governativa o come principale partito di opposizione con alterne fasi e altre evoluzioni fino alla data di questa pagina.
 

 

© Musica & Memoria  Marzo 2025 / Testo originale di Ernesto Bassignano, riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) /  Commenti Alberto Maurizio Truffi / Copia per usi commerciali non consentita

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