Note

Sul lato B del primo e ultimo LP del supergruppo Blind Faith, che vedeva assieme Steve Winwood ed Eric Clapton (con Rick Grech e Ginger Baker come sezione ritmica) per un breve periodo alla fine degli anni '60, si ascoltava questo capolavoro di Steve Winwood, 5 minuti di musica eterea ed evocativa che accompagnava un testo che presentava immagini e sensazioni di un misterioso viaggio. Come in molte canzoni i significati possono essere personali e ognuno ci vede quello che la sua storia e la sua sensibilità gli suggerisce. A maggior ragione se l'autore non ha fornito elementi per supporre qualcosa.
Ma forse è proprio semplicemente la storia di un viaggio, ma di un viaggio verso la libertà, o almeno verso quello che il protagonista spera sia la libertà.

Nel primo verso ci sono i viaggiatori, forse in fuga, aspettano le barche che li porteranno evidentemente a una nave. E a questo punto possiamo pensare che "Sea Of Joy" non sia altro che il nome della nave.

Nel secondo verso apprendiamo che i viaggiatori attendono che si apra una porta per farli uscire e farli arrivare alle barche, sono quindi probabilmente fuggitivi, che fino all'ultimo temono che qualcosa li fermi, una paura che è come una spina che li colpisce in mezzo agli occhi.

Nel terzo verso ci sono gli ostacoli da attraversare per arrivare finalmente in mare aperto e iniziare il viaggio. Fa pensare ai blocchi di cemento che proteggono il porto dalle mareggiate. Ma qualcuno ha aperto loro la porta (o forse gli occhi, dando loro il coraggio di fuggire) e a lui/lei va il ringraziamento.

Infine il viaggio inizia, su Sea of Joy, e il protagonista si rivolge al Signore o al liberatore o al'ideale di libertà e invoca per gli altri e per sé: "fai di loro uomini liberi!".

Come sempre ogni altro suggerimento è il benvenuto.