Claudio Lolli - Ti ricordi Michel (1972) |
Ti ricordi, Michel, dei nostri pantaloni corti?
Delle tue gambe lunghe, magre e forti E della rabbia che mi davano correndo tutti i giorni un po' più svelte delle mie? Ti ricordi, Michel, dei nostri soldatini morti Nella difesa eroica dei bastioni E seppelliti in una siepe con onori militari inventati là per là? Ti ricordi, Michel, del banco nero in terza fila Che ascoltò tutte le risate Di due bambini che vivevano in un sogno che non si ripeterà? |
Ti ricordi, Michel?
Ti ricordi, Michel? |
Ti ricordi, Michel, che a me piaceva Garibaldi
Ma tu dicevi che era un buffone E che senz'altro non poteva sostenere il confronto con il tuo Napoleone? Ti ricordi, Michel, di come ti prendevo in giro Per l'erre moscia che ti era rimasta Solo ricordo della Francia, della tua prima casa, degli amici di lassù? Ti ricordi, Michel, di come era esclusiva La tenerezza che ci univa E accompagnò la nostra infanzia fino ai giorni della nuova realtà |
Ti ricordi, Michel?
Ti ricordi, Michel? |
Ti ricordi, Michel, di come a me dispiaceva
Quando parlavi sempre di ragazze E delle voglie che avevi con quegli occhi un po' sottili che non conoscevo più? Ti ricordi, Michel, di quando i miei capelli corti Ti davano fastidio e dicevi Che se non la piantavo di fare il bambino, tu con me non ci saresti uscito più? Ti ricordi, Michel, il giorno che facemmo a pugni Tornando a casa dalla scuola Con la cartella appoggiata a una colonna a due passi dal paltò? |
Ti ricordi,
Michel?
Ti ricordi, Michel? |
Ti ricordi, Michel, il giorno che morì tua madre
Che tu piangevi tanto che anche il cane Che ti voleva cosà bene, non aveva il coraggio di avvicinarsi un po'? Ti ricordi, Michel, che tristi erano quei giorni? Io non sapevo proprio cosa dirti Che confusione avevo in testa, che stupore sul tuo viso e che voglia di partir Ti ricordi, Michel, quei due saluti alla stazione E i lacrimoni venir giù? Quando la macchina comincia a far pressione tu dovesti salir su Ti ricordi, Michel, che fretta che avevano tutti di far partire la vettura? Mentre lento il tuo vagone se ne andava, ritornava la paura |
Note |
La canzone più ascoltata e più nota del primo album di Claudio Lolli 22enne, Aspettando Godot (1972) era sicuramente Borghesia, molto attuale all'epoca come bersaglio, ma al secondo posto probabilmente c'era questa delicata ballata su un ricordo autobiografico di un'amicizia nata e cresciuta nel periodo forse più difficile della mostra vita, la preadolescenza. Attenzione però a un particolare, anche se in francese la pronuncia è praticamente identica e quindi nonostante ascoltando la canzone la mente vada diritta alla Michelle ma belle dei Beatles, qui le domande sono rivolte a un Michel, che è la versione al maschile. Quindi la storia non è l'amicizia del protagonista 11enne con una ragazzina coetanea, ma con un ragazzino (confusione che ha fatto l'estensore di queste note). Effettivamente viene il sospetto che non sia una ragazzina quando si apprende che Michel è interessato alle ragazze e soprattutto quando si ricorda che nei primi anni '60, anni in cui è ambientata questa storia, non c'erano classi miste alle medie. |
© Musica & Memoria Gennaio 2025 / Testo originale di Claudio Lolli riprodotto per soli scopi di ricerca e critica musicale (vedi Disclaimer) / Copia per usi commerciali non consentita |