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Bob Dylan / The Byrds - Mr. Tambourine Man (1965) |
Hey ! Mr Tambourine Man, play a song for me |
Hey Mr.Tambourine Man, suona una canzone per me
(1) |
Though I know that evenin's empire has returned
into sand |
Anche se so che dell’impero al tramonto è rimasto
solo sabbia |
Hey ! Mr Tambourine Man, play a song for me |
Hey Mr.Tambourine Man, suona una canzone per me |
Take me on a trip upon your magic swirlin' ship
|
Fammi fare un giro sulla tua magica barca ruotante
(4) |
Hey ! Mr Tambourine Man, play a song for me |
Hey Mr.Tambourine Man, suona una canzone per me |
Though you might hear laughin', spinnin' swingin'
madly across the sun |
Sebbene tu possa sentir risate, suoni, danze senza
freni nel sole |
Hey ! Mr Tambourine Man, play a song for me |
Hey Mr.Tambourine Man, suona una canzone per me |
Then take me disappearin' through the smoke rings
of my mind |
Allora fammi sparire tra gli anelli di fumo della
mia mente |
Hey ! Mr Tambourine Man, play a song for me |
Hey Mr.Tambourine Man, suona una canzone per me |
Note |
(1) |
"Mr. Tambourine Man" è un personaggio immaginario e quindi non ha molto senso tradurlo come "Signor Tamburino" (o Tamburello) tanto vale lasciarlo così com'è, anche perché questa canzone la conoscono un po' tutti. Ma chi è Mr. Tamburino? E' sempre lui, il pifferaio magico, the Pied Piper, l'Omino di Burro di Pinocchio, lo spacciatore di sogni o religioni come Timothy Leary o il Maharishi Yogi dei Beatles, o il demagogo di turno, oppure lo spacciatore del quartiere. Insomma chiunque approfitta dell'eterna illusione dell'uomo di trovare una scorciatoia a buon mercato verso la felicità. Una canzone del 1965 che quindi ha un tema di fondo opposto a quella del classico di Dylan di 3 anni prima, Blowin' In The Wind. Chiaramente come per quasi tutte le canzoni degli anni '60 c'è sempre qualcuno con la teoria fissa che si tratti solo di una storia di droga. |
(2) |
Un termine onomatopeico che indica il suono prodotto da oggetti metallici. |
(3) |
Per rendere più scorrevole la lettura ci prendiamo qualche libertà di traduzione (ma molte meno di quelle che si trovano in abbondanza in giro per questa famosa canzone). Se qualcuno ritiene che c'è qualche libertà di troppo o una migliore proposta non ha che da scriverci. |
(4) |
Il protagonista sta arrivando nel suo personale Paese dei Balocchi. |
(5) |
Forse "wait only for my boot heels" è una espressione gergale americana, il senso comunque dovrebbe essere quello indicato. |
(6) |
Questo clown che cerca di introdurre una nota dissonante nel viaggio verso la illusoria felicità ci fa pensare al Grillo Parlante. La coscienza critica che cerca di riportare la razionalità all'origine delle scelte, ma che è destinata fatalmente a soccombere contro la volontà di mantenere aperta la porta al sogno che i desideri impossibili si avverino. |
(7) |
Letteralmente sarebbe "la spiaggia". |
(8) |
Dovrebbe far riferimento alla pista del circo. |
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Considerando il tema della canzone e la esecuzione folk purista di Dylan, Mr. Tambourine Man sarebbe stata perfetta per l'album del 1964 del cantautore, ed effettivamente era stata scritta per quell'album, che si intitolava non a caso Another Side of Bob Dylan. Ma poi è stata rinviata per la pubblicazione al successivo, perché ancora non del tutto pronta. E' uscita quindi a marzo del 1965 sul primo degli album della svolta elettrica di Bob Dylan, Bringing It All Back Home. La notorietà, che è poi rimasta per sempre, e anche il successo, in quell'anno 1965 sono arrivati effettivamente, con una versione con chitarre elettriche, batteria e tutto il resto, ma non ad opera di Bob Dylan, ma dei Byrds, che proprio con questa cover arrivavano in brevissimo tempo ai vertici della popolarità tra i giovani USA (e subito dopo nel resto del mondo). Ascoltando a confronto le due versioni si apprezza senza dubbio la nitidezza e la intensità di quella originale di Dylan, ma non si può non considerare che è stato l'eccellente lavoro di McGuinn, Crosby e soci, che hanno estratto da questo brano tutto il suo potenziale musicale, a farla diventare un classico. Introducendo anche un uso delle chitarre elettriche che creavano quasi un muro di suono, uno stile che, in assonanza proprio al refrain di questa canzone, si sarebbe chiamato "jingle-jangle" e che sarebbe rimasto anch'esso per sempre nel mondo del rock, ripreso molte altre volte e da molti altri gruppi nei decenni successivi, inclusi anche i numeri uno dagli anni '90 in poi, i REM. |
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