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Articolo di Michele Bovi per OnSale Music / Discografia di Clem Sacco / La musica di Clem Sacco su OnSale Music / Testi / Discografie e monografie / Il rock demenziale
Ha 73 anni l’antesignano delle canzoni bizzarre del nostro Paese, il padre degli Skiantos, il nonno di Elio e le Storie Tese. E’ tornato sul palcoscenico con il suo Uovo alla Coque ed ha subito stregato i giovani. "Baciami la vena varicosa, succhiami il dente del giudizio, strappami il pelo del neo, vampira vampira vampira cha cha". Non è un testo di Elio e le Storie Tese, né di Freak Antoni e i suoi Skiantos. Non c'entrano gli Squallor. Sono versi scritti ed incisi molti anni prima, inizio millenovecentosessanta, dal più audace e sgangherato dei pionieri italiani del rock, Clem Sacco, classe 1933, una vita spericolata che neanche Blasco con StivMecQuin, uno spirito libero che forse soltanto Voltaire…
Ed è proprio Clem Sacco l'unico a contendere al
Molleggiato il picco degli applausi. Grazie alle sue canzoni pazze come "Oh
mama, voglio l'uovo à la coque" e alle sue altrettanto pazze esibizioni in
mutande leopardate. In realtà Clem e Ghigo hanno una marcia in più rispetto
agli altri: sono gli unici a comporre i propri brani. Ghigo scrive e interpreta
"Coccinella" con cui riesce ad ottenere un passaggio televisivo al
"Musichiere" di Mario Riva, ma poi incappa nella censura con altre
canzoni ritenute equivoche. Sacco il veto della censura ce l'ha stampigliato in
fronte da quando è nato: ogni suo brano "Enea con il neo", "Il
deficiente" , "Spacca, rompi, spingi" per tacer di vene varicose
e uova alla coque, appare come un ignominioso sberleffo al comune senso del
pudore. Eppoi, diamine, presentarsi al pubblico in mutande leopardate!
Ma Clem non si perde d'animo: nel 1961 è la voce solista dei Ribelli, il gruppo del Clan di Celentano: sostituisce Adriano partito per il servizio militare. "Con il consenso di Adriano sui manifesti compariva questa scritta: Il Clan Celentano presenta i Ribelli, canta Clem Sacco - ricorda il maestro Natale Massara, allora sassofonista dei Ribelli - Clem era l'unico sulla piazza che potesse avvicendare il Capo di cui riproponeva tutto il repertorio aggiungendo poi i propri pezzi che erano esilaranti ed esplosivi. La gente si divertiva un mondo: Clem era una forza della natura". Terminata la ferma Celentano incide una sua canzone "Basta" e Sacco forma un nuovo gruppo, I Califfi con alla chitarra Gino Santercole (nipote di Celentano) e alla batteria Enrico Maria Papes, in seguito percussionista e vocione dei Giganti.
A credere in lui c'è anche il commendator Angelo Bottani, braccio destro del presidente dell'Inter Angelo Moratti. Bottani, poliedrico operatore economico, si è imbarcato nell'operazione Cinebox, il juke-box con le immagini che affascina i ragazzi dei primi anni sessanta e scrittura Sacco per la realizzazione di cinque pellicole: sono filmati ritenuti oggi i più brillanti antenati del videoclip. Anche il regista Carlo Infascelli chiama Clem per interpretare uno svitato carcerato nel suo film del 1963 "Canzoni, bulle e pupe". Ma la censura di radio e televisione e il cartellino rosso sollevato dal potentissimo Mintangian fanno di Clem un prodotto fuori mercato. Lui non demorde, continua a scrivere canzoni su canzoni, dai testi sempre più strampalati e trash, costretto a creare una propria etichetta per inciderle e a far da sé anche per distribuirle.
"A Milano, di fronte al negozio delle Messaggerie Musicali, era
perennemente parcheggiato il camper di Clem Sacco - racconta il maestro Vince
Tempera - era il suo personale supermarket: vendeva i suoi dischi, le
musicassette e mille altre cose, dai tagliaunghie alle carte da poker con le
donnine nude. Io che avevo avuto occasione di suonare il piano nel suo gruppo e
conoscevo bene quindi il talento dell'artista trovavo assurda e mortificante
quella situazione. Eppure lui la viveva alla grande: sempre allegro, vitale,
coraggioso. In una sua canzone c'è un verso che fa "papà, voglio un
quarto di leone". Ebbene, sicuramente il padre lo aveva accontentato. Ho
incontrato Clem nei giorni scorsi: soltanto un paio di lenti e qualche ruga in
più rispetto ad allora; nei modi, nella voce e nello spirito è rimasto il
leone di quarant'anni fa".
Col passare degli anni la musica per Clem diventa sempre più un'occupazione
secondaria, ma mai abbandonata. Da molto tempo vive a Tenerife, nelle Isole
Canarie: lì ha cantato di tutto ovunque, rock, classici e folk nei ristoranti
e nei night-club.
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